
Chi legge questo libro parte con l'autore alla ricerca delle foci del Po, seguendo le molte braccia del fiume in direzione del mare. Gianni Celati ama gli orizzonti, la soglia che porta altrove, ma anche la frontiera, il luogo delle foce, la meta del viaggiatore, è difficle da trovare e difficile persino da riconoscere: ci sono le valli d'acqua e le lagune, i terreni vaghi e le acque morte, e non si sa dove finisce il fiume e dove comincia il mare.
Gli astronomi che aspettano la cometa, gli scacchisti che ogni sera sfidano l'eterno nemico, il paradiso di una libreria antiquaria e l'inferno della metropoli: sono questi i temi dei saggi qui raccolti. "Appunti di viaggio", divagazioni e perlustrazioni nell'universo di grandi scrittori del Novecento.
Vigàta, 21 marzo 1890: il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della "Banca di Trinacria", funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso, è scomparso nel nulla durante la sacra rappresentazione del Venerdì Santo, nella quale interpretava il ruolo di Giuda. Che fine ha fatto? E' morto? O si è voluto nascondere? E soprattutto, perché è scomparso? Scritto in forma di dossier, a metà tra la commedia di costume e il giallo.
Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulla scomparsa, avvenuta in una Napoli ferita dalla guerra fredda, di Francesca, giornalista dell' "Unità". Il suo è un dolente tentativo di ristabilire la verità sulla morte di una donna che aveva il fascino romantico e fragile di chi vuole essere libero e sogna la redenzione del mondo. Davanti a lui, e a noi lettori, sfilano giornalisti e politici, che dipingono il quadro di una Napoli spaccata fra gli americani padroni assoluti del porto e un Pci arroccato su posizioni staliniste.
"Oggi, rileggendo questi diari, mi sembra di riascoltare ancora una volta la voce, aspra di Alberto, mi sembra di coglierne la segreta dolcezza. Sono sicura che anche per chi non ha mai sentito la sua voce, questo diario ha oggi un suono e parla all'orecchio con la seduzione di un canto dalla melodia distesa, in cui i ritmi di una intelligenza leonina si perdono nei deserti della memoria." (Dall'introduzione di Dacia Maraini)
Sei single? Ma ne sei così sicuro? Ammettilo: non hai mai sospettato che il perfetto single è colui/colei che è single senza sapere di esserlo e soprattutto senza il desiderio di non esserlo più. Dunque tu, che sentendoti alla moda ti dichiari perfettamente single e non perdi occasione per lamentarti di esserlo, non lo sei ancora. Certo, non avere nessuno con cui condividere spese condominiali, bollette del gas e speranze d'amore è un buon inizio, ma molte sono le tappe da percorrere sulla strada che porta, ovviamente in salita, alla perfetta solitarietà.
Prendi due ragazzi di belle speranze, portali in un night della riviera adriatica nell'estate del 1960, sulla pedana delle spogliarelliste: l'ultima cosa che ti aspetteresti è una pubblica lettura dell'"Ulisse" di Joyce. Non importa se il pubblico li inseguirà con le forchette in mano, quello che conta è il loro piccolo incantesimo. Un sarcastico romanzo di formazione che racconta anche la storia di un'amicizia rissosa e bellissima: quella fra Tonino Conte e Carmelo Bene.
Ernesto e Dacia: una coppia sorretta da una fragile armonia. Ernesto insegna letteratura russa, è chiuso in un mondo che diventa via via più rigido mentre lo slancio della sua passione culturale si affievolisce nella malinconia. Nella sua vita un giorno irrompe Anna, una ballerina con un passato ingombrante e una forte attrazione per la letteratura russa. Mentre si consuma un'estate arroventata, ecco delinearsi sentimenti e stagliarsi figure, tra le quali quella gentile di Sonia, la sorella di Ernesto. Attraverso di lei, forse, passerà la salvezza o, forse, attraverso il tempo, quel tempo che salva e può salvare.
La smania delle scorciatoie, la presunzione di essere più furbi, di saperla più lunga, l'istinto maldestro dell'esplorazione, per arrivare dove? Per ottenere che cosa? Starnone sviluppa storie nate come meri spunti narrativi sulle pagine dei quotidiani e realizza un volume di racconti cuciti con il filo rosso di questa ossessione. C'è allora il guidatore di Cinquecento Fiat che abbandona l'autostrada Napoli-Salerno per "tagliare" attraverso vie meno battute ma finisce per restare ingarbugliato in una ben più crudele trama di incidenti; c'è il corteggiatore che per arrivare alla bella di cui si è infatuato finisce per sedurre tutte le amiche di lei senza mai arrivare al suo "oggetto del desiderio". E così via.