
Già dal titolo, si delinea l'intenzione di Vittorio Rombolà che mette a nudo la bestialità dell'uomo, attraverso la denuncia efferata del mondo criminale della cinomachia, una "zoomafia" fra le più crudeli. Ne scaturisce un romanzo che è una lucida testimonianza dalla quale l'uomo ne esce privo di dignità. Di fronte, infatti, a certe atrocità perpetrate nei confronti degli animali, non si può che provare vergogna per appartenere al genere umano, dolore per chi, indifeso deve subire tali insensati soprusi e, soprattutto, profonda indignazione per il fatto che si possa permettere tutto questo. Il racconto si costruisce sull'alternanza di vere e proprie inchieste che documentano scientificamente il business legato ai combattimenti fra cani, alla gestione di canili "lager" e allo "smercio" dei randagi e di sequenze narrative, pause riflessive, quasi liriche, nelle quali è lo stesso Ettore, "il meticcio di circa due anni" che diventa il protagonista e narratore delle umiliazioni, violenze e sopraffazioni alle quali il padrone lo sottopone e alle quali si sottomette docilmente perché lui, a differenza della "brava gente" che assiste ai suoi combattimenti, "sa amare"!
Agli inizi del XII secolo, in Borgogna, un tranquillo villaggio viene sconvolto dalla scorreria di un esercito violento e sadico. Franchon viene rapita, portata in città e costretta alla prostituzione. Il suo amato Efrem, azzoppato da una freccia nemica e ormai inabile al lavoro, entra in abbazia e si appassiona alla pittura, scoprendo la forza della creatività e i prodigi del colore. Il giovane, incoraggiato dal saggio abate Odilon e circondato da un devoto gruppo di allievi, si lancia nella scommessa più difficile: rappresentare la vita della gente sulle immense superfici della cattedrale che Guinéfort, signore di Macôn, ha iniziato a costruire. Attraverso l'arte, Efrem vuole infondere speranza nell'anima dei fedeli, e indagare il senso della vita e il mistero della morte in una ricerca incessante dell'armonia e della bellezza. Franchon, lontana da lui, si cimenterà in un'impresa non meno ardua: la faticosa conquista della propria libertà. Un romanzo corale costruito su un impianto storico rigoroso, un'epopea dello spirito che affronta i grandi interrogativi di ogni tempo in un confronto serrato tra ascetismo e sensualità.
Romanzo sulla conversione, l'amicizia, la generosita'. In questo romanzo il protagonista e' un contadino dell'Abruzzo, Beppino, che, abbandonato dalla moglie, va a cercare la solitudine in un'isola disabitata sul lago di Bolsena. Morirebbe certamente di stenti se non facesse, per diversi motivi, la stessa scelta un ricco e famoso medico, oppresso dal ricordo della tragedia che alcuni decenni prima lo ha privato della sua famiglia. Benche' cosi diversi diventano amici, quasi fratelli. Tutti e due ritornano in modo diverso alla fede perduta. Due croci uguali e vicine, segnano infine le loro tombe. La figlia di Beppino scopre un giorno, in uno scrigno del medico, un diario segreto, in cui svela tutte le vicende della sua vita....
Una scoperta di Dio tramite una storia poetica in stile Gibran: 20.000 copie vendute.
20.000 chilometri in Vespa, sei mesi e mezzo all'interno di un viaggio di 144.000 chilometri e tre anni e otto mesi dal Cile alla Tasmania: un viaggio attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, per completare il periplo, iniziato in Marocco, di un continente dove l'ingiustizia, la vulnerabilità e la tragedia sono elevate all'ennesima potenza, una Babele dove ragazzini dodicenni addestrati dai guerriglieri hanno già ucciso e bevuto il sangue dei nemici; dove la corruzione e la disonestà sono virtù per sopravvivere.
Come in una partita a poker, avventurosa e interminabile, due sorelle di natali aristocratici scartano e giocano le carte della loro vita, di quella delle loro dieci figlie e delle cinquanta nipoti. In una Napoli ironica e piena di colore, un racconto punteggiato da figure femminili, portatrici di un destino di passione: per il gioco, insopprimibile vizio di famiglia e per le disgrazie del cuore, cui si abbandonano anima e corpo. L'equivoco di un grande amore al centro di una saga familiare, che alterna commozione e comicità sullo sfondo di un'inarrestabile decadenza.
La nobile famiglia siciliana degli Uzeda è dilaniata da accaniti contrasti d'interesse che oppongono il principe Giacomo, duro e avido, al dissoluto conte Raimondo, il cinico e corrotto don Blasco al nipote Ludovico, monaco libertino, e alla sorella, donna Ferdinanda. Alle beghe di fratelli e parenti, sullo sfondo degli avvenimenti che segnano l'unità d'Italia, si aggiunge la lotta che tutti insieme sostengono per conservare gli antichi privilegi e la posizione di dominatori (nonostante il naufragio di alcuni singoli, come don Eugenio, finito in miseria). Così don Blasco è pronto ad approfittare della soppressione dei conventi per acquistare beni ecclesiastici; il vecchio don Gaspare non esita a fingere simpatie liberali, riuscendo a farsi eleggere deputato; Consalvo, l'ultimo degli Uzeda, si mescola a faccendieri corruttori pur di farsi eleggere a sua volta. Infine Giulente, giovane patriota, che nonostante il matrimonio con una Uzeda non ottiene la sperata promozione sociale, incarna il naufragio degli ideali della borghesia liberale.
Lui sta cercando se stesso, ma trova lei. La incontra su un tram, per caso come succedono certe cose. Lei scivola via alla fermata, ma lui sente che deve fare di tutto per ritrovarla. Allora si trasforma in un investigatore privatissimo e scopre che la sorgente della sua tempesta emotiva e ormonale è partita per New York. Non gli resta che salire su un aereo diretto alla Grande Mela e fare di tutto per incrociare di nuovo quello sguardo.
Le ragazze vestono secondo le mode dell'ultimo minuto. I ragazzi girano con i loro scooter o, meglio, con la BMW lunga, magari rubata al papà. Le ragazze si preparano ad incontrare il ragazzo della loro vita. I ragazzi si sfidano in prove di resistenza fisica, di velocità, di rischio. Sullo sfondo di una frenetica vita di clan, Stefano, detto Step, e Babi si incontrano. Lei ottima studentessa, lui ottimo picchiatore, violento, passa i pomeriggi in piazza davanti al bar o in palestra, la sera in moto o nella bisca dove gioca a biliardo. Appartengono a due mondi diversi, ma finiscono per innamorarsi. Un romanzo di vite quotidiane, di noia, di fatica, di adrenalina e di violenza.
Nel testo sono pubblicate foto eseguite nell'aprile 1956 da Italo Insolera, incaricato della redazione del Piano di Ricostruzione di Porto Empedocle, colpita da pesanti bombardamenti aerei e navali inglesi e americani nel 1943. A chi si affacciava a Porto Empedocle nel 1956, due aspetti apparivano importanti, efficacemente illustrati nel libro: il livello molto povero di tante zone abitate e l'enorme estensione di montagne di pani di zolfo accumulati sulle banchine, nelle strade, sulle spiagge. I testi pubblicati sono stati scritti da Andrea Camilleri. Possiamo guardare le fotografie come illustrazioni di questi, oppure viceversa leggerli come introduzioni alle immagini: "Cenni storici su Porto Empedocle", "I luoghi deputati", "Pirandello e Porto Empedocle" (a cui segue una parte del racconto Lontano, scritto da Pirandello nel 1902).
Celia Swinton, brillante avvocato londinese, incaricata da un cliente di accertare l'autenticità di un disegno attribuito a Dürer, si rivolge a Duncan Beck, stimato professore universitario e massimo esperto inglese del pittore di Norimberga. Il disegno è custodito a Rosamunde's Cottage, sull'Isle of Man. Il primo weekend di giugno i due si danno appuntamento sull'isola, dove si sta svolgendo il Tourist Trophy, una gara automobilistica che attira appassionati da tutto il mondo. A Rosamunde's Cottage però li attende una terribile sorpresa: il proprietario è stato assassinato e il disegno è sparito. Anche la governante della casa è stata ferita gravemente, ma prima di spirare ha il tempo di rivelare alla polizia che gli assassini sono un uomo e una donna che si sono presentati a Rosamunde's Cottage dicendo di essere l'avvocato Swinton e il professor Beck. Per i veri Celia e Duncan inizia un incubo che sembra senza fine: braccati dalla polizia, per dimostrare la propria innocenza inseguono a loro volta i veri assassini. Finiscono così al centro di un intrigo che coinvolge Pitagora, la massoneria e l'Ordine dei Rosacroce. Per salvarsi, dovranno risolvere un enigma che risale al 1514, quando Dürer esegue la celebre incisione "Melanconia I". Un thriller che indaga sulla storia dell'arte e sulla vita di un maestro della pittura.