
Adele ha sedici anni e un bel caratterino: ribelle e irrequieta, odia lo studio e le regole e passa il tempo in giro con gli amici, o con uno dei suoi tre o quattro fidanzati. L'esatto opposto della sua gemella Arianna, studentessa modello e amante della tranquillità, scontrosa e totalmente asociale. Le due ragazze vivono per lo più ignorandosi, quando non litigano fino a picchiarsi. Eppure - pensa un giorno la madre Chiara - da bambine erano sempre pronte a fare scherzi a tutti giocando con la loro somiglianza... E così, con un diabolico ricatto a base di cellulari sequestrati ed altre micidiali privazioni, Chiara propone alle figlie un vero e proprio scambio di identità, per una settimana. Solo trovandosi nei panni l'una dell'altra, le due sorelle potranno capirsi davvero. E sanno bene che, quando la mamma si mette in testa una cosa, non c'è modo di farle cambiare idea. Le due ragazze accettano: dopotutto, è solo per sette giorni. E chissà che la mamma, finita questa settimana, non inizi a pensare ai problemi veri. Perché in casa un problema c'è...
Bianca Monti è una giovane pittrice. Ma è anche una spia. Nella Milano del 1820, dove dopo la caduta di Napoleone si è instaurato nuovamente il governo austriaco, gruppi di cospiratori agiscono nell'ombra per riportare il potere nelle mani dei cittadini. Tra questi ne spicca uno, formato da sole donne: la Società delle Giardiniere. E proprio a questa società segreta viene affiliata Bianca, che presto comincia a condurre una doppia vita: una monotona e tranquilla, tra serate musicali e passeggiate per le vie della città, e un'altra decisamente più movimentata, con carrozze da pedinare, travestimenti da indossare e biglietti da nascondere nei luoghi più impensati. Bianca affronta missioni sempre nuove tentando di non essere scoperta e arrestata dalle autorità austriache, consapevoli della presenza di individui che minacciano il loro potere. Età di lettura: da 11 anni.
I Promessi Sposi è il romanzo per eccellenza nella tradizione letteraria italiana e una delle opere più importanti nella storia della letteratura europea. Questa edizione integrale, che vede in apertura un commento destinato al largo pubblico, vuol essere un ulteriore contributo alla conoscenza del capolavoro manzoniano, così come le illustrazioni di Nino e Silvio Gregori che lo accompagnano rappresentano con efficacia e dinamismo narrativo le scene, i personaggi e le situazioni memorabili del romanzo. Giuliano Vigini, nel redigere il commento, ha posto particolare attenzione alla visione religiosa di Manzoni e alla prospettiva dottrinale e morale cattolica che assunse al termine del suo travaglio interiore e del suo approdo alla fede.
Cosa succede quando in un paese di montagna di poco più di duecento anime, abbandonato dai giovani, ammorbato dalla noia, arriva una donna con un grande telaio per tessere a mano? Lei è Filomena, sarda di origine ma cresciuta nella campagna senese da sempre. Rimasta vedova e con due figli ormai adulti, decide di lasciare la sua terra per seguire il sogno di una vita: tessere, e per farlo sceglie un luogo di montagna, silenzioso e quasi dimenticato da tutti. Il suo arrivo genera nel paese un movimento inatteso, pian piano si diffonderà una nuova energia, risvegliando gli abitanti da una morbosa sonnolenza interiore. Accadranno così avvenimenti che, grazie alla "tessitrice" faranno riemergere, negli uomini e nelle donne, virtù dimenticate e sogni mai realizzati.
I quattro vangeli sono veri e propri capolavori di tecnica narrativa. Luigi Santucci -- che sin dalla prefazione dichiara di aver scelto di accostarsi al «Messia quasi da testimone fisico» -- traduce con vigore poetico il testo evangelico, guardando ai personaggi da angolazioni diverse: ora con suggestivi squarci d'anima, ora con icastica pittura dei fatti, ora con espedienti di genere autobiografico, ora infine con originalissime interpretazioni. Una vita di Cristo viene qui riproposto con un'illuminante premessa di Gianfranco Ravasi sulla teologia narrativa.
Lettere briose, profonde, filosofiche, dense di umanità e di straordinarie lezioni educative, tra testi di canzoni trap e brani di Seneca. È il dialogo che un "prete di galera", cappellano del carcere minorile di Bologna, intraprende idealmente con Y, uno dei tanti ragazzi che ha incontrato e che oggi ha scontato la sua pena e vive libero. Un testo che offre uno scorcio straordinario sul punto di vista di un educatore, ed è anche un affresco del mondo degli IPM (Istituti Penali per i Minorenni): realtà sconosciute ai più, e relegate a una sorta di irrilevanza sociale. Eppure, le storie e le voci di questi giovanissimi ci danno la misura di quanto sia importante non arrendersi, come comunità, e fornire strumenti di cambiamento, percorsi di riconciliazione, prospettive di futuro.
La vicenda particolare, quella autobiografica di un amore tragicamente deluso, è punto di partenza di una sublime riflessione sull'amore. C'è un'insolita lucidità nei due giovani che si incontrano sotto le stelle del Libano nei giardini di Ali spezzate, una capacità di delineare con chiarezza la propria situazione interiore e gli sconvolgimenti che l'amore provoca in loro. L'immediata frustrazione del desiderio li rende maturi, li obbliga a compiere delle scelte anche radicali e, in tutto questo, a illustrare agli occhi del lettore le altezze più vertiginose che un legame tra spiriti assonanti dischiude agli esseri umani. Le ali degli amanti, seppur spezzate, definiscono la perfetta traiettoria di un volo verso vette raggiungibili solo in una parabola d'amore.
La Fulloni porta nella sua narrazione dei Vangeli una capacità interpretativa che le deriva dall’esperienza di fede vissuta, concreta, fatta di anni di cammino comune con la sua famiglia e la sua comunità di Albinea, in Emilia Romagna. Quanto trasforma la lettura intellettuale dei Vangeli in un autentico segno di testimonianza viva, umile e forte, credente e credibile, allo stesso tempo. Testimonianza più che mai importante e preziosa per il momento storico che stiamo attraversando: quella di una lettura incarnata in un grembo e un cuore di donna che, inevitabilmente, diventa una sorgente da cui zampillano parole di pace. Un “cuore pensante” – come direbbe Etty Hillesum – che fa scaturire dalle pagine suggestioni di fede e di speranza.
Rosanna Virgili
Racconti semplici e brevi, liberamente ispirati da brani evangelici, la cui fecondità rilancia suggestioni attualissime sull’incontro che cambia la vita. Vi sono coinvolte persone “minori” o “minorate” da tutti i punti di vista, nel senso di avere o essere assolutamente di meno rispetto a tutti gli standard richiesti in ogni società. Accomunate, forse, dal sogno tacito e nutriente della speranza nel Cielo. Sono persone che partono da una “confusione di vergogna”, perché la vita o le scelte o le regole socio-religiose, le trascinano in una spirale di abbassamento agli occhi nostri e del mondo, le imprigionano in ruoli e stigmi così opprimenti da sembrare definitivi e potenzialmente mortali. Proprio al fondo di essa, esplode la sorpresa di un incontro che finalmente libera e trasforma, al punto che, proprio dalle situazioni e dai gesti della vergogna, ne trae una “confusione di gloria”: la persona è trascinata in un innalzamento gratuito dato da quell’ unica e personale dignità creata dalla salvezza, quello splendore emerso da un amore trasformante, che rende belli e buoni per sempre.
Annamaria Fulloni, laureata in Pedagogia
nell’Università di Parma, ha conseguito il diploma in Scienze religiose e il master di specializzazione in Pedagogia Clinica.
Già insegnante di Religione presso il liceo delle scienze umane Matilde di Canossa di Reggio
Emilia, è stata docente di pedagogia e ora di didattica presso lo Studio teologico interdiocesano di
Modena, Reggio-Emilia, Carpi, Parma.
Autrice di numerosi articoli su riviste, ha tenuto e tiene conferenze e meditazioni su temi spirituali e educativi. Ha pubblicato il saggio “ I colori del Sudan” (con Pinuccia Montanari), ed. San
Lorenzo, 1996 e lo studio “Essere donna nella Chiesa” in “Dee, donne, Cyborgs. Trasformazione
dell’identità femminile”, Quaderni Canossa, 2003. Ha curato e scritto i testi del libro fotografico “Albinea” (con Giuseppe Bigi), stampato in proprio e ha curato l’edizione del volume di Luciano Monari, Sulla via di Gesù, ed. San Lorenzo.
La Divina Commedia in un nuovo testo completamente rivisto alla luce delle più recenti acquisizioni filologiche e critiche. Una nuova punteggiatura che favorisce la piena leggibilità del testo e ne rivela tutto il fascino. Un puntuale, ma agile commento che permette a tutti di superare le difficoltà linguistiche di un testo scritto oltre 700 anni fa, ma che conserva intatta la sua mirabile potenza comunicativa. Un formato elegante e maneggevole che consente di portare sempre con sé "il più bel libro della letteratura mondiale" (Borges). Il volume II contiene un dizionario della 'Commedia', di semplice consultazione, che fornisce tutte le notizie essenziali sui personaggi e i luoghi citati, sulla topografia dell'aldilà dantesco, e che chiarisce in modo piano e comprensibil i concetti teologici e filosofici del poema.
Questa «Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante (NECOD)» è stata concepita - unitamente al «Censimento» e alla «Edizione Nazionale dei Commenti danteschi», che la integrano - come massimo omaggio a Dante nel Settimo Centenario della morte: 1321-2021. A distanza di cento anni dalla «Edizione del Centenario» de Le Opere di Dante, il volume che nel 1921, in occasione del Sesto Centenario della morte, offrí ai lettori di tutto il mondo quello che è rimasto fino ad oggi il testo di riferimento dell'opera dantesca, frutto del lavoro pluriennale di un'équipe di insigni studiosi coordinati da Michele Barbi, sono sembrati maturi i tempi per un decisivo passo avanti: non solo un nuovo testo di tutte le opere, riveduto e aggiornato ai progressi piú significativi della filologia internazionale, ma finalmente un commento di grande respiro, integrato ove occorra da appendici di documenti utili a meglio illustrare il discorso storico e critico, in grado di scavare a fondo nel dettato dantesco e cogliere tutte le valenze comunicative di un messaggio estremamente complesso, talvolta studiatamente criptico, ancora in parte da scoprire e capace di suscitare emozioni forti anche nei lettori di sette secoli piú tardi. La selezione attenta dei Curatori e la supervisione di una Commissione scientifica che include alcuni tra i maggiori specialisti italiani e stranieri, un rigoroso sistema di controlli, idoneo a garantire un margine minimo di sviste o errori, insieme con un ricco apparato di indici e repertori che consenta un'agevole fruibilità dei volumi, distinguono questa «Nuova Edizione» come una proposta senza precedenti nella storia degli studi danteschi. In coincidenza con il Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, che si compirà nel 2021 con i centocinquant'anni di Roma capitale, l'omaggio più degno della Patria al suo grande Poeta che ne ha presentito il destino di nazione, plasmandone la lingua e l'identità culturale.
In copertina: Matrimonio mistico di san Francesco d’Assisi e madonna Povertà (1440-’60), dipinto su tavola attribuito a Domenico Veneziano (Domenico di Bartolomeo). München, Alte Pinakothek, Bayerische Staatsgemäldesammlungen
Gli Atti contenuti in questo volume fanno parte di un progetto di ricerca sulla storia delle parole nella nostra tradizione letteraria, avviato nel 2004 presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Nei Colloqui si pone al centro dell’attenzione un lemma significativo trascelto nell’ampio corpus della letteratura italiana.
I cinque precedenti appuntamenti furono dedicati a illusione, ordine, silenzio, unità, fortuna; il sesto Colloquio, tenuto a Napoli nei giorni 27-29 maggio 2015, è stato intitolato alla povertà. Il metodo d’indagine è rimasto lo stesso adottato nei precedenti incontri: risalire all’uso e alle accezioni del vocabolo dal mondo antico fino a noi, privilegiando lo scandaglio della tradizione letteraria italiana e il suo dialogo con discipline e forme d’arte diverse (dal diritto alla sociologia, dalla musica al cinema), non solo europee. Attraverso la voce di venti studiosi, è stata cosí restituita l’inedita, originale narrazione della parola e dei contesti che l’hanno nominata: dalle Beatitudini a san Francesco, da Petrarca ad Alberti, da Machiavelli a Tasso fino al Lazarillo de Tormes e a Giulio Cesare Croce. Inoltre il lemma povertà è stato analizzato in Pagano, Leopardi, Verdi, Pascoli, Verga; un termine che poi, nel Novecento, si impone nella poesia, nella narrativa e nel cinema: dai crepuscolari a Ungaretti, da Capitini a Luzi, Betocchi, Turoldo, Scotellaro, Pasolini, Zavattini, da Bilenchi a Madieri e in maniera particolarmente rilevante nella testimonianza religiosa, come mostra il saggio sul teologo Arturo Paoli, e nella riflessione filosofica e giuridica.
Se nell’arco di secoli di vita del nostro idioma il dibattito sulla povertà appare minoritario e di fatto è rimasto fino alla metà circa del XX secolo un argomento poco presente alle culture dominanti, dalla lettura del libro emerge la ricchezza di interpretazioni di una parola che ci attraversa, che per aspetti diversi ha sollecitato le varie forme dell’arte e sta misurando la storia della nostra civiltà.
Silvia Zoppi Garampi
è professore ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha curato edizioni di testi di Erizzo, Pagano, Croce (Ed. Nazionale), Ungaretti, Gadda. Tra i suoi ultimi libri, Le lettere di Ungaretti. Dalle cartoline in franchigia all’inchiostro verde (Salerno Editrice, 2018) e Ungaretti (« Grandangolo Letteratura », vol. 15, 2018). Dal 2004 coordina nel suo Ateneo i Colloqui internazionali di Letteratura italiana e ne cura gli Atti pubblicati dalla Salerno Editrice.