
Il volume, curato da Geno Pampaloni, raccoglie romanzi celebri come "L'uomo è forte", "L'età breve", "Mastrangelina", "Tutto è accaduto", e due serie di racconti che sono senza alcun dubbio passati alla storia e hanno contrassegnato profondamente lo sviluppo della narrativa italiana: "Gente in Aspromonte" e "L'amata alla finestra". Completa il volume una attenta Cronologia, la Fortuna critica e la Bibliografia delle opere di Alvaro.
Ojetti, Comisso, Gadda: folta fu la pattuglia degli scrittori in viaggio, negli anni trenta, per le contraddittorie strade della penisola. Tra questi un posto di rilievo spetta a Corrado Alvaro, allora giovane ma già noto narratore: in bilico tra disposizione cosmopolita e idillio paesano, la raccolta di prose "Itinerario italiano" (1933) costituisce una delle prove migliori di quella stagione letteraria. È la ferita ancora aperta della guerra a dare avvio al suo viaggio. Dalla Bassa Ferrarese alla Maremma, all'Abruzzo, alle terre napoletane, alla Calabria, attraverso paesaggi, architetture e topografie dei centri minori e delle città, incontrando i mille e faticosi mestieri degli uomini e delle donne, lo scrittore intraprende una ricerca che è storica, etica e autobiografica a un tempo, e giunge a una verità più profonda e universale: è la provincia la chiave interpretativa della civiltà italiana, da tutelare contro ogni eccessivo tentativo di accentramento. Prefazione di Carmine Abate.
Ciccapetarda sta per rivoluzionare il mondo dei giochi: la bambola non è violenta, non spara e non piange si limita a "emettere rumori intestinali"... L'ingegner Baldi ha convinto la ditta per cui lavora a lanciarla sul mercato ma la sua vita sembra essere ora seriamente in pericolo. Un romanzo divertente, surreale, capace di rivelare il paradosso delle situazioni che viviamo ogni giorno, anche quelle apparentemente più innocue, evidenziandone la dimensione ridicola, grottesca e contraddittoria.
In una Los Angeles livida e sotterranea, lacerata da una guerra urbana in cui buoni e cattivi si confondono, dove la violenza individuale e collettiva cresce in misura ogni giorno più inquietante e nelle cui fogne si agitano abitatori da incubo, Solomon Newton, tenente della Squadra volante, insegue una verità che tutti vogliono nascondere. Invischiato in una lotta disperata, solo contro tutto e tutti, Solomon Newton non si ferma davanti a nulla, neppure davanti a un'impressionante catena di omicidi, un'esplosione di violenza senza limiti, che lo condurrà all'interno dei labirinti di potere, in un'inarrestabile e buia "discesa agli inferi".
Con il volume centrale della trilogia ambientata nella Guerra dei Trent'anni, la fine di un'epoca diventa un affresco ancora più gotico, ancora più incombente. Tra disperate lotte per la sopravvivenza e scontri tra sanguinari sterminatori, tra rivelazioni della tragedia passata e profezie dell'Armageddon a venire, il fato di Magdeburg, la possente città ribelle sul fiume Elba, viene suggellato da crudeli giochi di potere destinati a divorare ogni cosa. E ogni uomo.
Caterina ha sedici anni e vive in un povero borgo del Sud Italia, dove la maggior parte dei giovani è priva di lavoro e dove il muro dell'omertà è molto resistente. La sua è una famiglia disastrata. Il padre è alcolizzato e violento, la madre è una giovane donna i cui sogni sono stati infranti troppo presto. In un mondo crudele e oscuro, Caterina cercherà uno spiraglio di luce, ma dovrà scontrarsi con le bugie degli adulti, la prostituzione e la malattia. Tutto sembra precipitare: lei perderà ogni certezza e scivolerà in un baratro sempre più profondo, da cui riuscirà a uscire grazie a un evento inaspettato. Alla fine la vita la ripagherà di ogni sofferenza subita.
Due momenti lontani nel tempo, ma inestricabilmente legati. Da una parte, un Giovanni Allevi neodiplomato in composizione alle prese con l'intuizione del suo futuro linguaggio orchestrale; dall'altra l'amatissimo pianista-compositore lanciato in un folgorante viaggio per l'Italia alla guida di un'intera orchestra. Questo libro unisce le due storie, grazie a due linguaggi diversi che si rincorrono con le movenze di un contrappunto. Il racconto del tour è affidato a una narrazione per immagini, che coglie i trionfi e gli slanci, ma anche i momenti di intimità fuori dal palco. Parallelamente si dipana un intenso diario privato dove, tra ricordi e riflessioni, trova sfogo la crisi personale che nasce quando le esigenze della musica prendono il sopravvento su quelle dell'uomo. Perché sì, dispotica protagonista di entrambe le storie è ancora una volta lei, la strega capricciosa, che da sempre monopolizza la vita di Giovanni, esponendolo in eguale misura alla paura e alla speranza. Portare quel primo, lontano barlume di musica sinfonica alla piena maturità di "Evolution" ha richiesto ostinazione e sacrifici, la forza di cambiare e l'umiltà di accettare la propria costante insicurezza. Ma proprio quando la frattura sembrava irrecuperabile e lo sconforto lo ha spinto a chiedersi qual è la ragione più intima della sua scelta di artista, Giovanni ha riscoperto nella dedizione assoluta alla strega e nel calore del suo pubblico l'unica risposta possibile.
Una rilettura della parabola evangelica del padre buono e dei due fratelli: del figlio prodigo e del figlio devoto. Un'analisi profonda della fede, di quel mistero complesso e meraviglioso che è il cuore umano, della profondità del peccato e della scoperta del perdono. Io sono fango porta il lettore a misurarsi con la terra da cui è tratto, terra che diventa fango quando si cede ai compromessi della vita e agli istinti promossi dall'egoismo più bieco. Ma è proprio in quel fango che l'uomo ritrova Dio, quel Dio che si fa carne, lasciandosi plasmare di quella stessa terra da cui il primo uomo è stato tratto.
L'autore si sentiva vicino a Dante, come francescano e per antica consuetudine personale: circolava infatti la voce che sapesse tutta la Divina Commedia a memoria. «Mai si era trattato per lui di un vezzo intellettuale o di una superficiale ricreazione: padre Allegra sentiva Dante calzante a proposito delle domande che la sua vita poneva, ancora di più in Cina, dove era a diffondere la Parola di Dio, in una parola umana che non l'aveva conosciuta, ma che pure aveva altissima dignità» (dall'Introduzione).
Padre Allegra sente Dante rispondente alle domande del proprio cuore e adatto al bisogno spirituale dei popoli che incontra, da missionario. E trova in Dante il tema centrale del mistero della conversione dei pagani. La Roma antica come la Cina: i due grandi imperi che nella storia non erano mai entrati in contatto diventano nei due Diari danteschi, scritti da p. Allegra nel 1965 e nel 1967, l'uno lo specchio dell'altro.
Il volume raccoglie una riflessione quotidiana, per lo più di ordine spirituale, partendo da versi della Divina Commedia.
Sommario
Prefazione. Introduzione. Cronologia essenziale della vita di padre Gabriele M. Allegra. Nota ai testi. Bibliografia e sigle utilizzate. I. IL VII CENTENARIO DELLA NASCITA DI DANTE, 1965. II. SCINTILLE DANTESCHE, 1967. Appendice. Gabriele M. Allegra: Universalità e attualità del messaggio di Dante. Indice delle citazioni. Indice dei nomi.
Note sull'autore
GABRIELE MARIA ALLEGRA (San Giovanni la Punta [CT] 1907 - Coloane [Macau] 1976), al secolo Giovanni, nel 1923 entra nel convento dei frati minori francescani a San Vito di Bronte (CT). Nel 1931 giunge come missionario in Cina per dirigere il seminario minore di Heng Yang. Nel 1945 inaugura a Hong Kong l'Istituto biblico, di cui sarà prefetto e vice-prefetto. Apre l'Istituto sociologico a Singapore, che dirige dal 1961 al 1963, anno in cui fonda la Società dei buoni scrittori. Tra le sue opere ricordiamo la traduzione della Bibbia (1968) e il Dizionario biblico (1975), entrambe in cinese, oltre a due trattati di dottrina sociale (De doctrina sociali christiana e Tractatus de Ecclesia et de Statu). Dopo l'avvio della sua causa di beatificazione, nel 2002 Giovanni Paolo II decreta il suo primo miracolo.
In vista del 700° anniversario della morte di Dante (2021), un’edizione speciale in tre volumi del capolavoro di Dante, la Divina commedia, con il commento di Giuliano Vigini, le illustrazioni in bianco e nero di Nino e Silvio Gregori.
La Divina commedia è una sorta di portabandiera di Dante, dell’Italia e del mondo, nel segno della poesia che tutti accomuna e illumina nel viaggio della vita. In questo viaggio dove nulla si perde dell’incontro fatto con l’uomo sulla terra, ma tutto si completa e illumina nella luce di Dio, sono però molte le cose che non è facile capire, interpretare, collocare nel loro contesto o nella loro esatta prospettiva. Anzi, si può dire che, senza commenti e guide sicure, c’è il rischio di perdersi nel labirinto di fatti, personaggi e riferimenti d’ogni genere che Dante dissemina a piene mani nel corso del suo lungo itinerario nell’aldilà.
Ristampa anastatica della edizione rilegata del celebre "Dante minuscolo Hoepliano" pubblicato per la prima volta nel lontano 1904 con postille e cenni introduttivi del prof. Raffaello Fornaciari, riveduti dal prof. Piero Scazzoso. Pensata a uso delle letture pubbliche e delle scuole, l'edizione era realizzata - come recitavano i cataloghi dell'epoca - su carta India, in legatura alla bodoniana, in rilegatura tutta Linson-pergamena, con medaglione impresso e in astuccio. Un'edizione unica nel suo genere per dimensioni e leggibilità, che ha incontrato nel succedersi dei decenni centinaia di migliaia di lettori, e che nel suo "piccolo" testimonia una lunga tradizione editoriale e - soprattutto - la grandezza del "sommo Poeta".
Ristampa anastatica del celebre "Dante minuscolo Hoepliano" in tre volumi, uno per cantica, in brossura, raccolti in un apposito astuccio. Pubblicata per la prima volta nel 1904, questa edizione del testo dantesco è arricchita dalle postille e cenni introduttivi del prof. Raffaello Fornaciari, riveduti dal prof. Piero Scazzoso e dalle decorazioni di Ezio Anichini che impreziosiscono copertine e astuccio. Una proposta che rielabora la versione minuscola hoepliana della Divina Commedia presentando ciascuna delle tre cantiche come un volume a sé stante, così da poter ancor più agevolmente maneggiare l'elevato e al tempo stesso diverso contenuto poetico e dottrinale dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.