
Lasciare che un grande autore scelga un proprio lessico: un abecedario di parole chiave attraverso le quali parlare di letteratura, politica, teatro, regia, autori, opere, personaggi, incontri… Il tutto nella forma di un’intervista video della durata di oltre 5 ore circa. Questo è l’Abecedario di Andrea Camilleri, affidato alla cura di Valentina Alferj e alla regia di Eugenio Cappuccio.
È l’incontro con uno dei protagonisti indiscussi della letteratura contemporanea italiana e non solo, con la sua biografia, con la sua vita precedente e successiva al successo editoriale. È l’incontro con la sua lingua letteraria e parlata, con la tonalità della sua voce, con il suo accento e il suo siculo idioma. Con l’immancabile fumo delle sue sigarette. È l’incontro con il suo pensiero tutto, non solo quello che prende forma nei romanzi e nella parola scritta, ma anche quello che vortica nella mente di quest’uomo instancabile.
Sono delitti d'amore, d'interesse, mafiosi o d'ambizione, di esplosivo furore o di logorante quotidianità. Li commettono vecchi e giovani, uomini e donne, belli e brutti, lascivi e moralisti, ignoranti e colti. Perché nel delitto c'è un'equanimità assoluta. L'unico denominatore comune in tanta varia umanità è forse solo l'atteggiamento umano di Salvo Montalbano che alla ferocia della vita oppone, con il suo personalissimo tratto stilistico impastato di lingua e dialetto, con la sua morale fatalista ma non rassegnata, le logore eppure sempre acuminate armi dell'uomo: l'intelligenza, l'ironia, la pietà.
"Quando Montalbano incornava su una cosa, non c'erano santi". Il narratore che da anni racconta le storie del commissario di Vigàta, lo sa bene. Una parola stonata, un gesto incontrollato, un dettaglio incongruo bastano a mettere in moto le sue indagini. Così da un'impercettibile crepa nella "normalità" prendono avvio anche queste nuove storie, in cui Montalbano si imbatte nei crimini e nei criminali più eterogenei e insoliti: vecchie coppie di attori che recitano, nel segreto della camera da letto, un funereo copione; insospettabili presidi in pensione che raggirano generose prostitute; mogli astutamente fedeli che ordiscono crudeli vendette ai danni dei loro tronfi mariti ...
Primo dei due Meridiani dedicati all'opera di Camilleri, questo volume raccoglie tutti i romanzi appartenenti al filone "contemporaneo" dello scrittore di Porto Empedocle: "La forma dell'acqua", "Il cane di terracotta", "Il ladro di merendine", "La voce del violino", "La gita a Tindari", "L'odore della notte", cui si aggiungono vari racconti tratti dalle raccolte "Un mese con Montalbano", "Gli arancini di Montalbano" e "La paura di Montalbano". Volume a cura di Mauro Novelli. Introduzione di Nino Borsellino, cronologia di Antonio Franchini.
Vigàta, 21 marzo 1890: il ragioniere Antonio Patò, direttore della locale sede della "Banca di Trinacria", funzionario irreprensibile, marito integerrimo e padre amoroso, è scomparso nel nulla durante la sacra rappresentazione del Venerdì Santo, nella quale interpretava il ruolo di Giuda. Che fine ha fatto? E' morto? O si è voluto nascondere? E soprattutto, perché è scomparso? Scritto in forma di dossier, a metà tra la commedia di costume e il giallo.
Il presente volume raccoglie i nove romanzi di ispirazione storica e civile scritti da Andrea Camilleri e ambientati - Tranne la "Presa di Macallé", che si svolge in epoca fascista - in Sicilia tra la fine del Seicento e Ottocento. Si tratta, in dettaglio, di: Un filo di fumo; La strage dimenticata; La stagione della caccia; La bolla di componenda; Il birraio di Preston; La concessione del telefono; La mossa del cavallo; Il re dei Girgenti; La presa di Macallé. Ai romanzi, disposti in ordine cronologico di pubblicazione, fa seguito una sezione intitolata 'Archivio', che raccoglie il racconto "Ballata per Fofò La Matina", prima idea della "Stagione della caccia".
Montalbano ha trentacinque anni, è un uomo adulto, ma nella professione sconta ancora qualche ingenuità, non è così astuto, smaliziato come siamo abituati a conoscerlo. E c'è chi è pronto ad approfittarne... L'archeologia di Montalbano e le sue prime esperienze nel mondo del crimine narrate in tre lunghi racconti.
A vederlo da lontano, Belcolle sembra un paese da cartolina, una barca arenata su una montagna verde, e sullo sfondo il mare di Cefalù. Ma da vicino è ben altra cosa: d'inverno è gelido e nevoso, e per tutto l'anno è abitato da persone taciturne e diffidenti, "genti di montagna". Son cinque anni che il maresciallo Antonio Brancato, "un omo preciso al quale piaciva che tutto stava al posto indovi doviva stare", è a capo della Stazione dei Carabinieri di questo isolato paesino siciliano. Cinque anni non facili, ma durante i quali il maresciallo Brancato è riuscito a guadagnarsi la confidenza e la stima dei belcollesi. Forse addirittura troppo, infatti ormai tutti lo cercano, anche a sproposito, per ogni problema...
Dopo essere stato ferito nel corso di una sparatoria, il commissario Vincenzo Collura, detto Cecè, decide di trascorrere un periodo di convalescenza su una nave da crociera. Ma non fa in tempo a godersi il riposo, che anche in vacanza si trova a indagare su una serie di piccoli e divertenti gialli, aiutato da un fedele collaboratore. Tra finti cantanti, fantasmi che appaiono misteriosamente in una cabina, scambi di gemelle, cadaveri sconosciuti, bische clandestine e furti di preziosi gioielli, Cecè si trova ancora una volta a dover fare affidamento sul suo prezioso fiuto, dote che ha in comune con la più celebre creatura di Camilleri, quel Salvo Montalbano che gli è illustre collega.
Per le stanze della Pensione Eva, il casino di Vigàta, transitano figure e personaggi di quei provinciali, sonnolenti, tipici anni Trenta degli indimenticabili romanzi di Camilleri. Ogni quindici giorni le sei “picciotte” della Pensione partono, e ne arrivano delle nuove, ed è in mezzo a queste presenze carnali che trascorre la giovinezza di Nenè, Ciccio e Jacolino. Frequentando la Pensione i ragazzi si imbattono in apparizioni spirituali, fantasmi letterari, vicende al confine fra la poesia e la realtà, perché “le storie che quelle picciotte potevano contare gli avrebbero permesso di capire. Capire qualichi cosa di lu munnu, di la vita”.
I bambini che sono convinti dell'esistenza di polli a sei cosce, le stagioni che non esistono più, l'importanza delle code negli uffici pubblici, il Babbo Natale che va scomparendo nell'era di Internet: sono alcuni dei temi di questi ventun racconti quotidiani. La festa delle donne e quella dei morti, il "debito" con Simenon e alcuni segreti riguardanti il commissario Montalbano, la storia del catanonno contrabbandiere e la Sicilia con i suoi drammi e le sue speranze: Andrea Camilleri racconta e si racconta in queste pagine scritte fra il 1997 e il 1999 per i quotidiani "Il Messaggero", "la Repubblica" e "La Stampa".
Da "La prima indagine di Montalbano", dove Salvo Montalbano è un semplice vicecommissario che sogna di essere trasferito in un paese di mare, fino a "La finestra sul cortile", ultimo in ordine di tempo e sinora inedito in volume, un vero regalo di Camilleri ai suoi lettori: lungo diciannove racconti, scelti e ordinati personalmente dall'autore per questa antologia, si dipana la carriera di uno fra i più amati commissari d'Italia e la straordinaria amicizia fra lo scrittore e il suo personaggio.