
Londra, 1870. La capitale inglese ribolle di scontento e sedizione. Sono passati trentatré anni da quando Victoria è salita al trono, nel tripudio popolare, il 20 giugno 1837: una diciottenne non bella, così piccola e rotondetta, gli occhi blu un po' sporgenti, ma vivace, intelligente e con modi accattivanti. E soprattutto, un temperamento volitivo. Le doti che, insieme al sostegno dell'adorato marito Albert, ne hanno fatto a lungo una sovrana ammirata. Chi la riconoscerebbe oggi nella tozza dama infagottata negli abiti neri del lutto, che dalla morte di Albert vive ritirata sull'isola di Wight o in Scozia, e si rifiuta ostinatamente di mostrarsi al suo popolo e di presenziare alle cerimonie nella capitale? Così, mentre il figlio ed erede Bertie consuma le notti al tavolo del baccarat o nel letto della demi-mondaine di turno, il prestigio della Corona affonda e il trono vacilla sotto i colpi dei repubblicani. Sarà questo l'epilogo di un regno iniziato magnificamente?
Napoli non sarà più la stessa. I Campi Flegrei stanno per esplodere e la città sarà presto invasa dall’acqua e dal fuoco. Nessuno ne è al corrente, tranne Diego Ventre – avvocato, affascinante e raffinato affabulatore, amico di politici potenti e di boss della camorra. Trenta giorni non sono molti, ma a Ventre sono sufficienti per progettare l’affare del secolo: vendere e comprare immobili strategici. Una volta superata l’emergenza, i profitti saranno eccezionali. Napoli sarà un’altra città, sarà la Las Vegas del Mediterraneo. Diego Ventre si muove con agilità, convince imprenditori, camorristi e affaristi, ridisegna il piano regolatore e determina il futuro di Napoli. Ricatta, ammalia, seduce, e trova il tempo per corteggiare la bellissima Luce, figlia di nobili decaduti e attratta da quest’uomo sicuro di sé e colto, che dice sempre le cose giuste e sa sorprenderla regalandole un libro rarissimo o facendo aprire per lei le residenze più inaccessibili. Ma Diego Ventre è anche la coscienza della città: ama Napoli e la vuole vedere in cenere, distrutta e purificata, liberata finalmente dall’ingordigia umana e dalla violenza estetica che per secoli l’ha devastata. Intorno a Diego e Luce, ruotano personaggi che sembrano interiorizzare le ombre che tra poco copriranno la città. Donne in cerca di affetto ma che trovano corpi che sublimano questo bisogno con il sesso, capiclan alla resa dei conti, pittori che tentano un ultimo assalto all’immortalità inseguendo sfumature impossibili.E poi c’è il silenzio, c’è il prima e il dopo. Napoli è irriconoscibile e la macchina operativa di Diego Ventre si mette in moto. Per la città e i suoi abitanti è arrivato il momento di risorgere. O di scomparire per sempre.
Napoli, 1952. Pablo Neruda è svegliato da un insistente bussare alla porta. Al poeta viene notificato un decreto di espulsione dall'Italia firmato dal ministro Scelba. Sarà accompagnato da due agenti a Roma per essere estradato in Svizzera. Nella stazione della capitale, il poeta è atteso da una folla nella quale si riconoscono i volti di Alberto Moravia, Elsa Morante, Renato Guttuso e Carlo Levi. Intimano alla polizia di lasciarlo in libertà. In mezzo a quella folla una donna, Matilde Urrutia, osserva e attende che si liberi anche il suo amore per Pablo. Dopo il clamore del mondo che lo celebra e vuole che viva la sua voce, la scena si sposta a Capri nella villa di Edwin Cerio, dove i due amanti danno profondità e splendore a una passione segreta, sconvolgente e imprevedibile. Vent'anni dopo, a Isla Negra, in Cile, durante il golpe di Pinochet, altri militari bussano alla porta di Neruda e Matilde per minacciarne la libertà. Due stagioni della vita di Pablo Neruda: la stagione dell'amore, delle speranze, di un mondo che si trasforma, e la stagione del buio, della violenza, della morte. Due stagioni raccontate in prima persona dalla voce del poeta e dalla voce di Matilde, due esistenze che raccontano la forza della vita e la grandezza dello stare al mondo, l'incanto civile della parola contro i poteri che la vorrebbero ottusa o distorta.
Napoli non sarà più la stessa. I Campi Flegrei stanno per esplodere e la città sarà presto invasa dall'acqua e dal fuoco. Nessuno ne è al corrente, tranne Diego Ventre - avvocato, affascinante e raffinato affabulatore, amico di politici potenti e di boss della camorra. Trenta giorni non sono molti, ma a Ventre sono sufficienti per progettare l'affare del secolo: vendere e comprare immobili strategici. Una volta superata l'emergenza, i profitti saranno eccezionali. Napoli sarà un'altra città, sarà la Las Vegas del Mediterraneo. Diego Ventre si muove con agilità, convince imprenditori, camorristi e affaristi, ridisegna il piano regolatore e determina il futuro di Napoli. Ricatta, ammalia, seduce, e trova il tempo per corteggiare la bellissima Luce, figlia di nobili decaduti e attratta da quest'uomo sicuro di sé e colto, che dice sempre le cose giuste e sa sorprenderla regalandole un libro rarissimo o facendo aprire per lei le residenze più inaccessibili. Ma Diego Ventre è anche la coscienza della città: ama Napoli e la vuole vedere in cenere, distrutta e purificata, liberata finalmente dall'ingordigia umana e dalla violenza estetica che per secoli l'ha devastata. Intorno a Diego e Luce, ruotano personaggi che sembrano interiorizzare le ombre che tra poco copriranno la città. Donne in cerca di affetto ma che trovano corpi che sublimano questo bisogno con il sesso, capiclan alla resa dei conti, pittori che tentano un ultimo assalto all'immortalità inseguendo sfumature impossibili.
Negli anni cruciali del Regno delle Due Sicilie, tra Napoli, Palermo e Amalfi, una storia d'amore, di sostituzioni e di identità, una giovane donna scomparsa e il suo doppio che ritorna misteriosamente a intrigare amanti e scienziati di malie e di passioni. La nobile fanciulla Chiara ama il giovane Alessandro, dell'illustre famiglia degli Altomare. Dopo estati trascorse a intrecciare giochi d'amore i due si sposano, ma Chiara presto è uccisa dal vaiolo. A sconvolgere la rassegnazione di chi la pianse e l'isolamento in cui s'è chiuso il suo sposo, compare una donna che alcuni riconoscono come Chiara. Ma chi sia veramente non è dato sapere. Questa incertezza compenetra i destini incrociati e gli interessi contrastanti dei personaggi. La vicenda si snoda su più registri: c'è la testimonianza oggettiva e piana di un narratore. Ma accanto a questa, il diario e le lettere tra il giovane Altomare e un singolare scienziato francese trasformano uomini, cose e avvenimenti in perturbanti fantasmi della mente. Ruggero Cappuccio è scrittore e regista per il teatro e il cinema, e da questo trae una personalissima maniera di immaginare l'intreccio e la sapienza nel far risuonare le sue molte voci come su un vasto palcoscenico.
"Ci sono parole senza corpo e parole con il corpo. Libertà è una parola senza corpo. Come anima. Come amore. Parenti dell'aria e quanto l'aria senza confini definiti, hanno bisogno di qualcuno che presti loro la sua carne, il suo sangue e i suoi limiti perché diventino concrete. In questo libro è raccontata la storia di come una libertà, la mia, sia germinata dai luoghi vissuti da bambino e poi abbia preso il volo dal mio incontro con la lettura. Così queste pagine, nei mesi, sono diventate un'ossessione, la scrittura mi ha torto il collo e ha costretto il mio sguardo nei luoghi felici dell'infanzia o a muovere i miei passi dentro dolori intensi che pensavo di avere rimosso. Mentre ero in ospedale, tanti anni fa, con lo sguardo ostruito dalle sponde di un letto, il dolore stava accucciato in attesa di un nuovo sforzo, pronto ad aggredire. E tuttavia, col tempo, il letto si è trasformato in un tappeto volante, un luogo in cui per un po' ci si sottrae al mormorio del quotidiano e si vedono le cose da lontano e dall'alto. Da lassù gli anni scorrono via dalle nostre vene, si concede una tregua al corpo e il pensiero si libera del superfluo che ingombra la giornata. Ho concepito e scritto diverse poesie adagiato a letto. Non ci vuole molto: una matita, un taccuino e il mondo che si raduna intorno a te, e lascia i suoi segni sulla pagina da scrivere come baci sulla pelle di un'amata. Così possiamo darci alla sostanza tiepida dei sogni..." (Pierluigi Cappello)
L'acclamata scrittrice Serena Drago, dopo la scomparsa in mare del suo grande amore, il navigatore solitario Ciro Tempera, ha smesso di sfornare best seller da milioni di copie gettando nello sconforto le sue lettrici e soprattutto Fedele Solmi, il suo cinico editore, ritirandosi alla Quercia del Terzo Salmo, una SPA new age di Saturnia, insieme all'ambigua Margaux Tielmann. Anzi, strane voci sul rapporto che legherebbe le due donne hanno preso a circolare. Saranno vere o non sarà piuttosto vero che la famosa scrittrice non riesce più a scrivere proprio per la mancanza di un uomo che le faccia di nuovo, finalmente, battere il cuore? Potremo scoprirlo seguendo le tracce di Stefano Refoschi, un tempo grande promessa e oggi fallitissimo scrittore, nonché vecchia fiamma mai spenta della Drago, il quale in cambio del ricco contratto promessogli da Solmi per il suo ultimo e da tutti rifiutato romanzo, accetterà di raggiungere nel suo buen retiro la scrittrice, con l'obiettivo di riportare la passione - e quindi la voglia di scrivere - nella sua arida vita.
Dario Villalta ha due grandi passioni nella vita: le vedove e i maestri del Rinascimento. Finito in una galleria d'arte milanese dov'è costretto a vendere opere contemporanee che disprezza incontrando inoltre grandi difficoltà nel reperire l'oggetto della sua stravagante passione amorosa, langue finché dal Sud arriva Vera Gallo, che è non solo una vedova devota, ma anche - parrebbe proprietaria di una inestimabile scultura di santo di Mantegna. Vera sembra dunque in grado di appagare al massimo grado entrambe le passioni del gallerista; ma non è tutto oro quel che luccica, e avremo modo di accertarcene nella girandola dì avvenimenti che si origina dalle ristrettezze in cui precipita la polputa vedova, ormai ridotta sul lastrico. Nel frattempo incontreremo una variopinta galleria di irresistibili personaggi, dal trance-psicanalista Aaron Kaminsky al padre di lui Shloime, mago e guaritore; dallo stravagante inventore Carmine Palomino alla languida pasticcerà Ritarosa Latella; dall'oligarca russo Viktor Aleksandrovic Dudorov all'esuberante Maria Sofia Madrasca, chef misconosciuta benché detentrice del segreto del pacchero estremo.
Ma può una donna amata in una lontanissima estate della giovinezza e mai più rivista, sconvolgere ancora, dopo più di trent'anni, l'esistenza di un uomo? È quanto accade a Giulio Guasso. Per lei, come in un romanzo di Fitzgerald, Giulio è divenuto scrittore, e ci penserà il destino, attraverso le sue imperscrutabili trame, a farli rincontrare come, del resto, era già accaduto la prima volta. Messo al mondo per far da erede al sublime Arturo Benedetti Michelangeli - che lo chiede apparendo in sogno alla mamma - il giovane Giulio si ridurrà invece a insegnare pianoforte nei paesi dispersi tra le cupe foreste di un Sud selvaggio e incontaminato. Ma sarà proprio la madre di uno dei suoi allievi a mettere in moto la ruota del fato, procacciandogli l'incarico di pianista in un grande albergo di Ravello. Qui Giulio verrà proiettato a mille anni luce dall'esistenza nella sua grande famiglia meridionale, in quell'ambiente cosmopolita di cui ha avuto qualche fugace visione dai racconti di zio Sgiascì, carabiniere nella Roma della Dolce Vita e sciupafemmine impenitente, uno dei personaggi memorabili del romanzo. Ma tanti altri se ne contano e di ogni risma. Così le zie devote, innamorate perse del fratello Sgiascì, il padre negoziante che si millanta inventore della formula commerciale della "lista di nozze"; i due musicisti cosmici Irmgard e Achim von Kruger; il poeta ruspante Sasà Sassi e il candido Rosario, architetto fallito e terrorista per caso tra quelli veri...
Nulla sembra muoversi nell'assolata Minervino, patria della medium Eusapia Palladino, famosa invece una volta per l'arte di far muovere oggetti e persone nel tempo e nello spazio. Ed è proprio questo che inizia ad accadere all'indomani dell'arrivo in paese del romanziere Guido Galliano. Lo scrittore viene ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi, proprio sulla vita della Palladino. La cosa dovrà però accadere nel più assoluto segreto. Soprattutto, senza che nulla ne sappia Maddalena Videtti. È infatti per contendere il primato a costei - sua rivale da quando le soffiò lo sposo sull'altare e ora, grazie alle sue pubblicazioni a diffusione locale, figura di spicco in quel vero covo di vipere che è il Circolo culturale La Scesciola - che la doviziosa bovary murgiana coltiva il sogno di diventare scrittrice senza averne il benché minimo talento. Così, quando Galliano e Finizia cominciano a lavorare nella tenuta vinicola di Bocca di Lupo, lo scrittore si accorge che del libro esistono solo poche confuse pagine. Ma, appena prima di gettare la spugna, torna sui propri passi un po' per l'aumento del compenso propostogli dal barone, un po' per l'estro che, tra strani schiocchi e ancor più misteriosi fruscii, ritrova magicamente dopo anni. E questi non sono che i primi attori in scena...
Il testo racconta, in forma romanzata, la storia di quattro donne vittime di violenza. Soledad, peruviana, non si rende conto che il marito abusa di lei, ma ne prenderà consapevolezza quando scoprirà che il cambiamento deve avvenire prima di tutto dentro di sé; Innocence, nigeriana, narra le violenze subite durante il viaggio compiuto per arrivare in Europa e lo sfruttamento della vita di strada; Dashuri, albanese, dipende totalmente dal marito che la fa lavorare senza darle un soldo; Laeticia, adolescente italiana, è stata violentata dal padre e riporta ferite a livello cognitivo. Ad accomunare queste donne è Lei - così si autodefinisce la voce narrante -, che le ha conosciute durante gli anni in cui ha lavorato come educatrice a sportelli anti-violenza e a progetti anti-tratta. Lei è l'autrice stessa, che dichiara: «Tutto quanto narrato è accaduto realmente». Prefazione di Elena Guerra. Postfazione di Caterina Boca.
"Pagine in forma di round, perché la boxe è un po' la metafora della vita. Un incontro dopo l'altro. Il gong e ancora il gong, e noi sempre più suonati, destinati tutti a diventare vecchie glorie, orfani dei riflettori della nostra gioventù." Vinicio Capossela e Vincenzo Costantino "Cinasky" in un libro a quattro guantoni in forma di round. Due amici, due "compagni di sbronze" - Mr Pall e Mr Mall -, complementari e indivisibili come la scritta sul pacchetto di sigarette, alle prese con l'epica della quotidianità. Ubriacature e abbandoni, solitudine e vagabondaggi notturni, scorribande negli ipermercati e vecchie auto scassate e, su tutto, l'amicizia che sempre salva e tiene a galla.

