
Il romanzo è ambientato nel 1200, in un paese delle Alpi, sotto il Monte Rosa. Gli abitanti appartengono a un gruppo etnico proveniente dalla Svizzera, quello dei walser e prosperano dedicandosi ai commerci e in particolare a quello della lana. Ma la prosperità li ha resi gretti e aridi, sordi ai bisogni dei più sfortunati. Tra loro spicca Hermann, assetato di denaro e potere, disposto a tutto pur di ottenere la nomina di vassallo dal signore del luogo. Ma un grave pericolo incombe sulla comunità. Lo sa frate Matthew che, partito dall'Inghilterra per un pellegrinaggio di purificazione, vede in sogno il destino che li minaccia e decide di modificare il suo viaggio per avvertirli.
Frate Matthew è costretto a lasciare il convento di Saint Albans per aver dato ospitalità a una donna accusata di stregoneria. Lo attende un lungo viaggio attraverso l'Europa sino alla valle che oggi chiamiamo di Gressoney. Porta con sé una sinistra profezia che riguarda la piccola comunità walser di Felik. E quando giunge ai piedi delle montagne di ghiaccio, si accorge che una strana atmosfera regna su quel villaggio, dove il cuore di tutti sembra essersi inaridito... Milano, 1226. Lasciate alle spalle quelle aspre montagne, Matthew giunge sino a Milano, dove ritrova un po' di quiete a San Simpliciano. Ma sarà proprio l'abate di quel monastero ad affidargli un difficile incarico: investigare sul ritrovamento del cadavere di una giovane donna...
1494. Nella vecchia casupola annidata fra i boschi di Machod, vive, sola, Britta da Johannes, una giovane, bellissima donna. Sebbene siano in molti a ricevere beneficio dai suoi rimedi erboristici, Britta suscita paura. La sua solitudine è alleviata dal legame, appassionato e furtivo, con il figlio del castellano. Quando un doloroso avvenimento mette fine alla loro storia d'amore, per Britta comincia una terribile discesa all'inferno. Maldicenze e calunnie si accumulano contro di lei, fino ad arrivare alle orecchie dell'inquisitore. Il giudizio finale è inappellabile: Britta è una strega e il suo destino è il rogo. 2014. È un gelido mattino di novembre quando Barbara Pallavicini, studiosa di medievistica, raggiunge le rovine del castello di Saint Jacques aux Bois. Lì troverà l'ultimo tassello della sua ricerca, l'iscrizione lasciata da una donna condannata per stregoneria. Nella penombra del sotterraneo, gli occhi di Barbara incontrano quelli spenti di un cadavere. Atterrita, chiama i carabinieri. Giovanni Randisi, maresciallo del Comando di Aosta, identifica la vittima: è una ragazza del luogo, ossessionata da storie di demoni e malefici. Le indagini, in lotta contro il tempo, diventano ancora più affannose quando si viene a sapere che la migliore amica della vittima è misteriosamente scomparsa. Perché una ragazza dedita all'occulto è stata uccisa fra le stesse mura che cinquecento anni prima avevano imprigionato una strega?
1416, Castello di Fénis. Marion è una cuoca straordinaria. Le sue origini saracene ne hanno forgiato il gusto: le spezie, gli aromi, i condimenti insoliti con cui arricchisce i piatti entusiasmano il palato dei nobili commensali riuniti a banchetto. Talento e inventiva, tuttavia, non bastano a farle ottenere rispetto e considerazione: vessata da Amizon Chiquart, il celebrato maestro di cucina del duca Amedeo di Savoia, è costretta a subire umiliazioni continue, accettate sotto l'amara maschera della deferenza. Sì, perché lei è solo una donna e non potrà mai ambire a un ruolo superiore a quello di sguattera. O almeno così crede Chiquart, sottovalutando la tenacia, il coraggio e la rabbia che animano Marion. E soprattutto ignorando che un' inutile saracena sappia leggere e scrivere. L'ultima scelta di una donna coraggiosa, la sua vendetta. 2016, Fénis. Il cadavere ritrovato nel bosco è quello di Alice Rey: la gola squarciata, il sangue che intride ancora la neve. L'indagine sul delitto è affidata al maresciallo Randisi del Comando dei carabinieri di Aosta. Da subito, gli indizi convergono sul marito della vittima, Jacques Piccot, chef stellato del ristorante di proprietà della moglie e appassionato collezionista di antichi ricettari. Le indagini sembrano confermare i primi sospetti, ma un secondo omicidio scoperchia un calderone pieno di segreti, rancori e ricatti che coinvolge l'intero ristorante. E a Randisi non resta che scavare a fondo fra presente e passato per scoprire di quanti veleni sia fatto un pane che ha il sapore del diavolo.
Nel timore di soccombere di fronte alle mille, opposte pulsioni che le sirene del mondo accendono di continuo nella sua mente, Andrea decide di intraprendere il noviziato nella Compagnia di Gesù. Ma alle prime impressioni di serenità e di pace subentra ben presto una malcelata insofferenza verso quel sistema di regole rigidissime, assillanti e vessatorie, che tendono a spegnere ogni senso critico, ogni esercizio dell'intelligenza, ogni autentica domanda religiosa, mentre la sopravvenuta passione amorosa per un compagno di noviziato lo allontana ulteriormente dal miraggio della purezza spirituale. Soltanto un altro novizio, fratel Zanna, sarà davvero vicino al protagonista spingendolo, pur nella consapevolezza di quanto fragile e aleatoria sia la sua vocazione, ad assumere le vesti, decisamente paradossali, del "gesuita perfetto".
Una malattia. Un voto, un miracolo. L'anoressia ti succhia il fisico e la felicità. Ci puoi morire, o restarne segnato per sempre. Lei ci era finita dentro senza un perché, eppure sapeva che il suo destino era buono. C'era una promessa, e la certezza che i miracoli avvengono. Arrabbiata e dolente, la storia di una ragazza e di una generazione, tracciata dai libri letti e assaporati, che tornano alla memoria per guidare la strada. In una biblioteca raffazzonata e ideale, i passi per scoprirsi unici e amati, e guarire.
Libia, autunno 2011. Muhammar Gheddafi viene catturato, torturato e freddato con un colpo di pistola. Una pistola d'oro. Da Tripoli, su una delle tante navi che attraversano il Mediterraneo, Khalid scappa verso l'Italia. Ha tredici anni. Scappa per la guerra, per una famiglia lacerata, perché non sa da che parte stare: il fratello combatte coi ribelli, il padre è schierato con la milizia. Custodisce un segreto esaltante e pericoloso. A Roma è clandestino: gli incontri di un solo giorno gli svelano l'avventura e il dramma, l'amicizia vera. E un nuovo modo di guardare la vita.
Pare un duello interminabile quello che si consuma alla fine di un rigido inverno nell'aspra Valle piemontese del Pellice tra il generale francese Roland Berthier e il suo unico vero nemico, il fuorilegge Giacomo Spada, detto il Nibbio, comandante di una banda che resiste all'invasione dell'aquila napoleonica. Berthier ha combattuto grandi battaglie, come quella di Marengo, e si sente soffocare dalla noia in quella sperduta guarnigione fuori dal mondo: la sua unica via di fuga dalla realtà è l'idea di schiacciare quel drappello di irriducibili pezzenti. A ogni costo. Per questo decide di liberare il soldato Matteo Vinassa, condannato a morte per aver pugnalato un ufficiale francese. In cambio Matteo dovrà infiltrarsi tra i ribelli e portargli la testa del Nibbio: solo così tornerà a essere un uomo libero. Ma Berthier trascura la forza che nasce dalla disperazione e il potere che può sprigionarsi là dove la lealtà ha ancora un valore. Matteo, raggiunta la formazione del Nibbio, scoprirà infatti il carisma di una figura del tutto diversa dal feroce brigante che gli è stato descritto. Con "La valle degli uomini liberi" Alessandro Mondo ci racconta un'avventura che rievoca un'epoca dimenticata dalla storia ufficiale, l'epopea di un manipolo di uomini pronti a contrastare con ogni mezzo un nemico che si crede invincibile.
Fervono i preparativi per la festa dei settant'anni di Warren Barron, influente avvocato newyorkese e padre orgoglioso di tre figli ormai adulti. Beth, sua moglie, sta organizzando in grande stile il ricevimento nella splendida casa su Central Park, per celebrare il marito e insieme il dono della loro unione capace di resistere a vento e tempeste. È sera quando Beth riceve una telefonata. La voce di Luis, l'uomo con il quale ha vissuto una travolgente storia d'amore quarant'anni prima, la raggiunge attraverso il filo e con il timbro di un tempo la chiama "Liz", "gazzella mia". Luis è il solo a usare quel nome, che nessuno ha mai più pronunciato per lei. Luis, sparito per lunghissimi anni, non ha mai smesso di amarla. E mentre i primi ospiti iniziano ad arrivare, Beth compie un viaggio a ritroso nel tempo, ripercorrendo le tracce di un amore irripetibile, inconsapevole e glorioso come l'America di quegli anni lontani. Facendo il bilancio della propria vita, Beth ci parla di noi, della nostra vita che corre nelle città luminose e brulicanti che ogni giorno attraversiamo, e in punta di piedi, con la grazia propria di una signora di classe come lei, ci fa riflettere su ciò che si perde, e su ciò che si diventa, ogni volta che si compie una scelta.
Arianna Sarris è una ragazza coraggiosa: vuole essere indipendente, studiare, lavorare. Ma, nella New York degli inizi del Novecento, per una giovane donna di origini greche non è facile percorrere la strada dell'emancipazione. Arianna trova lavoro nello zoo del Bronx proprio nel momento in cui arriva una nuova sorprendente attrazione: un pigmeo di ventitré anni, destinato a vivere insieme a orangutan e scimpanzé. Il suo nome è Ota Benga, ed è stato liberato dalla schiavitù da un missionario americano che ne è poi divenuto amico e lo ha portato con sé in America. L'esposizione di Ota Benga nella gabbia organizzata nel 1904 sull'onda di un'interpretazione distorta delle teorie darwiniane, secondo cui il pigmeo sarebbe l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia - ha un enorme successo e suscita al contempo violente proteste. Colta, sensibile e perennemente alla ricerca, Arianna entra in crisi di fronte a questa vicenda, che vive da vicino, anche perché uno degli organizzatori è il suo fidanzato. Questo è solo il primo passo di un cammino che la condurrà attraverso gli Stati Uniti e ancora oltre, incontrando uomini e cieli lontani, intrecciando con Ota Benga un silenzioso dialogo a distanza: per giungere ai confini del mondo noto e iniziare a scoprire che il tesoro più grande non è destinato a chi ha gli occhi pieni di certezze, ma a coloro che sanno coltivare il dubbio e la ricerca.