
Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di una trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo.
Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di una trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo.
Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di un'insolita trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo.
Onde azzurre dell'Adriatico, calamari fritti e birra rossa; l'ispettore Stucky ha desiderio di distanza. In sella alla sua Morini, ricama la costa croata, negli occhi isole di sughero, cocci di terre frantumate. Lungo la strada un guizzo, occhiali nerissimi, perla all'orecchio: ah, le donne. Certe donne. Lei si chiama Ajda e lo scorta in un campeggio naturista; se ne va con la promessa di tornare. Senza costume, è più facile abbandonarsi ai racconti che si scambiano i corpi, seguire i balzi sulla sabbia di Argo, il cane salsiccio, l'animale più fiducioso che ci sia. Contemplando paradisi di curve senza silicone, Stucky aspetta il ritorno della bella. Sarebbe tutto perfetto, ma non dura: anche il sole di Croazia ha la sua ombra. Un delitto irrompe nel suo sogno di vacanza. La corda appesa alla trave delle docce è incrostata di sabbia, di salsedine. Sa di mare aperto, vele al vento, scorribande notturne. Ante Latinski, il commissario incaricato delle indagini, ha scritta sulla faccia la malinconia di Vukovar. Non lo vuole tra i piedi, questo poliziotto italiano. Il morto è un Boscolo, però, e aveva la parlata di Chioggia. Com'è finito a farsi impiccare sul lato B dell'Adriatico? Stucky non ce la fa, a tirarsi indietro. Ispettore clandestino in terra straniera, rivolta cameriere, nudiste triestine, motoscafi troppo veloci. Senza distintivo, è più facile tuffarsi anima e corpo in questa storia di pesca abusiva, documenti che scottano, arrembaggi, tradimenti.
La domanda nasce spontanea: cosa o chi sarà questo "1-? E da lui, cosa comincia? Uno sono tutte le piccole cose che ciascuno di noi può fare per migliorare il mondo. Uno è saper offrire una speranza, uno è saper entrare in sintonia, con semplicità, con il prossimo. Da lì comincia anche Max Laudadio, che non la fa semplice, non nasconde difficoltà e paure, ma che di quell'1 è qui testimone. Si comincia da 1 non è una biografia, non è un romanzo, un diario di viaggio o un noir, e neppure un'inchiesta dell'inviato di Striscia la Notizia. È la storia di persone comuni, libere, di quelle che hanno deciso di crederci. È una storia d'amore che comincia da uno. «Ogni cammino prende il via con un primo, singolo passo. Ed è certo decisivo quel che decidono i governi, le istituzioni nazionali e sovranazionali. Ma è fondamentale anche quel che fanno e possono fare, ogni giorno, i singoli individui, insieme». dalla prefazione di Walter Veltroni «I buoni possono l'impossibile, possono desiderare che finalmente pace e giustizia abitino insieme, cementate dal perdono». dalla postfazione di Ernesto Olivero
Questo romanzo è liberamente ispirato alla storia di Tammam Youseff, il cardiochirurgo siriano che, insieme al professor Alessandro Frigiola, luminare della cardiochirurgia pediatrica, è riuscito a trovare i fondi per la costruzione dell'Ospedale di Damasco. È il racconto di un uomo speciale, un uomo retto, che vive quotidianamente la guerra e rischia la propria vita per salvare quella di migliaia di bambini, nella profonda convinzione che, per superare le barriere ideologiche che provocano conflitti e morti, sia necessario non guardare le differenze tra le persone, ma riconoscerne le somiglianze, per trovare quel filo conduttore che ci lega tutti: la sacralità e l'inviolabilità della vita. Il destino lo porrà di fronte a una scelta importante: operare il figlio di uno dei componenti del gruppo terroristico che uccise suo fratello. Tammam terrà fede al giuramento di Ippocrate?
Monica Maggi con questo suo primo libro "Sguardo fisso sulla vita" ci mostra come anche dalle vicissitudini di salute, da lei affrontate e qui narrate, sia possibile trarre motivi di apertura alla vita e persino di spinta alla gioia di vivere. Suo obiettivo iniziale è quello di raccogliere sotto forma diaristica la successione di alcuni episodi che sconvolgono non poco il corso normale di vita, per ricavarne stimoli positivi di autoriflessione e incoraggiamento. L'obiettivo, infatti, diviene più complesso. Non si tratta più solo di dialogare con sé, di interpretarsi, di interrogarsi, ma di rendere il più vasto pubblico di lettori partecipe di un mondo di vissuti troppo ricco di significati per non es-sere comunicato. E Maggi lo fa sommessamente, con un linguaggio semplice e gradevole, uno stile scorrevole, un contenuto a forte carica emozionale. Utile specie a quanti non riescono a "intravedere la luce in fondo al tunnel" e sono in viaggio alla ricerca di un senso della vita. Viene così allo scoperto una personalità, quella dell'Autrice, estremamente sensibile, attenta all'umano, ma anche determinata e, persino, eccezionale. Per l'eccezionalità non tanto delle esperienze vissute, anche se non comuni, quanto del modo, anche coraggioso e sagace, con cui, con successo, le affronta e tuttora le gestisce.
Un percorso ricco di sentimento ed emozione, che si articola tra narrazione, aforismi, immagini e poesie, che offrono al lettore spunti di riflessione per riuscire a vivere in maniera diversa, con Sguardi Diversi appunto, le realtà che ci circondano. Si affondano le radici in argomenti importanti ed attuali della nostra quotidianità, facendo del libro un vero e proprio inno alla Vita, quella da vivere in ogni tempo e soprattutto con ogni tempo! Il tema centrale è l'amore in tutte le sue forme, passando per le difficoltà di espressione dei propri sentimenti e dell'essere se stessi, al valore dell'amicizia e l'importanza della fiducia verso gli altri ma non prima di aver scoperto la propria. Così pure il tempo che passa ed il suo prezioso messaggio, la sofferenza ed il dolore, che non possono essere fermati ma vissuti con il coraggio della speranza, che tutti hanno celata in fondo al proprio cuore.
Per Andrea Lucchesi incomincia una nuova vita: da ispettore della Sezione Furti e Rapine è stato promosso a commissario della Sezione Omicidi. Ma insieme con la promozione arrivano i guai, le responsabilità e soprattutto i rospi difficili da digerire. Senza contare che alla Omicidi si trova a scontrarsi ogni giorno con un'umanità spesso mediocre e violenta oltre l'immaginabile: tre casi di omicidio, tre donne uccise con ferocia e determinazione, tre vittime cui rendere giustizia. Ma anche la vita privata non gli riserva belle sorprese: la figlia adolescente, sua unica vera ragione di vita, sembra sfuggirgli di mano; i fantasmi del passato, carichi di dolore e colpe, non lo abbandonano mai; e le donne del presente sono per lui universi incomprensibili e pericolosi, dai quali fuggire. Come sempre ad Andrea Lucchesi restano solitudine, rabbia, paura... Ma ancora una volta c'è una donna al suo fianco, che, nonostante il pessimo carattere che lo contraddistingue, lo ama abbastanza da volerlo salvare da se stesso: la bella e brava ispettrice Lucia Anticoli, compagna d'indagini insostituibile, ma anche presenza silenziosa e indispensabile nei giorni bui che lo attendono.
E' un libro destinato a chi crede che si possa continuare a crescere nella propria vita superando i vari livelli che il destino ci frappone e interpone sino al raggiungimento di quella pace interiore che alla fine consente a tutti di poter esprimere che non si è vissuto invano.
Dopo il successo di Mia sorella è una foca monaca, Christian Frascella ritorna con un romanzo divertentissimo e tenero, un po' favola, un po' commedia, un po' noir, la storia dell'iniziazione all'adolescenza di sette dodicenni in un'estate indimenticabile che segnerà per sempre la loro vita. Da Mia sorella è una foca monaca - 40.000 copie vendute, secondo classificato al Premio Viareggio e vincitore del Premio John Fante, Zocca, Insula Romana e Massarosa 2009 - sarà tratto il film firmato da Fausto Brizzi e Marco Martani (autori, tra gli altri, di Ex e di Notte prima degli esami).
Estate del 1985, un paesino del Centro Italia. Sette amici inseparabili decidono di rapinare una banca. Hanno 12 anni e le idee molto chiare. Basta mettere il sonnifero nel caffè della guardia giurata - dice Billo, il capo - e diventiamo tutti ricchi! Non è convinto Ranacci, il bastian contrario del gruppo, spiccicato a suo padre, sindacalista di sani principi che non si vende mai; sarà per questo che vivono nella miseria più nera, pensa Corda; ma Corda è ricco - rimugina Gorilla - che ne sa lui!, suo padre è avvocato e gli compra tutto ciò che vuole, anche se ogni tanto, se appena si azzarda a rincasare con un minuto di ritardo, lo chiude a chiave nella "stanza del lumino" e ce lo tiene per ore, a chiedere perdono. È perplesso anche Cecconi, ma a tranquillizzare gli animi ci pensa come sempre Fostelli, con la sua voce da adulto che si fa ascoltare senza sforzo. Alla fine è d'accordo perfino Lonìca, e sì che non è mai stato un cuor di leone, lui, anche se da grande sogna di fare il pugile e prende lezioni alla palestra di Zio Botta. Sembra fatta, ma il brancaleonesco esordio "criminale" del gruppo è anticipato d'un soffio da una rapina vera, con banditi e pistole vere, che dà il primo brusco scossone all'ammorbante quiete estiva della cittadina. Ma è solo un assaggio, il primo lampo della tempesta destinata a scatenarsi quell'estate, già annunciata da un sussurro che corre sulla bocca di tutti, da una voce che si diffonde, un pensiero che trova sbocco in una frase di paura: il Messicano è tornato. Nessuno sa perché fosse sparito, anni prima, proprio quando, nemmeno ventenne, era già il re della città e ogni traffico più o meno illecito passava per le sue mani. La fantasia dei sette ragazzini e dell'intero paese si accende e trema al riapparire di questa figura leggendaria, sorta di Uomo Nero della cui esistenza i più giovani già iniziavano a dubitare, come fosse nient'altro che un sogno collettivo, un'evanescente presenza partorita dal folclore locale. In quella strana estate, mentre scoppia perfino la temuta guerra tra il Parco dei Piccoli e quello dei Grandi, Billo, Corda, Gorilla e gli altri vengono travolti da un'inesorabile catena di eventi comici e tragici insieme, fino a guadagnare la soglia di un'adolescenza nuova e misteriosa, alla quale tutti dovranno cedere qualcosa.