
Nelle lettere dei protagonisti di "Posta prioritaria" si scopre una commedia umana fatta di gelosie, amori, ambizioni, affetti dove tutti dovranno conoscersi, scontrarsi e ferirsi per scoprire finalmente il proprio destino. Un romanzo corale che lascia sconcertati e smarriti come può accadere davanti a uno specchio. In questa nuova edizione le storie inedite "Raggio di sole", "Ma se ghe pensu", "Il custode, Ama il prossimo tuo" e quelle della nuova sezione "Il tempo passa", "West African Lion", "Messaggi nella teiera" e "Adiòs".
Pino Ravera, 52 anni, ingegnere, alto dirigente nel settore dell’elettronica, una moglie, Silvia, e due splendidi figli alle soglie dell’adolescenza. Pietro Quarenghi, 52 anni, brillante chirurgo, scapolo impenitente e assiduo lavoratore, sempre sulla breccia, sempre disponibile. Un mal di stomaco che si fa insistente. Gli esami di routine. La diagnosi. Pino e Pietro hanno entrambi un cancro all’esofago. “Una sentenza molto vicina alla pena capitale” pensa Pietro, che sa bene di cosa si tratta. Pino, sostenuto dall’amore di Silvia e dei figli, intraprende l’iter terapeutico indicato dai medici: intervento chirurgico, chemioterapia, radioterapia… Pietro no, Pietro decide che vuole vivere con pienezza il tempo che gli resta: lascia tutto, si dota dell’armamentario necessario a lenire a se stesso le sofferenze causate dal progredire della malattia e parte per Los Roques, paradiso nel mar dei Caraibi. Pino ancora non sa a quanti compromessi e umiliazioni lo costringeranno le cure; sa che vuole vivere, costi quel che costi. Pietro ancora non sa quanto l’amore per la vita sia forte e radicato in lui, e quanto sarà difficile abbandonarsi al destino come un’onda al moto del mare – quel mare scintillante che custodisce il segreto della sua felicità perduta. Pino e Pietro: un destino, due scelte opposte.
Appaiono in questo libro duecento personaggi eccezionali: personaggi-monumento (come Zita, l'ultima imperatrice d'Absburgo, il grande poeta americano Ezra Pound, la moglie di Brecht), personaggi tragici (come il padre di Anna Frank, l'intermediaria corrotta delle carceri di Bangkok, l'ultimo capo dei Sioux in Dakota, narratore di antichi massacri). Personaggi archetipi della cultura del secolo appena trascorso, grandi intellettuali, grandi romanzieri e poeti, artisti isterici e geniali (come Andy Warhol e altri come lui); Parenti Terribili (come la figlia di Picasso, la nipote di Pessoa, il figlio dell'amante inglese del Negus). Tanti brevi racconti tenuti insieme, in un solo grande racconto, dai fili incrociati del dramma e dello humour.
"All'ultima ora hanno fatto cose che vanno dalla palestra all'officina, passando magari per un'ora di supplenza, oppure sono stati a pascolare nel laboratorio di informatica cercando di eludere i firewall della scuola. E poi arrivo io, apro la porta e mi chiedo se per caso nella borsa non abbia un calmante per sedarli, un anello per domarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Altro che pistole, caro Trump, la vera arma in dotazione agli insegnanti dovrebbe essere quel fucile con cui si sparano i sonniferi agli elefanti. Invece sotto il braccio ho la mia unica arma di distrazione di massa: il libro di letteratura." Quando entra in aula per la prima volta, Valentina è Quella Nuova e ha davanti ventotto futuri meccanici: c'è uno che si rifiuta di togliere gli auricolari e un altro che messaggia con la tipa; c'è Amebo che fissa il vuoto con aria indifferente; Piallato steso sul banco per nascondersi; il Trucido che ingurgita un panino al tonno. Siamo a settembre, ma l'anno scolastico sembra già lunghissimo. Eppure i giorni passano: passano sempre. E, tra petardi esplosi in cortile e turbolente gite all'Expo, capitano momenti di inaspettata meraviglia, in cui gli studenti abbassano la guardia e scelgono di fidarsi. Sono i momenti raccontati in questo libro, che ci riporta tra i banchi con lo sguardo amorevole e profondamente ironico di una prof davvero speciale. E ci ricorda che i ragazzi, se tendi loro la mano, sanno stupirti come nessun altro.
L'abbiamo conosciuto alle prese con l'investimento di una gattara ne "I gatti lo sapranno"; l'abbiamo seguito sulle tracce di un professore scomparso in "Ci saranno altre voci", abbiamo assistito insieme a lui alla piena del Tevere, sbrogliando il mistero di un bimbo abbandonato ne "II silenzio degli occhi". Ora però è agosto e anche per il commissario Ponzetti è arrivato il momento di andare in vacanza. Le valigie sono già pronte e la famiglia lo aspetta per la villeggiatura, ma ecco che l'omicidio di un giovane ghost-writer, collaboratore di vari politici nonché autore dell'autobiografia di un celebre ballerino di tango, trattiene inevitabilmente il commissario tra le strade di Roma. In questa vicenda ingarbugliata in cui ruoli e identità si confondono, niente è come sembra. L'acume e il proverbiale buon senso di Ponzetti, le sue armi migliori, saranno messi a dura prova da questa che si profila come l'indagine più intricata per il nostro commissario, affiancato come sempre dal fido lannotta.
Nel febbraio 1984 Tiziano Terzani fu arrestato a Pechino, perquisito, interrogato ed, infine, espulso dal Paese. Per quattro anni vi aveva vissuto con la famiglia, cercando di sentirsi "cinese": aveva mandato i suoi figli alla scuola locale, aveva raggiunto luoghi sconosciuti al turismo, aveva visto una Cina diversa da quella che appariva in superficie. Ricco di notizie e dati, di considerazioni ed impressioni, questo libro è al tempo stesso un reportage, un diario di viaggio, un saggio di sinologia contemporanea e l'appassionante romanzo di un'avventura umana.
Nel cuore della notte, sul fronte di Caporetto si abbatte terribile l'offensiva austro-ungarica. Il nemico che gli italiani avevano creduto sfiancato, si è ripreso e ora, complice pioggia e nebbia, cala su truppe infreddolite, demotivate e stanche. Impreparate a tanta potenza di fuoco. C'è una babele di dialetti nelle trincee, uomini che maledicono, danno ordini, pregano, e spesso neanche si capiscono tra loro. Per prendere Trento e Trieste hanno mandato a morire molta più gente di quanta ne viva là, osserva il soldato Santini, il socialista della brigata. E poi, avranno voglia quelli di essere liberati? Ma non importa, i generali hanno deciso così, e ormai è lì, immerso nel fango, con le bombe che gli esplodono tutt'intorno, la vita in bilico, legata alla traiettoria di una pallottola. In poche ore lui e i suoi compagni si trovano in fuga, non si parla più di sconfitta ma di disfatta. I "tugnit" avanzano. I soldati allo sbando invadono città e paesi ormai quasi deserti, razziano, devastano, dei civili chi può si da alla borsa nera, gli altri se ne vanno, lasciando tutto. Per sfuggire ai carabinieri, che nel caos tiranneggiano e si lasciano anche andare alla ferocia, Santini e il sergente Tarcisio, intervenuto a difenderlo, si arruolano negli arditi, quelli che si rifiutano di dare le spalle al nemico e gli vanno invece incontro a testa alta.
Abbandonata a sette anni sul Ponte delle Sirenette, ospite dell'orfanotrofio delle Stelline, adottata e ridotta in schiavitù, ragazza-madre, prostituta in via Fiori Chiari... La vita non ha sorriso alla bella Sirena, almeno fino all'incontro con Delio Tessa, l'avvocato autore di poesie dialettali splendide e cattive, che la salva dal manicomio di Mombello e dall'accusa di avere venduto la figlioletta. Sirena riesce a rifarsi una vita che culmina nell'incontro con Ignazio, enigmatico ebreo in fuga, apparso il giorno di Ferragosto del 1943, durante un bombardamento, con due valigie piene di libri che celano qualcosa di molto prezioso... Toccherà a un'altra Sirena, negli anni Sessanta, svelare i segreti più nascosti, con l'aiuto di Beppe Pedroni, giornalista innamorato di lei e della sua maniera di cantare le poesie di Tessa sul palcoscenico dei cabaret. La bambina sparita, il tesoro di Ignazio, la genìa delle sirene: il passato torna a lampi e illumina, riscalda ma anche rischia di bruciare il presente della giovane donna, attrice e cantastorie nella Milano dei giorni frenetici del boom e delle notti magiche con Giorgio Gaber, Ornella Vanoni, Luciano Bianciardi, Giorgio Strehler...
Un romanzo lungo mezzo secolo, con due protagoniste più forti del destino e della storia scritta dagli uomini. Attraverso una vicenda appassionata e intrigante, fitta di suggestioni e di personaggi, orchestrata da una limpida scrittura che fa vibrare le corde del sentimento e dell'avventura, Giuseppe Pederiali ci regala il ritratto di due donne indimenticabili e di un'Italia con i suoi inferni e paradisi vecchi e nuovi.
Francesco Soria è un musicista. Scrive colonne sonore per il cinema e ha un certo successo. Una sera, mentre sta cercando di telefonare a Roma, la comunicazione viene interrotta da un'interferenza. All'altro capo una voce di donna. Sta parlando con qualcuno che Soria non può sentire ma che, dal tono della conversazione, deve essere un amante. E una storia finita, ma lei gli chiede un ultimo incontro «a quel ponte di legno, alla solita ora». Forse è la nota di rimpianto nelle parole della donna a scatenare in lui un'irrefrenabile curiosità. Deve conoscerla, deve dare un corpo a quella voce. È l'inizio di congetture e appostamenti, che lo portano a identificare la sconosciuta. È Frederika, una giovane di grande bellezza, sposata con un nobile tedesco, che frequenta Venezia di tanto in tanto. Quando il conte Andrea dal Fumo, uomo affascinante e grande seduttore, viene trovato morto, Francesco si convince che sia lui l'uomo della telefonata e che sia stata Frederika a ucciderlo. Evidentemente anche la polizia la pensa allo stesso modo, perché la giovane viene incriminata. Ma le cose non sono come sembrano e l'autore, trasportandoci in un dedalo che assomiglia a un intrico di calli veneziane, ci condurrà lentamente a scoprire l'impensabile verità.
Pompei, 79 d.C. È una donna tenace e dal fascino spietato, Camma. Prima, schiava nei lupanari, nel Tempio di Cibele coltiva in segreto l'arte dei veleni. Ha un solo desiderio: vendicare la sua famiglia, uccisa dall'esercito romano. Ma è una donna paziente, e sa aspettare il momento giusto per uccidere chi le ha rubato tutto. Nella stessa città, lasciva e corrotta periferia dell'Impero, il prefetto Quinto Terenzio Massimo sta preparando una congiura ai danni dell'imperatore. Avido e senza scrupoli, per realizzare il suo piano deve spegnere una rivolta: con una schiera di ribelli, l'ex centurione Silano sta seminando il terrore alle pendici del Vesuvio. È finito al centro di giochi più grandi di lui, ma non si tira indietro di fronte al pericolo. Sarà il cuore a tradirlo: quando perde la testa per Camma, non può immaginare che la donna, come chiunque a Pompei, ha un conto da saldare ed è pronta a tutto per farlo. Ma mentre soldati e banditi si fanno la guerra, la tragedia esplode, ineluttabile: la terra trema e una pioggia di fuoco e lapilli solca il cielo abbattendosi sulla città, destinandola alla leggenda. Il passato sepolto di Pompei fa da sfondo a un romanzo che ci mostra il volto più oscuro della storia romana. E ci ricorda come in un solo giorno tutto può cambiare. Per sempre.
"La polvere sull'erba" è il primo romanzo di Bevilacqua. Nel 1955 Sciascia vorrebbe pubblicarlo, ma ritiene che possa provocare uno scandalo. Le vicende del Triangolo Rosso, ossia delle vendette incrociate fra ex partigiani ed ex repubblichini era materia troppo scabrosa per un'Italia desiderosa di dimenticare. Le vicende di Giorgio, partigiano sbandato; di Bianca Ghirardini, angelo e demone insieme, vittima delle sue passioni carnali; di Marco Ridolfi, acrobata della parola, eroe leggendario; di Rosa Balestri, infame torturatrice repubblichina; dei mitici "Strioni" e gitani; della toccante madre "Chimera", e di altri personaggi dalla vena ironica, si impongono per la loro forza espressiva e per la memoria e il presente cui rimandano.