
Settantatré anni prima di Cristo, quando nessun dio e nessun uomo sembravano in grado di minacciare i destini della Città Eterna, uno schiavo decise di spezzare le catene in cui era avvolto e, accompagnato da un pugno di seguaci disposti a tutto, portò il suo attacco al cuore di Roma. Comincia così la storia di Spartaco, il gladiatore. Un'epopea di libertà che attraversò la penisola italica riuscendo a sconfiggere a più riprese le apparentemente invincibili legioni romane. Un'avventura straordinaria capace di vibrare nel tempo e di riportare in vita una figura leggendaria.
Il protagonista di questo romanzo è uno sceneggiatore neozelandese un po' sfortunato che vive a Londra e viene piantato da sua moglie: un'attrice anche lei di secondo piano, che improvvisamente diventa celebre per una scena molto sensuale girata in un nuovo film. Frederick decide di tentare di riprendersi sua moglie, andando al party di presentazione del film che si svolge in una principesca isola del Pacifico, in compagnia di una falsa fidanzata: una ballerina di lap dance che ha "noleggiato" e "addestrato" a fingersi, in tutto e per tutto, la sua nuova compagna. Ma una serie di rocambolesche avventure ed equivoci a incastro lo convincerà della totale inutilità dei suoi sforzi.
"King Horn" è certamente nata come opera di intrattenimento che mirava a soddisfare i gusti di un pubblico bramoso di storie che tenessero con il fiato sospeso: il protagonista, infatti, si trova perennemente in situazioni pericolose e deve dimostrare ogni volta grande spirito di iniziativa per superare i diversi ostacoli. I suoi fruitori originari non erano però necessariamente di umile origine e di scarsa cultura ed erano in grado di apprezzare non solo il tenore degli eventi narrati ma anche la qualità della narrazione. L'anonimo autore ha allora adottato una tecnica compositiva apparentemente semplice, ma coerente e rigorosa: concentrandosi sempre su un singolo gesto e un singolo episodio, mostra un gusto che si potrebbe definire cinematografico nel collegamento delle azioni che accrescono progressivamente la statura dell'eroe fino alla conquista finale di un regno e di una regina. Questa traduzione costituisce pertanto una rivalutazione di "King Horn", che la tradizionale definizione di testo "popolare" ha spesso relegato tra le opere minori, interessanti più come testimonianze di un'epoca che per le loro qualità letterarie. L'analisi testuale svolta dalla curatrice ha rivelato invece tanto coerenza nella trama quanto vivacità e dinamismo nel racconto, il che consente di apprezzare le doti narrative del poeta e di rivalutare in generale l'attività del "jongleur", figura tipica dello spettacolo medievale.
A partire dal secolo XIII si moltiplicano in tutta Europa narrazioni che accusano gli ebrei dei crimini più efferati contro la cristianità: crocifissioni di innocenti, assassini, cannibalismo rituale. Fra queste chimere, e in concomitanza con la crescente importanza attribuita al sacramento eucaristico culminante con l'istituzione della festività del Corpus Domini, compare e si diffonde rapidamente quella di furto e sacrilegio ai danni dell'ostia consacrata. Un evento miracoloso fa sì che, scoperti, i colpevoli siano puniti con la tortura e il rogo. Di tale fantasia persecutoria compaiono più tardi alcune trasposizioni sceniche: nell'Inghilterra centro-orientale della seconda metà del secolo XV, l'anonimo "miracle play" in volgare medioinglese "La conversione di Ser Jonathas Giudeo" - noto anche come "The Play of the Sacrament" - si distingue dalle analoghe rappresentazioni teatrali francese e italiana, oltre che per la presenza di un intermezzo farsesco, per un tono meno marcatamente virulento nei confronti degli ebrei e perché restituisce alla vicenda, in luogo della conclusione sanguinaria, quella edificante della conversione che caratterizzava le più antiche cronache e narrazioni.
Quando entra come cameriera nella dimora di Markham Thorpe, la giovane Ellen Braithwaite si rende conto che dietro i cancelli della proprietà le relazioni tra padroni e servitù non sono come dovrebbero. Chi detta legge è la signora Rundell, sua cugina nonché governante di Markham Thorpe. Donna formidabile con progetti grandiosi, la signora Rundell pare intenzionata a ottenere ben più del controllo della casa.
1565: Solimano il Magnifico è a capo del più grande impero del mondo e vuole convertire l'umanità intera alla fede del Profeta. Ma nel mezzo di quel "lago turco" che è il Mediterraneo, un pugno di monaci guerrieri è deciso a resistergli. Per i turchi sono i "cani dell'inferno"; loro amano definirsi "la Religione": sono i Cavalieri di Malta. Ma la sorte dei Cavalieri sembra segnata: con i suoi settantamila soldati il gran sultano vuole spazzarli via. Nel frattempo, in Sicilia, una nobildonna maltese in disgrazia cerca di raggiungere la sua isola per ritrovare il figlio illegittimo che le è stato strappato alla nascita. Ma il Gran maestro dell'Ordine non consente l'accesso a nessuno che non possa combattere; anzi, per salvare Malta, ha bisogno di un guerriero d'eccezione. Il suo nome è Mattias Tannhauser, le sue origini sono oscure, per anni ha militato nell'esercito di Solimano. Mattias adesso è un uomo di pace e non sarà facile convincerlo a imbracciare nuovamente un'arma. A meno che non sia una donna a chiederglielo, una donna disposta a tutto pur di poter rientrare nell'isola dove è nata. Mentre il conflitto tra Islam e Cristianità assume i contorni dello scontro apocalittico, una madre disperata e un uomo reduce dall'inferno cercano un bambino senza nome e senza volto. E su di loro si allunga la mano insanguinata dell'Inquisizione...
Nelle Due Torri gli amici della Compagnia devono lottare separati. Merry e Pippin sono fatti prigionieri dalle forze del Male, ma riescono a fuggire, e trovano soccorso tra esseri giganteschi, mezzi alberi e mezzi umani; è un episodio in cui il comico e il patetico fusi insieme toccano il sublime. Aragorn stringe alleanza con i guerrieri di Rohan, un popolo fiero e luminoso come l'argento di cui si veste, che per secoli ha resistito all'assalto delle tenebre. Nel frattempo Frodo e il devoto Sam s'imbattono in Gollum, l'antico possessore dell'Anello, e lo costringono a condurli verso il Monte Fato. Ma spaventose creature li attendono e il loro cammino si interrompe tragicamente ancora una volta.
Damian e Anthony Cunningham, nove e undici anni, fratelli. Dicembre in Gran Bretagna. Una borsa stipata di sterline piomba nel rifugio segreto di Damian, vicino alla ferrovia. All'improvviso, i fratelli Cunningham sono ricchi. Molto ricchi. Possono comprare quello che vogliono. Ma mancano pochi giorni all'ingresso della Gran Bretagna nell'euro. Presto tutte quelle sterline non varranno niente. Per due ragazzini come loro è impossibile cambiarle senza destare sospetti. E allora vanno spese molto in fretta. Età di lettura: da 10 anni.
Keeley Jack ha 26 anni, veste sempre di nero, ama guardare vecchi film mangiando cioccolata e ha due sogni nel cassetto: diventare fashion designer e ritrovare Gray, il vero amore. Non che la sua esistenza sia noiosa, anzi: è appena stata assunta come stylist di Vestiti nel tempo, un programma televisivo che curiosa negli armadi dei vip. E Dana, una ricca vedova russa, l'ha ingaggiata per rinnovare completamente il guardaroba. Nel primo caso, si tratta di far emergere i ricordi che si annidano nelle pieghe degli abiti, nel secondo, di rimuoverne ogni traccia. Ma Keeley sa il fatto suo: è un'inguaribile perfezionista. Nel lavoro aiuta, in amore non sempre. Perché l'amore è fatto di luci e di ombre e se non te ne fai una ragione, rischi di perderlo, come è successo con Gray. Per fortuna ci sono le "ragazze": Emma e Carmen che ogni tanto prendono il treno da Edimburgo e la raggiungono a Londra per spassarsela un po'. E sua sorella Liza, che sa dirle le parole di cui ha bisogno: "Lasciati un po' andare, Keels. Lo so, il tuo lavoro consiste nel rendere le cose e le persone assolutamente perfette, ma qualche volta la modella ha il mal di pancia e le scarpe non si intonano con il vestito". Tra incontri, feste, capricci da dive, romantici fine settimana, vestiti da mille e una notte e serate al pub con le amiche, Keeley capirà che la vita è un taglia e cuci gioiosamente imperfetto e forse troverà la chiave del cassetto dei suoi sogni.
È questo il romanzo in cui l'intenzione sociale di Cronin trova l'espressione più realistica e coraggiosa: la vicenda del dottor David Moray che, ritiratosi in Svizzera, dopo una vita di egoismi, a godersi le proprie ricchezze, ritrova la ragazza che ha amato e abbandonato per un matrimonio economicamente conveniente e sulla figlia di lei riversa l'affetto che ha negato alla madre. Un'accorta, drammatica denuncia contro l'avidità, la grettezza, la malvagità degli uomini e della società.
Un senso di oscura fatalità domina come un giudizio divino offensori e offesi, tiranni e umiliati, nella storia della famiglia Brodie. L'esaltata volontà di potenza, il gretto egoismo del cappellaio agiscono, come una forza demoniaca, sulla madre, sulla moglie, sui tre figli e li travolgono in una rovina materiale e morale. Una sola creatura, Mary, che in nome della vita ha avuto la forza di sottrarsi alla maledizione paterna, esce dalla tragedia illuminata di speranza.
Nel 1915, mentre la guerra infuria in Europa, Henry James è sul letto di morte e riflette sulla propria vita, attorniato dalla scrittrice Edith Wharton, dal giovane Burgess, dalla segretaria, dalla cameriera e dalla cognata Alice. Lo sguardo del narratore compie quindi un balzo indietro fino al 1880, quando James ha già scritto i primi capolavori, ma non riesce a conquistare le simpatie del grande pubblico, sedotto dagli scrittori mediocri che lo circondano. Qualche anno dopo James tenta la carta teatrale ma, dopo i primi successi, la sua fama viene offuscata dall'immenso successo di Oscar Wilde. È a questo punto che Lodge intraprende con Henry James un dialogo sul conflitto tra valore letterario e successo di pubblico.