
Per la prima volta Philippa Gregory scava nella biografia più intima di Maria Stuarda, icona tragica, donna bellissima, manipolatrice e indomabile. È il 1568. Maria, regina cattolica di Scozia ed erede legittima al trono d'Inghilterra, in fuga dai tumulti della sua patria cerca aiuto in Elisabetta I. Ma la cugina si affretta a confinarla nelle proprietà del conte di Shrewsbury, George Talbot, e della moglie Bess. Nobile di nascita integerrimo e fedelissimo alla Corona, lui; abile affarista che si è fatta da sola, lei. La coppia accoglie la sfortunata sovrana, certa che questa permanenza porterà solo vantaggi nella ristretta cerchia dei Tudor. Ben presto, però, i Talbot scoprono con orrore che la loro dimora è diventata l'epicentro di intrighi e tresche d'ogni tipo. Maria - tenuta in esilio lontana da corte - ripudia mariti e si procaccia fidanzati potenti semplicemente per riconquistare la libertà oppure mira ad appropriarsi del trono? E l'inflessibile Regina Vergine agisce per difesa o ha ordito freddamente un piano per liberarsi di una pericolosa rivale?
Mentre il Paese è scosso da rivolte e insurrezioni, e vive sotto la minaccia di attacchi nemici, i due "custodi", incatenati alla scomoda ospite, vedono sgretolarsi il loro patrimonio insieme con la reputazione e la felicità matrimoniale. Bess diventa la spia segreta del potentissimo consigliere di Elisabetta, mentre il marito è un burattino nelle mani dell'incantevole scozzese. Quando la disperata ammirazione di George per l'avvenente Maria non può più essere negata, viene messa in dubbio anche la lealtà dei Talbot alla regina. E tutto precipita. Un romanzo eccezionale, teso, drammatico, che va dal cuore dei protagonisti al cuore della Storia, senza soluzione di continuità. Uno dei momenti più oscuri e torbidi dell'epoca moderna raccontato con tanto pathos e intensità che sembra di viverlo, pagina dopo pagina.
Una ragazza, in seguito a un'aggressione nel corso della quale è stata stuprata e quasi uccisa, perde la memoria. Non ricordandosi più la propria identità, assume il nome di Mary Lamb e cerca, con fatica e candore, di mettere insieme pezzi di passato e consapevolezze perdute. Finché, a poco a poco, si fa strada in modo sempre più convincente l'angoscioso sospetto che la sua identità sia legata a quella di una certa Amy Mide, una ragazza che per amore ha commesso ogni genere di nefandezze.
In una grande casa di campagna a pochi chilometri dalla cittadina inglese di Ingerby vivono tre generazioni della stessa famiglia: il Nonno e la prozia Marigold; Momma e Poppa; Gaylord, il bambino terribile che osserva con stupore il mondo degli adulti. Gaylord vede e sente tutto ciò che non dovrebbe e con i suoi interventi non risparmia nessuno. E' proprio sul dire e non dire, e viceversa, che Gaylord basa i suoi rapporti con i grandi.
Dopo un interminabile viaggio nelle terre più remote del mondo conosciuto, per il mago Taita e il fedele Meren è tempo di far ritorno in Egitto. La loro amata patria è afflitta da piaghe senza fine: sulle regioni del Nilo, già stremate da lunghi anni senza esondazioni, si è abbattuto il flagello della peste, che non ha risparmiato neppure i figli del faraone Nefer Seti. E mentre i nemici di sempre tramano per mettere le mani sul regno, su di esso piomba una nuova, penosa calamità: il fiume, da sempre fonte di vita e di prosperità, si è ridotto a una catena di pozze fangose del colore del sangue. Uno scenario drammatico in cui, impalpabile come la tela di un ragno velenoso, si diffonde il culto di una nuova, misteriosa dea dagli straordinari poteri. Un culto che sta affondando i suoi artigli nel seno stesso della famiglia reale. Disperato, il faraone chiede a Taita di rimettersi in cammino. Solo il grande stregone, forte dei nuovi poteri ottenuti grazie agli arcani riti custoditi nella lontana Asia, ha qualche speranza di scoprire e sconfiggere la minaccia che si annida alle fonti del Nilo. Ha così inizio un pericoloso viaggio lungo il maestoso letto del fiume, nel quale alle insidie che minacciano la spedizione si aggiunge la sfida letale del mago con le forze oscure in agguato fuori e anche dentro di sé.
Amor non ha ancora cinquant'anni il giorno in cui le viene diagnosticato un tumore al fegato che la condurrà alla fine in poco più di tre mesi. Carattere volitivo, dedita con passione al lavoro, sposata con un marito tranquillo, madre di quattro figli. Poi, un giorno, all'improvviso, i sordi dolori, i gonfiori, la diagnosi. Superati l'incredulità e lo sgomento iniziali, la donna affronta con grande forza d'animo il suo calvario. Il romanzo si muove a cerchi concentrici attraverso brevi capitoli scritti a turno dai vari personaggi, aprendo contemporaneamente uno scenario opposto, fatto di povertà, di bimbi abbandonati, di violenze e prostituzione, mostrando tutta la durezza dei contrasti sociali di una città africana come Nairobi.
Quando nel 1982, uscì "Alla conquista di Lhasa", molti trovarono semplicemente entusiasmante la rievocazione della corsa, fra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, per la conquista di quello che ancora era, nell'immaginazione popolare, il Paradiso Perduto: il Tibet. In effetti le imprese di personaggi come Anne Royle Taylor - che nel 1892 dai teatri dell'East End passò ai sentieri himalaiani, arrivando, a dorso di mulo, a un passo da Lhasa -, o di Maurice Wilson - fermato dalle autorità inglesi in India poco prima di mettere in opera l'ultima fase del suo piano, che prevedeva di schiantarsi con un biplano Gipsy Moth alle falde dell'Himalaya per poi proseguire a piedi alla volta dell'inaccessibile capitale - restano nella memoria. Ma a chi lo sa davvero leggere il racconto di Hopkirk suggerisce anche qualcos'altro, e cioè ad esempio il senso di una credenza antichissima, secondo la quale chi conquista il Tibet conquista, semplicemente, il mondo, oltre alla strana sensazione che le tensioni globali, se accostate a quello che ancora oggi rimane il loro misterioso e segreto epicentro, non siano che epifenomeni marginali.
Inghilterra, 1946. Nell'estate successiva alla conclusione della Seconda guerra mondiale, Robert, sedici anni, decide di trascorrere un periodo in piena libertà a contatto con la natura, prima di cominciare il lavoro in miniera cui è destinato. Dopo qualche giorno di cammino, diretto al mare, si imbatte nel cottage di Dulcie, una donna già avanti con gli anni, eccentrica, colta, burbera, accogliente. In cambio di lavori al capanno nel suo giardino - un capanno usato in passato da una misteriosa artista - Dulcie gli offre ospitalità. Quell'inattesa generosità segna l'inizio di un'amicizia improbabile ma saldissima, che cambierà il futuro già tracciato di entrambi. Al giovane Robert, le conversazioni con Dulcie apriranno un nuovo mondo, fatto di scambi sul cibo, sulla natura, sui viaggi e sull'importanza delle parole, soprattutto scritte. Presto, Robert si avvicina, come ci confida, «a essere me stesso e non la persona che fino ad allora avevo interpretato», mentre Dulcie prova a venire a patti con il suo passato, riscoprendo nuove ragioni di vita. Con "All'orizzonte" Benjamin Myers ci parla del potere della natura per la costruzione della personalità, della forza dell'amicizia indipendentemente dall'età anagrafica, dell'importanza della letteratura, e dunque della lettura, per l'interpretazione del mondo.
Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent'anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglia e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, la vedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant'anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c'è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l'ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent'anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l'ombra di Julius.
Questa edizione dei due capolavori del reverendo e matematico Lewis Carroll, "Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò", illustrata dalle incisioni di John Tenniel, il più famoso disegnatore vittoriano, che potè consultare l'autore sul modo di interpretare le sue creature fantastiche. Le note di Martin Gardner e di Masolino D'Amico, poi, ci consegnano la favola di Alice in tutta la sua complessità: satira della società, specchio dell'infanzia che giudica il mondo degli adulti, saga dell'inconscio, storia di un incubo, bibbia dell'assurdo, rivolta contro la ragione.
A oltre un secolo dalla sua pubblicazione, Alice, come romanzo e come personaggio, conserva ancora intatta tutta la sua freschezza, incantando non solo i più giovani ma anche gli adulti, che nel suo mondo meraviglioso scoprono un altro sé, pronto a sfidare ardui giochi linguistici, entusiasmanti trucchi psicologici, situazioni impossibili che mettono in discussione la realtà e svelano l'irresistibile fascino dell'assurdo. In un romanzo in cui la sospensione dell'incredulità è d'obbligo, il gusto del gioco non può essere dimenticato e va riscoperto con occhi che sappiano guardare al di là del consueto. Perché qui è l'essenza della vita, e forse tra i sogni segreti di tanti c'è proprio la tana di un coniglio bianco in cui perdersi, uno specchio al di là del quale riscoprire la bellezza della vita reale. È letteratura per ragazzi? È un libro da leggere punto e basta. (Presentazione di Simona Vinci) Età di lettura: da 11 anni.
"In quella direzione" disse il Gatto "abita un Cappellaio; e in quella abita una Lepre Marzolina. Puoi andare a trovare l'una o l'altra, tanto sono matti tutti e due." "Ma io non voglio andare fra i matti" osservò Alice. Be', non hai altra scelta" disse il Gatto. "Qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta." Uno dei classici più affascinanti ed enigmatici rivive in una nuova edizione illustrata dalle raffinate tavole di Rébecca Dautremer. Per leggere e rileggere l'incredibile mondo di Alice in tutta la sua originalità e fantasia. Età di lettura: da 8 anni.