
"L'atlante della Terra-di-mezzo di Tolkien" è il compendio per non perdersi nelle terre misteriose descritte da J.R.R Tolkien in tutte le sue opere e in particolare ne Il Simarillion, Lo Hobbit e Il Signore degli anelli. Dalla Contea a Isengard, da Moria ai luoghi delle battaglie del Beleriand, questo libro conduce il lettore in un'esperienza di immersione nell'immaginario tolkieniano. Solo una appassionata ammiratrice del genio di Tolkien quale Karen Wynn Fonstad poteva pensare di applicare la rigorosa competenza di cartografa per fissare su carta - in centinaia di diagrammi e cartine a due colori - i viaggi di Bilbo Baggins e della Compagnia dell'anello ma più in generale ogni angolo della Terra di Mezzo senza trascurare nessuna battaglia, nessuna foresta, nessuna regione estrema, ma descrivendo anzi climi e popoli come fossero realmente esistenti nel nostro pianeta. Un omaggio all'inventiva dell'autore ma anche una bussola preziosa per i lettori che potranno passare dalle mappe ai romanzi e ancora dai romanzi a questo Atlante continuando a sognare e scoprire più di quanto non conoscano già.
Viaggiano nel tempo per combattere una setta che vuole cancellare le epoche che hanno segnato il progresso dell'umanità: sono i Custodi della Storia. Il loro "carburante" è l'atomium, un ingrediente raro e prezioso che si sta esaurendo rapidamente e gli agenti devono imbarcarsi in una rischiosa missione per recuperarne di nuovo. Non c'è tempo da perdere, perché la potente famiglia Zeld sta progettando una rivoluzione nell'antichità che condannerà l'umanità alla schiavitù. Solo che viaggiare così indietro nel tempo non è alla portata di tutti i custodi, ma solo di pochi eletti. Proprio come Jake Djones, ragazzino londinese del terzo millennio che si ritrova nel cuore dell'antichità, dalle porte dell'Ade alle strade della Roma imperiale, fino al Circo Massimo dove sarà protagonista di una delle corse più incredibili di tutti i tempi...
Siamo nei mitici anni Novanta del diciannovesimo secolo. Per la sera del ballo in maschera di Cora Cash niente è stato lasciato al caso. Splendida, determinata e scandalosamente ricca, Cora è quanto di più simile a una principessa si possa trovare nell'alta società newyorkese. Sua madre ha architettato per lei un debutto che promette di essere il più sfavillante del decennio. Subito dopo il ballo, Cora andrà in Europa, con l'implacabile madre a farle da scorta, per procacciarsi un titolo nobiliare. L'Inghilterra pullula di aristocratici caduti in disgrazia che fanno la fila per corteggiare le ereditiere americane, senza badare all'origine a volte umile del loro patrimonio. Cora appare immediatamente meravigliosa agli occhi della società inglese. Ma l'aristocrazia è un reame pieno di regole arcane e di trappole, dove non è facile trovare chi accolga a braccia aperte una straniera facoltosa. Quando s'innamora perdutamente di un uomo che conosce appena, Cora si rende immediatamente conto di prendere ormai parte a un gioco che non capisce fino in fondo. E dovrà fare in fretta per armare il proprio candore con un pizzico di malizia, che la trasformerà dall'ereditiera ricca e viziata di un tempo in una donna dal carattere forte e risoluto.
Settembre 1356, la guerra dei Cent'anni infuria in Europa. In Francia l'esercito inglese, guidato da Edoardo di Woodstock, il Principe nero, semina ovunque il terrore, con lo scopo di costringere il sovrano francese a mettere in campo il proprio esercito: le città sono assediate, i campi bruciano e non esiste un solo luogo sicuro. E i francesi, insieme ai loro alleati scozzesi, sono pronti a dare battaglia. Dopo un primo attacco vincente, gli inglesi si ritrovano in inferiorità numerica, intrappolati vicino alla cittadina di Poitiers. Thomas di Hookton, valoroso arciere inglese che ha già combattuto nella battaglia di Crécy, riceve l'ordine di trovare la Malice, la mitica spada di San Pietro, che secondo la leggenda sarebbe in grado di assicurare la vittoria al suo possessore, decidendo così delle sorti della cristianità. Ma anche i francesi sono alla ricerca dell'epica reliquia e Thomas di Hookton, alla guida di un gruppo di mercenari, si trova ad affrontare un vortice di violenza e tradimenti, sperando di portare a termine la sua disperata missione prima che sia troppo tardi...
Alla soglia degli ottant'anni la più riverita penna del giornalismo britannico, Honor Tait, famosa tanto per un cinquantennio di reportage scottanti dai più importanti scenari internazionali, quanto per le rutilanti frequentazioni culturali e mondane, si appresta a dare alle stampe la sua ultima fatica. Per un infelice qui pro quo, a intervistarla per conto del prestigioso supplemento culturale "Sunday" viene spedita la ventisettenne Tamara Sim, contrattista precaria per il settimanale di costume "Pssst!" e reginetta delle classifiche dell'in e dell'out fra i vip della tv. L'incontro fra due donne tanto diverse diventa anche scontro fra antitetici approcci al giornalismo: quello impegnato, di prima linea di Honor, sicura di sé sui principali teatri bellici dal secondo dopoguerra in avanti; e il gossip selvaggio in cui sguazza Tamara, ochetta sbadata e un po' ignorante che, anziché fra le pieghe della Storia, per mestiere fruga fra le lenzuola e negli armadietti dei medicinali delle celebrità pop. Insomma, Martha Gellhorn incontra Bridget Jones, e l'esito sarebbe scontato. Non fosse che a legare l'improbabile duo c'è la comune determinazione a raggiungere il proprio obiettivo: per Honor, riscrivere l'articolo sulla liberazione di Buchenwald; e per Tamara, trovare lo scoop che la sottrarrà al sottobosco dei tabloid per trasformarla in una firma. Un impietoso ritratto del mondo dell'informazione e dei meccanismi che regolano "il mercato delle news".
Maria ha undici anni, è figlia unica e vive in un mondo tutto suo. Saggia e sensibile, non si sente molto a suo agio con i grandi, in genere preferisce parlare con le cose, gli animali o le piante. È tempo di vacanze estive e la casa vittoriana sul mare, nel Dorset, che i genitori hanno affittato per qualche settimana, l'affascina moltissimo. E ancora di più la colpisce la storia che le racconta la padrona di casa, quella di Harriet, una bambina vissuta lì intorno alla metà dell'Ottocento. Maria trova alcune tracce lasciate dalla bambina: disegni di fossili in un libro e un imparaticcio ricamato quando aveva dieci anni. Però, perché tra le tante foto disseminate per la casa non ce ne sono di Harriet da adulta? Che cosa può esserle successo? Il destino di Harriet diventa così un'ossessione per Maria, sospesa fra la suggestione del luogo e gli strani segnali che percepisce (il cigolio di un'altalena, i guaiti di un cane misterioso che sente solo lei...) Ma anche il presente le riserva qualche sorpresa: conosce un ragazzino, Martin, come lei in vacanza a Lyme Regis. Insieme vivono avventure che hanno il sapore dolce ed eccitante delle prime scoperte, e come spesso accade in certe estati speciali, Maria finisce per accorgersi che qualcosa dentro di lei sta cambiando, che i suoi fantasmi stanno per lasciarla...
Sidney, affermato studioso di poesia romantica, dopo due divorzi decide quasi d'impulso di sposare una ragazza molto più giovane di lui, Constance. L'uomo, senza esserne del tutto consapevole, tende ad assumere nei confronti della moglie atteggiamenti paterni, suscitando una reazione violenta, legata ai drammi che hanno segnato la vita della ragazza: la morte precoce della madre, la freddezza e l'indifferenza del padre e la gelosia per una sorella minore, Iris, allegra, spontanea e appassionata. Quando il padre rivela brutalmente a Constance la verità sulla sua nascita (frutto di una relazione della madre con il marito di Mildred, la domestica di famiglia), la giovane donna entra nel tunnel di una lucida follia che ha un solo fine: la vendetta contro Iris e Mildred, che sapevano la verità e non le hanno detto niente, e contro il proprio padre, il Grande Assente, che l'inconscio ferito considera responsabile di ogni infelicità. Uno stupefatto e angosciato Sidney assiste allo sprofondare della moglie in un abisso da cui non solo il suo matrimonio, ma la sua stessa vita rischiano di uscire distrutti.
"L'eterno rivale" è uno dei tre romanzi di Jane Gardam che compongono uno straordinario ciclo letterario. I protagonisti sono accomunati soprattutto dal fatto di essere «orfani dell'Impero Britannico», nati in paesi asiatici dall'ultima generazione dei funzionari coloniali. Un gruppo di (ciascuno a modo proprio) «sbandati», eccentrici: ricchi, privilegiati, segnati da qualcosa di profondo e oscuro, legati a doppio filo dalla competizione e dal disprezzo reciproco. Ogni volume è autonomo e non vi è una sequenza cronologica: la stessa vita collettiva è raccontata ogni volta partendo da un punto di vista diverso, e focalizzando non una ripeti-zione della stessa vicenda ma una vicenda nuova, la quale diventa la chiave per leggere nuovamente gli stessi personaggi. Al centro del gruppo c'è il ricco e affermato legale Sir Edward Feathers, il comune «amico» che collega tutti, soprannominato Old Filth («Vecchia Schifezza»), dalle iniziali di Failed In London Try Hong Kong. In questo romanzo, per la prima volta tradotto in italiano, sotto i riflettori c'è Sir Terence Veneering, Terry, l'eterno rivale, anch'egli avvocato di fama. Per entrambi, e per ragioni diverse, la lo-ro «patria non era mai stata l'Inghilterra». Tra di loro sessant'anni di competizione, «un'ostilità inesplicabile. Un intruglio da streghe. O una semplice avversione reciproca». Alla fine dei loro giorni per «una burla degli oziosi dèi dell'Olimpo» si sono trovati a vivere in lussuose dimore a poca distanza, nel ritiro dorato del Dorset. Ma una burla più feroce c'è stata sempre sotto il loro rapporto, riguardante la moglie di Filth, la magnifica Betty. Adesso che sono morti la storia è ricordata da due coetanei, la svanita Dulcie, «gran dame del villaggio», e il sempre snobbato avvocato Fiscal-Smith. I due «ultimi amici» consegnano inaspettati segreti, mentre trascinano anche loro gli ultimi passi e gli estremi ricordi personali. Una scrittura distaccata e dotata di un umorismo basato sulla distanza tra le intenzioni e la realtà consente all'autrice di esprimere il modo di vivere accanito e disarmato dei suoi personaggi e la situazione storica che hanno vissuto e che rende ancora oggi la Gran Bretagna un paese unico al mondo.
C'era una volta un regno chiamato Cornucopia. Una minuscola nazione ricca e prospera, famosa per i suoi formaggi, gli ottimi vini, i dolci deliziosi e le salsicce succulente. Sul trono siede un sovrano benevolo, Re Teo il Temerario, le cui giornate trascorrono pigre, tra banchetti sontuosi e battute di caccia, con la fida compagnia dei suoi lord, Scaracchino e Flappone. Tutto è perfetto... O quasi. Secondo la leggenda, infatti, un terribile mostro è in agguato nelle Paludi del Nord. Ogni persona di buonsenso sa che l'Ickabog è solo una leggenda inventata per spaventare i bambini. Ma le leggende sono strane e a volte prendono una vita propria... Quando questo accade, toccherà a due giovani amici, Robi e Margherita, affrontare un'incredibile avventura e svelare una volta per tutte dove si nasconde il vero mostro. Solo così speranza e felicità potranno tornare a Cornucopia. Età di lettura: da 6 anni.
68 d.C. L'imperatore Nerone non ha figli e non ha designato eredi. Improvvisamente la possibilità che Roma torni a essere una repubblica non è più così remota e le ambizioni di molti rischiano di scatenare corruzione, caos e spargimenti di sangue. Aulo Cecina Severo, l'eroe della gloriosa campagna contro Budicca, viene coinvolto in una cospirazione che mira a rovesciare la dinastia dei Cesari. In nome dei suoi ideali, sarà chiamato a commettere un tradimento, a sollevare una rivolta e persino ad affrontare torture che vanno oltre ogni immaginazione. Ma è davvero questo il destino di Roma? Il confine tra ciò che è giusto e sbagliato, infatti, è sempre più incerto e mantenere fede ai giuramenti diventa per Severo ogni giorno più pericoloso. Se vuole davvero mantenere intatto l'onore e agire per il bene di Roma, dovrà usare tutta la tempra acquisita in battaglia e affinare la sua astuzia politica. Perché con l'arrivo dell'anno dei quattro imperatori, le lotte di potere potrebbero degenerare in una sanguinosa guerra civile...
Sei del mattino, Londra. Nick Belsey, detective della polizia che ha toccato il fondo, si risveglia ferito e dolorante su una montagnola di terra nel parco di Hampstead Heath, ubriaco, senza portafoglio, senza telefonino e senza alcun ricordo degli eventi della notte che, da soli, giustificherebbero un licenziamento in tronco. Belsey torna a fatica in ufficio e si aggrappa alla sua ultima occasione, il caso dell'apparente suicidio dell'oligarca russo Alexei Devereux. L'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Belsey non resiste all'idea di appropriarsi dell'identità dell'uomo d'affari russo (e dei suoi soldi) e di riciclarsi lontano da Londra, libero e ricco. Indagando su Devereux, Belsey si rende conto però che il suo progetto truffaldino è niente in confronto a quanto scopre sulla vita dell'oligarca. La sfida è buia come il lungo corridoio del commissariato che Belsey percorre per raggiungere il suo ufficio, ogni mattina in condizioni sempre peggiori. La sfida inconfessata di Belsey è un gioco di specchi dove il bene e il male sono facce della stessa medaglia. Belsey, antieroe per eccellenza, è il protagonista assoluto del racconto. Si sente l'odore d'alcol uscire dal suo alito quando esce ciondolando da un locale dopo l'ennesima giornata combattuta. Si sente l'odore dell'adrenalina mista a sudore quando tenta disperatamente di mettersi in salvo. Insomma, si sente tutta la sua profondissima umanità. L'altro grande protagonista è la città di Londra.
Ben e sua moglie non sono esattamente in un momento felice del loro matrimonio. Sarà che Ben, trentenne, sembra non avere ancora deciso cosa fare della sua vita e aver messo in soffitta i sogni di un tempo. Cosa che Amy, dedita alla carriera di avvocato, non gli perdona: "non hai mai realizzato niente in vita tua", gli rimprovera spesso. Forse per questo, quando un piccolo robot scalcinato compare nel loro giardino - non si sa da dove provenga, e poi è un modello vecchissimo, non come i moderni "androidi" che le amiche di Amy usano per le faccende domestiche -, Ben decide di prendersene cura. Da dove arriva il piccolo, dolcissimo Tang? Un robot vintage che non ha funzioni utili, dice solo poche parole, e ogni tanto piange e strepita se le cose non vanno come vuole lui. Eppure tra Tang e Ben inizia a nascere silenziosamente un'amicizia. Adesso finalmente Ben ha una missione: riportare a casa quel piccolo robot che ha bisogno di essere aggiustato, ma sa come "aggiustare" gli esseri umani intorno a lui. Comincia così un lungo viaggio che li porterà intorno al mondo, e che insegnerà a Ben un paio di cose sul senso della vita. E forse, proprio grazie a questo incontro speciale, Ben riuscirà a riavvicinarsi ad Amy che, in fondo al cuore, lo stava solo aspettando.