
1565: Solimano il Magnifico è a capo del più grande impero del mondo e vuole convertire l'umanità intera alla fede del Profeta. Ma nel mezzo di quel "lago turco" che è il Mediterraneo, un pugno di monaci guerrieri è deciso a resistergli. Per i turchi sono i "cani dell'inferno"; loro amano definirsi "la Religione": sono i Cavalieri di Malta. Ma la sorte dei Cavalieri sembra segnata: con i suoi settantamila soldati il gran sultano vuole spazzarli via. Nel frattempo, in Sicilia, una nobildonna maltese in disgrazia cerca di raggiungere la sua isola per ritrovare il figlio illegittimo che le è stato strappato alla nascita. Ma il Gran maestro dell'Ordine non consente l'accesso a nessuno che non possa combattere; anzi, per salvare Malta, ha bisogno di un guerriero d'eccezione. Il suo nome è Mattias Tannhauser, le sue origini sono oscure, per anni ha militato nell'esercito di Solimano. Mattias adesso è un uomo di pace e non sarà facile convincerlo a imbracciare nuovamente un'arma. A meno che non sia una donna a chiederglielo, una donna disposta a tutto pur di poter rientrare nell'isola dove è nata. Mentre il conflitto tra Islam e Cristianità assume i contorni dello scontro apocalittico, una madre disperata e un uomo reduce dall'inferno cercano un bambino senza nome e senza volto. E su di loro si allunga la mano insanguinata dell'Inquisizione...
Londra, 1587. Sono le mani delicate a tradire le nobili origini della fanciulla: non sarebbe altrimenti riconoscibile il suo corpo, tanto è martoriato. Chi le ha dato la morte si è accanito barbaramente su di lei e sul feto che portava in grembo. Fino a marchiarla con evidenti segni di profanazione: una croce incisa sulla schiena con una lama; un frammento di osso, forse una reliquia, e un crocifisso d’argento introdotti con spudoratezza nelle sue membra.
Difficile non vedere motivazioni politiche dietro al delitto. Non solo perché la giovane lady Blanche era cugina della regina Elisabetta I. Ma anche perché il suo cadavere è stato ritrovato in una tipografia clandestina data alle fiamme, tra documenti compromettenti e lettere minatorie per la Corona. E perché i simboli del sacrilegio fanno ipotizzare che la ragazza nutrisse simpatie papiste: gravissimo reato in un’Inghilterra divisa dagli odi religiosi, dove i cattolici sono messi al bando e considerati cospiratori. Un caso tanto delicato esige un abile segugio. La scelta cade quindi su John Shakespeare, principale agente segreto della regina, nonché fratello di un drammaturgo emergente di nome William. Giovane e idealista, John è un uomo retto, in cerca di verità e giustizia. Ma anche lui, addentrandosi in un mondo carico di tensioni e intrighi, dove c’è chi è disposto a uccidere in nome di Dio, rischierà di essere travolto.
Inghilterra, 1176. I resti riportati alla luce dall’incendio appiccato all’abbazia di Glastonbury risalgono a un tempo lontano, i cui confini si perdono nella leggenda. Lo scheletro più grande, imponente per altezza e dal cranio sfondato, fa pensare a un grande condottiero ucciso in battaglia da un nemico spietato. Accanto a quello, un altro più piccolo, forse di donna, che reca le tracce di un’orrenda mutilazione.
Il ritrovamento dei due scheletri in un’unica bara accende la fantasia popolare: in molti ritengono che possa trattarsi delle spoglie di Artù e Ginevra. Se la voce si rivelasse vera, sarebbe la fine per le speranze dei ribelli gallesi, i quali, restii a riconoscere l’autorità dei dominatori inglesi, attendono ancora il ritorno di re Artù che, secondo il mito, non sarebbe morto, ma riposerebbe ad Avalon, pronto a ricomparire per scacciare i nuovi invasori. Ovvio, quindi, che il re inglese Enrico II non veda l’ora di esporre pubblicamente la salma come prova della morte di Artù, per soffocare le insurrezioni una volta per tutte. Prima, però, deve accertarsi che le ossa appartengano davvero al suo lontano predecessore. E c’è solo una persona cui può affidare quel compito: Adelia Aguilar, “signora dell’arte della morte”.
Esperta di anatomia e dissezione, più di una volta Adelia si è rivelata fondamentale per la risoluzione di delitti insidiosi per la Corona. Tuttavia, questa volta le si prospetta una missione più ardua del solito: non solo perché non dispone di mezzi utili alla datazione degli scheletri, ma soprattutto perché quei resti potrebbero celare misteri ben più recenti e inconfessabili di quelli avvolti nella leggenda. E qualcuno potrebbe arrivare a uccidere pur di lasciare sepolta la verità.
"'Resa incondizionata', terzo e conclusivo episodio della trilogia 'Sword of honour', 'Spada d'onore', esce in Inghilterra nel 1961, a nove anni di distanza da "Uomini alle armi" e a cinque da "Ufficiali e gentiluomini". Il protagonista Guy Crouchback è approdato in una Londra definitivamente estranea, privo di incarichi, emarginato nel suo stesso corpo degli Alabardieri. In città ritrova sua moglie Virginia, una donna scapestrata e piena di vita, che nel frattempo si è risposata due volte. Conduce la vita di sempre, sia pure sotto le bombe e con molti meno soldi a disposizione. Cocktail, cappellini, poco amore e molto sesso. Finché non scopre di aspettare un bambino dall'odiatissimo Trimmer, il finto eroe di guerra. Nel frattempo, il protagonista di questa moderna odissea tragica e comica insieme è partito per la sua ultima missione in Jugoslavia; qui tenta in ogni modo di aiutare un gruppo di ebrei, ma i suoi sforzi avranno un esito paradossale, come paradossale è l'esito di ogni guerra e forse di ogni azione umana." (dalla prefazione di Mario Fortunato)
È il 1859 a Londra e davanti alla legatoria Damage si è appena fermata una carrozza con le ruote di un rosso fiammante, i fanali dorati e uno stemma sulla portiera. Dalla carrozza scende Sir Jocelyn Knightloey che, con la sua cerchia di amici coltiva il sogno di liberare la società dalle "pastoie del ritegno" e della morale. Da quando la legge ha stabilito che è illegale pubblicare e diffondere opere letterarie di genere immorale ma non possederle, Sir Knightloey e i suoi amici collezionano quei libri proibiti che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio. A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è Dora Damage, la moglie di Peter Damage. L'artrite reumatica sta deformando le mani del marito e, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora ha preso il suo posto. Le sue originali rilegature suscitano l'entusiasmo di sir Knightloey e dei suoi amici. Dora comincia così a rilegare tutte le opere proibite e galanti del gruppo con l'aiuto di Jack, un giovane apprendista, e di Din, uno schiavo nero americano condotto nel laboratorio dalla filantropica e ambigua Lady Sylvia, la moglie di Sir Knightloey. Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una "società del vizio"? Un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide.
È il 1859 a Londra, e sir Jocelyn Knightley coltiva il sogno di liberare la società dalle «pastoie del ritegno» e della morale, collezionando i libri che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio...
A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora Damage, la giovane moglie di Peter Damage.
Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l'entusiasmo di sir Knightley, della filantropica e ambigua Lady Sylvia e della cerchia dei suoi amici: i«Sauvages Nobles».
Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una «società del vizio»?
Romanzo storico, che ci restituisce impeccabilmente i conflitti di sesso, razza e classe dell'età vittoriana, La rilegatrice dei libri proibiti ci offre, con Dora Damage, un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grande del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide.
Quando Frank Cassidy aveva cinque anni, trent'anni fa precisamente, i suoi genitori morirono in un incendio, in una remota cittadina del Michigan. Ora anche suo zio è morto, ucciso da un uomo misterioso, ricoverato in coma nell'ospedale della stessa piccola città del Michigan. Con la speranza di beccarsi la sua fetta d'eredità, Frank parte con moglie, il figlio teenager di lei e il bambino avuto con lei, alla volta del Michigan. Giunto in città dopo un viaggio avventuroso, Frank si ritrova a dover fare i conti col suo passato. Il tentativo di capire le circostanze della morte dello zio si intrecciano con il mistero dell'uomo ricoverato nell'ospedale della contea e, per vie inaspettate, con le cause dell'incendio che costò la vita ai suoi genitori.
Judith Earle conduce una vita ritirata nella sua casa di campagna, in una condizione di agiatezza che le permette di non pensare ad altro che a sé. Nessun dovere e nessuna preoccupazione interrompono i suoi vagabondaggi nel giardino, i suoi sogni a occhi aperti. A risvegliarla saltuariamente non c'è che l'arrivo, nella villa accanto, dei cugini Fyfe: quattro maschi e una femmina con cui, sin dall'infanzia, Judith intesse un rapporto discontinuo, a tratti ambiguo, sempre intenso. Di ciascuno Judith sogna, per ciascuno Judith soffre. Gli studi a Cambridge e l'amicizia appassionata di Jennifer, la ragazza più popolare del college, la distoglieranno per un po' dai Fyfe; ma nulla le renderà più semplice e lineare - anzi - il duro lavoro di diventare adulta. Introduzione di Jonathan Coe. Postfazione di Anna Nadotti.
1840: un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Istanbul quattro secoli prima, riappare misteriosamente a Venezia. Il sultano lo pretende. E Yashim in missione nella agonizzante ex Serenissima, scopre che il dipinto leggendario semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose. E la ricerca dell'eunuco detective si trasforma in un oscuro gioco del gatto col topo, che minaccia di distruggere più di un trono in Europa. Con il fido Palewski. Yashim si aggira in una Venezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione autriaca. Due cadaveri che appaiono nella melma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi di Istanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimore fatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta di continuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà. Il ritratto di Maometto il Conquistatore di Gentile Bellini (o "attribuito a" come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo, non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripezie storiche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.
Con il fido Palewski, Yashim si aggira in una Venezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione austriaca. Due cadaveri che appaiono nella melma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi di Istanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimore fatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta di continuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà.
Il ritratto di Maometto il Conquistatore di Gentile Bellini (o «attribuito a» come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo, non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripezie storiche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.
Conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo è un'infinita dannazione: la storia di Dorian Gray è probabilmente una delle più note che la letteratura abbia mai raccontato, e non c'è generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria favola per adulti scritta da Oscar Wilde. Una favola che intreccia personaggi, o meglio anime molto diverse tra di loro: da Dorian Gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a Lord Henry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde. Ma proprio l'intrecciarsi di tante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa si che l'incanto del Ritratto resti intatto nonostante il passare del tempo.

