Il volume di Brint fornisce un quadro comparativo dei problemi con cui devono oggi misurarsi i sistemi educativi nei paesi industrializzati. Tale cornice è stata arricchita con dati e inserti sull'Italia, puntualmente aggiornati in questa nuova edizione. Identificate le caratteristiche che fanno della scuola un'istituzione sociale fondamentale, l'autore ne esamina le diverse funzioni: la trasmissione culturale, la socializzazione dei giovani, la selezione di individui motivati ai fini di un loro collocamento nella vita professionale.
La tematica della socializzazione economica desta ancora scarso interesse all'interno della riflessione sociologica. Cosa sanno bambini/e e ragazzi/e di denaro ed economia? Come acquisiscono tali conoscenze? I processi di socializzazione economica variano tra generi e generazioni? E quale contributo può offrire l'educazione al denaro ai processi di transizione verso l'età adulta in termini di decostruzione degli stereotipi di genere e orientamento ad una gestione critica e re-sponsabile delle risorse monetarie? Rispondere a tali domande è oggi una questione cruciale: ragazzi e ragazze, infatti, possono accedere a - e al contempo desiderano, chiedono, pretendono, negoziano - una quantità di denaro che è indiscutibilmente superiore a quella di cui disponevano i coetanei delle generazioni precedenti. La progressiva dematerializzazione della moneta, inoltre, non ha reso il denaro meno potente e meno influente; al contrario, divenendo più astratto sul piano simbolico, ha acquistato maggiori capacità invasive nei confronti della vita sociale. Il presente volume vuole aiutare, attraverso un fecondo intreccio di riflessioni provenienti dal mondo economico, psicologico, sociologico (di taglio quantitativo e qualitativo) alla comprensione di caratteristiche, peculiarità, tensioni dei processi di socializzazione economica.
An expanding series of short, specialist English courses for different professions, work skills, and industries.
Con il suo sguardo da fotografo e insegnante, Roswell Angier realizza un libro che offre a studenti e lettori una panoramica esaustiva sul ritratto fotografico. Il volume combina in modo inedito gli aspetti teorici dell'argomento con quelli pratici e tecnici, corredando i testi con una selezione di ritratti significativi, sia canonici sia contemporanei. Ogni capitolo pone uno specifico obiettivo, che consente di esplorare i diversi aspetti del ritratto fotografico con un approccio al tempo stesso sistematico e sperimentale. L'autore si sofferma in particolare sulla presenza dello sguardo del fotografo come parte integrante del soggetto raffigurato: l'azione di colui che guarda si manifesta nell'istante dello scatto, transitorio quanto un batter di ciglia e insieme infinito come una piccola eternità. La struttura del volume rende facile a lettori e studenti utilizzarlo in maniera flessibile sia come un manuale teorico sia come testo di riferimento per la pratica del ritratto fotografico.
Il campo della psicologia clinica si focalizza su tre domande tra loro collegate: come distinguiamo i comportamenti normali da quelli patologici? Come vengono classificati e diagnosticati i comportamenti patologici? Come possono venire compresi e modificati i comportamenti patologici? Per trattare tali questioni, gli autori hanno organizzato il libro intorno a sei concetti basilari, che vengono introdotti fin dal primo capitolo e poi enfatizzati in quelli seguenti: l'importanza del contesto nel definire e comprendere la psicopatologia, il continuum tra comportamento normale e patologico, l'importanza del relativismo storico e culturale nel definire e classificare la psicopatologia, vantaggi e limiti della diagnosi, il principio della causalità multipla; la connessione tra mente e corpo.
"In qual modo la memoria si sostanzia di immagini, le manipola, le "archivia", le riutilizza? ... Esistono immagini più efficaci di altre, più resistenti di altre nella memoria individuale o nella memoria collettiva, e perché? Quali sono le differenze percettive, emozionali, mnemoniche fra l'osservazione di un paesaggio, di un dipinto di quel paesaggio, di una foto dello stesso paesaggio, di una foto del dipinto? Sono misurabili e descrivibili in termini fisiologici oltre che di storia della cultura? ... Come fa l'artista a "sapere" quali forme, quali gesti, quali schemi cattureranno meglio e più a lungo l'attenzione del suo pubblico? Perché alcuni artisti riescono meglio di altri in questa impresa?... È oggi più che mai probabile che non si possano fare molti progressi in queste ricerche senza un serrato confronto con scoperte e ipotesi che vengono dal mondo delle neuroscienze."
Due tragedie "forti", in cui la presenza degli dèi ha ormai solo una funzione di immagine-simbolo di valori immanenti nella vita dell'uomo, come la forza dell'eros e l'ideale della purezza. La protagonista di "Ippolito", Fedra, e ancor più Medea sono tra i personaggi più drammatici del teatro d'ogni tempo: la tragedia è tutta interiore, il conflitto è dentro l'animo delle due straordinarie figure femminili, nello scontro tra le ragioni del cuore e della passione e la lucidità delle risoluzioni estreme portate a compimento.