
Il DSM-5 manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali esce nella versione italiana a cura di Raffaello Cortina Editore e si presenta come il prodotto di più di 10 anni di sforzi da parte di esperti internazionali specializzati nel campo della salute mentale. Il DSM-5 crea un linguaggio comune per i clinici coinvolti nella diagnosi dei disturbi mentali e include concisi e specifici criteri che facilitano un'oggettiva valutazione dei sintomi in una varietà di setting clinici, aspetti che ne fanno, da sempre, il manuale per eccellenza usato da clinici e ricercatori per diagnosticare e classificare i disturbi mentali.
La pubblicazione di Cadmo ha avuto inizio nel 1993. In oltre vent'anni ha raccolto importanti riconoscimenti internazionali (ISI, Scopus, Aeres) che ne hanno fatto un riferimento non solo per la ricerca educativa in Italia ma anche per molti studiosi che operano in altri paesi. Cadmo segue una linea di autonomia e di rispetto per gli apporti derivanti da differenti ambiti culturali, accettando contributi, oltre che in italiano, anche in varie altre lingue. Quel che conta è promuovere una idea del progresso dell'educazione non vincolata a sensibilità locali ma aperta ai tanti modi in cui nel mondo contemporaneo l'educazione contribuisce a realizzare condizioni di progresso e libertà. Gli editoriali che qui sono raccolti (2003-2012) si riferiscono ad aspetti dello sviluppo recente della ricerca educativa.
Possiamo fare a meno della Germania? Possiamo scrollarci di dosso l'Europa? Ma che cos'è, oggi, la Germania? È lo stesso paese che ha rappresentato, da Bismarck in poi, il più grande problema dell'Europa moderna, o non è intervenuto un cambiamento epocale che l'ha trasfigurata? In principio c'è una data, il 9 novembre 1989: la caduta del Muro di Berlino. Quel giorno, nella città simbolo della guerra fredda, è finito il Novecento, il "secolo più violento della storia dell'umanità": si è dissolto l'ordine geopolitico stabilito dalla seconda guerra mondiale e nel cuore del Vecchio continente è tornata, protagonista assoluta, la Germania. A oltre vent'anni dalla caduta del Muro, infatti, il modello tedesco si sta rivelando il più efficiente dal punto di vista economico il più deciso nella difesa del sistema di welfare europeo. Anche l'Europa è uscita radicalmente trasformata da quell'evento: la generosa speranza dei padri europeisti era nata come risposta all'epoca "di sangue e di ferro" della guerra civile europea, avendo come presupposto implicito la persistenza di una Germania divisa. Ma l'unificazione tedesca ha cambiato tutto. Cosa ne sappiamo noi, oggi, di questa nuova Germania, del gigante d'Europa che suscita nei suoi partner scarsa simpatia e crescente apprensione? Non sarebbe meglio, prima di temerla, cercare di capirla?
Richard Sennett ha trascorso la sua vita intellettuale a esplorare la maniera in cui gli esseri umani vivono nelle città. In questi due saggi indaga su due delle più grandi città del mondo in un momento cruciale della loro storia per riflettere sulla condizione dell'esule nella sua dimensione sia geografica che psichica. Ci conduce nel Ghetto ebraico della Venezia rinascimentale, dove la condizione di forestiero imposta dallo stato diede vita a una ricca identità comunitaria. Ci fa scoprire poi la Parigi del diciannovesimo secolo quale autentica calamita per gli esuli politici (categoria di cui il russo Alexander Herzen fu un esempio illustre in Europa), una città dove l'esperienza del dislocamento finì per filtrare nel mondo artistico e culturale. Proprio perché, come dice Sennett, "lo straniero deve riuscire ad affrontare la propria condizione di sradicato in modo creativo, e deve imparare a elaborare i materiali che costituiscono l'identità alla maniera in cui un artista lavora i fatti più banali trasformandoli in cose da dipingere. Ognuno deve costruire se stesso".
Il DSM-5 manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali esce nella versione italiana a cura di Raffaello Cortina Editore e si presenta come il prodotto di più di 10 anni di sforzi da parte di esperti internazionali specializzati nel campo della salute mentale. Il DSM-5 crea un linguaggio comune per i clinici coinvolti nella diagnosi dei disturbi mentali e include concisi e specifici criteri che facilitano un'oggettiva valutazione dei sintomi in una varietà di setting clinici, aspetti che ne fanno, da sempre, il manuale per eccellenza usato da clinici e ricercatori per diagnosticare e classificare i disturbi mentali.
Un manuale che si rivolge all'ampio e variegato pubblico degli operatori attivi in ambito sociale e culturale interessati ai finanziamenti e alla collaborazione con le fondazioni erogative. Si tratta di un libro fortemente orientato alla prassi, che introduce i lettori al mondo delle fondazioni attraverso capitoli articolati in modo sistematico. I lettori apprendono passo dopo passo che cosa sono le fondazioni erogative, come lavorano, quali sono le condizioni da osservare se si desidera ottenere e mantenere nel tempo la loro collaborazione nel sostenere un progetto, finanziandolo o diventandone partner. Ogni capitolo si chiude con tabelle riassuntive, numerose check-list ed esempi che presentano il tema in modo efficace e consentono un'immediata applicazione delle nozioni teoriche nell'operatività del lavoro. Una panoramica di alcuni dei principali attori di questo mondo in Italia, Germania, Svizzera, Austria e Liechtenstein, e un ampio indirizzario di fonti di informazione, ne fanno un manuale di immediata consultazione per tutti coloro che hanno interesse a questa specifica tematica. L'autrice, consulente di sponsoring e comunicazione, collabora da anni con fondazioni e responsabili di progetti culturali, e conosce il mondo delle fondazioni sia dal punto di vista di chi è alla ricerca di fondi, sia di chi li assegna.
C'è chi le esalta e chi tenta di sottrarvisi: stiamo parlando delle nuove tecnologie e del mondo digitale in genere, che ci assediano nella vita di ogni giorno, e ancor più diffusamente penetrano nella mente e nella vita dei ragazzi, i cosiddetti "nativi digitali", nel loro modo di crescere e di apprendere. Ma come funziona la mente di un bambino e di un adolescente? Fino a che punto l'immersione nelle tecnologie la sta trasformando? Caterina Cangià, ponendosi in maniera simpatetica nei confronti delle nuove tecnologie, ne delinea con equilibrio i rischi e i vantaggi.
Oggi è in atto una nuova rivoluzione didattica, focalizzata sul paradigma dell'apprendimento. Di fronte alle sfide di una società complessa e in continua e rapida trasformazione, davanti ad un futuro indecifrabile, i cui scenari continuamente mutano, in una società nella quale le informazioni sono disponibili, accessibili e diffuse, la scuola deve ripensare il senso e i modi dell'insegnamento. L'obiettivo, sempre di più, diventa quello di fornire agli studenti gli strumenti per la loro autonomia di pensiero, di ricerca, di apprendimento. Insegnare ad apprendere, ecco la nuova missione per la scuola, il nuovo orientamento per la didattica.
I new media stanno determinando grandi cambiamenti nella nostra quotidianità e nel modo in cui possiamo metterci in contatto gli uni con gli altri. Questa novità non si traduce in una sostituzione ma piuttosto in un affiancamento e a volte in una convergenza con i media tradizionali: per capirne davvero la na tura è bene non perdere di vista la tradizione già esistente. Questo libro adotta una prospettiva che mette in relazione la novità dei new media con i rapporti di debito e credito che essi continuano a intrattenere con la cultura di massa e con i media tradizionali. L'obiettivo è di descrivere l'insieme delle trasformazioni introdotte dai new media e riguardanti sia l'agire collettivo (il modo in cui organizzazioni e istituzioni incorporano le nuove tecnologie e vi si adattano), sia l'agire individuale (attraverso il mutare delle relazioni tra persone reso possibile dai nuovi media o anche dal connubio essere umano-macchina che si fa sempre più stringente e interconnesso). Al lettore vengono presentati i temi centrali per comprendere tutto ciò: gli autori affrontano il digital divide e la dimensione politica, la costruzione dell'identità e la gestione della socialità, e propongono infine un'utile parte metodologica su come è possibile fare ricerca sociale nel mondo digitale. Il testo è accompagnato da una ricca strumentazione didattica orientata allo studente e volta a stimolarne la curiosità e l'interesse critico.
Il volume, concepito per docenti e studenti universitari di lingua e traduzione tedesca, descrive una scelta di strutture lessicali e grammaticali del tedesco di particolare rilievo per la lettura e comprensione del testo. I vari capitoli presentano una serie di mezzi linguistici e ne illustrano la funzione testuale, introducendo tecniche pratiche di lettura utili al loro riconoscimento. Viene così a svilupparsi, sulla scorta di testi campione ed esercizi, un modello didattico per la formazione universitaria di specialisti e insegnanti di tedesco come lingua straniera.
Che senso ha parlare di "riparazione"? L'autore vuole chiarire il Significato di questa espressione, così tipica della spiritualità del Sacro Cuore, tanto da caratterizzarne per secoli il linguaggio e la pratica. Gesù Cristo è l'unico che ha veramente espiato tutte le nostre colpe, e noi tutti viviamo nel Suo perdono: a noi dà, nella grazia dello Spirito Santo, la possibilità di amare Dio e il prossimo, proprio perché Lui ci ha amato per primo. I nostri atti di giustizia, dunque, non ottengono quella misericordia che ci è stata data gratuitamente, ma la rivelano; sono veramente atti umani, interamente nostri, e al tempo stesso dono gratuito di Dio a noi Suoi figli, che siamo stati creati in Cristo Gesù per le opere buone affinché le praticassimo.
La triste vicenda di Louisa Grandgrin e di suo padre è una delle più belle storie raccontate da Dickens. Thomas Grandgrin, come molti suoi contemporanei, ha commesso il tremendo errore di fare della Filosofia dei Dati di Fatto, cioè la filosofia utilitaristica, la teoria guida della propria vita. E solo quando la figlia Louisa, intrappolata in un matrimonio senza amore, diventa preda di un ozioso seduttore, il padre si vede costretto a prendere le distanze dalle proprie convinzioni. "Tempi difficili" è uno dei grandi romanzi della maturità di Dickens, una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in piú un tono di favola che stempera gli eventi in chiave comica.