
La letteratura per l'infanzia è un fenomeno culturale molto complesso. Repertorio e canone di caratteri, situazioni, paesaggi, oggetti e simboli, comportamenti e sentimenti, mare magnum di modelli e di anti-modelli, questo comparto della produzione editoriale contemporanea sembra alimentarsi di processi creativi decisamente antinomici. Un atteggiamento culturale e politico che, da sempre, caratterizza l'operato delle avanguardie artistiche. La letteratura per l'infanzia, infatti, non perde mai di vista le possibilità divergenti e convergenti della creatività umana, utilizzando generi e linguaggi, tecniche e stili diversi, rivolgendosi paradossalmente a tutte le età della vita, coltivando un rapporto intelligente e disinvolto con la tradizione e con le fantasie futuribili, senza mai tradire il diritto-dovere di incidere sul contemporaneo. Sulla base di un'analisi centrata sulla categoria della complessità, il volume ripercorre i tratti dominanti della letteratura per bambini e adolescenti pubblicata in Italia nell'ultimo trentennio.
L'opera, articolata in due volumi, intende fornire schemi di approccio metodologico e analitico ad argomenti settoriali nella comunicazione di pubblica utilità, per contribuire al lavoro universitario e allo sviluppo di una cultura professionale misurata con cambiamenti che vanno trattati in modo non generico. L'intento è di concorrere, con analisi e proposte, a un dibattito sulle dinamiche organizzative (piani di comunicazione, modelli di struttura, valutazione, formazione) che richiedono chiarezza di approccio a vari aspetti. Questo primo volume contiene scritti dedicati alle questioni identitarie e agli sviluppi della comunicazione politico-istituzionale.
Il sottotitolo di questo libro vuole rendere giustizia alla parola "animazione" che nella lingua italiana in questi ultimi quattro decenni ha subito un indebito e arbitrario mutamento di significato. Essa, infatti, è stata ed è utilizzata per indicare un insieme di attività ludiche, di intrattenimento e, nel migliore dei casi, espressive condotte in modo dinamico, vivace e coinvolgente. Questo utilizzo della parola "animazione" è arbitrario perché fa riferimento al significato della parola francese "animation" e non a quello autentico della lingua italiana del "dare anima" e del "dare, conservare e svolgere la vita". Volta al mondo educativo la parola animazione può perciò essere utilizzata per indicare una pedagogia che mette al centro dell'agire educativo la celebrazione della vita autenticamente umana tessuta dalla libertà, dalla creatività, dalla gioia, dall'amore per gli altri, dalla speranza come senso fondamentale dell'essere e, infine, dalla considerazione dello scacco e del fallimento come elementi ineliminabili dell'umano, che possono però, se educativamente sostenuti, essere origine di vita e non, invece, di distruttiva disperazione. Il titolo invece vuole alludere alla necessità, da parte dell'educare, di promuovere il ritorno dell'anima dall'esilio in cui l'ha collocata la modernità.
La valutazione d'azienda è una materia che trova una crescente affermazione nella prassi professionale e che è oggetto di ampio, costante approfondito dibattito nell'ambito della Dottrina economico-aziendale, anche in conseguenza dell'assenza di normativa specifica. Tale vuoto legislativo, in particolare, ha permesso l'elaborazione di diversi metodi valutativi da parte di studiosi, professionisti e società di consulenza italiane ed estere, che si trovano ad affrontare, seppure da punti di vista diversi, le problematiche connesse ai processi valutativi in questione. Lo scopo principale del presente contributo è quello di fornire, con rigore scientifico e riferimento alla migliore bibliografia in materia, basi teoriche correlate con la presentazione di esempi pratico-applicativi sui principali metodi di valutazione del capitale economico invalsi nella prassi. A tale fine, l'approccio seguito è di tipo teorico-pratico, adatto, a nostro avviso, ad integrare compiutamente fondamenti dottrinali e aspetti operativi relativi alla valutazione d'azienda, con particolare riferimento alle metodologie applicabili. Il volume, frutto di esperienze didattiche, accademiche e professionali, è rivolto in particolare agli studenti universitari e a tutti coloro che operano nel settore della consulenza in materia di valutazione d'azienda, con l'auspicio che possa rappresentare un utile supporto didattico e un efficace strumento di lavoro.
Una ricostruzione storica unitaria degli eventi che hanno radicalmente modificato i caratteri del sistema internazionale tra il 1919 e il 1945: il dopoguerra, contrassegnato da problemi come il revisionismo tedesco, l'insoddisfazione francese e l'ambivalenza italiana; la paura della ivoluzione russa e la grande depressione economica che paralizza gli Stati Uniti nel '29; la Germania hitleriana e l'Europa del secondo conflitto mondiale. Il rovesciamento di alleanze nel 1941, segnato dall'attacco tedesco all'Unione Sovietica, è il momento di svolta, così come un altro momento è l'attacco giapponese agli Stati Uniti con la globalizzazione del conflitto. La prima questione atomica conclude questa fase della storia mondiale.
Il volume presenta un modello descrittivo-esplicativo della psicopatologia dello sviluppo dalla prospettiva del cognitivismo contemporaneo, introducendo riferimenti agli aspetti relazionali, alla teoria dell’attaccamento e al processo di costruzione dell’identità personale. In ogni capitolo sono presentati gli indicatori più rilevanti per identificare le problematiche tipiche dell’età evolutiva – disturbi d’ansia, depressione infantile, disturbi del comportamento, disturbi dell’apprendimento – e vengono illustrati eziologia, aspetti relazionali, fattori di rischio, metodi di intervento clinico relativi a tali problematiche.
Gli autori
Maria Grazia Strepparava insegna Psicologia clinica alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca.
Emanuela Iacchia insegna Psicopatologia dello sviluppo in numerose Scuole di specializzazione in Psicoterapia cognitivo-comportamentale.
"Questo manuale continua l'esperienza dei miei precedenti volumi, le "Lezioni di Matematica generale" e la "Matematica generale". Contiene così, da una parte, i tradizionali argomenti di un primo corso di matematica, come viene solitamente impartito nelle facoltà di economia o nei corsi di laurea in biologia, chimica, geologia, scienze dell'informazione, architettura ecc. Il filo conduttore è rappresentato dal concetto di funzione. Si comincia con la presentazione dei numeri reali per approdare al cosiddetto studio di funzione e ai concetti di integrale e serie. Gli ultimi quattro capitoli sono qui dedicati, con diversi gradi di approfondimento, alle funzioni di più variabili. Ho voluto d'altra parte presentare subito, nel primo capitolo, il concetto di modello matematico. Non credo che, in un corso base, si possa insegnare 'per modelli': credo che l'esposizione debba essere sottesa da un 'pensiero forte' e che non possa ridursi a una disordinata presentazione di 'casi' concreti. E però auspicabile che la parola 'modello' entri nel lessico usuale degli studenti, perlomeno con la stessa frequenza di altre espressioni: le disequazioni, il segno della derivata prima, l'integrazione per parti ecc."

