
Il volume si concentra sulle particolarità dell'italiano usato nelle traduzioni. Analizzandone in particolare gli aspetti sintattici e semantico-pragmatici, conferma la tesi che la lingua usata nelle traduzioni è parzialmente diversa dalle produzioni spontanee nella stessa lingua. Alcuni dei contributi affrontano anche la questione del rapporto tra l'italiano utilizzato dai traduttori e l'evoluzione dello standard, mettendo in luce da un lato la tendenza a mantenere tratti conservativi al di là della loro permanenza nell'uso nativo spontaneo e dall'altro la presenza di tratti innovativi, spesso riconducibili a interferenza con la lingua di partenza e paragonabili ad altre situazioni di contatto linguistico.
Un buon giornalista deve saper lavorare con la lingua, sia che operi nell'intrattenimento televisivo, sia che si occupi della redazione di un giornale tradizionale, o di un giornale on-line. L'era televisiva sembrava aver soppiantato la comunicazione scritta della notizia, ma così non è stato. Il giornale, nella versione su carta stampata, continua a resistere alle usure del tempo, anche se spesso appare "inattuale" rispetto alla comunicazione in tempo reale. La scrittura non è ancora destinata al tramonto e apprenderne l.arte è quindi un requisito di base del buon giornalista, che si deve calare nella situazione e far proprio un obiettivo di comunicazione specifico, rivolgendosi ad un pubblico ben definito di potenziali ascoltatori/lettori. Questo "Manuale di scrittura giornalistica" guida lo studente nell'apprendimento del mestiere, coniugando magistralmente il rigore scientifico agli strumenti pratici che il futuro giornalista dovrà possedere.
Scaturiti dalle rivoluzioni moderne dei secoli XVII-XVIII, i diritti umani sono indissociabili da una struttura democratica della società, e sono il frutto di lotte e contrapposizioni di interessi. Ogni diritto umano è stato conquistato dopo che era stato negato o calpestato. L'internazionalizzazione dei diritti umani ha contribuito a produrre risultati storici come la fine del colonialismo e la caduta dei totalitarismi, ma la loro proliferazione ha creato dei problemi nuovi. Moltiplicando le carte e le convenzioni internazionali si può svilire il concetto di diritti umani, facendo evaporare la differenza tra diritti fondamentali ed esigenze secondarie o marginali.
Questa edizione - la terza a quasi dieci anni dalla prima - consegna all'analisi del rapporto tra mercati e istituzioni una fase storica. Una fase caratterizzata, da un lato, da nuovi interventi correttivi pubblici e dall'altro, dal ripiegarsi delle politiche pubbliche su schemi vincolistici di bilancio. La "fear of debt" appare giocare un ruolo prevalente nelle strategie pubbliche, in netto contrasto con le aspettative di sviluppo con cui aveva preso l'avvio il decennio precedente. Ne sono conferma le costruzioni europee che con i Trattati del 2012 "Fiscal compact" e "European Stability Mechanism" mirano a stabilizzare la moneta comune, con la cui introduzione si era aperto questo secolo, e ciò nel tentativo di contrastare le incrinature dell'edificio europeo eroso nelle sue fondamenta da egoismi nazionali e logiche di arroccamento. Non si intravedono segnali di solidarietà finanziaria se non quelli attesi dalla finestra di opportunità verso un "reshaping" del processo di integrazione europea costituito dall'avvio dell'Unione Bancaria prevista per la fine del 2014. D'altro canto il pendolo delle relazioni tra mercati e istituzioni registra, nell'arco di pochi anni, oscillazioni che fino allo scorso secolo richiedevano periodi ben più lunghi. Cercare di ordinare in schemi sistematici l'impianto di queste relazioni si fa meno facile sotto gli urti della "contemporaneità". Ma questo è il compito che questo libro si è assunto e a cui - si spera - possa adempiere anche in questa terza edizione.
Questo volume, abbandonando il mero approccio categoriale, affronta il disturbo narcisistico di personalità nelle sue diverse forme: dalla normalità al narcisismo patologico, fino alla malignità e alla psicopatia. Gli autori presentano in dettaglio l'approccio della Terapia Metacognitiva Interpersonale che, a partire da una specifica concettualizzazione del caso, affronta il problema del narcisismo patologico puntando al miglioramento del funzionamento metacognitivo del paziente e al conseguente aumento della sua capacità di gestire gli stati mentali problematici e le dinamiche relazionali disfunzionali. L'esaustiva rassegna della letteratura scientifica, che spazia dall'ambito psicoanalitico a quello cognitivista, l'illustrazione di numerosi casi clinici e la declinazione dell'intervento per i vari sottotipi di narcisismo patologico rendono il volume indispensabile sia per il clinico esperto che per il terapeuta in formazione che si approccino a questo tipo di pazienti, a prescindere dal modello teorico di riferimento.
Un manuale sulle psicosi pensato per gli studenti dei corsi di laurea magistrale in psicologia e delle scuole post-universitarie che presenta le più attuali elaborazioni teoriche, sostenendole con chiari esempi clinici. Ma anche un testo di aggiornamento per i professionisti della salute mentale che si confrontano con casi di psicosi nella loro pratica clinica. Il testo propone contributi originali di autori italiani e stranieri che si occupano dell'inquadramento e della cura delle psicosi, dai prodromi alla remissione. Privilegia l'approccio cognitivo perché, insieme ai farmaci, è il più empiricamente solido per le numerose prove di efficacia. Dopo un primo inquadramento storico, la prima parte del manuale affronta il tema della valutazione della psicosi, tendendo conto dei modelli psicologici e dei malfunzionamenti cognitivi e metacognitivi. Emerge una descrizione per fasi/stadi di malattia, ciascuno con le proprie caratteristiche ed implicazioni sull'esito funzionale e sociale. La seconda parte propone un'analisi dei possibili trattamenti e si apre con una rassegna di quelli validati empiricamente, spiegando quali prove di efficacia ne sostengono l'impiego nelle linee guida internazionali. I capitoli che seguono illustrano specifiche tecniche per il miglioramento delle abilità sociali (social skills training) e delle funzioni cognitive (cognitive remediation).
Impostato con metodo scientifico, il manuale si rivolge a tutti coloro che intendono acquisire una corretta pronuncia per un uso professionale: manager, agenti, formatori, avvocati, politici, insegnanti, attori, presentatori.
Il volume affronta tutte le problematiche legate alla corretta pronuncia della lingua italiana, dalle tecniche di rilassamento e respirazione alla postura, con una solida preparazione teorica, di linguistica e fonetica: l’ideale per educare la voce parlata, per conoscere le regole di articolazione e i suoni dell’Italiano. Il tutto corredato da numerosi esercizi.
In Appendice, oltre a un repertorio di lemmi e a scioglilingua, è presente un utilissimo dizionario che riporta la corretta pronuncia delle parole usate con maggiore frequenza nella lingua italiana, con trascrizione fonetica e trascrizione di uso corrente.
Il CD-Audio allegato fornisce un indispensabile supporto di verifica e guida per l’autoapprendimento. Il CD-Audio allegato fornisce un indispensabile supporto di verifica e guida per l’autoapprendimento.
Il volume affronta temi ed elementi direttivi della ricerca geografica, considerati veri e propri paradigmi della nuova società, per la crescente domanda di informazione geografica della contemporaneità, per cui si diffondono sempre più nel cyberspazio delle vere e proprie narrazioni geolocalizzate, che producono molteplici comunicazioni e visioni diverse delle dinamiche territoriali, proiettando in positivo o in negativo un 'certo' sguardo verso il futuro. L'informazione geografica e le nuove tecnologie, in particolare i Sistemi Informativi Geografici (GIS), in grado di comunicare in modo intuitivo la complessità di un territorio, rappresentano metodologie intelligenti, entrate oramai a far parte della quotidianità di una vera e propria geografia informazionale, ancora tutta da esplorare.
Ripercorrendo l'evoluzione che ha delineato il volto contemporaneo dell'Africa, l'autore presenta i tratti principali e le dinamiche più comuni della politica nel continente. Ne emerge una vicenda che si caratterizza per la forte personalizzazione del potere fin dall'epoca delle indipendenze, per una competizione politica segnata da aspre connotazioni etniche, diffusa corruzione e reiterate violenze, ma anche per l'inaugurazione di graduali processi di democratizzazione già a partire dagli anni Novanta. Questa nuova edizione - interamente aggiornata - fa il punto sulle maggiori trasformazioni avviate nel continente con l'inizio del nuovo millennio: un'inattesa fase di rilancio economico, il ritorno di interesse da parte di potenze internazionali ed emergenti, come pure le nuove sfide emerse nel Sahel e nel Corno d'Africa e l'anomalo andamento della pandemia di Covid-19 in gran parte della regione.
La tendenza a lungo prevalente nella storiografia occidentale è stata quella di leggere gli ordinamenti giuridici del passato come se avessero natura uguale a quella dei contemporanei, attribuendo alle difficoltà del momento storico le evidenti differenze tra i due periodi e considerandole scorie marginali che, se impedivano agli ordinamenti medesimi di presentare la nitidezza e la chiarezza raggiunte a partire dall'Ottocento, non ne intaccavano comunque la sostanza. Ne consegue che la loro vicenda storica è stata esaminata non già a partire dall'analisi della realtà da cui avevano avuto origine, bensì, all'opposto, da quella che si era affermata dopo di loro. Un'impostazione quanto mai singolare, che trova la sua spiegazione soltanto nella volontà della cultura dei secoli XIX e XX di legittimare le profonde innovazioni giuridiche e istituzionali vissute dalla loro età rispetto all'antico regime presentandole come il naturale esito di un processo storico lungo e accidentato, ma omogeneo. Questo volume segue una diversa impostazione, che mira ad aderire maggiormente alla concretezza e alla pluralità delle diverse esperienze storiche e istituzionali e muove da una convinzione: l'evoluzione degli ordinamenti giuridici europei di età moderna può comprendersi in maniera corretta soltanto se si prendono le mosse dalla realtà medievale. Premessa di Natalino Irti.
Il testo collega strettamente l'evoluzione degli ordinamenti giuridici all'evoluzione della società e allarga l'esame all'intera Europa occidentale. Caravale prende in esame prima gli ordinamenti giuridici nell'alto Medioevo, seguendone lo sviluppo nelle diverse aree europee. Per il pieno e basso Medioevo, segue poi le conseguenze della rinascita del XII secolo, con il sorgere delle città, la ripresa degli studi giuridici nelle università, il fissarsi degli ordinamenti monarchici in Ighilterra, Scozia, Francia e la formazione dei minori stati regionali. Ne viene un vastissimo quadro in cui la vicenda degli ordinamenti giuridici si fa storia delle istituzioni politiche, descrizione della società medievale nel suo concreto articolarsi.