
A Sen si deve la rielaborazione in ambito economico di concetti chiave, come quelli di scelta, preferenza, razionalità, benessere, libertà, giustizia, che egli rivisita alla luce di una critica dell'utilitarismo. La prospettiva che ne consegue apre nuovi orizzonti al discorso economico e pone le premesse per un proficuo incontro tra economia, filosofia, morale, sociologia e scienza politica. Questo volume presenta una scelta di scritti di Sen, diventati ormai classici: in essi si snoda il suo ricco percorso intellettuale e si delineano temi che saranno al centro di successive opere fondamentali.
Racconto e testimonianza diretta di don Stefano Nastasi, parroco dal 2007 al 2013 a Lampedusa. Don Stefano narra le vicende i cui vertici sono segnati dal primo viaggio apostolico di papa Francesco, l'8 luglio 2013, e dal tristissimo naufragio del 3 ottobre. La nuda umanità e i volti delle persone segnati dalla migrazione che incontrano l'accoglienza e la generosità degli abitanti dell'isola. Non può essere assente una lettura teologica del fenomeno migratorio e sulla significativa categoria dei "segni dei tempi" grazie all'intervento del teologo Alfonso Cacciatore. Si ritiene la migrazione sociologicamente come marca del tempo (lettura laica del fenomeno), teologicamente come innesto di Vangelo nella storia (lettura credente). La postfazione è del card. Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento dal 2008 al 2021, il quale, sensibile al grido dei poveri, degli ultimi e degli esclusi, rilegge, nel cono di luce del racconto dei discepoli di Emmaus, biblicamente e sapienzialmente il fenomeno della migrazione. Il volume è una chiara contestazione all'atteggiamento securitario prevalente in una parte della politica e dei suoi leaders, e dell'opinione pubblica a questi fidelizzata, che vede nella migrazione e nei migranti un aggravio di problemi e costi per l'Europa e l'Italia.
"Savoir-dire savoir-faire" si articola in dodici dossier, ciascuno strutturato in quattro sezioni, di cui le prime tre sono destinate al lavoro in aula, mentre la quarta propone un lavoro personale di rinforzo. La progressione dell'apprendimento di questo volume segue le indicazioni del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue per il raggiungimento dei livelli A1, A2 e B1.
"Risparmiate i media" è la traduzione italiana del titolo di questo volume, che si inserisce nel dibattito pubblico e scientifico sulla relazione dei giovani con il sistema digitale. Esso racchiude una doppia metafora: da un lato riflette sulla narrazione intorno alle nuove generazioni, che deve essere riconducibile a un network di stimoli culturali e sociali per restituire spessore critico alla lente di analisi del ricercatore, tentando di esaminare e inquadrare funzioni o disfunzioni dell.apparato tecnologico, senza forme di squilibrio etico o estetico che rischiano di accentuare i toni di un dibattito troppo entusiastico o catastrofico. Dall'altro lato, il ragionamento intorno ai media non può essere sganciato dal contesto socioculturale entro cui è costruito e agito; le tecnologie si configurano quale specchio-amplificatore di forme o aspetti della socializzazione già incardinati nel background culturale dei giovani, tanto che ogni manifestazione di disagio o devianza mediata non può essere ricondotta esclusivamente a forme di responsabilità tecnologica. Save the media trae ispirazione da una ricerca realizzata dall'Osservatorio Mediamonitor Minori della Sapienza Università di Roma sui meccanismi di rappresentazione del rapporto fra media e minori da parte del sistema giornalistico, per estendere la riflessione a una mappa semantica più ampia sui nodi critici che contraddistinguono le nuove generazioni nel postmoderno.
Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c'è una sola specie di umani. Noi: Homo sapiens. E siamo i signori del pianeta. Il segreto del nostro successo è l'immaginazione. Siamo gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come le divinità, le nazioni, le leggi e i soldi. "Sapiens. Da animali a dèi" spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità.
800 quiz svolti e commentati, suddivisi in 10 batterie di prove, per esercitarsi e mettere in pratica i concetti appresi nel Manuale di teoria e, soprattutto, per verificare il proprio livello di preparazione reale. I volumi, aggiornati sulla base delle domande realmente assegnate nel corso degli ultimi anni e ricchi di indicazioni dettagliate, consentiranno di acquisire rapidamente quella familiarità necessaria allo svolgimento del test ufficiali. Le 10 prove di ammissione simulate, complete delle relative soluzioni, offriranno un'ulteriore possibilità di verificare la propria performance in una situazione simile a una vera prova d'esame, mettendo nelle migliori condizioni di superare il test ed entrare subito nel mondo dell'Università.
Saperi di confine presenta testi che raccontano esperienze artistiche polimorfe oppure sono frutto di analisi sulla società che quelle forme ha prodotto.
Pertanto attendono dal lettore un’attenzione particolare al doppio percorso che caratterizza la ricerca in comunicazione e produzione culturale: quello di chi produce l’evento e quello di chi lo trasmette.
Che è in fondo anche il percorso di chi raccontando l’e-sperienza fa della propria indagine un elemento altro, in qualche misura partecipe della creazione.
Il giornalista che racconta un fatto di cronaca ne può rielaborare l’iter, la logica, il contesto critico, ma non può inventarlo del tutto o snaturarlo, altri-menti viola l’etica dell’informazione.
Il comunicatore e l’organizzatore dell’evento culturale che raccontano l’esperienza dell’evento stesso sono in qualche modo l’ul-timo anello della stessa catena creativa che ha prodotto quell’evento: esistono pezzi di critica letteraria altrettanto efficaci dei libri che raccontano (penso al grande mae-stro Giovanni Macchia).
E recensioni cinematografiche o teatrali molto più belle degli spettacoli di riferimento (penso agli scritti di Tullio Kezich e Roberto De Monticelli). ...
Nonostante sia ormai universalmente riconosciuto che la qualità del sistema educativo di un paese è un fattore determinante per la sua crescita e il suo sviluppo, troppo spesso il dibattito pedagogico si esaurisce in sterili contrapposizioni fra progressisti e tradizionalisti o resta confinato ad aspetti secondari e particolaristici. "Sapere per comprendere" non si sottrae invece alla cruciale questione di definire metodi e contenuti di un'"educazione per tutti", il cui fine deve essere la formazione di individui capaci di comprendere, affrontare e migliorare il mondo in cui vivono. Ciò è possibile soltanto attraverso lo studio e la conoscenza della condizione umana, passata e presente, e soprattutto attraverso una profonda comprensione delle sfere del vero (e del falso), del bello (e del brutto), del bene (e del male). Gardner passa quindi in rassegna diverse istituzioni scolastiche contemporanee, dalle scuole materne di Reggio Emilia alle università statunitensi, analizzandone limiti e vantaggi, articolando sei percorsi educativi in grado di rispondere alle esigenze di differenti sistemi culturali.
Il saggio mira a superare la perdurante reciproca estraneità tra "teoria dell'educazione" (che tende a esaurirsi nel chiuso del confronto accademico) e "prassi educativa" (capace di modificarsi solo sui tempi lunghi dell'evoluzione del costume) offrendo una sintesi di traglio operativo. Il percorso argomentativo comprende una rivisitazione di alcuni temi già noti e la proposta di una nuova lettura del rapporto tra acquisizione di abilità e interiorizzazione critica e creativa di contenuti. Concentrato sull'operatività, questo libro propone una serie di esperienze esemplari e un confronto tra modelli educativi di paesi e culture differenti, tra i quali primeggia l'esperienza delle scuole materne di Reggio Emilia.