
Nell'ambito delle scienze dell'educazione è quanto mai viva l'esigenza di una teoria della ricerca in grado di orientare processi d'indagine empirica generativa di teorie significative. L'architettura di una siffatta teoria della ricerca può trovare fondamento in una cultura specificatamente permeata da una filosofia fenomenologica, critica e partecipativa. Infatti, la complessità dei fenomeni sociali, tra i quali quelli formativi occupano un posto rilevante, è tale da richiedere una problematizzazione delle procedure d'indagine allo scopo di mettere a punto una cultura delta ricerca adeguata alla specificità dell'oggetto. Nella prospettiva di promuovere una ricerca empirica di tipo trasformativo e alla luce delle discussioni paradigmatiche in atto, il volume propone una cultura della ricerca che individua filosofie, epistemologie, metodi e strategie privilegiando la svolta di tipo qualitativo.
Che cosa chiediamo alla scuola? Che semplicemente riproduca la cultura, ovvero la condivisione sociale del gusto e dei saperi, e uniformi i giovani a uno stesso stile? Oppure le chiediamo di dedicarsi all'ideale di preparare i giovani ad affrontare il mondo in evoluzione che dovranno abitare, senza sapere come esso sarà e cosa richiederà loro? Nell'affrontare il problema del'educazione oggi, Bruner parte dalla questione fondamentale del funzionamento della mente, con i suoi vari modelli, poiché l'educazione non riguarda solo problemi scolastici tradizionali, ma è invece strettamente connessa con il particolare contesto culturale.
Cultura Convergente è un saggio rivoluzionario per molte ragioni. La prima è un marchio di fabbrica anglo-sassone: l'essere comprensibile, appassionante, farcito di prove ed esempi... Come per magia, nelle pagine di questo libro ogni oscurità concettuale si fa cristallina. Il secondo merito è che il professor Jenkins si immerge nella cultura popolare del nostro tempo, fotografa in che modo le nuove tecnologie la stanno cambiando, poi torna in superficie e ci mostra un reportage che in realtà non è sui mezzi di comunicazione ma su coloro che li usano per comunicare. Nelle sue foto ci siamo noi. La terza benedizione di questo libro è che va alla radice di molti equivoci e li estirpa, sposta il cuore dei problemi, da un groviglio inestricabile di banalità a una nuova prospettiva, un modo di affrontare le questioni che spiazza e ridisegna ogni barricata.
Avvicinarsi al mondo cinese e scoprire il patrimonio della sua tradizione. Ripercorrere l'evoluzione di una civiltà millenaria, squarciando il velo dell'"altro da noi". Per dipanare il groviglio di saperi lontani e di semplificazioni pronte all'uso attraverso cui la Cina ci appare abitualmente, il volume propone di seguire il filo prezioso della sua scrittura. I caratteri cinesi costituiscono infatti la materia viva con cui il tessuto culturale che abbiamo di fronte è stato pazientemente costruito. Il segno scritto, magico e pragmatico al contempo, dà forma a un ricchissimo pensiero poetico, storico, filosofico e religioso, e arriva a impregnare persino la cultura materiale del popolo. Il libro costituisce pertanto un itinerario che attraversa i grandi generi e le forme della creazione letteraria e artistica, elementi fondanti dell'identità culturale della Cina di ieri e di oggi.
La parola crowdfunding è entrata nell'uso insieme a tutto il vocabolario dei nuovi modi di lavorare e fare impresa che, all'insegna della collaborazione e condivisione, vanno sotto il nome di sharing economy. Il libro analizza l'innovativa modalità di raccolta fondi che si muove tra la folla e lo spazio della rete, con uno sguardo attento al nostro paese ma capace di alzarsi a una prospettiva globale, disegnando un quadro completo del fenomeno e di tutti gli ingredienti che entrano in gioco, abilitati dalle tecnologie della rete: apertura, progettualità, partecipazione, connessione, reputazione, fiducia, trasparenza... Oltre cinquanta case history si intrecciano alla trattazione, fornendo consigli da seguire e richiami sugli errori più comuni o insidiosi da evitare. Un ricco apparato di contenuti digitali dà spazio ad approfondimenti, testimonianze dirette, documenti, suggerimenti operativi, sitografie tematiche e utilissime infografiche di sintesi.
Il libro colloca Fratelli tutti nella scia della dichiarazione di Abu Dhabi. Smontare le ragioni del conflitto con il terrorismo e l'Islamic State, evitando la strumentalizzazione della religione a fini politico-militari, significa ripartire dal principio di distinzione o laicità e dal valore della libertà. Due dinamiche implicite nel concetto di fratellanza, che non possono articolarsi in un dialogo fruttuoso, in particolare nel variegato mondo islamico contemporaneo, se si rimane soltanto sul piano della discussione teorica e su quello dei principi. Servono testimoni, e il Papa e il Grande Imam lo sono.
Se c'è una caratteristica propria del cristianesimo, questa è la passione per la cultura come luogo di umanizzazione. Nell'attenzione alle domande di ogni uomo e donna, la proposta cristiana ha saputo farsi compagna di viaggio, sperimentando la fatica del senso, ma anche la bellezza di orizzonti dove sono possibili la speranza e la liberazione. Tale compito esige, però, uno sguardo aperto e simpatico nei riguardi di un mondo segnato da processi di globalizzazione e multiculturalità. Non è facile collaborare a una convivialità delle differenze, là dove prevalgono logiche di imposizione culturale, di identità esclusive, di sfruttamento delle risorse umane e ambientali. Tuttavia, è da questi snodi problematici che deve passare oggi la differenza qualitativa della proposta cristiana. La scelta del dialogo, dell'ospitalità culturale, della salvaguardia dell'ambiente, di un'etica attenta alla dignità umana rappresenta la condizione per riavviare un processo di liberazione attenta al bene comune. Il cristianesimo ha le carte in regola per offrire un contributo costruttivo, perché ha nel suo DNA l'interculturalità come stile di vita: critico nei riguardi di progetti che pensano di poter costruire orizzonti di pace, solidarietà, giustizia senza alcuni particolari ingredienti etici e religiosi; attento alla promessa di bene e felicità realizzata nello stile di vita di Gesù.
La fede cristiana ha forgiato la cultura occidentale e in particolare la cultura italiana. Il nostro modo di parlare di Dio, del mondo e dell’uomo porta il segno dell’esperienza religiosa che si rifà a Gesù di Nazareth. Le nostre città sono state costruite attorno a chiese, santuari, monasteri. Se entriamo nell’universo dell’arte italiana ed europea, troviamo l’evidente influsso del cristianesimo: l’architettura, la scultura, la pittura, la musica… In Italia si può toccare con mano come esso ha saputo sintetizzare lungo i secoli il meglio della cultura classica con il genio artistico e religioso del popolo italiano. Per questo motivo, al di là dell’adesione o meno al cristianesimo, è necessario conoscere cosa sia, nei suoi tratti essenziali, questa proposta religiosa che si rifà a Gesù di Nazareth, quali siano i suoi principi, la sua visione di Dio, dell’uomo e del mondo, con la consapevolezza che quei principi e quella cosmovisione sono un patrimonio che riguarda ciascuno di noi, le persone che ci stanno attorno, le nostre strade e le nostre città, perfino la nostra economia e il nostro ordinamento giuridico. Conoscere il cristianesimo significa conoscere più profondamente noi stessi.
Marcelo Bravo Pereira (Santiago del Cile 1970) dal 2011 al 2016 è stato direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose collegato all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Laureato in filosofia teoretica e Dottore in teologia dogmatica, è professore aggregato di Teologia alla facoltà di teologia del medesimo Ateneo. Ha pubblicato, tra l’altro, Las religiones no cristianas a la luz de la revelación, APRA, Roma 2010, Pensiero filosofico su Dio e la religione, APRA, Roma 2008 (2a ed.), La ricerca di quello splendore, If Press, Roma 2011, Una libertà per amare, APRA 2017. e Cristianesimo e Religioni. Contesto, metodo e riflessione teologica, If Press, Roma 2018. Ha collaborato inoltre con le riviste Ecclesia e Alpha Omega con diversi articoli su temi di filosofia e teologia.
Il presente volume si inserisce nel filone di studio sulle crisi d'impresa che ha visto l'autore già impegnato in passato con pubblicazioni in materia. Nella trattazione proposta, la confluenza dei temi di management e di comunicazione riflette, più in generale, la nuova tendenza, da parte degli studiosi, ad abbandonare la tradizionale concezione della corporate communication come pseudo-disciplina manageriale, destinata ai practitioner, inquadrata in una funzione sostanzialmente operativa, tattica (gestionale), a favore di un orientamento emergente che porta a considerare la corporate comunicazione d'impresa un'autonoma disciplina di management, dotata di un suo corpus di principi, tecniche e strumenti, che integra saperi di molteplici filoni di studio delle scienze sociali. Grazie alle azioni delle due componenti qualificanti il sistema d'impresa (l'organo di governo e la struttura operativa), l'Approccio Sistemico Vitale (ASV) consente, da un lato, di leggere ed interpretare la complessità del contesto esterno ed interno all'organizzazione d'impresa, da cui può derivare la percezione in tempo utile di segnali deboli connessi a fattori di crisi esogeni o endogeni, e, dall'altro, di interagire e stabilire una fitta rete di rapporti fiduciari con i sovra-sistemi (resource-holder), soprattutto con quelli rilevanti. L'alta densità di relazioni costituisce un patrimonio relazionale assai prezioso soprattutto nei momenti sfavorevoli, quando si rende necessaria la comunicazione di crisi che favorisca il dialogo costruttivo con i pubblici e la tutela della corporate reputation. Centrale è la pianificazione di programmi di gestione (anche di comunicazione) flessibili e adattabili alle diverse situazioni d'emergenza che possono presentarsi, l'impiego di metodi simulativi, l'analisi della vulnerabilità, lo studio degli scenari. La metodologia individuata, che, è bene ribadirlo, è resa possibile dalla cornice teorico-concettuale costruita a monte dall'autore, consente di operazionalizzare l'accennato processo di integrazione della gestione della crisi e della comunicazione di crisi. Di tale processo necessitano fortemente le imprese per trovare una possibile soluzione alle situazioni di difficoltà, come chiaramente dimostrano le criticità emerse nei case study analizzati nella parte finale del volume. Presentazione di Alfonso Siani.
Studio sul ruolo dell'Alleanza atlantica sia nel suo contenuto politico sia politico che militare o diplomatico, tutti elementi che non sono stati messi in discussione neppure dopo la fine della guerra fredda.

