
Il libro propone un'analisi scientifica della personalità del bambino. Con un'esposizione sempre piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacità del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, questo libro segna il tentativo di delineare attraverso l'educazione i tratti di una comunità mondiale pacifica e armonica.
Il libro propone un'analisi scientifica della personalità del bambino. Con un'esposizione sempre piana, Maria Montessori tratta delle grandi capacità del bambino e delle sperimentate possibilità del suo sviluppo psichico e intellettuale. Scritto dopo la terribile esperienza della guerra, questo libro segna il tentativo di delineare attraverso l'educazione i tratti di una comunità mondiale pacifica e armonica.
Tra il XVI secolo e il primo Ottocento si compie un silenzioso e profondo fenomeno: quello di una crescente alfabetizzazione e scolarizzazione e, più generale, di una maggior sollecitudine nell'educazione dei figli. Nel frattempo, si perfeziona la cultura pedagogica, che assume la fisionomia di un sapere dalle caratteristiche e dai metodi propri. Attraverso le pagine del libro (corredato da una notevole sezione antologica) scorrono le vicende alla radice della nostra cultura educativa e scolastica. Scorrono altresì le biografie, le proposte e soprattutto le vicende di educatori, intellettuali, uomini di chiesa e politici che hanno legato il loro nome alla causa dell'educazione come Comenio, Calasanzio, Locke, La Salle, Rousseau, Filangieri, Pestalozzi, Fröbel, Aporti, don Bosco.
Il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell'ottobre 2020 a Omegna, città natale di Gianni Rodari, per ricordare lo scrittore nel centenario della nascita. Nelle pagine del libro viene messa in rilievo l'essenza profonda del lavoro di Rodari, che consiste nel porre al centro dell'attenzione la parola, per sperimentare tutta la gamma dei suoi usi. La parola è la chiave per accedere alla libertà e dunque alla democrazia: «Tutti gli usi della parola a tutti [...] Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo». Lavorando con le parole lo scrittore traccia anche la strada per la creazione fantastica. Il linguaggio e la fantasia sono infatti strettamente legati mediante il gioco linguistico. «Una parola può generare una storia perché mette in movimento tratti della nostra esperienza, del nostro vocabolario, del nostro inconscio. Mette in movimento le nostre idee, la nostra ideologia». Ecco allora che il gioco con le parole, con i loro suoni, sensi e significati, permette di sfruttare le numerose potenzialità della lingua, di usarla in modo libero e "trasgressivo" infrangendone l'uso solito e, "trasgredendo", consente di dar vita all'invenzione di storie o filastrocche. Testi creativi che lo hanno reso noto in tutto il mondo e che consentono agli insegnanti di mettersi alla prova con i propri allievi per sperimentare gli arnesi e le tecniche usati dallo scrittore. E, nel contempo, di impadronirsi meglio di tutti gli usi della lingua.
Howard Gardner è famoso in tutto il mondo per la sua teoria delle intelligenze multiple, una critica serrata alla tesi secondo la quale gli uomini possiedono una sola intelligenza, misurabile con strumenti psicometrici standard. In questo volume sono raccolti alcuni dei saggi più significativi scritti da Gardner sull'intelligenza multipla e sui modelli di insegnamento mirati al potenziamento dei diversi tipi di intelligenza. Si tratta di articoli e saggi che per la prima volta vengono tradotti in italiano. Una raccolta fondamentale per avvicinarsi al pensiero pedagogico di Gardner e per approfondirlo, e un'occasione per riflettere su un modo diverso di impostare l'insegnamento, più attento a valorizzare le capacità proprie di ogni individuo.
Contro il bisogno comunitario innato nell'essere umano, nella società contemporanea si va sempre più affermando una cultura individualistica caratterizzata dal primato dell'individuo sulla comunità, del piacere sul dovere, della sicurezza propria su quella altrui, dello star bene con sé sullo star bene insieme. Si tratta di un fenomeno in atto a livello mondiale che ha spesso drammatiche conseguenze come l'aumento dei casi di depressione e del senso di solitudine. Contro questa situazione è necessario e urgente riaffermare il senso di comunità. Un contributo importante in questa direzione può venire dagli studi sull'educazione prosociale. Con "prosocialità" si indicano quei comportamenti finalizzati ad aiutare un'altra persopa o gruppo, senza alcuna forma di ricompensa esterna. Si tratta di un modo di pensare e comportarsi sdcialmente costruttivi, capaci di generare una reciprocità positiva. In questa direzione si inserisce il progetto di educazione alla solidarietà e di ApprendimentoServizio che viene qui presentato.
Nella riflessione sociologica da sempre è presente un'attenzione particolare all'educazione e quindi a tutti quei processi e alle istituzioni, come le scuola, che rendono possibile lo sviluppo della socialità e della capacità di "stare in società". La sociologia dell'educazione è il campo specialistico che studia il rapporto tra educazione e società così come processi, contesti, soggetti dell'educazione e della formazione. Il libro offre una panoramica dello sviluppo di questa disciplina che tratta temi e aspetti importanti come la socializzazione, la formazione dell'identità, la questione dell'uguaglianza delle opportunità educative. Inoltre, si presta attenzione alla ricerca in educazione, mostrando il consolidamento di metodi e strumenti.
L'intento di questo volume è insegnare qualcosa di più approfondito sulla Cina e sul suo sistema educativo, da un punto di vista sia istituzionale che curricolare. Non un asettico reportage televisivo o delle fredde tabelle statistiche, ma le idee di un vero esperto del sistema-istruzione, Miantao Sun, che negli ultimi anni - quelli dell'«apertura» della Cina al mondo occidentale - ha partecipato attivamente, e a vario titolo, alle riforme più grandi e alla stesura delle leggi più importanti in tema di istruzione nella Repubblica Popolare Cinese.
I saggi che seguono intendono ricollegare educazione e religione, mettendo in evidenza alcuni aspetti ed alcuni nodi problematici, con riferimento in specie ai saperi teologici e giuridici.
Quando Maria Montessori fondò la prima “Casa dei bambini” nel 1907 a San Lorenzo in Roma era già nota in Italia per essere stata una delle prime donne laureate in medicina, per le sue lotte femministe (grande clamore suscitò in Europa il suo intervento al Congresso femminile di Berlino: 1896) e per il suo impegno sociale e scientifico a favore dei bambini handicappati.
“Il Metodo della Pedagogia Scientifica”, volume scritto e pubblicato a Città di Castello (Perugia) durante il primo Corso di specializzazione (1909), fu tradotto e accolto in tutto il mondo con grande entusiasmo: per la prima volta veniva presentata una immagine diversa e positiva del bambino, indica il metodo più adatto al suo viluppo spontaneo e dimostrata la sua ricca disponibilità all’apprendimento culturale, i cui possibili risultati non erano mai stati prima immaginati e verificati. Un altro fenomeno che interessò l’opinione pubblica di tutto il mondo fu quello di poter osservare un gruppo di bambini dedito al lavoro liberamente scelto da ciascuno di essi in un clima di tranquilla collaborazione.
Questo insospettato successo determinò un profondo cambiamento nella vita di Maria Montessori che inizi il suo pellegrinaggio scientifico in ogni parte del mondo, ove nascevano e si sviluppavano le sue scuole e dove altrettanto grande era l’esigenza di una nuova preparazione delle insegnanti. A partire dal 1913, anno del I Corso Internazionale svoltosi a Roma, Maria Montessori visitò ripetutamente gli Stati Uniti, la Spagna, l’Olanda e tanti altri paesi per approdare in India ove restò molti anni anche a causa del secondo conflitto mondiale. In Italia tornò nel 1947, dopo averla lasciata nel 1934, costretta insieme a suo figlio Mario a dimettersi dall’Opera Nazionale Montessori che ella aveva fondato nel 1924. Ciò avvenne a causa del tentativo del regime fascista di orientare l’Opera e il pensiero della sua Autrice in una direzione incompatibile con i principi ideali ed educativi di Maria Montessori, la cui immagine e i cui libri vennero dati alle fiamme prima a Berlino e poi a Vienna negli anni del dominio nazista.
Per oltre 40 anni Maria Montessori sarà presente non solo nella diffusione del metodo, ma anche nella ricerca scientifica in vista della liberazione dell’infanzia (“la vera questione del nostro tempo”) e della difesa del bambino, l’essere fino ad oggi dimenticato e sostituito dall’adulto. Dopo “Il metodo”, ora conosciuto come “La scoperta del bambino”, altre opere vedono la luce: “antropologia pedagogica”, “L’autoeducazione nelle scuole elementari”, “Il bambino in famiglia”, “Psicoaritmetica” e “Psicogeometria”, tutte tradotte all’estero dove il metodo va intanto diffondendosi in modo sempre più vasto. Nel 1929 fu fondata l’A.M.I., l’Associazione Internazionale Montessori, nata per una esigenza di unità e identità del movimento montessoriano. Ma nuovi interessi si dischiudono alla mente creativa di Maria Montessori, che nelle sue decennali osservazioni ha scoperto e valorizzato i “nuovi caratteri” del bambino e la sua insostituibile funzione nella conservazione e bel perfezionamento dell’umanità (“il bambino padre dell’uomo”). Di pari passo nuove opere accompagnano il lavoro della Montessori: tra le altre “Il segreto dell’infanzia”,”Dall’infanzia all’adolescenza”, “Come educare il potenziale umano”, “La mente del bambino”. Due nuove conquiste intellettuali e scientifiche sono il risultato di questa incessante esplorazione: la pace e l’educazione cosmica, due visioni che portano l’educazione e la pedagogia ad un livello di interpretazione della formazione umana, mai osato nel passato e che trovano espressione nel libro “Educazione e pace”.
L'attività osservativa, sia essa occasionale o strutturata, fa cogliere un insieme di dati, fra loro connessi, riferiti a persone, situazioni o fenomeni. Tali informazioni, tuttavia, non consentiranno neanche all'osservatore più scrupoloso di conoscere nella loro complessità e interezza le realtà indagate. Allora a cosa serve osservare? Il percorso proposto dal volume fornisce a chi opera in ambito educativo e sociale elementi utili per dotarsi di lenti e strumenti che permettano di intervenire in ambiti complessi e in continua trasformazione. In questa nuova edizione, aggiornata con un capitolo sulla progettazione dialogica, sono inoltre presentate le metodologie e gli strumenti pratici in grado di supportare un'osservazione professionale contestualizzata.

