
Viviamo immersi nell'ambiente creato dalle nuove tecnologie. Internet, telefoni cellulari, dispositivi autoregolati sono ciò di cui facciamo costantemente uso. Ma a volte nasce il dubbio di non essere tanto noi a utilizzare questi apparati, quanto piuttosto di esserne utilizzati. Questo libro vuole riflettere sul nostro rapporto con le nuove tecnologie e su come tale rapporto può essere realizzato eticamente, in un confronto con i criteri e le procedure che contraddistinguono l'agire tecnologico. Dopo aver distinto tecnica e tecnologia e aver analizzato nel dettaglio alcune tecnologie emergenti, si discutono i modi in cui - attraverso il diritto, l'approccio deontologico e i Comitati etici - vengono affrontate molte questioni di grande attualità; lo scopo è di mostrare come solo un preventivo approfondimento in chiave etica dei problemi qui emersi possa rendere davvero efficaci i tentativi di soluzione proposti.
Viviamo immersi nell'ambiente creato dalle nuove tecnologie. Internet, telefoni cellulari, dispositivi autoregolati sono ciò di cui facciamo costantemente uso. Ma a volte nasce il dubbio di non essere tanto noi a utilizzare questi apparati, quanto piuttosto di esserne utilizzati. Questo libro vuole riflettere sul nostro rapporto con le nuove tecnologie e su come tale rapporto può essere realizzato eticamente, in un confronto con i criteri e le procedure che contraddistinguono l'agire tecnologico. Dopo aver distinto tecnica e tecnologia e aver analizzato nel dettaglio alcune tecnologie emergenti, si discutono i modi in cui - attraverso il diritto, l'approccio deontologico e i Comitati etici - vengono affrontate molte questioni di grande attualità; lo scopo è di mostrare come solo un preventivo approfondimento in chiave etica dei problemi qui emersi possa rendere davvero efficaci i tentativi di soluzione proposti.
"L'opera Teologia della speranza di Jürgen Moltmann, edita in edizione originaria nel 1964 (e in traduzione italiana come BTC 6 nel 1970, è ormai un testo classico della teologia del XX secolo. Il messaggio dell'opera, tradotta nelle principali lingue internazionali, affermava che l'esistenza cristiana e l'azione sociale si devono coniugare insieme. A lungo attesa, ora finalmente vi fa seguito questa nuova opera, "Etica della speranza", in cui l'Autore spiega come si potrebbero prospettare, alla luce di una teologia della speranza, delle visuali etiche, dei giudizi etici e un agire concreto. Questa nuova opera, "Etica della speranza", non è un manuale che tratta di princìpi generali atemporali, ma un progetto di prassi etica. A un capitolo fondamentale sul nesso esistente tra escatologia ed etica seguono tre passaggi: il teologo cerca di delineare un'etica della vita in contrasto con un'etica della morte, un'etica della terra di fronte alle sfide ecologiche del presente e, infine, un'etica della giustizia di fronte ai crescenti squilibri sociali e globali nella convivenza sociale. La speranza incoraggia a fare quel che oggi e domani è necessario fare, con coraggio, di fronte al pericolo.
Quali sono le attuali tendenze del giornalismo scritto e parlato? E in che misura queste tendenze mettono in crisi i codici etici della professione? In una fase di crisi e di passaggio come quella attuale, questo libro intende verificare la tenuta dei tre pilastri su cui si regge il codice del giornalismo classico: ricerca della verità, rispetto delle persone e indipendenza del giudizio. Se l'informazione è un bene pubblico regolato da un'etica pubblica, la "morale dei giornalisti" ne dipende strettamente. La riflessione etico-filosofica è accompagnata dall'analisi di casi specifici che hanno fatto storia (come il caso Clinton-Lewinsky) e dall'osservazione minuta degli ultimi cambiamenti del mercato (Internet, il giornale breve, la stampa gratuita). Per questo, Morresi si avvale di una grande quantità di materiali teorici ma anche di un vastissimo repertorio di esempi tratti dalla stampa internazionale. Il suo libro si presenta perciò sia come un repertorio ricchissimo di documenti anche poco conosciuti, sia come un manuale per le giovani generazioni che vogliano avvicinarsi a una professione sempre più ambita e sempre più complessa.
Nel mondo contemporaneo la pubblicità è ormai onnipresente. Ha imposto una sorta di dittatura, agevolata dall'affermarsi dell'iconic turn e delle nuove tecnologie, e occupato uno spazio sempre più significativo, a tratti ingombrante, nell'attuale panorama comunicativo. Emerge l'urgenza di una rinnovata riflessione sull'etica pubblicitaria attorno a tre aspetti, tra loro strettamente intrecciati. Il primo riguarda il senso della pubblicità in relazione alla sua evoluzione storica; il secondo concerne, più specificamente, i codici deontologici e l'approccio normativo; il terzo aspetto, più squisitamente etico, si interroga sul senso della pubblicità alla luce dell'epifania delle nuove tecnologie e del rinnovato iconismo elettronico. Numerose le proposte che emergono dai più recenti studi sulle conseguenze dell'attuale overdose pubblicitaria: dalla visione catastrofista, che dichiara la morte dell'advertising, ai movimenti contro-pubblicitari, fino a un possibile (e radicale) nuovo paradigma, basato sul rispetto del proprio interlocutore e sul rifiuto di inganni e ambiguità.
Oggi più che mai la comunicazione è un tema di grande attualità. I suoi processi, infatti, incidono profondamente sulla nostra vita e la modificano in modo radicale: per rendersene conto basta accendere la televisione, aprire un giornale, collegarsi a internet. Oggi più che mai, tuttavia, l'agire comunicativo richiede di essere definito, regolato, orientato. Bisogna far emergere i criteri in base ai quali sia chi comunica sia chi fruisce della comunicazione compie determinate scelte. Il volume intende chiarire che cosa significa comunicare bene e motivare all'assunzione, in ambito comunicativo, di alcune scelte piuttosto che di altre. In altre parole, esamina come e perché comunicare, e soprattutto come e perché comunicare bene. Ne risulta un libro non solo per gli addetti ai lavori - giornalisti, comunicatori, web editor -, ma per chiunque, in vario modo, è coinvolto nei processi comunicativi e si interroga sui loro scopi, condizioni e conseguenze.
Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. È cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.
Se l'esigenza di capire e interpretare la vita sociale sta oggi al centro ella filosofia e delle scienze umane, in questo libro Habermas offre concrete indicazioni sui rapporto che deve legare la riflessione sulla morale all'agire morale della vita quotidiana. Jürgen Habermas è professore emerito di filosofia all'Università J. W. Goethe di Francoforte.
I servizi alla persona si pongono l'obiettivo di assicurare ai cittadini di una comunità nazionale un sistema integrato di azioni che mirano a garantire una migliore qualità della vita. In essi vi sono innumerevoli ruoli e funzioni, ma è fondamentale la presenza di personale qualificato, in grado di rispondere, in maniera efficace, alle diverse esigenze. Siccome ciò che accomuna tutti i profili professionali impiegati in quest'area è l'essere in grado di stabilire una concreta relazione con gli altri, l'esigenza di dare vita a relazioni di autentica condivisione delle pratiche e degli interventi pone la necessità della definizione di un'etica dei servizi alla persona e delle relazioni d'aiuto. Il testo, nell'individuare i servizi alla persona e le relazioni d'aiuto come «luoghi» della promozione dell'umano in pienezza, cerca di motivare e spiegare che la domanda fondamentale, sottesa a tutta l'impostazione riflessiva dell'etica dei servizi alla persona e delle relazioni d'aiuto, non riguarda tanto una investigazione di tipo deontologico-morale («che cosa devo fare»), quanto, piuttosto, una domanda più radicale («come dovrei vivere, quale qualità buona devo attribuire alla mia vita e a quella altrui») che interpella l'esistenza quotidiana dell'uomo, il senso della sua condizione umana, il suo progetto di vita e la realizzazione della sua dignità di essere persona.
Il capitalismo ha raggiunto negli ultimi due secoli risultati economici, tecnologici e civili straordinari, svolgendo un ruolo importante nella trasformazione della società. Ha perso, però, sul terreno della,fraternità. Anche per questo, oggi, il capitalismo è divenuto obsoleto. Le crisi di questo inizio di terzo millennio (dal terrorismo ali ambiente, dalla finanza all'energia), mostrano con straordinaria forza che l'economia di mercato sta esaurendo ogni forza di cambiamento sociale e di incivilimento, perché stiamo pagando le conquiste sul terreno della libertà individuale con la moneta dell'ambiente e con quella delle relazioni sociali. Questo libro indaga la natura del mercato ponendolo in relazione con un concetto che può apparire molto distante, quello di comunità. E propone un legame tra mercato ed etica, per un nuovo ethos del mercato che si estenda oltre la sfera economica, diventando un ethos della vita in comune nella società post-moderna.
Con questo secondo volume dei Quaderni dell'Accademia di Belle Arti di Macerata abbiamo voluto restituire - e il piu fedelmente possibile - i risultati degli incontri organizzati dal 18 al 21 marzo 2013 in occasione del Quarantennale dell'Accademia ed evidenziare dunque lo sforzo di fare ricerca, di unire gli spazi della tecnica con quelli della teoria (Paola Taddei). Con testi di Renato Barilli, Loretta Fabrizi, Pierfrancesco Giannangeli, Jannis Kounellis, Antonello Tolve e Angelo Trimarco.