
"Un grande storico, noto nel mondo degli studiosi come uno dei maggiori eruditi di storia medievale, ha pubblicato un libro di divulgazione, eccezionale per qualità e interesse. Un libro non solo leggibile ma attraente, che al tempo stesso informa e induce a riflettere." (Jacques Le Goff). Da Odoacre agli Alleati, la storia di un paese da sempre terra di conquista e di incontro fra culture, ma anche dotato di un'identità profonda e sostanziale, acquisita e maturata nel corso dei secoli. Girolamo Arnaldi è stato archivista di Stato e membro della Scuola nazionale di studi medievali e ha insegnato Storia medievale nelle Università di Bologna e di Roma La Sapienza.
Con questo libro, Claudio Azzara offre un'immagine sintetica dei secoli 'barbarici' dell'Italia, ossia di quel periodo che va dalla crisi dell'impero romano nel corso del quinto secolo all'assoggettamento dei longobardi da parte dei franchi di Carlo Magno alla fine dell'ottavo. È il periodo dei regni barbarici: degli ostrogoti di Teodorico prima, e dalla fine del sesto secolo dei longobardi. Il volume espone gli avvenimenti, discute le conseguenze politiche, sociali ed economiche del successivo insediamento delle due popolazioni sul territorio italiano, e mostra come la ricerca storica e archeologica più recente finisca per correggere l'immagine tenebrosa e tragica di quei secoli.
"È giunta l'ora di farla finita con la favola millenaria secondo cui felicità, beatitudine e serenità sono mete desiderabili della vita. Troppo a lungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto, che la ricerca della felicità conduca infine alla felicità". Watzlawick costruisce qui uno specchio ironico che, pur tenendo viva una costante tensione tra il divertimento e il disagio di riconoscersi, non priva il lettore del piacere di interpretare il messaggio: come rendersi felicemente infelici?
Nella sua opera Cipolla si è spesso interrogato sul ruolo della cultura nello sviluppo delle società. Con questo scritto pionieristico ha aperto la strada agli studi sull'alfabetizzazione, sulla scuola popolare, sull'istruzione tecnica, sul contributo dell'istruzione alla crescita economica. Una ricostruzione che ci fa vedere meglio come ancora oggi, in ampie realtà del mondo in via di sviluppo, il problema dell'istruzione resti uno dei fattori chiave del decollo economico.
Le complesse dinamiche tra i "palazzi" della politica e l'intervento delle "piazze" che condussero alle "radiose giornate" del maggio 1915 e all'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra non costituiscono un fenomeno isolato della storia nazionale. Il volume ripercorre alcuni specifici e cruciali tornanti nella storia italiana in cui si è manifestata con particolare forza un'articolata interazione tra istituzioni nazionali e mobilitazioni dell'azione collettiva nella decisione politica: dal dibattito sull'esercito garibaldino dell'aprile 1861 all'attitudine della guardia nazionale nei confronti del Parlamento del maggio 1873; dallo stato d'assedio di Milano del 1898 allo svolgimento della "settimana rossa" del giugno 1914, fino alla marcia su Roma dell'ottobre 1922; dall'attentato a Togliatti del 1948 alle manifestazioni di Genova del 1960; dall'autunno caldo del 1969 alla contestazione universitaria del febbraio 1977; dalla marcia dei Quarantamila dell'ottobre 1980 al lancio delle monetine a Craxi del 1993. Ne esce un affresco interessante per ripensare tradizioni critiche e punti di forza dalla vita socio-politica e istituzionale dell'Italia unita.
Questo volume collettivo raccoglie ed armonizza ricerche originali, presentate in forma ancora monografica, sulle istituzioni educative e formative dell'ambito extrascolastico, offrendo quindi un panorama sufficientemente ampio dell'area educativa del pre-scolastico (l'asilo nido) e del para-scolastico (il laboratorio didattico), dell'educazione sociale diretta ai minori in difficoltà (la casa-famiglia), delle valenze educative di certe istituzioni sociosanitarie (dall'ospedale psichiatrico alle residenze sanitarie protette), dell'educazione non formale e dei movimenti ricreativi con valenza educativa, delle istituzioni educative di diverse aree geografiche europee (la Danimarca) ed extraeuropee (l'Ecuador), in un'ottica storico-pedagogica di taglio comparativo. Il volume ben si adatta anche alle esigenze formative dei corsi di laurea triennali per educatori, dal momento che fornisce loro un congruo bagaglio storico-pedagogico relativo alle istituzioni educative e formative nelle quali opereranno una volta laureati: vuole essere pertanto un contributo al tempo stesso scientifico-culturale e didattico alla "nuova" storia delle istituzioni educative e formative.
L'attività didattica e di apprendimento del corso è proposta all'interno di un ambiente digitale per lo studio, che ha l'obiettivo di completare il libro offrendo risorse didattiche fruibili in modo autonomo o per assegnazione del docente. Il codice presente sulla copertina di questo libro consente l'accesso per 18 mesi a MyLab, una piattaforma digitale interattiva specificamente pensata per accompagnare e verificare i progressi durante lo studio. MyLab offre la possibilità di accedere al manuale online: l'edizione digitale del testo arricchita da funzionalità che permettono di personalizzarne la fruizione, attivare la lettura audio digitalizzata, inserire segnalibri anche su tablet e smartphone. Le attività formative e valutative sono dettagliate nella pagina di catalogo dedicata al libro, consultabile all'indirizzo link o tramite QR code.
Viviamo in un tempo di continue emergenze (sanitarie, economiche e sociali) che si riflettono in vario modo sui contesti educativi e chiamano in causa la responsabilità di educatori, formatori, insegnanti e pedagogisti. Più ancora sono chiamati all'azione responsabile i soggetti e le istituzioni che hanno compiti di tipo educativo, a cui compete dare linee di indirizzo e progettare piani d'intervento che sappiano leggere le emergenze del tempo presente e dare risposte significative. La Pedagogia sociale (PS) si colloca precisamente su questo livello, quello della lettura delle responsabilità educative dei soggetti a cui competono tali compiti, e cerca di offrire loro chiavi di lettura, orizzonti di significato, linee d'azione : una sorta di "bussola" per orientarsi nei territori delle grandi sfide educative. La prima parte del volume esplora l'identità della PS, come scienza e come disciplina, da un punto di vista storico, epistemologico, teoretico e metodologico, tenendo conto del dibattito nazionale e internazionale. La seconda parte propone un percorso che si configura come una sorta di "visita guidata" ad alcuni grandi temi, come la pedagogia della scuola e la pedagogia della famiglia, ma con un'attenzione particolare a quella che è possibile identificare come Pedagogia dei servizi alla persona, riletta in ottica di sussidiarietà.