
Quale ruolo giocano nell'economia i poteri pubblici, come gli Stati, l'Unione Europea, gli organismi internazionali? In quale misura e con quali esiti regolano i mercati nell'attuale fase di sviluppo della globalizzazione? Una fase in cui -secondo diversi economisti, sociologi, giuristi - sono soprattutto le grandi imprese multinazionali a porre le regole degli scambi, mentre i pubblici poteri restano dietro le quinte o producono norme deboli. Questo libro, che ricostruisce il rapporto fra poteri pubblici e mercati, mostra che nell'età contemporanea, accanto alle regole prodotte dalle imprese, un ruolo essenziale viene svolto dai pubblici poteri, nazionali e ultranazionali. L'autore evidenzia i disequilibri di una regolazione globale sempre più complessa e indica vie da seguire per raggiungere nuovi equilibri fra libertà economiche e valori sociali.
Il volontariato, il no profit, le cooperative sociali, i movimenti, le associazioni sportive e culturali, i comitati di quartiere, le organizzazioni dei lavoratori e dei consumatori, il commercio equo e solidale, le Ong e molto altro. Il libro offre un'interpretazione originale di che cos'è e come si compone la società civile. L'autorganizzazione del sociale viene intesa come una membrana che, posta tra il singolo individuo e le grandi istituzioni della vita sociale, permette non solo di esprimere la diffusa domanda di senso e di partecipazione del cittadino, ma anche di innovare e umanizzare i contesti nei quali sono organizzate le società avanzate.
Il testo attraversa i disturbi specifici dell'apprendimento, in particolare la dislessia, con uno sguardo pedagogico, aperto, curioso e pensoso e con l'intento di esplorare sentieri, anche fuori schema, per abilitare la competenza di lettura e nutrire il desiderio di leggere e di farlo con piacere. Questo ambizioso obiettivo costruisce le basi - prima ancora dell'ingresso del bambino nella scuola primaria - nella scuola dell'infanzia. È la scuola dell'infanzia il luogo strategico per osservare e riconoscere indicatori di difficoltà e per avviare un tempestivo itinerario di potenziamento dei prerequisiti, in particolare delle abilità metafonologiche, di arricchimento del linguaggio, di esplorazione delle molteplici possibilità di espressione. In un ambiente affettivamente denso risvegliare - con le parole di Elias Canetti - "la sete inestinguibile di lettere dell'alfabeto" e rendere piacevole l'attesa dell'apprendimento della letto-scrittura.
Questo libro è rivolto a tutti coloro che si interessano, a diverso titolo, di coaching: manager aziendali, imprenditori, responsabili HR, CEO di piccole, medie e grandi imprese, coach, studenti universitari, ex o attuali coachee, psicologi del lavoro e delle organizzazioni... ma anche a chi, incuriosito, voglia saperne di più. La scelta del tema risiede nel fatto che il coaching, oggi di grande attualità, esprime nella sua declinazione una grande efficacia, che spesso lascia stupiti coach, committenti e fruitori (coachee). La sua potenza si gioca a vari livelli: quello del processo, degli strumenti, del piano di lavoro, della relazione tra coach e coachee e della responsabilità insita nell'intero percorso, da parte del coach, nei confronti del coachee e di se stesso. In questo libro, vengono anche sottolineati gli amplificatori del coaching e della potenza dell'autosviluppo del coach. L'originalità e l'innovatività del testo risiedono, soprattutto, nel parafrasare modelli o ricerche di grandi autori in modo inconsueto. Un'ulteriore novità è la proposta al lettore italiano dello shadow coaching, in una duplice veste: il coaching ombra e le ombre nel coaching. Il taglio complessivo del libro è molto pratico e ogni capitolo è corredato da esempi concreti e da numerosi strumenti. In appendice sono riportate le competenze distintive del coach secondo l'Associazione Italiana Coach Professionisti (AICP).
Dal XVIII secolo la popolazione mondiale comincia ad aumentare intensamente, raggiungendo 1 miliardo e 260 milioni nel 1850, 2 miliardi e mezzo nel 1950, più di 6 miliardi oggi. Il panorama che ne risulta è una crescita prossima allo zero nei ricchi paesi del Nord, tassi di incremento impetuosi in molti paesi dell'Africa e dell'Asia, un continente europeo molto invecchiato, disparità economiche, sociali e territoriali, flussi migratori, deterioramento dell'ambiente. Il fattore demografico rimane un problema globale. Il libro, rivisto e aggiornato, illustra gli interrogativi centrali, le politiche, gli sforzi della comunità internazionali, l'impatto sociale e psicologico di una struttura demografica profondamente modificata.
La nuova partecipazione femminile al mercato del lavoro, l'aumento della disoccupazione e dell'instabilità lavorativa, l'invecchiamento della popolazione e i nuovi modi di "fare" famiglia hanno modificato l'insieme dei bisogni e messo in crisi gli attuali assetti di welfare state. Di fronte a questi cambiamenti quali sono state le risposte di policy? Quali sistemi di cura per l'infanzia e per gli anziani fragili o non-autosufficienti sono stati attivati? Partendo dal confronto delle politiche sociali di sei paesi rappresentativi dei diversi regimi di welfare, il volume risponde a questi interrogativi centrando la sua analisi sui più recenti cambiamenti di policy e sulle diverse soluzioni proposte.
Con la riforma costituzionale del 2001 si è entrati in una nuova fase delle politiche dei servizi alla persona e alla comunità. In particolare si è accentuato il processo di regionalizzazione e localizzazione delle azioni organizzative, rendendo più complesso individuare i caratteri unitari del modello italiano che, per tali ragioni, si è trovato più esposto alla crisi finanziaria pubblica iniziata nel 2008. Tre gli obiettivi di questo volume: definire l'analisi dei caratteri storico-istituzionali della svolta del 2001; indicare, a scopo didattico, alcuni schemi e metodi di studio e analisi delle politiche messe in atto nei vari ambienti operativi; proporre una serie di monografie su alcune aree problematiche dei servizi, sociali, sanitari ed educativi. Il libro si rivolge ai professionisti che operano nel settore, con particolare riguardo ad assistenti sociali, educatori professionali, pedagogisti e psicologi.
Nella maggioranza dei paesi europei le politiche sociali sono incalzate da vecchi e nuovi problemi che chiedono nuove soluzioni. La localizzazione e la personalizzazione degli interventi, l'integrazione fra attori e fra materie, l'attivazione e la partecipazione dei cittadini costituiscono alcune linee centrali delle riconfigurazioni in corso. I contributi raccolti nel volume esplorano queste trasformazioni, in Europa e in Italia, a partire dai settori oggi interessati dalla localizzazione del welfare: il lavoro, la lotta alla povertà, l'assistenza socio-sanitaria, la riqualificazione e la sicurezza urbana. Lavinia Bifulco è ricercatrice di Sociologia presso l'Università di Milano-Bicocca, dove insegna Sistemi locali di welfare.
La storia delle politiche e dei servizi per la prima infanzia si è intrecciata, a partire dalla rivoluzione industriale, ai mutamenti socioeconomici, demografici, della famiglia e del ciclo di vita. In questo volume si indaga dapprima l'evoluzione nel tempo delle politiche per la prima infanzia e delle loro finalità prevalenti - dal consolidamento dello Stato nazione, alla protezione materno-infantile, alla conciliazione famiglia-lavoro, all'investimento sociale. Si analizzano poi gli strumenti di policy che danno forma a queste politiche - congedi, sostegni del reddito e servizi - e si esaminano in particolare i sistemi di servizi di cura e preeducazione in Italia e in Europa, nelle loro principali dimensioni: configurazione istituzionale, governance verticale e orizzontale, copertura, spesa. Del caso italiano il volume approfondisce specificità e tensioni irrisolte, esplorando le ragioni tanto degli elementi di eccellenza quanto delle prolungate inerzie, fino alle più recenti contraddizioni tra austerità e prove di riforma.
E' il lavoro più recente di Derrida, dedicato a uno dei grandi temi della filosofia morale: l'amicizia. Tutto gira attorno all'interpretazione e allo smontaggio di una frase che Montaigne riprende da Aristotele: "Oh miei amici, non c'è nessun amico". Questa che appare una manifesta contraddizione si rivela invece come il motore paradossale delle nostre idee principali riguardo al conflitto, alla politica, al dialogo. Derrida ricava così da una frase un'intera tradizione di pensiero, da Aristotele, attraverso Nietzsche, fino a Blanchot e ne indica lo sfondo implicito e l'alone di interdetto che la accompagna e la lascia aperta per noi.
Per essere pienamente umani abbiamo un costante bisogno di nonumani. Per fare ricerca scientifica, creare arte, governare Stati, o semplicemente per lavorare, spostarci in città ed essere buoni cittadini, ci serviamo di un esercito silenzioso ma efficace di oggetti di tutti i tipi. Tecnologie avanzate, smart objects, automobili, ma anche banali chiavi e porte, ciascuna con le sue specificità, non sono entità passive, semplici e innocenti strumenti: compartecipano invece del senso umano e sociale. Ecco cosa significa il titolo di questo libro: le politiche del design sono quelle che, implicitamente ma inesorabilmente, le cose di cui siamo circondati portano avanti, spesso a dispetto della consapevolezza di chi le ha progettate. Bruno Latour ci insegna allora che, per ricostruire chi siamo, dobbiamo rivolgere lo sguardo proprio là dove sembra non ci sia umanità.