
I "Frammenti" lasciati da Pascal dopo la sua morte vennero pubblicati per la prima volta nel 1670, solo in parte, disposti secondo un ordine e con un titolo - "Pensées sur la religion" - assolutamente arbitrari. Oggi sappiamo che il disordine in cui furono trovati è solo apparente, e dunque questa edizione li ripropone nell'ordine voluto dall'autore stesso, rispettando quello che almeno in parte doveva essere il piano del libro al quale Pascal stava lavorando e che non fu mai compiuto. Una volta completata, l'opera avrebbe dovuto costituire una sorta di difesa della cristianità, ma Pascal non era un teologo, bensì un uomo di scienza, un moralista capace di penetrare il pensiero umano, un grande letterato. Quel libro si sarebbe dunque potuto definire la sua autobiografia spirituale. Questa edizione è corredata di un ricco apparato filologico che sottolinea le numerose varianti del testo pascaliano, mentre il testo francese a fronte permette al lettore di comprendere lo sforzo compiuto per rispettare, nel tradurre, il ritmo e la struttura vorticosa della lingua di Pascal.
In questo libro sono concentrati il senso, l'origine e lo scopo, lo stile e i motivi della filosofia dell'autore. Nasce dall'esigenza di esprimere una via diversa da quelle indicate dal prometeismo rivoluzionario del marxismo e dal trionfo di un individualismo che separava spiritualità e giustizia sociale. L'autore è espressione di un movimento di rinascita cristiana che non ha smesso di dare i suoi frutti né in Russia né in Occidente.
Le vere cause della religione secondo l'originale e disincantata interpretazione del grande pensatore inglese. David Hume (1711-1776) è il maggior esponente dell'empirismo inglese.