
Il pregio e l'attualità di questo manuale universitario, giunto alla seconda edizione, si colgono nella proposta "forte" di una scienza filosofica della natura. In un panorama variegato di approcci epistemologici, spesso tra loro contraddittori, l'autrice privilegia, come via interpretativa ultima, la centralità dell'uomo-natura nella natura, sulle cui parti e ordinamenti ella concentra, con cura didattica, l'attenzione del lettore. La presenza, ulteriormente arricchita, di Excursus, su temi e questioni scientifiche, spesso di confine, arricchisce la conoscenza del quadro della riflessione contemporanea su questa scienza delle "cose più piccole" come delle "grandi". Alcuni degli argomenti trattati: Analogico e digitale
Sembra che l'Occidente si sia stancato di se stesso, di pensarsi come il luogo privilegiato in cui, nel modo migliore, si era realizzata l'avventura della razionalità. Dopo Popper, la riflessione sulla scienza sembra essere entrata in una crisi irreversibile, dando luogo ad una disseminazione di pratiche cognitive che hanno smarrito ogni trama unitaria.
Questo volume nasce dalla duplice volontà di ricordare Rosaria Longo nella sua realtà di donna e di studiosa e di proseguire con lei un ideale dialogo teoretico. Per fare ciò, esso affianca ad una prima parte di ricordi personali due sezioni di studi tematici che si concentrano sugli argomenti da lei prediletti e frequentati. La prima, "Ermeneutica, alterità e riconoscimento" (che conta sui contributi di C. Caltagirone, S. Di Bella, G. Furnari, M. Gensabella Furnari, A. Girotti, M. T. Russo, A. Tigano, G. Venuti, C. Vigna) mette in tensione i temi e i metodi dell'ermeneutica con una gamma di questioni che si estende dalla metafisica al pensiero della differenza sessuale, anche attraverso la rilettura di autori come Ricoeur e Pareyson. La seconda sezione, dal titolo "Etica applicata e pratiche filosofiche" (con contributi di A. Cavadi, L. Malusa, D. Miccione, N. Pollastri, F. Pulvirenti, M. Striano), scandaglia l'universo della pratica filosofica sia attraverso il ventaglio della diversità disciplinare (dalla consulenza filosofica alla philosophy for childreen) che attraverso quello della valutazione, con studi che vanno dall'adesione convinta alla netta critica.
Oltre ai grandi e più noti contributi alla logica e alla storia della logica di pensatori come Tarski, Lukasiewicz, Lesniewski, la filosofia polacca contemporanea ha elaborato concezioni originali su questioni filosofiche generali e di filosofia della scienza. In particolare, si sono distinte due scuole, quella di Leopoli-Varsavia, sviluppatasi fra le due guerre, e quella più recente di Poznan. Elemento comune che caratterizza entrambe le scuole è una concezione della scienza antiempirista che valorizza il ruolo dell'astrazione e dei modelli nella costruzione delle teorie. Questo studio ­ che si propone in versione riveduta e corretta dopo la sua prima edizione del 1990 ­ ha fondamentalmente due scopi: colmare una lacuna nella storiografia filosofica italiana sulla filosofia polacca in generale nonché sulle due scuole prima menzionate e utilizzare gli strumenti analitici da esse forniti per contribuire al dibattito su alcuni di quei problemi ­ quali il realismo, la verità, il progresso scientifico ­ che sono stati al centro dell'attenzione dopo la crisi del positivismo logico e con lo sviluppo della filosofia della scienza post-positivista.
Il libro affronta il tema dell'impresa da una prospettiva multidisciplinare. La filosofia e le scienze sociali si interrogano sul senso del lavoro imprenditoriale e sui caratteri che lo definiscono nelle società contemporanee. L'incontro tra etica, filosofia, economia e ricerca sociale origina nuove concettualizzazioni sul mondo delle imprese, delineando un orizzonte di riflessione su produzione, occupazione, mercato e azioni sociali, che apre a una prospettiva di umanesimo quale spazio relazionale e luogo di realizzazione personale. Per questa via, la crescita assume nuovi significati, in relazione alle sfide della lotta alle disuguaglianze e per la promozione di un autentico sviluppo umano.
In questa nuova edizione è stata molto ampliata la parte introduttiva sul ragionamento, divisa in tre capitoli sui concetti logici di base, sulle argomentazioni e sulla soluzione dei problemi attraverso la logica. La seconda parte si occupa del linguaggio distinguendone i vari usi, forme e funzioni; la logica vi compare come esigenza, nella sua dimensione ancora del tutto informale. Nella terza parte, dedicata alla deduzione, abbiamo in primo luogo una trattazione approfondita della sillogistica aristotelica e quindi un'introduzione ai principi dell'odierna logica simbolica: il calcolo proposizionale e il calcolo predicativo. La quarta parte infine tratta delle inferenze induttive.
Un saggio "atipico", scaturito da un'idea balenata all'improvviso - nella notte tra il 31 luglio ed il 1° agosto 2012 - in quel di Chiavari, nelle vicinanze di alcuni luoghi che furono familiari a Nietzsche e che gli erano assai cari. Un omaggio a Friedrich Nietzsche ed alla sua Teoria dell'Eterno Ritorno all'Uguale. Un saggio "bifronte" come lo era Giano (al quale la personalità del pensatore tedesco - in perenne conflitto con il proprio "alter ego" - è stata spesso paragonata): per metà riflessione filosofica e per metà investigazione cosmologica.
Come Lovecraft scriveva l’orrore alieno? A tale seminale quesito di Gianfranco de Turris intende rispondere il presente lavoro: un ampio saggio critico sulla lingua, le tecniche narrative e la filosofi a del più grande autore horror di ogni tempo, HPL, capace di proiettare l’umano in un mostruoso e potenzialmente infinito cosmo letterario. Le risposte suggeriscono una filosofia dell’orrore che rifonda la realtà e la psicologia: l’essere umano è la porta per l’Oltre, e nello spazio trova eterni varchi per l’Essere Vasto e senza forma che, attraverso un’altera geometria, sogna una forma impossibile per misurare l’infinito.