
Basta un viaggio in un paese lontano, il contatto con persone che vivono in condizioni completamente diverse dalla nostra, l'incontro con una povertà che ci appare insuperabile o con un esempio di vita ascetica in un monastero remoto per mettere in crisi le nostre risposte a tutti quegli interrogativi che accompagnano da sempre la vita dell'uomo. Ma è alla dimensione trascendente che bisogna fatalmente guardare? Non secondo l'autore, che opta per una ricerca di tipo individuale e soggettivo, nella convinzione che ciascuno abbia il diritto di realizzare il proprio modo di dare un senso all'esistenza, ovviamente senza nel fare ciò danneggiare gli altri.
Questo è un libro filosofico, interessato a influenzare niente altro che le riflessioni. Non ambisce a portare a termine l'impossibile cerimonia di seppellire Dio, né vuole assumere un ruolo diretto sul piano politico o giuridico e neanche presentare dogmi nei quali si possano riconoscere gli arei per costituire la chiesa di coloro che sono senza chiesa. Questo libro muove dalla fiducia che la civiltà del nostro paese permetterà di accogliere le idee di coloro che sostengono esplicitamente che la morale e i valori sono qualcosa che non solo può unire credenti e non credenti, ma esige da tutti noi un surplus di indipendenza e di autonomia, da realizzare vivendo come se Dio non esistesse.
La simpatia è un tema che ricorre frequentemente nelle conversazioni quotidiane ed è al centro di molte narrazioni letterarie e cinematografiche. L’autore muove dall’uso comune del termine per delineare il modo in cui la natura della simpatia e il suo ruolo nella vita umana sono stati interpretati dalla riflessione scientifica e filosofica. Dalle differenti caratterizzazioni qui esposte emerge un significato della simpatia sia come principio che consente una partecipazione affettiva immediata tra le persone sia come capacità che rende vive le emozioni altrui in vista di una presa di posizione etica. Le pagine del volume documentano come una ricostruzione di questo genere rappresenti una sorta di filo rosso che, dagli illuministi Hume e Smith e poi attraverso la teoria evoluzionistica di Darwin, arriva alle acquisizioni recenti dell'etologia, della psicologia sociale e delle neuroscienze. La consapevolezza della natura della simpatia permette di spiegare in termini naturalistici dimensioni centrali della condotta umana, come l'etica, il diritto e la politica.
L'autore
Eugenio Lecaldano, professore emerito presso il dipartimento di Filosofia dell'Università di Roma "La Sapienza", ha insegnato anche all'Università di Siena. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Un'etica senza Dio (Roma-Bari 2006) e Prima lezione di filosofia morale (Roma-Bari 2010). Fa parte del comitato direttivo di Bioetica e Rivista di filosofia.
La summa del pensiero di Leibniz. Una risposta rigorosa e appassionata alle grandi pro ematiche metafisiche, morali, religiose e teologiche emerse nel XVII secolo, l'epoca dei grandi filosofi e dei grandi scienziati.
Il volume presenta due delle prime opere di Leibniz, fra le pochissime che egli pubblicò in vita: la tesi per il conseguimento del titolo di "Magister Pbilosophiae" (1664) e la dissertazione dottorale in legge (1667). La prima opera, "Saggio di questioni filosofiche estratte dalla giurisprudenza", origina dalla convinzione, alquanto insolita per l'epoca, che la giurisprudenza senza la guida della filosofia "sarebbe un labirinto inestricabile". Le questioni, esaminate con stupefacente acume, includono un ventaglio di argomenti che si irraggiano enciclopedicamente dalla logica alla metafisica attraverso matematica, fisica, fisiologia e zoologia. Nella seconda opera, "Discussione inaugurale sui casi perplessi in diritto", Leibniz sviluppa una dettagliata analisi logica e giurisprudenziale intorno ai casi, come diremmo oggi, difficili da sciogliere, a sostegno della tesi, anch'essa all'epoca insolita, che ogni caso deve trovare la sua soluzione all'interno del diritto. Le analisi proposte e le tesi sostenute in entrambe le opere sono illustrate e testate su un ampio repertorio di esempi, molti dei quali possono essere interessanti anche per i giuristi contemporanei. Il volume consta inoltre di due saggi introduttivi, note di commento al testo, nonché di una appendice bio-bibliografica relativa agli autori citati da Leibniz nelle due opere.
"Il grande paradosso della felicità è che essa è allo stesso tempo indomabile e addomesticabile. Ha a che fare tanto col destino o la fortuna quanto con una componente razionale e volontaria. È questa una delle ragioni per cui non esiste una 'ricetta' della felicità valida per tutti". (Frédéric Lenoir)
Prevedendo l'imminente fine del mondo, sette saggi provenienti dai quattro angoli del mondo si incontrano a Tulanka, un monastero sperduto tra le montagne tibetane, per trasmettere a Tenzin e Natina, due giovani adolescenti, le chiavi della saggezza universale. Al di là delle differenze culturali e storiche delle loro rispettive tradizioni, i sette saggi si lasciano ispirare da quella che i filosofi dell'antichità chiamano "l'anima del mondo": la forza misteriosa e buona che mantiene l'armonia dell'universo. Il loro messaggio filosofico e spirituale risponde agli interrogativi cruciali che si pone ogni essere umano: qual è il senso della mia esistenza? Come conciliare le esigenze del mio corpo con i bisogni della mia anima? Come imparare a conoscere me stesso e a realizzare il mio potenziale creativo? Come passare dalla paura all'amore e contribuire alla trasformazione del mondo?
Come condurre una vita felice nella nostra società iper-produttiva, piena di rischi e incertezze? Come mantenersi in armonia con se stessi e con gli altri? È possibile trasformare le difficoltà che il mondo ci mette di fronte in sfide affascinanti? Frédéric Lenoir, filosofo e storico delle religioni, raccoglie il frutto di trent'anni di esperienze e ricerche raccontandoci, con stile sciolto e piacevole, come gli insegnamenti dei grandi saggi della storia dell'umanità ci possono rivelare il senso profondo della nostra esistenza. In questo trattato spirituale, quasi un manuale di vita, ci svela, attraverso esempi concreti, che dedicare tempo alla cura dello spirito, allo studio, alla ricerca della conoscenza, permette di essere in equilibrio con il mondo, perché "esistere è un fatto, vivere è un'arte". Un libro tra filosofia, religione e spiritualità, ricco di aneddoti e suggerimenti pratici per cogliere "la vita autentica".
Questo libro è dedicato ad Alfonso Maierù, professore di Storia della filosofia medievale alla Sapienza di Roma dal 1977 al 2011 e protagonista di spicco della medievistica italiana e internazionale. Il lavoro di Maierù si inquadra in una tradizione di studi disposta a riconoscere il rilievo storico della tradizione logica ed epistemologica medievale, ma poco incline a vedervi inveramenti e precorrimenti. Una tradizione propensa piuttosto a superare la distinzione tra filosofia e cultura e a cogliere i nessi tra i differenti ambiti del sapere, senza separare la scienza dalla filosofia e dalla teologia. Gli studi qui raccolti riprendono alcuni di questi temi in un'ampia varietà di approcci e prospettive. Contributi di Massimiliano Lenzi, Eleonora Lorenzetti, Luisa Valente, Francesco Siri, Olga Lizzini, Cesare A. Musatti, Iacopo Costa, Pasquale Porro, Alessandro D. Conti, Dafne Murè.