
La crisi che nell'autunno del 2008 ha minato profondamente il sistema finanziario e bancario americano, allargandosi in breve tempo come uno tsunami, ha avuto e avrà effetti profondi sull'organizzazione economica e sociale. Non è stata una semplice crisi: per la prima volta dagli anni Trenta gli Stati Uniti hanno dovuto fare i conti con uno spettro che credevano di avere definitivamente allontanato, quello della depressione economica. A più di due anni dal fallimento della Lehman Brothers, Richard Posner, esponente di spicco della scuola di pensiero che da sempre professa l'assoluta fiducia nel libero mercato, ne analizza le cause, gli errori della politica (in buona e cattiva fede), le reazioni iniziali e le prospettive future. Una lucida autocritica che mette in discussione la reale validità di questo capitalismo, e che si chiede se sia giunto il momento di ripensare un nuovo ordine economico. Prefazione di Federico Rampini.
"Il prezzo della civiltà" non solo indaga le cause della recessione globale, che si è ormai palesata come una crisi strutturale delle democrazie capitaliste occidentali, ma offre anche una speranza, la ricetta per una soluzione, difficile ma concreta e praticabile. L'ampiezza di sguardo e la capacità analitica pongono Jeffrey Sachs a pieno titolo tra i pensatori più influenti di questi anni. La diagnosi è netta e non lascia alcun dubbio: una società in cui l'1 per cento della popolazione (manager strapagati, banchieri ed élite economiche) detiene la maggior parte della ricchezza, lasciando il restante 99 per cento alla deriva, è una società ingiusta, che mai potrà sperare in una qualsiasi ripresa. L'unica soluzione possibile è pagare il prezzo della civiltà: una più equa distribuzione del carico fiscale (è tempo che i ricchi facciano la loro parte è uno dei messaggi chiave del libro), un profondo rispetto delle necessità dei più bisognosi, e la consapevolezza che le virtù personali e civiche sono il collante che tiene assieme una società sana.
Il volume traccia un quadro chiaro, completo e aggiornato dei principi fondanti della materia, ed è strutturato in due Parti: nella prima viene esposta la contabilità di Stato e degli enti pubblici, la quale comprende l'insieme delle norme che disciplinano la gestione finanziaria, economica e patrimoniale dello Stato e degli enti pubblici: formazione del bilancio e sua esecuzione; conservazione e utilizzazione del patrimonio; attività contrattuale; sistema dei controlli; rendicontazione; responsabilità patrimoniale di coloro che gestiscono risorse e aziende pubbliche; nella seconda, invece, sono fornite le nozioni fondamentali di ragioneria pubblica e di economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche, discipline strettamente correlate tra loro e con la contabilità pubblica, e sempre più spesso richieste nei concorsi banditi dalle Pubbliche amministrazioni. In particolare, esse hanno per oggetto lo studio dell'organizzazione, programmazione, pianificazione e controllo delle amministrazioni pubbliche, nonché degli aspetti economici, finanziari e patrimoniali della loro gestione e del loro sistema di rilevazioni contabili, allo scopo di migliorarne il rendimento amministrativo. Nella revisione di questa XI edizione del Compendio si è tenuto conto dei principali provvedimenti legislativi d'interesse, tra cui segnaliamo: la L. 145/2018 (Legge di bilancio 2019); il D.L. 135/2018 (c.d. decreto «Semplificazioni»), conv. in L. 12/2019; il D.Lgs. 116/2018, in materia di completamento della riforma della struttura del bilancio dello Stato; il D.Lgs. 29/2018, in materia di riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa. Per quanto detto, il testo è, dunque, un utile supporto per coloro che devono preparare concorsi o sostenere esami universitari, ma anche una valida guida per gli operatori del settore che hanno necessità di essere sempre aggiornati.
Perché molti professionisti, pur capaci e motivati, non danno il massimo e non riescono a fare carriera? Cosa gli manca per ottenere ciò che vogliono? Il successo, ovvero la realizzazione dei propri obiettivi, oltre a capacità tecniche e motivazione, richiede un terzo ingrediente: le competenze trasversali o soft skills. Le soft skills sono un insieme di capacità, abilità, atteggiamenti, motivazioni, valori... che emergono quando una persona reagisce alle richieste dell'ambiente in cui è inserito. Solo queste riescono ad elevare un sapere in una prestazione lavorativa efficace. Questo insieme di caratteristiche personali e capacità comportamentali non costituisce una sorta di X factor di natura innata, ma può essere acquisito e sviluppato. In questo manuale troverete non solo un profilo essenziale di quelle che sono le competenze trasversali, ma anche esempi concreti ambientati nei vari contesti aziendali, significative testimonianze raccontate in prima persona e, soprattutto, le modalità con cui poter apprendere e potenziare le specifiche abilità.
Il volume fornisce un quadro esaustivo dei concetti chiave in ambito strategico ed è il frutto della lunga esperienza maturata dall'autore nel corso dei suoi insegnamenti di strategia presso l'MBA dell'Harvard Business School. Il libro spazia dall'analisi storica del pensiero strategico all'analisi competitiva, dalla rete del valore alla teoria dei giochi, dalla sostenibilità del vantaggio competitivo alle strategie corporate. Oltre allo stile, al linguaggio e alla ricchezza dei casi pratici presentati, il testo presenta una grande varietà di tematiche in un volume dalle dimensioni contenute che può rispondere alle esigenze scaturite dalla riforma dei corsi universitari. Questo aspetto, unito alla facilità di lettura e all'immediatezza dei concetti espressi, rende il libro particolarmente adatto non solo agli studenti ma anche a tutti coloro, manager e consulenti, che vogliono approfondire il tema dell'analisi strategica.
Questo libro illustra come collegare in maniera efficace la gestione delle risorse umane alla strategia dell'impresa per garantirne il successo e il valore. Gli autori cercano di individuare le nuove aspettative che le persone hanno nei confronti delle aziende e di determinarne le modalità di risposta al fine di massimizzarne la performance e la fedeltà. Partono dal presupposto che sia cambiato il contratto psicologico tra impresa e collaboratori. Passato il tempo della sicurezza del posto di lavoro, oggi gli individui sono interessati agli aspetti professionali della loro attività e credono soprattutto alla "sicurezza" della loro carriera.
"Il management è un'attività relazionale, riflessiva ed etica. Non è semplicemente che cosa si fa, ma è essenzialmente chi siamo e come ci relazioniamo con gli altri." A partire da questa premessa, Ann Cunliffe offre un'introduzione a uno studio critico del management, focalizzando l'attenzione sulle responsabilità dei manager e sulla loro posizione all'interno della società. Evidenziando le profonde lacune delle tradizionali teorie organizzative, che contribuiscono a diffondere acriticamente letture e prassi consolidate, l'autrice adotta un approccio eterodosso e propone un modo nuovo di intendere l'agire manageriale, introducendo nel campo di indagine anche aspetti del vivere sociale rimasti fino a oggi esclusi.
Il volume analizza le ragioni che stanno alla base dell'integrazione monetaria europea, per comprendere a fondo quale sia il rapporto che la lega all'integrazione politica. Ponendosi, tra gli altri, l'obiettivo di ripensare le teorie dell'integrazione alla luce dell'esperienza del processo di unificazione monetaria, l'autore cerca di rispondere a una domanda cruciale: il completamento dell'unificazione monetaria deve necessariamente comportare un progresso nel campo dell'integrazione politica? Abbiamo ormai l'euro, ma avremo presto anche l'Europa? A tale quesito il testo risponde attraverso una dettagliata analisi storico-economica, in grado di evidenziare la logica sottesa ai principali passaggi del processo d'integrazione monetaria; analisi a cui segue una disamina politica degli attuali problemi dell'Unione monetaria europea e del rapporto tra istituzioni nazionali e sopranazionali, derivanti dal modo in cui tale unione è stata strutturata. Se ne deduce che processo d'integrazione politica e processo di integrazione monetaria seguono logiche diverse e talvolta in conflitto, tanto da richiedere la formulazione di una specifica teoria per spiegare l'integrazione monetaria.

