
L'Italia è il primo Paese al mondo che si è dotato di una legge e di un regolamento, adottato dall'autorità di vigilanza, per regolare il cd. equity based crowdfunding. Un fenomeno prodotto dal web 2.0, che per sua stessa natura si autoregola, sembra essere divenuto ancor più famoso in seguito all'adozione di una legge e di un regolamento dedicati, nati dall'incontro tra due ambienti estremamente diversi tra loro: il web 2.0 e il mondo finanziario tradizionale. Il libro, dopo aver brevemente descritto le diverse modalità con le quali si è sviluppata la raccolta di fondi da parte delle piattaforme online, in Italia e all'estero, analizza il contenuto delle norme che hanno disciplinato la materia: la Legge 221 e il Regolamento Consob 18592, con il quale la stessa è stata attuata in dettaglio. Inoltre è stata dedicata attenzione all'esame di quelle ulteriori normative che potrebbero trovare applicazione nei confronti dei soggetti che siano interessati a gestire un portale di crowdfunding, a prescindere dalla legislazione specificamente adottata in materia ed è stata compiuta un'analisi di tipo comparatistico con l'ordinamento legislativo di alcuni Paesi come gli Stati Uniti (dove già esiste una legislazione di rango primario, introdotta con il JOBS Act), l'Inghilterra e la Germania, dove il fenomeno del crowdfunding si è già diffuso in maniera molto rilevante e sembra sarà regolato a breve.
"Immagini a colori di tutte le copertine. Offriamo ai lettori e ai loro amici librai e bibliotecari queste pagine, fatte di parole, numeri, date, immagini, indici e rimandi. Per noi sono anche fatte di volti, storie, vicende, amicizie, memorie. Ci auguriamo in questo modo di restare ancora "insieme": per poco o per tanto tempo non sta solo a noi deciderlo. In ogni caso questo volume aiuterà la memoria, nostra e di altri accanto a noi e dopo di noi. 'insieme': per poco o per tanto tempo non sta solo a noi deciderlo."
Continuiamo ad assistere passivamente ai naufragi di tanti nostri fratelli disperati, incapaci di opporci a una legge nazionale che prevede il rigetto di chi approda sulle nostre coste. Se tale è il modo di comportarsi, non è il caso di domandarci con don Mazzolari se per caso "il cristianesimo abbia esaurito la sua funzione storica?". Dobbiamo avere il coraggio di prendere atto di un deterioramento estremo dei rapporti sociali a causa della mancanza di un'etica condivisa e di batterci per un tipo di convivenza caratterizzata dal rispetto della dignità di ogni essere umano, la quale potrà essere realizzata solo quando saremo in grado tutti di avvertire "il senso dell'altro" che vive accanto a noi o lontano da noi; quando avremo raggiunto quel modo di essere e di agire che Senner definisce "sociabilità". Nessuna soluzione potrà essere prospettata limitatamente al nostro piccolo mondo nazionale. La globalizzazione ha prodotto una interdipendenza tra i vari Stati, nel bene e nel male, e perciò i problemi dovranno essere affrontati in un'ottica globale.
“MacIntyre e l’etica della finanza” considera la proposta di impostazione e articolazione della filosofia morale di Alasdair MacIntyre come fondamento per la costruzione di un’etica della finanza nella prospettiva della “prima persona” e basata su beni, norme e virtù. Dopo tre capitoli di profonda revisione bio-bibliografica della figura di MacIntyre, con particolare attenzione ai concetti di “pratica” e “virtù” – facilmente utilizzabili come aggiornato manuale in italiano su MacIntyre – l’Autrice fa propri gli strumenti dell’indagine filosofica macintyreana e li rende disponibili per l’analisi del complesso settore finanziario e del comportamento dei suoi agenti: il risultato è un’originale impostazione dell’indagine di etica applicata che mette a sistema beni, norme e virtù con prodotti finanziari, agenti e mercati. Il tutto si svolge nella cornice di una redefinizione del significato stesso di “finanza” alla luce del suo possibile contributo al bene comune.
Il libro è una raccolta di saggi che analizzano la storia del pensiero economico dal punto di vista della fede cristiana. Si concentra su quelle scuole di pensiero che hanno avuto un maggiore peso nel corso dei secoli, per sottolineare quale sia stato l'eventuale contributo proveniente dalla tradizione cattolica o piuttosto il suo giudizio al riguardo. Il testo ripercorre le tappe fondamentali del pensiero economico a partire dalla Scuola Francescana e Scolastica, attraversa le fasi del mercantilismo e degli economisti classici, fino ad arrivare alle importanti tradizioni sviluppatesi tra il XIX e il XX secolo. Gli ultimi tre scritti presentano alcuni aspetti ritenuti particolarmente rilevanti oggigiorno: la relazione tra economia ed ecologia, quella tra economia e libertà e infine il messaggio di Papa Francesco all'economia. Nei diciassette contributi che costituiscono il volume confluiscono le presentazioni che i vari autori hanno esposto nel corso dei "Seminari di Storia del Pensiero Economico e Fede Cristiana": un ciclo di incontri, svoltisi tra il 2010 e il 2016 presso la Pontificia Università della Santa Croce, organizzati dal Centro di Ricerca Markets, Culture and Ethics.
Il presente volume si propone di illustrare finalità, caratteristiche, vantaggi e limiti di un importante strumento di management: il benchmarking, senza tralasciarne un inquadramento etico e legale. Per una maggiore comprensione ne viene osservato l'utilizzo con riferimento ad uno specifico modello di analisi ritenuto particolarmente significativo.
Filo conduttore dell'opera è la profonda convinzione che le rilevazioni correlate alla contabilità di esercizio non hanno tanto un significato meccanicistico di acritica applicazione di schemi preordinati, quanto sono lo sviluppo concreto di una logica ferrea che trova le sue radici nell'Economia Aziendale.
La pubblicazione documenta le fasi preliminari che nel giugno 1911 portano alla costituzione della Società elettrica cooperativa dell'Alto Bût (Secab), la prima azienda friulana per la produzione e distribuzione di energia elettrica sorta in forma cooperativa: dalle precondizioni per lo sviluppo dell'industria elettrica alle problematiche concernenti il rilascio della concessione per la derivazione delle acque pubbliche; dalla corsa contro il tempo per spiazzare l'incipiente concorrenza alla strenua difesa degli interessi, dei valori e delle tradizioni locali. Il dvd allegato contiene lo spettacolo teatrale 'La Societât eletriche', diretto da Alessandro Mistichelli, direttamente ispirato alla vicenda.
Negli ultimi due secoli l'economia del Friuli ha subito radicali trasformazioni, che hanno coinvolto in larga misura tutti I settori produttivi. Analogamente con quanto è accaduto in altre aree del Paese, ma con un percorso non privo di specificità, l.agricoltura ha lasciato dapprima il passo all'industria e, successivamente, al terziario. Il volume, scritto a più mani, considera tale percorso, evidenziando le principali caratteristiche e gli aspetti evolutivi del tessuto economico regionale.
Nell'economia globalizzata dell'impresa moderna, sempre più attenta alla competitività e alla clientela, il marketing, e non la finanza o la produzione, è divenuto il centro del sistema organizzativo e intorno ad esso va costruito il successo dell'impresa stessa. La raccolta e l'analisi dei dati rilevanti per la pianificazione delle strategie operative aziendali non possono però prescindere dal ricorso agli strumenti statistici di misurazione dei fenomeni di mercato. La pubblicazione pone l'attenzione sull'importanza dell'approccio quantitativo nella soluzione dei problemi del marketing, analizzandone gli aspetti più significativi, e fornisce le principali tecniche statistiche utili alla loro soluzione. Prefazione di Sillio Rigatti-Luchini.
Il futuro del lavoro è il futuro della nostra società e della nostra civiltà. Non bastano politiche economiche efficaci, per superare la più grande crisi sociale del dopoguerra e affrontare le tre grandi trasformazioni del nostro tempo: digitale, climatico-ambientale e demografica. Serve, come premessa, un nuovo pensiero dal quale nascano politiche e iniziative capaci di distruggere le vecchie retoriche ideologiche sul lavoro, sul mercato, sulla globalizzazione. In particolare, la tecnologia, pur con i suoi interrogativi etici, può essere un formidabile alleato nell'umanizzazione del lavoro. La sfida è aperta e proprio un lavoro a umanità aumentata dipende da ciò che sapremo mettere in campo. Bisogna reimparare a dire "lavoro", con nuove parole, se vogliamo crearne di nuovo e ritrovare un rapporto di reciprocità con esso. Oggi il lavoro soffre perché mancano nuove narrative, che propongano un comune denominatore per tutte le attività umane ad esso connesse.

