
Questo libro affronta alcune delle apparenti incongruenze tra economia e dottrina sociale cattolica. Gli autori dei capitoli sono economisti e accademici con una profonda conoscenza della dottrina sociale cattolica. Il libro mira a ispirare gli ecclesiastici ad approfondire e a intraprendere ulteriori indagini e a incoraggiare i giovani cristiani a studiare l'economia ed eventualmente a servire il loro Paese come imprenditori. Prefazione di Raffaella Petrini.
Il G8 del 2001 non va ricordato solo per le violenze a Genova. Durante quell’evento veniva lanciato il «Fondo Globale per la lotta all’aids, alla tubercolosi e alla malaria» voluto da Bill Gates. Una cosa buona, che però ha messo alle corde Oms e Unaids, le agenzie Onu sulla salute. Nel 1997 Ted Turner, il fondatore della Cnn, erogò la maggior donazione di sempre all’Onu. Nella corsa al vaccino anti-covid spicca la Bill & Melinda Gates Foundation. Solo un caso? Non proprio. Sono esempi dello svuotamento, operato da privati, delle più alte istanze internazionali pubbliche.
Questo libro mostra come le visioni «umanitarie» delle fondazioni dei ricchissimi e generosissimi, da John Rockefeller a Bill Clinton e Mark Zuckerberg, sono potenti strumenti di controllo planetario. A colpi di donazioni, con ovvi benefici, i filantrocapitalisti si assicurano che il turbocapitalismo non venga messo in discussione.
Primo obiettivo, la salute: «Bill Gates ha puntato a comprarsi un’intera agenzia Onu, l’Oms. La cosa gli sta riuscendo; è grave che la comunità internazionale glielo permetta». Altro campo di battaglia, l’agricoltura: la «Rivoluzione verde» in Africa funge da battistrada agli Ogm.
Dopotutto, una mano lava l’altra. La ricchezza delle aziende permette la filantropia, la filantropia apre nuovi mercati alle aziende. Il filantrocapitalismo non ci rimette mai. La democrazia, sì.
«Questo libro sarà una bussola importante per difendere le nostre libertà dalla ricolonizzazione del filantrocapitalismo» Vandana Shiva
«Il filantrocapitalismo olia le ruote delle imprese. Gli emarginati della Terra non vogliono carità, vogliono giustizia» Nicoletta Dentico
L'attuale crisi economica e finanziaria ha generato un dibattito profondo sul tema. Cos'è il mercato? Chi è l'imprenditore? Ciò che lo muove è la ricerca esclusiva del profitto? L'Autore offre un contributo alla riflessione in corso.
La teoria manageriale dell'impresa dalla prospettiva della persona uno degli aspetti fondamentali per una "crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva". La crisi in cui versa la società occidentale è, prima ancora di essere economica, una crisi culturale, sociale e relazionale. Tale situazione spinge anche il mondo delle imprese ad un radicale ripensamento di sé come soggetto sociale. Si tratta di un ripensamento profondo che andando alle radici della propria cultura spinga l'impresa a riflettere su se stessa non come oggetto astratto, bensì come soggetto plurale concretamente "inserito in", ed al tempo stesso, "espressione di" uno o più contesti sociali. Alla base di questa nuova prospettiva: le persone, con la loro capacità e intelligenza per una impresa che vuole investire sul capitale umano, rispettare l'ambiente sviluppando processi produttivi ecocompatibili, curando qualità, sicurezza e affidabilità dei prodotti, sicurezza e stabilità dell'ambiente di lavoro, investendo nella comunità e nei rapporti con il territorio.
Il volume propone la rivisitazione di alcune parole chiave del discorso economico attraverso la prospettiva etica maturata nel contesto di The Economy of Francesco, a partire dal suo sviluppo nel 2020. Le riflessioni di giovani ricercatrici e ricercatori che partecipano al movimento internazionale EoF invitano i lettori a confrontarsi con gli strumenti concettuali alla base del pensiero economico dominante, ripensandoli in forme etiche, inclusive e pluraliste ispirate dall'esortazione mistica ricevuta da Francesco d'Assisi - va' e ripara la mia casa.
Se il 24 Febbraio 2022 ha segnato l'inizio di una guerra con importanti risvolti economici per l'Europa in generale e per l'Italia in particolare, questo saggio vuole accompagnarci in un percorso per capire il ruolo del nostro Paese. Un' Italia già affaticata dal protrarsi di una situazione di crisi della quale l'Autore illustra aspetti e prospettive. Un volume quanto mai attuale in un momento in cui il "Bel Paese" sembra in cerca di una nuova definizione.
Imprenditrice partenopea giramondo che conobbe per la prima volta l'Asia da giovanissima, Stefania Tucci riavvolge la pellicola di un quarto di secolo di viaggi in alcuni dei luoghi più affascinanti della terra. Il suo taccuino tiene meticolosamente traccia dei profondi cambiamenti che hanno attraversato e continuano tuttora a sollecitare questo continente carico di enigmi, dove milioni di individui si sono riscattati dalla condizione di povertà assoluta inseguendo il mito del benessere dischiuso dal capitalismo occidentale. L'occhio dell'autrice indaga curioso l'umanità varia e assortita che incrocia: dall'imprenditore all'autista, dall'artista al bagnino, fino a espatriati europei in cerca di un nuovo Eldorado, sono tutti fili che si intrecciano nella trama sapiente di questo libro.
In un mondo in cui ogni giorno si alzano nuovi muri e lo scontro politico si fa sempre più acceso, un nemico comune unisce destra e sinistra, populisti e democratici, reazionari e progressisti. Che siano le aziende a delocalizzare, l'«immigrazione selvaggia», la precarietà del lavoro o il diffondersi del virus Ebola, il libero mercato, il capitalismo o, nella sua definizione più abusata, il «neoliberismo» è il capro espiatorio perfetto per tempi confusi, l'elefante nella stanza che tutti, quando ce n'è bisogno, additano. A livello sia mediatico sia politico, il pregiudizio verso questo presunto ordine mondiale dipinge una realtà governata in segreto da una Spectre di economisti responsabile della distruzione di ogni garanzia sociale e di aver arricchito una ristretta cerchia di speculatori senza scrupoli, a scapito del novantanove percento del mondo. La soluzione per ovviare a queste tragedie sarebbe sempre la stessa: più leggi, più controlli, e quindi più Stato. Per sfatare la presunzione di chi pretende di saperne di più di milioni di persone che ogni giorno comprano e vendono beni e servizi, Alberto Mingardi ridimensiona il mito del mercato pervasivo e tirannico, e ripercorrendone la sua vera storia mostra come in realtà, nell'ultimo decennio, di politiche neoliberiste ce ne siano state meno di quanto si crede. Il che è paradossalmente un problema: è a quel poco di neoliberismo, infatti, che dobbiamo crescita e prosperità.
Chi vivrà?, si chiede Victor Fuchs in questo libro che è ormai un classico dell’economia sanitaria e affronta una delle questioni sociali e politiche oggi più urgenti nel mondo occidentale: coniugare, nel campo della medicina, le istanze dell’efficienza e quelle dell’equità.
L’autore sviluppa l’analisi a partire dalla società nord-americana, ma le sue conclusioni sul rapporto tra salute e fattori socio-economici si applicano anche alla nostra, europea e italiana in specie, che attraversa attualmente una fase di ripensamento.
La riflessione oscilla tra due poli: da un lato, il timore che il sistema sanitario pubblico costringa i cittadini in una sorta di ‘zoo’, dove protezione e tutela della salute sono garantiti, ma la spesa è incontrollata e il livello delle prestazioni tende ad abbassarsi; dall’altro, il rischio che un’organizzazione più libera del settore, dove le assicurazioni private svolgano un ruolo determinante, lo trasformi in una ‘giungla’, in balia delle regole del libero mercato.
Se, infatti, un sistema sanitario pubblico controlla a fatica i costi che il progresso tecnologico, anche in campo medico, contribuisce a far crescere, una gestione manageriale della sanità razionalizza le risorse riducendo i servizi. A farne le spese sono in questo caso le fasce povere della popolazione che più difficilmente hanno accesso all’assistenza.
D’altro canto, sebbene, grazie al rapido sviluppo della ricerca in campo farmaceutico, la medicina abbia contribuito a migliorare notevolmente la nostra salute, su di essa incidono oggi lo stile di vita e i comportamenti individuali (dal fumo delle sigarette al consumo degli alcolici, dall’esercizio fisico alla dieta).
Queste e altre questioni propone Fuchs a chi opera nel mondo della sanità, nella piena consapevolezza dei limiti dell’economia. Infatti, alla radice di gran parte dei problemi aperti ci sono scelte di valore che riguardano chi siamo, come vogliamo vivere, che tipo di società vogliamo costruire. Di tali scelte non dovrebbe essere l’economia a farsi carico. Piuttosto, esse sono di pertinenza della politica cui spetta il compito di governare i processi sociali.
Victor R. Fuchs è professore emerito alla Stanford University (California), dove è stato docente, tra il 1974 e il 1995, presso l’Economics Department e il Department of Health Research and Policy della School of Medicine. Si occupa di analisi economica applicata ai problemi sociali con particolare riferimento ai temi della salute e dell’assistenza sanitaria. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “How we Live” (1983), “The Health Economy” (1986), “Women's Quest for Economic Equality” (1988), “The Future of Health Policy” (1993).
INDICE
Presentazione di Cesare Catananti e Americo Cicchetti
Prefazione all’edizione ampliata
Prefazione all’edizione tascabile (1982)
Ringraziamenti
Introduzione. Salute ed economia
I. Problemi e scelte
1. I problemi che abbiamo di fronte
2. Scelte inevitabili
II. Chi vivrà?
1. Il primo anno di vita
2. Tre volte vent’anni più dieci anni
3. Il sesso ‘debole’
4. La storia dei due Stati
5. Riepilogo
III. Il capitano della squadra
1. Prendersi cura e curare
2. ‘Non si riesce a trovare un dottore!’
3. Il ‘surplus’ chirurgico
4. Raccogliere la sfida
IV. La casa della speranza
1. Il problema centrale: il costo elevato
2. Gli ospedali oggi
3. Perché gli ospedali sono così costosi?
4. Come impedire l’aumento dei costi degli ospedali
V. La chiave della medicina contemporanea
1. La produzione dei medicinali
2. La vendita al minuto
3. I nuovi farmaci
4. Sostanze biologicamente attive e danni alla salute
5. I costi delle terapie farmacologiche
6. Problemi etici
VI. La copertura della spesa sanitaria
1. Il sistema attuale
2. Chi?
3. Cosa?
4. Come?
5. Le HMO
6. Conclusioni
Conclusione. Salute e scelte sociali
1. Sintesi
2. I limiti della prospettiva economica
3. Raccomandazioni
Appendice
Salute, economia e scelte sociali
Quello che ogni filosofo dovrebbe sapere su economia e sanità
1. A chi non sa dove va, qualunque strada va bene
2. Le condizioni necessarie e sufficienti della copertura universale
3. Il contenimento del costo: ‘nessuna rinuncia uguale nessun risparmio’
4. Il problema fondamentale dell’economia sanitaria
5. Il secondo problema fondamentale dell’economia sanitaria
6. Imparare a gestire una società di anziani
Povertà e salute: le vere domande
1. Cos’è la povertà?
2. Qual è il rapporto tra povertà e salute?
3. Il basso reddito è la causa della cattiva salute?
4. Come spiegare la correlazione tra povertà e salute?
5. Perché la correlazione tra livello di istruzione e salute è così elevata?
6. In che modo il basso reddito influisce sulla salute?
7. Quali sono i più importanti problemi di salute dei poveri?
8. Quali problemi di salute dei poveri sono più facili da risolvere?
9. Ci sono altre ragioni per offrire assistenza sanitaria ai poveri, oltre al miglioramento della salute?
10. Quali strumenti politici sono disponibili per aiutare i poveri?
11. Perché gli americani sono più contrari di altri popoli ai contributi pubblici alle spese sanitarie dei poveri?
12. Qual è il modo più efficiente di fornire l’assistenza medica ai poveri?
13. Cos’è l’assistenza sanitaria ‘a due livelli’?
14. Quali sono le cure mediche fondamentali?
15. Sintesi
Da Bismarck a Woodcock: la corsa ‘irrazionale’ al servizio sanitario nazionale
1. Gli Stati Uniti possiedono già un servizio sanitario nazionale implicito
2. Un tentativo di controllare l’offerta
3. Vantaggi fiscali
4. Le esternalità
5. Le ‘questioni di vita o di morte’
6. La crescita dell’ugualitarismo
7. Paternalismo
8. Un contrappeso a un ‘tributo iniquo’
9. Il declino della famiglia
10. Il declino della religione
11. La funzione ‘politica’
12. Perché gli Stati Uniti per ultimi?
13. Sintesi
Il servizio sanitario nazionale rivisitato
1. I non assicurati
2. Due modelli di assicurazione sanitaria
3. Servizio sanitario nazionale e costo del’assistenza sanitaria
4. Servizio sanitario nazionale e salute
5. Le prospettive del servizio sanitario nazionale negli Stati Uniti
Dalla Prefazione:
Dicono i francesi, "plus ça change, plus c’est la même chose", più si cambia, più tutto è come prima. A dispetto dei drammatici mutamenti tecnologici e istituzionali della sanità nell’ultimo quarto di secolo, i temi principali di "Chi vivrà?" sono pertinenti oggi come alla prima uscita del libro. Anzi, il tema più importante - la necessità di scegliere, da parte della società e dei singoli - è sentito ai giorni nostri più che nel passato. In tutto il mondo, cresce la consapevolezza del fatto che nessuna nazione può dare ai cittadini tutta l’assistenza sanitaria che vorrebbe. Le risorse devono essere allocate. In ogni società, la sfida consiste nel tentare di farlo in modo equo e insieme efficace, cioè col minimo di ingiuste differenze e recando il massimo dei vantaggi. Il libro si propone di fornire una cornice concettuale in cui inscrivere tale sfida. (...)
La tangente ha un prezzo, non solo nel senso ovvio di danaro corrisposto a un politico o a un funzionario pubblico in cambio di favori illegali. Essa ha un prezzo anche e soprattutto perché produce danni spesso non evidenti, ma sempre profondamente corrosivi del tessuto sociale. Sotto il profilo economico comporta una cospicua sottrazione di risorse al mondo produttivo; determina distorsioni nei meccanismi del mercato; costituisce un aggravio per il bilancio dello Stato, il cui conto viene pagato dal contribuente; altera le scelte degli amministratori verso le iniziative più lucrose per le casse personali e/o del partito.
Ma il prezzo si fa ancora più alto sul versante etico-civile. In un contesto come quello del nostro Paese, dove la pratica della corruzione ha costituito e costituisce uno stringente sistema di relazioni contrapposto a quello della legalità, sono le basi della democrazia a risultarne minate. In questo senso, davvero onerosi sono i prezzi pagati dalla collettività: il principio dell’uguale accesso dei cittadini ai benefìci dello Stato cede il passo alla cultura clientelare dell’‘entratura’; si sfibra la fiducia nella Pubblica Amministrazione e nella sua imparzialità, requisito essenziale dell’ordine sociale, ingenerando nella mentalità diffusa il sospetto sistematico verso le istituzioni. Queste smarriscono la necessaria oggettività e autonomia dagli interessi di chi le rappresenta, rendendosi inidonee a svolgere quel ruolo di collante civile da cui largamente dipende la sicurezza e, quindi, la libertà di tutti i cittadini.
Oltre dieci anni fa ‘mani pulite’, grazie a un singolare concorso di circostanze favorevoli, scoperchiò il mefitico vaso di Pandora di ‘tangentopoli’. Sembrò all’opinione pubblica che venisse inferto un duro colpo al nesso tra corruzione e politica, se non nel senso di un suo definitivo sradicamento, almeno in quello di una sua riconduzione ai livelli fisiologici di una moderna democrazia. E tuttavia, il sistema delle tangenti non solo permane, ma, paradossalmente, si ripresenta ancora più vigoroso, come rafforzato da una sorta di selezione darwiniana. Sullo sfondo dell’inevitabile scemare dell’attenzione dell’opinione pubblica, e quindi anche del suo esplicito consenso all’operato della magistratura, va registrato che non sono state avviate incisive politiche di contrasto alla corruzione e, anzi, che talune recenti scelte normative sembrano ostacolare la capacità dell’ordinamento di produrre i necessari anticorpi nei confronti del cancro corrosivo della tangente. Questo volume, in cui convergono la prospettiva penalistica, criminologica, politologica e internazionalistica, non ha intenti commemorativi della stagione di ‘mani pulite’. Gli autori, specialisti della materia, si propongono, invece, di descrivere il fenomeno della corruzione e di comprenderne i meccanismi palesi, e soprattutto occulti, combinando riflessione teorica, prassi giudiziaria e attualità politico-sociale. In un dibattito pubblico più incline alle logiche di schieramento che alla rigorosa lettura della realtà e del suo significato, il libro offre stimolante materia di riflessione. Insieme, aiuta a tenere desta l’istanza etica di coloro che non si rassegnano a considerare la corruzione prassi normale, ma sono ancora desiderosi di fronteggiarla.
Gabrio Forti è professore ordinario di Criminologia e Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: “Colpa ed evento nel diritto penale” (Milano 1990); “La corruzione del pubblico amministratore. Linee di un’indagine interdisciplinare” (Milano 1992); “L’immane concretezza. Metamorfosi del crimine e controllo penale” (Milano 2000).
L’attuale ricerca di sempre nuove opportunità di comunicazione da parte delle imprese e la crescente richiesta di sponsorizzazione da parte delle organizzazioni sponsee rendono necessarie procedure che permettano all’impresa di comparare efficacemente le molteplici alternative e di formulare scelte razionali, economicamente e tecnicamente fondate, nonché condivisibili dai più alti livelli del management aziendale.
Solo così possono essere correttamente giustificati a priori i crescenti investimenti destinati alla sponsorizzazione, e puntualmente valutati a posteriori i risultati ottenuti, con riferimento agli stessi criteri che hanno orientato la selezione tra le alternative disponibili.
Questa monografia, dopo aver descritto i modelli di funzionamento della sponsorizzazione e di risposta da parte del consumatore presenti nella letteratura internazionale, affronta nello specifico le problematiche di pianificazione della sponsorizzazione, con riguardo sia all’ottica dello sponsee sia a quella dello sponsor.
In particolare, applicando alla sponsorizzazione i metodi decisionali già impiegati in altri ambiti aziendali, vengono approfondite le problematiche relative al processo di scelta delle proposte di sponsorizzazione: l’identificazione dei criteri di selezione economici e tecnici, l’attribuzione a ciascuno di essi di un livello di importanza relativa, e infine l’individuazione dei più opportuni metodi di comparazione delle alternative.
Roberto Paolo Nelli è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Piacenza. È autore di numerose pubblicazioni in tema di marketing e di comunicazione d’impresa, tra le quali: La comunicazione interna nell’economia dell’azienda. Evoluzione, teoria, tecnica (Vita e Pensiero, Milano 1994); L’esigenza di riposizionamento del servizio cinematografico in Europa. Evidenza empirica e ruolo della comunicazione (Vita e Pensiero, Milano 1996); La teoria della comunicazione aziendale e la sua evoluzione: la scuola anglosassone (Milano 1999); La gestione della sponsorizzazione nell’esperienza italiana. Le problematiche di programmazione e di controllo (Vita e Pensiero, Milano 2000); Le strategie internet-based delle imprese italiane. Caratteri fondamentali e modalità evolutive (Vita e Pensiero, Milano 2004).
Paola Bensi è docente di Marketing presso l’Università Cattolica di Cremona. Ha pubblicato: L’efficacia delle relazioni pubbliche: criteri di misurazione del perseguimento degli obiettivi («Comunicazioni Sociali», 3/4, 1996); La sponsorizzazione nelle strategie dell’azienda: caratteristiche, gestione, efficacia (Milano 1998); Il mercato del film per ragazzi in Europa: dalle iniziative a favore dell’offerta alle ricerche per la segmentazione della domanda («Problemi di gestione dell’impresa», 31, 2002); Gli effetti della pubblicità sul processo di decisione d’acquisto del consumatore («Problemi di gestione dell’impresa», 32, 2002); L’impresa e la sua reputazione. La media coverage analysis (Vita e Pensiero, Milano 2003).
Il volume Riciclaggio e imprese. Il contrasto alla circolazione dei proventi illeciti raccoglie un'ampia riflessione a più voci sul fenomeno del riciclaggio e sui suoi stretti e molteplici piani di intersezione con l'illegalità d'impresa. Il problema è analizzato secondo una prospettiva interdisciplinare, che unisce i punti di vista di studiosi, professionisti, magistrati e operatori di diversa esperienza ed estrazione scientifica e culturale. Al centro dell'attenzione si pongono le modalità di penetrazione del riciclaggio nell'economia italiana e le inadeguatezze del vigente apparato di misure di prevenzione e sanzioni, disciplinate soprattutto, oltre che dal codice penale, dal d.lgs. 231/08, T.U. anti-riciclaggio.
Speciale attenzione è dedicata, nella seconda parte del volume, all'analisi delle dinamiche del riciclaggio nel contesto societario, al ruolo e alle responsabilità dei controllori interni alle imprese (soprattutto con riferimento agli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette), nonché alle regole di organizzazione aziendale e di gestione delle attività a rischio di riciclaggio di cui si dotino spontaneamente gli enti e gli operatori finanziari per evitare la responsabilità da reato ai sensi del d.lgs. 231/01. Il testo si basa sui contributi, riveduti e ampliati, presentati nell'ambito di un convegno di studi organizzato il 10 giugno 2010 nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dal CSGP, in collaborazione con il CEMAFIR.

