
Dopo che il Concilio precisa i diritti e i doveri dei fedeli cattolici, papa Paolo VI crea la seconda sezione del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il 15 agosto 1967, al fine di « risolvere le controversie derivanti dall'esercizio dei potere amministrativo ecclesiastico».
L'anno 2017 segna dunque il giubileo della giustizia amministrativa della Chiesa cattolica, ma chi la conosce ?
Con la sua opera che non ha equivalenti fino ad oggi, e con il sito internet che l'accompagna, l'autore mira a cinque obiettivi:
1. far conoscere ai fedeli i loro diritti e doveri di fronte alla gerarchia della Chiesa, così come i mezzi per difenderli;
2. evocare i progressi raggiunti dalla giustizia della Chiesa cattolica in cinquant'anni di pratica;
3. illustrare la sua realizzazione con un centinaio di esempi di conflitti e di giurisprudenza;
4. dare un contributo scientifico al mondo dei canonisti, basato su un database inedito di mille casi di giurisprudenza amministrativa;
5. contribuire alla comunione ecclesiale celebrando il giubileo della giustizia amministrativa della Chiesa, e proponendo modi di miglioramento.
Il diritto non piove dall'alto sulle teste dei cittadini. Al contrario, è qualcosa che si trova nelle radici di una civiltà, nel profondo della sua storia, nell'identità di una coscienza collettiva. Deve essere identificato negli strati profondi della società, laddove allignano i valori fondamentali. La riflessione originale di un grande Maestro sul ruolo cruciale del diritto per la convivenza umana.
Partendo dal presupposto che il matrimonio è un sacramento e che costituisce una parte integrante del disegno di Dio per avvicinare l'uomo a Lui, quest'opera riporta la legge naturale dentro una realtà che si esplicita nel dettaglio dei fatti, anche di quelli che compongono gli impedimenti matrimoniali che sciolgono il vincolo nuziale per ragioni terrene. L'autore prende in esame il tessuto connettivo delle regole che governano il mondo sensibile, cioè l'insieme di principi retrostanti che determinano l'agire dentro l'Essere, dove ogni ente per necessità materiale opera nel movimento, nel rapporto tra legge naturale e contingenza, tra spirito e corpo. Questo senza mai dimenticare i fondamenti del matrimonio: la donazione e il consenso.
Le unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto sono state trattate in un’apposita sezione (IV) del Capo relativo al diritto di famiglia. L’opera inoltre è aggiornata alla l. 81/2017 in materia di tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale, che ha introdotto il c.d. Jobs Act dei lavoratori autonomi; alla l. 24/2017, che ha introdotto disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie; al d.lgs. 3/2017, che ha disciplinato le azioni per il risarcimento del danno ai sensi del diritto nazionale per violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri e dell’Unione europea.
Questo compendio non è un sunto di legislazione, giurisprudenza e altri "materiali normativi", ma una spiegazione d'insieme della funzione pubblica di determinazione dei tributi, in massima parte relativa alla base di commisurazione delle imposte (tasse, contributi e tariffe si inseriscono invece in altre funzioni pubbliche). Alla tradizionale determinazione valutativa degli imponibili da parte di pubblici uffici o corpi sociali intermedi, si è affiancata negli ultimi decenni la determinazione ragionieristica da parte delle organizzazioni, soprattutto aziendali. C'è stata quindi una esternalizzazione della funzione tributaria, col gettito in massima parte riconducibile infatti agli uffici amministrativi delle aziende, che tassano consumatori, lavoratori, professionisti e risparmiatori, oltre che l'azienda stessa, a fronte dei redditi spettanti ai relativi proprietari. Questa esternalizzazione della tassazione rispetto agli uffici tributari lascia però sguarnita la ricchezza non raggiunta dalle aziende, con sperequazioni, sospetti e lacerazioni sociali collegate in realtà alla mancata spiegazione d'insieme della funzione tributaria, cui questo volume cerca di supplire. Questo filo conduttore del compendio è una nuova prospettiva per esaminare e coordinare i tradizionali argomenti del diritto tributario, dalle fonti normative ai poteri amministrativi, al contenzioso, all'interpretazione, alle sanzioni, ai soggetti passivi, ed ai concetti strutturali dei singoli tributi.
La scienza delle finanze, chiamata anche dagli economisti "economia pubblica", è un punto di incontro tra "pubblico" e "privato", o se si preferisce tra "mercato" e "stato". Questo ne giustifica la presenza e l'importanza nei concorsi per il reclutamento di chi dovrà, in prospettiva, gestire i rapporti dei pubblici uffici con l'economia. A questo fine, senza definizioni nozionistiche né ostici schemi matematici, il volume contestualizza i concetti chiave del ragionamento economico-sociale. A partire dal sistema produttivo, dalle sue millenarie radici agricolo-artigianali, all'attuale produzione di serie attraverso le "aziende tecnologiche". Di queste ultime il volume cerca di superare la concezione antropomorfica, legata a un bagaglio culturale preindustriale, esteso purtroppo ai pubblici uffici nel dibattito politico-mediatico. Sia aziende sia pubblici uffici sono invece organizzazioni pluripersonali, di cui il testo spiega le caratteristiche, le rigidità, le similitudini, le diversità, i rapporti reciproci, nonché quelli con la politica e la pubblica opinione. L'intervento pubblico viene ordinato per settori, quantificato e combinato con le grandezze di contabilità pubblica (ad es. PIL), le banche, i mercati finanziari, la moneta, l'inflazione, il finanziamento del settore pubblico, i condizionamenti europei e l'Euro, la globalizzazione, il debito pubblico e lo spread e molto altro. La trattazione snella, e al tempo stesso organica, consente di mettere a fuoco aspetti fondamentali del dibattito pubblico sui temi suddetti, a cui di frequente l'autore viene invitato a partecipare.
È possibile che giudici che fanno lo stesso lavoro, hanno seguito gli stessi studi, hanno superato lo stesso concorso, applicano le stesse leggi, approdino, sugli stessi fatti e a fronte di identiche prove, a decisioni non solo diverse o molto diverse, ma del tutto antitetiche: assoluzione o condanna; libertà immediata o carcere a vita; inizio di una nuova esistenza o definitiva negazione di un futuro? Insomma, la giustizia è un orologio di precisione, come ci insegnano, o una macchina capricciosa, regolata dagli umori e dall'arbitrio? Dagli interrogativi che ogni sera l'anziana madre gli poneva alla fine della telefonata quotidiana, gli stessi che assillano milioni di cittadini di fronte ai frequenti paradossi della cronaca giudiziaria, Francesco Caringella - che indossa la toga da oltre venticinque anni - trae lo spunto per spiegare, con linguaggio semplice e taglio divulgativo, cos'è la «giustizia», quella amministrata ogni giorno nelle aule d'udienza in nome del popolo italiano. Lo fa in dieci brevi «lezioni» sui punti salienti dell'attività del giudicare e del rito processuale, cioè i mezzi con cui la società cerca, innanzitutto, di «rendere giustizia» alla vittima di un reato, oltre che di punire il colpevole. Ecco allora che prendono corpo, e trovano puntuale risposta, questioni cruciali come il tipo di verità che è lecito attendersi dalla sentenza di un tribunale e quali sono i maggiori ostacoli che ne insidiano l'accertamento. Quesiti ardui come quelli sulle doti tecniche e caratteriali che deve possedere l'uomo chiamato a decidere della vita di altri uomini o su quando un dubbio è ragionevole al punto da imporre al giudice, malgrado l'intima convinzione della colpevolezza dell'imputato, un verdetto di assoluzione. E, infine, domande scottanti su quale giustizia sia quella che richiede tempi superiori alla capacità d'attesa degli interessati e, talvolta, della loro stessa esistenza; se sia accettabile che il reato si prescriva quando invece le lacrime dei parenti delle vittime sono destinate a scorrere per sempre, o se sia giusto che, nel vuoto legislativo, il giudice si arroghi il potere di decidere anche sulla vita e sulla morte dei suoi simili. Se, come afferma Caringella, ogni cittadino dovrebbe poter capire i meccanismi della giustizia e il significato delle decisioni prese da pochi nell'interesse di tutti, queste pagine costituiscono un concreto contributo perché ciò, finalmente, avvenga.
Il problema del rapporto col potere politico è una costante nella storia della Chiesa. Nel Novecento il problema ha manifestato profili nuovi, conseguenti ai due diversi volti assunti dallo Stato: ideologico nelle grandi dittature, secolarizzato e laico nelle democrazie pluraliste. Il confronto con queste due diverse espressioni ha provocato nell'esperienza giuridica della Chiesa rilevanti modificazioni per la codificazione canonica e la pratica concordataria. In particolare, se il codice canonico del 1917 risulta costruito sul paradigma del rapporto con uno Stato caratterizzato dalle pretese giurisdizionalistiche, la codificazione del 1983 segna l'affronto della Chiesa con il secolarismo e l'insinuante tentazione laicistica, talora ammantata delle vesti della laicità. Quanto ai concordati, si nota una metamorfosi profonda rispetto alla tradizione forgiata dal Concordato napoleonico del 1801. Essa attiene ai soggetti contraenti, ai contenuti delle disposizioni, ai beneficiari di queste. In sostanza questi accordi internazionali tendono a divenire una delle espressioni d'elezione di una Chiesa che rivendica per tutti, e non solo per sé, la libertà religiosa individuale, collettiva, istituzionale e che tende a rivestire a livello planetario il ruolo di "difensore d'ufficio" dell'uomo.
Il manuale ha come modello di riferimento i principi costituzionali, che vengono a formare un patrimonio e una grammatica condivisi alla luce dei quali orientare in modo critico l'analisi delle questioni penalistiche fondamentali. Costante è il richiamo al tema della laicità del diritto penale. In questa seconda edizione gli argomenti di parte generale sono stati aggiornati a livello legislativo, giurisprudenziale, dottrinale, sempre in un inquadramento culturale ampio che tiene conto del dibattito scientifico internazionale.
"Sotto trascorsi trent'anni da quando, nel 1987, fu pubblicata la prima edizione della parte generale di queste Istituzioni (la prima edizione della parte speciale è del 1989). Un confronto tra la prima e la presente edizione mette in luce le rilevanti modifiche avvenute in questi anni nel sistema tributario italiano. Basti ricordare che nel 1987 non c'era lo Statuto, che ha rimodellato l'attività amministrativa e riconosciuto nuovi diritti al contribuente; non esistevano forme di accertamento "standardizzato"; le investigazioni bancarie erano limitate; il titolo V della Costituzione non era stato riformato. Anche le sanzioni non sono le stesse: nel 1997 sono state riformate le sanzioni amministrative e nel 2000 le sanzioni penali. Il processo è stato riformato nel 1992. Nel 1987 il processo era regolato dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 636 e persisteva la giurisdizione del giudice ordinario sulle controversie non devolute alle commissioni. Sono cambiati anche i protagonisti: nel 1987 non c'era né l'Agenzia delle entrate, né Equitalia, divenuta ora (dal 1° luglio 2017) Agenzia delle entrate-riscossione. Ogni nuova edizione, per essere aggiornata, ha comportato tagli, inserimenti e rifacimenti, per riflettere - senza alterare la natura istituzionale e le dimensioni dell'opera - l'evoluzione della legislazione, della dottrina e della giurisprudenza. La presente edizione tiene conto delle novità intervenute nel biennio trascorso dalla precedente..." (Dalla Premessa)