
Nel 1986 il Gruppo Italiano Docenti di Diritto Canonico pubblicò il primo volume del manuale Il Diritto nel mistero della Chiesa rielaborato sulla base del Codice di diritto canonico promulgato da Giovanni Paolo II. Nel 1990 fu pubblicato il secondo volume che affrontava le tematiche del libro II e del libro III. Questa nuova edizione del secondo volume ripropone gli stessi argomenti in una trattazione aggiornata ai documenti e agli studi pubblicati nell’ultimo decennio. Gli autori, pur mantenendo una propria autonomia nella trattazione dei diversi temi, sono rimasti fedeli al principio metodologico indicato dal Vaticano II: «Nella esposizione del diritto canonico si tenga presente il mistero della Chiesa secondo la costituzione dogmatica De Ecclesia» (OT, 16) e da Giovanni Paolo II nella costituzione apostolica Sacrae disciplinae leges. Il manuale, anche se pensato principalmente per la scuola, intende offrire a tutti gli operatori del diritto uno strumento agile e aggiornato.
Sommario
Parte I: Il popolo di Dio (A. Longhitano) Parte II: Stati e funzioni del popolo di Dio (D. Mogavero, L. Navarro, A. Montan) Parte III: Chiesa particolare e Chiesa universale (A. Longhitano, P. Urso, A. Giacobbi, V. Mosca) Parte IV: La funzione di insegnare (A. Urru)
Biografia
Il Gruppo Italiano Docenti Di Diritto Canonico (G.I.D.D.C.) è un settore dell'Associazione Canonistica Italiana ed è nato per iniziativa di alcuni insegnanti che, alla chiusura del Concilio Vaticano II, trovatisi senza sussidi didattici per l'insegnamento, si sono riuniti per fronteggiare insieme la situazione. Si è sviluppata così un'opera di collegamento e di fraterno aiuto nel contatto con tanti docenti dei Seminari, degli Studentati Religiosi, delle Facoltà teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose e di alcune Facoltà di Diritto Canonico delle Università Pontificie, che ha arricchito tutti in un proficuo lavoro di aggiornamento e di conoscenza. L'impegno si è concretizzato con la costituzione di un organo di collegamento (la Segreteria Nazionale), con l'organizzazione di incontri annuali di studio (privilegiando lo studio sistematico del Codice di diritto canonico) e con l'edizione di alcune pubblicazioni. Il G.I.D.D.C. fa parte del Coordinamento delle Associazioni Teologiche Italiane (CATI).
UNO STUDIO SUL SENSO TEOLOGICO DEL DIRITTO CANONICO. L'OPERA SI ISPIRA ALL'AFFERM AZIONE DEL SINODO STRAORDINARIO DEI VESCOVI DEL 1985: L'EC CLESIOLOGIA DI COMUNIONE E`L' IDEA CENTRALE E FONDAMENTALE NEI DOCUMENTI DEL CONCILIO". IL CONCETTO DI COMMUNIO E`DA CONSIDERARE DUNQUE IL PRINCIPIO FORMALE DEL DIRITTO CANONICO E DELLA CANONISTICA IN QUANTO SCIENZA. COSI`SI SPIEGA L 'IMPOSTAZIONE TEOLOGICO-GIURI DICA DI QUESTA RICERCA, COME TENTATIVO DI APPROFONDIRE IL DIALOGO TRA LA TEOLOGIA E IL DIR "
Il legislatore del 1983 affronta il tema dell'errore che può inficiare l'atto giuridico nel libro sulle norme generali, riprendendo il disposto del can. 104 del codice del 1917 e sancendo al can. 126 che l'atto posto per ignoranza o per errore qui versetur circa id quod substantiam actus constituit o qui recidit in condicionem sine qua non è nullo. Di quali contenuti la dottrina abbia riempito la categoria dell'errore oggettivamente sostanziale e di quale terminologia si sia servita sono le questioni a cui si è tentato di dare soluzione oltre a dare attenzione alla interpretazione della figura a alle sue applicazioni nel diritto matrimoniale canonico.
L'interpretazione giuridica, cioè l'attività volta a cogliere il significato delle disposizioni del diritto, costituisce "il problema eterno del diritto". Le leggi devono essere applicate, e le controversie risolte: il momento dell'interpretazione è dunque ineliminabile. Accanto ad interpretazioni "giuste", vengono date interpretazioni che sono frutto di interessi particolaristici e, dunque, relativistiche. Come si pongono il diritto e l'interpretazione giuridica ripetto alle concezioni antagoniste del bene che si contendono lo spazio nelle società pluraliste contemporanee? Per Rosenfeld la chiave di volta è costituita dal "pluralismo comprensivo" che "riconcilia il sé con l'altro".
Si tratta di un commento approfondito della Parte I del Libro II del Codice, intitolata "I fedeli " (cann. 204-329). Essa consta di 125 canoni, per la cui presentazione viene seguita la sistematica del Codice stesso. Per la prima volta il Legislatore ha tentato una elencazione sistematica del diritto delle persone, evidenziando il significato che la comunione ha nella valorizzazione dello statuto giuridico delle diverse categorie di fedeli nella Chiesa e la funzione deontologica dei singoli statuti personali. Così si perviene, sulla base della comune partecipazione, in forza del battesimo, a considerare i fedeli in quanto tali. Il commento ai canoni viene arricchito dal riferimento al CIC/17, senza dimenticare le fonti antiche.
A oltre mezzo secolo dall'ultima opera monografica sul potere di certificazione delle chiese e confessioni religiose, questo volume affronta uno dei temi centrali del diritto ecclesiastico italiano alla luce dei nuovi punti di riferimento: la Costituzione della Repubblica, i nuovi 'patti' tra lo Stato, la Chiesa cattolica e le altre confessioni, l'evoluzione della giurisprudenza e lo sviluppo della prassi amministrativa. Le recenti, numerose e incisive novazioni in materia di certificazioni e documentazioni amministrative, seguite al pur tardivo 'scongelamento' della legge 15/1968, trovano in quest'opera aggiornato rilievo. Esse mettono in ulteriore evidenza la centralità della riflessione e l'opportunità di rivisitare, oggi, argomenti tornati in primo piano, mentre il carattere progressivamente multiconfessionale che la società italiana sta acquistando consente di affrontare una tematica classica del diritto ecclesiastico alla luce dei più recenti sviluppi del contesto istituzionale e religioso nazionale. Ne deriva lo sviluppo di una funzione propria dei procedimenti dichiarativo certificativi, regolati dagli ordinamenti confessionali, tendente a potenziare forme di certezza aventi rilevanza civile e ad agevolare i particolari rapporti sociali nel campo degli interessi religiosi delle persone.
IL MINISTERO EPISCOPALE E`UNO DEI TEMI CHE HANNO ATTIRATO L ATTENZIONE DEI GRANDI TEOLOGI NEGLI ANNI PRECEDENTI IL CONCILIO VATICANO II E SUL QUALE LO STESSO CONCILIO HA FATTO IMPORTANTI PRONUNCIAMENTI. SENZA TRALASCIARE GLI OPPORTUNI RIFERIMENTI AL CONCILIO VATICANO II E AGLI ARGOMENTI ESPOSTI SUL MINSERTO EPISCOPALE PRIMA DI QUELL'EVENTO, IN QUESTO LAVORO SI STUDIANO ANCHE ALTRI ASPETTI MENO DECISIVI DELLA TEOLOGIA DELL'EPISCOPATO COMP ONENDO UN MATERIALE APPROFONDI
L OPERA SI PROPONE DI ESPLORARE IL CAMPO DELLE PROBLEMATICHE CONCERNENTI IL TEMA GIURIDICO DEL VICARIO GENERALE. UN COMMENTO SISTEMATICO AL CODICE DI DIRITTO CANONICO DEL 1983, PRECISAMENTE I CANN. 475-481, CHE RIGUARDANO IN MODO SPECIFICO IL VICARIO GENERALE, RIPRENDENDO E COMMENTANDO OVVIAMENTE LE LORO FONTI, OSSIA I CANN. 366-371 DEL CODICE DEL 1917, CON QUALCHE ACCENNO AI DOCUMENTI CONCILIARI, TRAENDO DALLE SUE CODIFICAZIONI COINCIDENZ