
Raccolta di atti a cura dello Studio Rotale presso il Tribunale della Rota Romana. Pubblicazione periodica annuale.
Raccolta di atti a cura dello Studio Rotale presso il Tribunale della Rota Romana. Il presente volume vine edito con cadenza annuale.
Il 17 volume (il 7mo della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2007.
Il 18 volume (8vo della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2008.
Il 19 volume (nono della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2009.
Il 21 volume (decimo della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2010.
La mistica cristiana in senso stretto è per sua natura consapevolezza del mistero di Dio rivelato in Cristo. I mistici sono i canali attraverso cui i frammenti di tale Mistero passano nell'esistenza degli uomini di tutte le stagioni. L'Opera, che raccoglie circa 800 voci, avvalendosi della competenza specifica di numerosi studiosi italiani e stranieri, si rivolge a tutti: specialmente a coloro che si sentono impegnati nella scoperta del senso ultimo della loro esistenza e nella risposta al disegno di Dio. Il presente Dizionario ha la pretesa di allargare il campo d'indagine sulla mistica in genere, così come interpretata nelle varie religioni orientali e occidentali e in alcune espressioni religioso-culturali oggi emergenti in un mondo globalizzato, dove non si può non tener conto della interdisciplinarità e degli studi comparati su tale materia. In quest'Opera si parla della mistica come dono passivo di unione consapevole, continuo, dinamico con Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo amore.
Il 20 volume (decimo della nuova serie) della pubblicazione periodica del Tribunale della Sacra Rota Romana, relativo all'attività dell'anno 2010.
Il ciclo di conferenze dell’Arcisodalizio della curia romana, per gli anni 2016 e 2017, è stato dedicato alla recente riforma del processo matrimoniale canonico, introdotta con il Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus. Nell’impossibilità di esaudire la trattazione di una così ampia materia nel circoscritto ambito delle riunioni culturali, si è ritenuto opportuno operare una cernita delle principali tematiche, riservando una peculiare attenzione a quelle di maggior rilievo ed interesse per gli operatori di diritto. Proprio da ciò è nato il progetto delle “Quaestiones selectae”, che ha trovato compimento nel presente volume.
Di fronte al diffondersi oggi di mentalità e prassi divorzistiche, si avverte la necessità di offrire degli strumenti per comprendere la posizione della Chiesa in tema di indissolubilità del matrimonio e di impossibilità di accesso per i divorziati ai sacramenti. Il presente volume vuol dare un contributo su tale argomento innanzitutto alle coppie di divorziati risposati, ai parroci, agli operatori pastorali e a coloro che desiderano affrontare con semplicità e delicatezza situazioni sempre più frequenti, meritevoli di attenzione per il futuro della famiglia e della società. I contributi affrontano l'argomento da diversi punti di vista canonico, morale, teologico e pastorale. In L'evoluzione della normativa ecclesiale si dipingono i vari scenari e ci si interroga sulle possibili aperture determinatesi in seno al diritto. In Teologia e prassi delle chiese orientali si presenta la teologia del matrimonio nell'Oriente cristiano. Il sostegno ai divorziati risposati: prospettive morali e pastorali offre un contributo prezioso dal punto di vista pastorale. I divorziati risposati: un nuovo stato di vita nella Chiesa? prende in esame i vari tentativi di soluzione elaborati
In questo volume il problema della morte è affrontato a partire dalla consapevolezza che gli enormi sviluppi scientifici e tecnologici applicati alla medicina hanno rivoluzionato negli ultimi decenni il quadro etico e giuridico in cui è stato finora concepito il fenomeno del finis vitae. Muovendo da questa trasformazione di senso epocale, l’autore affronta la questione di che cosa sia per noi la morte, oggi, e quale responsabilità morale abbiamo verso chi muore. La finalità è quella di rideterminare il principio della dignità umana al cospetto di situazioni radicalmente nuove, come il prolungamento artificiale della vita, il prelievo degli organi, la loro commercializzazione. Al centro della riflessione i lineamenti di una tanatologia critica, la questione della “morte cerebrale” e del suo accertamento, le problematiche funerarie, anche alla luce delle recenti innovazioni legislative. Paolo Becchi è professore di Filosofia del diritto nella Facoltà di Giurisprudenza dell’U­niversità degli Studi di Genova. Tra le sue ultime pubblicazioni: Morte cerebrale e trapianto di organi (Brescia, Morcelliana, 2008) e La fragilità della vita. Contributi su Hans Jonas (Napoli, La Scuola di Pitagora, 2008). Per Aracne editrice ha pubblicato, nel 2007, Da Pufendorf a Hegel. Introduzione alla storia moderna della filosofia del diritto.
I giorni dell’idillio fra le religioni e i diritti umani sembrano finiti: i dibattiti interni alle stesse religioni, attraversate da identità e sensibilità diverse, anche radicali, così come le implicazioni ideologiche e geopolitiche che connotano l’impatto pubblico delle fedi, nonché il ruolo non secondario delle migrazioni che sfidano le categorie del multiculturalismo, hanno causato, in questi anni, una moltiplicazione di ricorsi davanti alle Corti nazionali e sovranazionali caratterizzati da una inedita tensione fra i diritti umani e le ragioni di chi crede. Ma perché è così frequente che le religioni ricorrano ai giudici per affermare la propria idea di diritti umani? E in quale modo la dottrina dei diritti umani potrebbe favorire un dialogo con la «verità» delle religioni? Questo libro è un tentativo di ripensare l’interazione fra religione e diritti umani: dall’analisi di alcuni casi giudiziari che hanno coinvolto le tre religioni globali e dalla ricostruzione dell’essenza giuridica dei diritti umani, affiora la complessità di questo rapporto, fra dimensione privata e ruolo pubblico della fede, secolarizzazione e confessionalità, giudici e organizzazioni non governative. Ne deriva che i diritti umani non dovrebbero essere solo una creazione del diritto, interna al diritto, e immutabile, ma uno strumento in continua evoluzione, alla ricerca di una protezione sempre più universale della dignità dell’uomo.
Christopher McCrudden insegna Human Rights and Equality Law alla Queen’s University Belfast ed è William W. Cook Global Law Professor alla Michigan Law School. Fino al 2011 è stato Fellow al Lincoln College dell’Università di Oxford, dove ha insegnato Human Rights Law. È anche Fellow della British Academy e, dal 2018, della Royal Irish Academy. Membro dei comitati editoriali di prestigiose riviste accademiche come l’«Oxford Journal of Legal Studies», è membro della rete di esperti presso la Commissione dell’Unione europea per l’applicazione delle direttive in materia di uguaglianza di genere. È anche barrister presso le Blackstone Chambers di Londra e autore di decine di pubblicazioni, fra cui «Buying Social Justice» (2007) e «Understanding Human Dignity» (2013).