
L’Opera è un classico della materia, che si è sempre qualificata per chiarezza e sinteticità, completezza ed autorevolezza.
La struttura del manuale resta pienamente attuale perché immutata è la forza e la capacità dei fondare lo studio del diritto pubblico che caratterizza l'impianto della Costituzione del 1948.
Sono stati ridotti i riferimenti giurisprudenziali e alle questioni dottrinali ormai superate; sono state riviste le parti che hanno subito maggiori modifiche sul piano legislativo (ed in particolare quelle derivanti dalle importanti leggi di revisione costituzionale approvate nel corso delle ultime legislature); sono state inserite in Appendice, oltre al testo aggiornato della Costituzione, alcune tabelle riassuntive delle vicende degli organi costituzionali ed una nota per la guida alla ricerca bibliografica.
Questo volume consente di acquisire in tempi brevi una preparazione completa in Diritto Pubblico. Per raggiungere questo obiettivo sono stati analizzati gli argomenti che, per la loro importanza o per la frequenza costituiscono prevalentemente domanda d'esame, rappresentando gli snodi essenziali per conseguire una buona preparazione ad esami e concorsi. Il testo è stato totalmente ripensato anche alla luce della nuova fase costituente che caratterizza l'attuale legislatura nella quale appare consolidata, pur nelle diverse prospettive, la volontà di superare il bicameralismo perfetto delineato dalla Costituzione italiana entrata in vigore nel lontano 1948. Inoltre, in ragione di un necessario contenimento dei costi della politica chiesto a gran voce dall'opinione pubblica, il progetto di revisione costituzionale all'esame del Parlamento prevede anche la modifica del Titolo V della Parte II della Costituzione dedicata alle autonomie territoriali, nonché l'abolizione del CNEL, organo di rilievo costituzionale giudicato, ormai, inutile e improduttivo. Un breve glossario di termini specialistici o riferiti ad altri rami del diritto, posto a chiusura di ogni capitolo, permette di avere sott'occhio le definizioni dettagliate dei principali lemmi della disciplina, sollevando, così, il lettore dall'onere di consultare dizionari o altri glossari giuridici per fissare con precisione il significato di tali termini.
Lo studio delle materie romanistiche si presenta sempre più difficoltoso per i neo-iscritti alle facoltà universitarie, anche a causa della graduale "dismissione" della lingua latina dalle scuole secondarie. Proprio per rispondere alle esigenze degli studenti costretti a confrontarsi con lemmi a volte sconosciuti, è stato dato alle stampe il presente manuale che si presenta per alcuni aspetti "innovativo" e "facilitativo" rispetto ai tradizionali testi universitari. In questo volume i termini latini, quando si è ritenuto necessario, sono accompagnati dalla traduzione per renderne più comprensibile il significato e talvolta viene posto un accento, che non esiste nella lingua originaria, al fine di facilitarne la pronuncia. Anche la metodica espositiva è diversa rispetto alla manualistica classica: infatti si è seguita l'esposizione sistematica tradizionale della manualistica giusprivatistica in luogo del corretto "ordo iuris" romanistico, sia per venire meglio incontro agli aspiranti uditori giudiziari che devono preparare il diritto romano per affrontare la prova orale sia, più in generale, per facilitare lo studio comparatistico degli istituti del diritto romano rispetto a quelli del diritto vigente. Questa edizione si arricchisce, inoltre, di una Appendice che raccoglie le singole Leges in ordine alfabetico e ne esplica brevemente il contenuto: ciò al fine di consentire un'immediata reperibilità di tali fonti durante la lettura del manuale istituzionale.
Il testo è stato interamente rivisto, per recepire le novità, oltre che dottrinali, normative e giurisprudenziali intervenute dopo la nona edizione. Le novità legislative concernono, inter alia, i redditi delle società fra professionisti, il catasto, le aliquote dei redditi di capitale, i contratti di associazione in partecipazione, l’aliquota dell’Ires e la base imponibile dei dividendi delle partecipazioni qualificate, l’aumentata tassazione dei dividendi percepiti da enti non commerciali, le modifiche alla struttura del conto economico, ecc. Sono state inserite le innovazioni apportate dal D.lgs. 14 settembre 2015, n. 147, dedicato alla internazionalizzazione delle imprese (in tema di spese di rappresentanza, interessi passivi, rinuncia dei soci ai crediti verso la società partecipata, valutazione dei titoli e delle partecipazioni, perdite su crediti, società ed enti non residenti, stabile organizzazione, sostituzione del ruling internazionale con gli accordi preventivi delle imprese con attività internazionale, abolizione del regime CFC per le imprese estere collegate, monitoraggio delle attività detenute all’estero, ecc.). Si è tenuto conto delle modifiche relative al riconoscimento delle perdite pregresse, in caso di accertamento di maggiori imponibili (introdotte dall’art. 25 del decreto delegato sulle sanzioni, 24 settembre 2015, n. 158).
"Sotto trascorsi trent'anni da quando, nel 1987, fu pubblicata la prima edizione della parte generale di queste Istituzioni (la prima edizione della parte speciale è del 1989). Un confronto tra la prima e la presente edizione mette in luce le rilevanti modifiche avvenute in questi anni nel sistema tributario italiano. Basti ricordare che nel 1987 non c'era lo Statuto, che ha rimodellato l'attività amministrativa e riconosciuto nuovi diritti al contribuente; non esistevano forme di accertamento "standardizzato"; le investigazioni bancarie erano limitate; il titolo V della Costituzione non era stato riformato. Anche le sanzioni non sono le stesse: nel 1997 sono state riformate le sanzioni amministrative e nel 2000 le sanzioni penali. Il processo è stato riformato nel 1992. Nel 1987 il processo era regolato dal D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 636 e persisteva la giurisdizione del giudice ordinario sulle controversie non devolute alle commissioni. Sono cambiati anche i protagonisti: nel 1987 non c'era né l'Agenzia delle entrate, né Equitalia, divenuta ora (dal 1° luglio 2017) Agenzia delle entrate-riscossione. Ogni nuova edizione, per essere aggiornata, ha comportato tagli, inserimenti e rifacimenti, per riflettere - senza alterare la natura istituzionale e le dimensioni dell'opera - l'evoluzione della legislazione, della dottrina e della giurisprudenza. La presente edizione tiene conto delle novità intervenute nel biennio trascorso dalla precedente..." (Dalla Premessa)
Un'analisi organica delle novita, dei pregi e dei limiti della norma contenuta nell'istruzione Dignitas Connubii attraverso vari interventi di docenti di diritto processuale canonico e dei responsabili del Tribunale della Curia Romana. Il libro contiene vari studi riguardanti la recente Istruzione della Santa Sede sul modo di condurre i processi di nullita matrimoniale nei tribunali ecclesiastici. Sono presenti contributi del Presidente del Pont. Consiglio per i testi Legislativi e del Segretario del Tribunale di Segnatura Apostolica, del Decano della Facolta di Diritto Canonico dell'Universita Lateranense e del professore di diritto processuale all'Istituto canonistico di Venezia. Gli ultimi due contributi sono del Decano della Rota Romana e del docente di diritto processuale dell'Universita della Santa Croce. A chiusura del volume sono contenuti due sussidi.
La 32a Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana (Roma 14-18.5.1990) approvò l’Istruzione in materia amministrativa, pubblicata il 1° aprile 1992. Essa intendeva favorire l’applicazione, in ambito patrimoniale e amministrativo, del nuovo Codice di diritto canonico (1983), con le relative delibere applicative approvate dalla CEI, e dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense (1984), a cui era seguita la riforma della legislazione pattizia in materia di enti e beni ecclesiastici e di sostentamento del clero.
Considerata l’opportunità di poter continuare a disporre, a livello nazionale, di un testo che offra indirizzi comuni in materia giuridico-amministrativa, il Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici ha proceduto a un lavoro di revisione e aggiornamento della materia. La nuova Istruzione è stata quindi approvata dalla 54a Assemblea generale della CEI (Roma, 30-31.5.2005). Il testo, che mantiene sostanzialmente la struttura e l’impianto della prima versione, è corredato di quattro allegati: a) classificazione degli enti ecclesiastici ai fini del riconoscimento civile; b) tabella dei controlli canonici sugli atti di straordinaria amministrazione; c) decreto di determinazione degli atti di straordinaria amministrazione per le persone giuridiche soggette al vescovo; d) attestazione circa le norme statutarie dell’ente parrocchia.
Sommario
Determinazione. Decreto. 1. Le fonti del diritto amministrativo-patrimoniale. 2. Gli enti ecclesiastici. 3. La potestà esecutiva del vescovo diocesano nell’amministrazione dei beni ecclesiastici. 4. Le fonti di sovvenzione nella Chiesa. 5. L’amministrazione ordinaria e straordinaria. 6. L’ente diocesi. 7. L’Istituto diocesano per il sostentamento del clero. 8. L’ente parrocchia. 9. I luoghi di culto. 10. Le associazioni di fedeli. 11. Le fondazioni. Allegati. Indici.
Note sul curatore
Agostino De Angelis (1943), del clero di Roma, è prelato uditore del Tribunale della Rota Romana. Come direttore dell’Ufficio giuridico del vicariato di Roma (1970-2001) ha curato lo studio e l’applicazione diocesana della riforma degli enti e dei beni ecclesiastici, prevista dal nuovo Codice di diritto canonico e dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense. Quale membro, dal 1985, del Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici della CEI ha collaborato alla redazione delle norme di attuazione del Concordato e in particolare ha curato la redazione dell’Istruzione in materia amministrativa, sia nel 1992 sia nel 2005.
Attualmente è docente di giurisprudenza nello Studio rotale, consultore della Prefettura degli affari economici della Santa Sede e, dal 1980, segretario per gli affari giuridici della Conferenza episcopale laziale.
Come e quanto influiscono i profondi cambiamenti di parole come coscienza, natura, libertà sul senso della Giustizia e sullo stesso concetto di diritto? La ragione moderna, con le sue radici di autonomia assoluta, di fronte alla giustizia come profondo bisogno dell'uomo ci ha consegnato degli strumenti o ci ha lasciati soli? Da quell'irreversibile incontro tra mondo classico, religiosità ebraica e cristianesimo si è sviluppata una parabola che va dal riferimento a un ordine trascendente alla nascita del diritto "soggettivo", come lo si intenderà poi nella modernità. In questo libro si intravede l'affresco dell'itinerario storico e culturale della giustizia interrogando e mettendo a confronto autori moderni e contemporanei, da Ricoeur a Hulsman, da Habermas a Benedetto XVI, da Natalino Irti a don Giussani, da Villey a Glendon, gettando luce sulla storia della coscienza dell'uomo moderno e su quanto egli abbia concorso a disegnare il labirinto nel quale sembra essere bloccato. E con esso il diritto. Appunti per un'antropologia giuridica, nati dal non voler rinunciare, da parte dell'autore, all'appassionato e duro confronto tra la propria esperienza di uomo e la viva materia della giustizia, delle sue regole sino all'esecuzione della pena. Prefazione di Eugenio Borgna. Introduzione di Lorenza Violini.