
I rapporti tra Intelligence e Magistratura hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un tema così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai c'è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che rendono sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro, con un taglio divulgativo ma rigoroso, si evidenzia un aspetto centrale per le democrazie del XXI secolo, dove sarà l'Intelligence a determinare chi vincerà o perderà la sfida del futuro.
Questo libro ripercorre le vicende storiche dell'interdizione giudiziale in una delle fasi più creative del diritto europeo. Al crocevia fra elaborazioni teoriche e pratiche sociali, emerge il confronto, non sempre pacifico, tra saperi diversi. L'intreccio disciplinare fra diritto e medicina impone, nella Francia rivoluzionaria, una costante ridefinizione dei contorni della follia. Tra antico e nuovo, è solo con la codificazione del diritto, nel 1804, che si verifica una vitale cesura con l'Ancien Régime: il Code Civil nasce in un'epoca segnata dalla tensione tra urgenze della riforma e nostalgie della tradizione. Per mettere a fuoco le questioni giuridiche più rilevanti, questo libro attinge a piene mani ai primi progetti del Code Civil, ai dibattiti che ne hanno animato i lavori preparatori, ai trattati di medicina e alle opere della dottrina e della giurisprudenza di quegli stessi anni. Dalla tutela dell'interdetto al consiglio di famiglia, dagli strumenti di controllo alla forza invasiva della legge, dall'iconografia giuridica del prodigo agli aggiustamenti mimetici degli interpreti.
Interest in international law has increased greatly over the past decade, largely because of its central place in discussions such as the Iraq War and Guantanamo, the World Trade Organisation, the anti-capitalist movement, the Kyoto Convention on climate change, and the apparent failure of the international system to deal with the situations in Palestine and Darfur, and the plights of refugees and illegal immigrants around the world.
This Very Short Introduction explains what international law is, what its role in international society is, and how it operates. Vaughan Lowe examines what international law can and cannot do and what it is and what it isn't doing to make the world a better place. Focussing on the problems the world faces, Lowe uses terrorism, environmental change, poverty, and international violence to demonstrate the theories and practice of international law, and how the principles can be used for international co-operation.
La rappresentazione della forma della luce richiede una ricerca di soluzioni espressive sempre diverse, sia in ambito visivo sia letterario, che in epoca moderna mettono in discussione il ruolo interpretativo dell'uomo nei confronti del paesaggio. L'indagine della riflessione storico-artistica di Francesco Arcangeli, allievo di Roberto Longhi, consente di delineare una possibile riconciliazione nel rapporto quasi del tutto compromesso tra uomo e natura. Il critico d'arte bolognese, riannodando i fili che legano arte informale e Romanticismo, ha proposto il concetto di "tramando" come riconfigurazione continua della tradizione per formulare inesplorate ipotesi espressive, che si rivela strumento indispensabile per riscoprire le radici del discorso sulla visività degli scrittori italiani tra gli anni Quaranta e Sessanta. Il volume, grazie all'analisi di scambi epistolari inediti, ricostruisce i legami intellettuali tra Arcangeli, il pittore Ennio Morlotti e alcuni "amici scrittori", accomunati dalla volontà di mantenere viva una certa tradizione culturale anche in un'epoca che segna la crisi dell'uomo occidentale sempre in rivolta contro il proprio destino.
L'interpretazione giuridica, cioè l'attività volta a cogliere il significato delle disposizioni del diritto, costituisce "il problema eterno del diritto". Le leggi devono essere applicate, e le controversie risolte: il momento dell'interpretazione è dunque ineliminabile. Accanto ad interpretazioni "giuste", vengono date interpretazioni che sono frutto di interessi particolaristici e, dunque, relativistiche. Come si pongono il diritto e l'interpretazione giuridica ripetto alle concezioni antagoniste del bene che si contendono lo spazio nelle società pluraliste contemporanee? Per Rosenfeld la chiave di volta è costituita dal "pluralismo comprensivo" che "riconcilia il sé con l'altro".
Un'idea-guida muove l'articolata riflessione di Gustavo Zagrebelsky intorno alla legge: il diritto è una dimensione del vivere comune che non si lascia racchiudere e ridurre alla volontà di un qualunque legislatore e nemmeno si lascia dedurre da un qualche principio astratto di razionalità naturale o giustizia. La legge non vive isolata, costretta entro le rigide maglie di un mondo astratto, ma è calata nel contesto giuridico che le sta intorno. È essa stessa forma della convivenza. Né, tanto più, si può pensare il diritto come una realtà separata, avulsa dalle condizioni storiche, politiche, sociali e culturali in cui esso è chiamato a prestare i suoi servigi. Agire secondo diritto richiede agli attori, legislatori, giudici e giuristi in genere, la consapevolezza della loro posizione entro le istituzioni del diritto e dell'ethos che ne deriva. Questo ethos è, per ora, quello di una società plurale, aperta all'accoglienza.
«Intorno alla legge» - il titolo del libro - allude proprio alla rete di interrelazioni e tensioni in cui l'universo giuridico è immerso, costantemente avvolto.