
La "società dell'informazione" in cui viviamo è caratterizzata da un assetto sociale e produttivo fondato sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Vi è quindi una relazione molto stretta fra accesso ai mezzi di comunicazione di massa, pluralismo delle idee, libertà di espressione e, in ultima analisi, democrazia. La partecipazione attiva e consapevole dei cittadini alla vita politica, sociale ed economica dello stato presuppone necessariamente la possibilità per ciascuno di accedere ad informazioni complete, veritiere, attendibili e riferibili ad una pluralità di punti di vista. Da qui l'esigenza di norme che proteggano il diritto individuale all'intangibilità della propria sfera privata e della propria reputazione, ponendo così alcuni limiti all'esercizio del diritto di cronaca e al trattamento dei dati; che, ponendo analoghi limiti, garantiscano l'efficiente amministrazione della giustizia e la sicurezza del nostro stato; che orientino la professione giornalistica, affinché sia realizzato il pluralismo informativo; che definiscano il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo e le sue peculiarità rispetto alle emittenti private; che realizzino la progressiva liberalizzazione del settore delle comunicazioni elettroniche; che, attraverso l'istituzione di autorità indipendenti, contemperino gli interessi pubblici e privati; che garantiscano i diritti degli utenti-consumatori; che vincolino la comunicazione politica alla par condicio.
Le sfide dell'evangelizzazione necessitano oggi come ieri di cristiani maturi e consapevoli. L'iniziazione cristiana, come itinerario di fede, è il cammino che la chiesa propone ai suoi fedeli fin dalle origini. In una prospettiva interdisciplinare e di ampio respiro che vede accomunate le chiese di Oriente e Occidente ci si interroga sulle problematiche che una compiuta iniziazione cristiana pone ai nostri giorni.
L'intelligenza artificiale è ormai entrata a far parte delle conversazioni quotidiane: incuriosisce, impaurisce, insospettisce come forse nessun'altra novità ha mai fatto. Ed è così diventata un mito cui colleghiamo parole che ingannano, costruendo narrazioni inquietanti e poco realistiche. Eppure le sue applicazioni in sanità, per fare un esempio concreto, sono tante e utili. Ma come possiamo conviverci? Se un sistema di IA causa dei danni può esserne considerato responsabile? Come sono protetti i dati personali di cui si nutre? Per governare questo nuovo fenomeno si invocano nuove regole giuridiche: ma quali sono le regole davvero necessarie? Certo si dovrà tendere a un sistema di regole globali, poiché non abbiamo a che fare con un fenomeno contenibile entro limiti geografici. L'Unione europea sta per approvare un nuovo regolamento, ma cosa accadrà nel resto del mondo? Il volume riflette su questi e altri interrogativi, cui non è e non sarà semplice dare risposta.
I rapporti tra Intelligence e Magistratura hanno segnato profondamente le vicende della nostra Repubblica. Eppure si è ancora poco indagato su un tema così rilevante, che anima da anni il dibattito politico. Oggi più che mai c'è bisogno di una risposta forte delle élite pubbliche per fronteggiare il terrorismo e la criminalità che rendono sempre più incerta la vita dei cittadini. Pertanto, tra Intelligence e Magistratura, occorre passare dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria. In questo libro, con un taglio divulgativo ma rigoroso, si evidenzia un aspetto centrale per le democrazie del XXI secolo, dove sarà l'Intelligence a determinare chi vincerà o perderà la sfida del futuro.
Questo libro ripercorre le vicende storiche dell'interdizione giudiziale in una delle fasi più creative del diritto europeo. Al crocevia fra elaborazioni teoriche e pratiche sociali, emerge il confronto, non sempre pacifico, tra saperi diversi. L'intreccio disciplinare fra diritto e medicina impone, nella Francia rivoluzionaria, una costante ridefinizione dei contorni della follia. Tra antico e nuovo, è solo con la codificazione del diritto, nel 1804, che si verifica una vitale cesura con l'Ancien Régime: il Code Civil nasce in un'epoca segnata dalla tensione tra urgenze della riforma e nostalgie della tradizione. Per mettere a fuoco le questioni giuridiche più rilevanti, questo libro attinge a piene mani ai primi progetti del Code Civil, ai dibattiti che ne hanno animato i lavori preparatori, ai trattati di medicina e alle opere della dottrina e della giurisprudenza di quegli stessi anni. Dalla tutela dell'interdetto al consiglio di famiglia, dagli strumenti di controllo alla forza invasiva della legge, dall'iconografia giuridica del prodigo agli aggiustamenti mimetici degli interpreti.

