
Il dizionario di diritto pubblico comparato si propone di offrire a studenti e studiosi della materia uno strumento agile ma al contempo esaustivo per spiegare il significato dei principali lemmi abitualmente utilizzati. Organizzato intorno ai temi classici della comparazione (ad esempio il metodo, costituzioni e costituzionalismo, fonti del diritto, decentramento, organizzazione dello Stato, giustizia costituzionale), contiene voci di varia dimensione, secondo l'importanza del lemma, scritte da comparatisti e giuristi di vari Paesi (e a volte anche da cultori di altre discipline).
Siamo tutti scontenti dello Stato italiano. Governi e opinioni pubbliche delle altre nazioni europee, stupiti dalla mancanza di solidità e compattezza delle istituzioni e dalla loro difficoltà a governarci. I governanti nazionali, le cui politiche rimangono parzialmente inattuate. I governati, che lamentano costi e inefficienze dei poteri pubblici. I burocrati, frustrati e impotenti, per di più accusati del malfunzionamento dell'amministrazione. L'alta dirigenza, identificata come una casta. Le ragioni di questa situazione sono state ampiamente ricercate dagli storici. Mancava però una ricostruzione dall'interno della macchina statale italiana e un esame degli eventi esterni che ne hanno condizionato lo sviluppo nel secolo e mezzo di storia unitaria.
Il presente volumetto si propone di far conoscere le principali istituzioni per il tramite delle quali la Chiesa è governata nella sua dimensione universale e nella sua dimensione particolare, comprendendo quale rapporto di derivazione esiste tra la natura della Chiesa, che è anche una peculiare società visibile legata dal vincolo della comunione tra i suoi fedeli, e le strutture necessarie per il suo governo. In particolare il volume contiene una prima riflessione sulla riforma avviata da papa Francesco relativamente alla curia romana, allo Ior, alla struttura economico-amministrativa della Santa Sede, alla prevenzione ed al contrasto del riciclaggio, con riferimenti all'ultima Esortazione apostolica Evangelii gaudium.
In questo volume viene proposta una ricostruzione delle linee essenziali del pensiero giuridico islamico. Lo scopo principale di questo saggio è di favorire una comprensione della cultura giuridica islamica nella sua complessità e unitarietà, cercando di contrastare sia l'approccio eurocentrico sia il paradigma relativista, tanto comodo quanto ingannevole. Il problema principale nel confronto con l'Islam è, infatti, rappresentato dalla presenza di molti false friends concettuali. Concetti come "tolleranza", "dialogo" o "democrazia" hanno significati diversi nel linguaggio politico dell'Islam e in quello europeo, ma non tanto diversi da poter essere distinti sempre con chiarezza o addirittura contrapposti.
La legge di riforma dell'Università, conosciuta come legge Gelmini, è entrata in vigore a inizio del 2011. Molte le novità che sono state introdotte, soprattutto a livello di governance. Una in particolare si mostra come novità assoluta: il ruolo del direttore amministrativo, così come conosciuto nel corso degli anni, è sostituito da quello di direttore generale. Non solo: il direttore generale è individuato come "organo" dell'ateneo insieme a rettore, consiglio di amministrazione, senato accademico, nucleo di valutazione e collegio dei revisori dei conti. Al direttore generale viene attribuita "la complessiva gestione e organizzazione dei servizi, delle risorse strumentali e del personale tecnico-amministrativo dell'ateneo". Come interpretare il nuovo ruolo in rapporto alle esigenze degli atenei, organizzazioni estremamente complesse, che devono sempre più affrontare la loro missione con sguardo alla razionalizzazione e standardizzazione dei costi, alla gestione delle risorse umane per competenze, alla performance dell'intera organizzazione? Un interrogativo su cui il volume riflette, e cui contribuisce a rispondere.
La Chiesa cattolica guida un sesto dell’umanità, grazie a un ordinamento collaudato da duemila anni di storia che trova il suo segno più caratteristico nelle ‘chiavi del regno’ affidate da Cristo a Pietro. È l’unico esempio di governo globale operante nella nostra età, che pure è chiamata a vincere le sfide della globalizzazione. Ha relazioni diplomatiche con 187 Paesi ed è presente nelle maggiori organizzazioni internazionali. Ha rinnovato le sue leggi, al fine di adeguarle agli insegnamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. Il Codice della Chiesa latina del 1983 ha 60 edizioni bilingui ed è tradotto in 17 lingue tra cui il cinese, il vietnamita, il giapponese, l’indonese, il coreano. È una realtà dunque imponente e capillare; eppure se ne parla poco tra i non addetti ai lavori.
Anche a loro è rivolto questo volume, pur prevalentemente indirizzato agli studenti e ai canonisti. Esso si articola in due sezioni: la prima approfondisce quattro specifiche tematiche (la Chiesa e il diritto; la struttura costituzionale della Chiesa; i principi generali del matrimonio canonico; la Chiesa e il mondo), che non sono le uniche ma tra le più indicative del governo della Chiesa, fornendone i principi di base giuridici e storici.
La sezione seconda contiene cinque Lezioni magistrali, pronunciate nel corso dell’anno accademico 2001-2002 da altrettanti Cardinali o Arcivescovi, responsabili di vertice di significativi Dicasteri o Consigli della Curia romana. Esse consentono di apprezzare la tradizione di scienza e di prudenza con la quale i più diretti collaboratori del Romano Pontefice guidano settori istituzionali di primaria importanza: dal governo dei Vescovi, alle terre di missione, all’amministrazione della giustizia, alle relazioni internazionali, alla preparazione e controllo delle leggi.
Ombretta Fumagalli Carulli, coniugata con due figli, si è laureata in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1966. Dal 1975 è titolare di cattedra universitaria (gruppo di discipline: Diritto canonico e Diritto ecclesiastico) alla Facoltà di Giurisprudenza, prima a Ferrara e poi alla Cattolica, dove insegna tuttora. Dal 1981 eletta nelle istituzioni dello Stato italiano: Consiglio Superiore della Magistratura (1981-1986); Camera dei deputati (1987-1996); Senato della Repubblica (1996-2001). Dal 1993 al 2001 è stata componente del Governo italiano: Sottosegretario alle Poste e comunicazioni, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per la Protezione civile, Sottosegretario all’Interno, Sottosegretario alla Sanità. Dal 1999 è presidente dell’Intergruppo internazionale «Parlamentari per il Giubileo». Visiting professor in diverse Università straniere e membro di società scientifiche e di comitati di riviste, è autrice di saggi, volumi, voci in Enciclopedie nelle seguenti discipline: diritto canonico, diritto ecclesiastico, storia della Chiesa, ordinamento giudiziario, procedura penale, diritto costituzionale, diritto di famiglia, diritto processuale civile, dottrina sociale della Chiesa.
Il volume affronta un tema classico dell'organizzazione delle Assemblee legislative, quale quello dei gruppi parlamentari, dei quali viene colta la persistente posizione di centralità in relazione al duplice ordine di rapporti che connotano la forma di governo e la forma di Stato, nonostante le trasformazioni registratesi negli ultimi anni nel sistema dei partiti entro il quadro politico-istituzionale ed, in connessione, nel funzionamento del regime parlamentare, per un verso; e malgrado la "fuga" dei poteri dal Parlamento, per altri. La ricerca, condotta anche in un'ottica di diritto comparato ed europeo, riprende e approfondisce i più dibattuti nodi interpretativi sull'argomento dalla natura giuridica dei gruppi; alle loro funzioni in rapporto all'evoluzione del parlamentarismo; alle relazioni di essi con i partiti politici, da un lato, e con i singoli parlamentari, dall'altro pervenendo a conclusioni originali, anche nel tentativo di fornire a taluni dei più pressanti ed attuali problemi connessi, tra cui il fenomeno della mobilità dei parlamentari, soluzioni coerenti con i principi costituzionali sulla rappresentanza politica nell'ordinamento democratico e pluralista.
La terza edizione del volume esce a 20 anni dall'entrata in vigore del Decreto legislativo dell'8 giugno 2001 n. 231. Fermo restando che in tema 231 il contesto giurisprudenziale è ancora in via di definizione, parallelamente si assiste a una normazione volontaria in forte evoluzione e rafforzamento a supporto dei Modelli e a un'importante revisione delle best practice di settore che forniscono interessanti spunti per un indirizzo attuativo piÃ^1 mirato. In questa nuova edizione dell'opera vengono presi in considerazione anche i reati cosiddetti dolosi, concentrando l'attenzione su quelli correlabili a norme volontarie (es. ISO 37001 per l'anticorruzione). A questi si aggiunge la nuova norma relativa ai sistemi di gestione della compliance (ISO 37301), col concetto di compliance richiamato dall'HLS e dai sistemi di gestione ISO, oltre che dalla nuova edizione delle Linee Guida di Confindustria del 2021, inteso come impalcatura strategica su cui costruire il sistema di gestione integrato aziendale.
Karl-Heinz Ilting, noto studioso di Hegel e curatore delle lezioni hegeliane di filosofia del diritto, della religione, della natura, della storia, ha fornito un importante tassello alla letteratura critica rendendo accessibili materiali inediti. Ma il suo contributo, che emerge in filigrana da queste pagine, va oltre Hegel: riguarda il suo legame con il diritto naturale moderno e i suoi effetti sul pensiero contemporaneo. Il pensiero hegeliano, che qui si presenta nel suo sviluppo rispetto alla storia del pensiero politico, fra istanze classiche e moderne e in particolare nel confronto con Aristotele, fino alla elaborazione della filosofia del diritto e di concetti alla base dello Stato quali "moralità", "libertà individuale", "eticità", è osservato alla luce della categoria di "adattamento" (Anpassung) alla contingenza storica, che spiegherebbe la torsione della concezione politica hegeliana in senso conservatore piuttosto che liberale. Eppure a questo adattamento si può ricondurre il vissuto biografico di Hegel più che l'idea di fondo: una coscienza della libertà che non giunge, per contingenze storiche, a sollevarsi dal piano della descrizione fattuale a quello normativo. Una linea interpretativa che fa scorgere in Hegel stesso i germi di quel movimento epocale e inarrestabile che è il nichilismo, invitando a ripensare l'intero sistema hegeliano.

