
"English for Lawyers" è il nuovo manuale di inglese giuridico per gli studenti delle facoltà giuridiche e per gli operatori del diritto. Il volume tiene conto delle più recenti direttive del Common European Framework of Reference sulla didattica dell'English for Specific Purposes (ESP), e dei programmi d'insegnamento universitari. Utile per il lavoro in classe o per lo studio autonomo, il libro introduce una varietà di temi legali ed economici, tratti da fonti autentiche del sistema legale inglese. La proposizione di testi autentici guida gli studenti alla padronanza di una cultura linguistico-giuridica. "English for Lawyers suggerisce": le strategie di reading, le attività di writing, l'acquisizione di una linguistic competence nella terminologia giuridica. I Test of Legal English Skills e Test of Legal English Correspondence contengono un apparato di esercizi per la preparazione agli esami, oltre che le chiavi di risoluzione di tutte le esercitazioni. Completa il volume un glossario dell'inglese giuridico utile nella pratica professionale con riferimenti ai termini di derivazione latina.
Il volume intende offrire agli studenti, ma in realtà a chiunque desideri un primo approccio alla materia, una trattazione sistematica e aggiornata degli enti cui danno vita le confessioni religiose. L'opera si sofferma in modo particolare sugli enti della Chiesa cattolica, ma si riferisce comunque anche al sistema degli enti acattolici, non solamente per evidenziarne le eventuali differenze rispetto a quello degli enti religiosi cattolici; ma altresì, e soprattutto, per comprendere l'omogeneità tendenziale di un settore, i caratteri comuni che legano le varie categorie di istituti, e che possano dar luogo a una reale, o quantomeno possibile, figura unitaria giuridicamente rilevante: l'ente religiosamente qualificato. Prendendo le mosse dalla soggettività religiosa e civile di tali organismi, è analizzata la disciplina dei beni religiosi anche con riferimento al patrimonio ai luoghi di culto ai beni culturali, e l'attività degli enti cultuali, dando conto delle principali novità in tema, sia legislative, come la recente riforma del Terzo Settore, sia giurisprudenziali, sia amministrative.
Il volume studia nella dimensione canonistica e nel diritto italiano le principali questioni attorno all'istruzione amministrativa della CEI.
La recente riforma del Terzo settore con cui è stata legislativamente ristrutturata tutta la materia del non profit italiano, presenta diversi aspetti critici legati alla sua attuazione che necessitano di essere chiariti. In particolare, si pongono particolari problemi applicativi con riferimento alla categoria degli "enti religiosi civilmente riconosciuti" individuata dal legislatore. A parte i dubbi ermeneutici creati dalla terminologia adottata, vi sono anche delle difficoltà connesse alle potenziali incompatibilità della nuova disciplina del Terzo settore con le caratteristiche strutturali degli enti di matrice religiosa. Il volume, in attesa che giungano chiarimenti dalla giurisprudenza, cercherà di affrontare, con specifico riferimento agli enti canonici, le principali criticità della riforma, proponendo soluzioni interpretative in modo da fugare i dubbi circa la possibilità tecnico/giuridica di applicare la riforma agli enti ecclesiastici.
La recente Legge delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (2016), interviene nell'ambito del volontariato, della cooperazione sociale, dell'associazionismo no profit, delle fondazioni e delle imprese sociali, introducendo categorie di grande rilevanza sistematica. In questa direzione, la promozione dei titoli di solidarietà , già previsti dal d.lgs. n. 460/1997, unitamente all'allargamento della platea dei beneficiari dell'equity crowdfunding (ad oggi limitato alle sole start up) e, infine, la definizione di un trattamento fiscale di favore per «titoli finanziari etici», così da premiare quei cittadini che investono i loro risparmi nella finanza etica. In tale contesto, gli enti di Terzo settore vengono qualificati come soggetti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, che promuovono attività di interesse generale. La nuova (e forse troppo ampia) soggettività , risente della difficoltà di trasferire identità tradizionalmente legate alle scienze sociali, in ambito giuridico. Al tempo stesso, la formulazione contenuta nella Legge delega se da una parte evidenzia una ricchezza di forme, dall'altra lascia inalterati possibili rischi di disorientamento ermeneutico. Si conferma, infatti, un sistema caratterizzato da specialità normative che costringono l'operatore del diritto a coordinare le disposizioni sulle Onlus e l'Impresa sociale, con quelle previste dalle specifiche normative istitutive. Per altro verso, si assiste ad un travalicamento dei confini del Diritto tributario di cui gli enti in esame sono, comunque, parte rilevante che, a sua volta, è «costretto» a seguirne gli esiti ovvero le derive, legate a forme di evasione o elusione fiscale. In ogni caso, proprio in questa apparente distanza, il Diritto tributario manifesta il suo peculiare ruolo: segnalare/evitare che la dimensione economico commerciale, diventi costitutiva delle nuove configurazioni giuridiche.
In questo numero viene dato ampio sviluppo al tema della "Filosofia del diritto", materia curricolare per tutte le Facoltà di diritto canonico. Il numero prosegue poi con la descrizione delle competenze dei dicasteri della Curia Romana, avendo questa volta ad oggetto la Congregazione del culto divino e della disciplina dei sacramenti. Altri interventi riguardano la storia del diritto canonico, il diritto canonico orientale e l'ordinario. Nota bibliografica a tema sulla teologia del diritto canonico. Contributi di: Franco Viola, Camila Herrera Pardo, Francesco Mercadente, Franco Todescan, Pietro Amenta, Chiara Minelli, Garcia Martin, Natale Loda, Matteo Visioli.

