
Questa biografia ormai classica di don Orione (1872-1940) – che, rinnovata, vede ora la decima edizione – ne rievoca l’anima e le opere, configurandole nell’epoca e nelle situazioni in cui egli visse. Il valore del ritratto che ne deriva va riposto nell’immediatezza dei ricordi che l’autore ha attinto nella consuetudine col suo padre e maestro e con le persone a lui vicine. Grazie alla conoscenza fisica e alle informazioni di prima mano, è stato possibile individuare il volto autentico del piccolo «facchino della Provvidenza». Vengono rilevati i carismi dell’uomo di Dio, dell’apostolo, del taumaturgo, dell’eroico servitore che ha inteso redimere dal dolore e dalla miseria umili ed emarginati. Ma il libro si sofferma pure su aspetti inediti e poco noti: un uomo quasi timido, vestito di una talare sdrucita, legato a un ambiente forse un po’ ristretto, però coraggioso e aperto nel dialogo con gli uomini del suo tempo – Carducci, Buonaiuti, Murri, Silone, De Luca – persuaso che «l’ultimo a vincere è sempre Dio» anche quando «si serve degli stracci per fare cose grandi».