
Breve storia di due genitori di Perugia che hanno perso un figlio: come si sono incontrati, le crisi, le gioie della maternità e paternità, l'ora tremenda dell'impatto con la morte, la grazia di quella tragedia trasformata in un supplemento di vita, grazie alla fede. Il racconto della vita di Giacomo, il figlio, è un'occasione per: meditare sul tema della morte e rafforzare la voglia di vivere, condividere la speranza nella vita eterna, lodare Dio. I genitori hanno accompagnato Giacomo verso la vera vita: hanno perso un figlio, ma hanno rafforzato la fede. Hanno sofferto, ma non invano. Hanno pregato chiedendo la guarigione del loro piccolo: in cambio hanno ricevuto lo Spirito Santo. Dio non li ha liberati dal dolore.
Una pratica agenda giornaliera dedicata a uomini e donne, martiri del nostro tempo, perseguitati per la giustizia.Ogni giorno una riflessione tratta dai loro scritti, pensieri, testimonianze.
"Davanti a un bambino sofferente, l'unica preghiera che a me viene è la preghiera del perché. Signore perché? Lui non mi spiega niente. Ma sento che mi guarda. E così posso dire: Tu sai il perché, io non lo so e Tu non me lo dici, ma mi guardi e io mi fido di Te, Signore, mi fido del tuo sguardo". Con queste parole papa Francesco riassume il pensiero di teologi che in tutti i tempi sono stati sfidati dalla domanda: «Dove è Dio quando un innocente muore? Dove è Dio quando la terra trema? Dov'era Dio quando si costruivano i campi di concentramento e di sterminio?». Il teologo Valentino Salvoldi descrive in questo testo un tipo di sofferenza che, umanamente parlando, è assurda: quella di un bambino... Una vita consumata in breve tempo, arricchita dal dono della fede. Arricchita da un sorriso abbozzato in terra e consacrato in cielo. (Dalla prefazione del Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia)
"I martiri del nostro secolo. Quest'anno guardiamo a quei credenti che per testimoniare la loro fede in Dio e nei valori umani e divini si sono lasciati ammazzare. Tra questi, ho scelto persone che ho incontrato, o delle quali ho colto la testimonianza nei luoghi stessi in cui sono state martirizzate. Uomini e donne che hanno fatto propria la follia evangelica." (Dall'Introduzione)
La riflessione che ci è offerta considera la relazione tra il sacramento dell'Eucaristia e il sacramento del Matrimonio. Troppo spesso il rapporto tra questi due momenti salvifici è stato considerato soltanto in una prospettiva di "si può o non si può?", per capire se, nell'assenza di uno dei due - il matrimonio, per capirci - sia possibile accedere all'altro e cioè ricevere la comunione. L'ottica che siamo invitati a considerare è del tutto diversa. L'autore, con felice intuizione, ci invita a contemplare la celebrazione del Sacrificio dell'Eucaristia, seguendone passo passo i diversi momenti, confrontandoli con i gesti della celebrazione matrimoniale. Non però pensando al rito del Matrimonio, quale è celebrato nel giorno delle nozze, secondo le norme della liturgia, ma in quelli che sono gli atti della vita di ogni giorno in ogni matrimonio.