
A ottocento anni dalla composizione del Cantico delle Creature e dalla morte di san Francesco, questo libro propone una lettura etico-sociale dell’opera del santo di Assisi, ponendola in dialogo con le sfide contemporanee dell’ecologia integrale e, per quanto possibile, con i nuovi paradigmi tracciati dall’Intelligenza artificiale. Non un’analisi letteraria, ma un percorso di riflessione che parte dal linguaggio “gentile” del Cantico per interrogare la nostra realtà ferita: l’ambiente devastato, l’umanità smarrita, la morte rimossa. In un mondo che fatica a perdonare e a custodire, è ancora possibile lodare Dio per ogni creatura? Le parole del Poverello d’Assisi ci guidano verso un cammino di mitezza e speranza, di comunione e fraternità, riscoprendo nella nudità della terra il senso profondo della povertà e della pace. Il Cantico, proprio quando parla di morte, si fa inno alla vita e alla bellezza, offrendo una visione radicale e luminosa: la cura della casa comune come atto spirituale e politico, un impegno quotidiano che nasce dalla lode e si fa speranza attiva. È questo che traspare anche dalla versione in lingua napoletana del Cantico scritta dai detenuti ospiti del Centro di Pastorale carceraria dell’arcidiocesi di Napoli, riportata in appendice al volume. La loro versione è intensa come i colori che hanno scelto e utilizzato per i disegni in copertina, tinte d’anime non arrese al male ma tavolozza di sentimenti ricchi di vita.
L'autore, alla luce delle scienze umane e sociali, partendo dai drammatici scenari socio-ambientali e di «guerra mondiale a pezzi», pone l'attenzione su una serie di interrogativi di senso e prospettive di lettura. Termini come guerra, conflitto, pace e speranza sollecitano lo sguardo sulla necessità di creare paradigmi diversi per una vera rivoluzione della speranza che abbia come fondamento un'idea di ecologia integrale. Il tema del linguaggio consente all'autore di allargare le maglie della riflessione verso la politica, nella speranza di rifondare una comunità umana che nella solidarietà tra singoli riscopra la solidarietà con l'ambiente, con la natura con la casa comune - la nostra Terra - secondo l'interpretazione di papa Francesco che, geograficamente ed esistenzialmente, incita l'attenzione e la visione di un Mediterraneo come via di pace. La speranza diviene un cammino «nonostante» tutto, non facile ottimismo ma responsabilità di ciascuno e di tutti.

