
Uno dei maggiori esperti di visualizzazione dei dati analizza il modo in cui i grafi ci influenzano in negativo e in positivo la nostra percezione della verità. I social media hanno reso onnipresenti - e facili da condividere come mai prima d'ora - grafici, mappe e diagrammi. Se queste visualizzazioni possono informarci meglio, possono anche fuorviarci, mostrando dati incompleti o inaccurati, suggerendo configurazioni ingannevoli, o dandoci informazioni sbagliate Molti di noi sono impreparati a interpretare le informazioni visive che politici, giornalisti, pubblicitari e perfino i nostri datori di lavoro ci presentano ogni giorno, e consentono così a cattivi attori di manipolarci facilmente nel loro interesse. Il dibattito pubblico è sempre più condizionato dai numeri e per capirne il senso dobbiamo essere in grado di decodificare le visualizzazioni. A partire da esempi contemporanei, che vanno dalle infografiche sui risultati elettorali ai grafi ci del PIL globale e dei successi al box office, questo libro ci insegna come fare.
Mai come oggi abbiamo a disposizione enormi quantità di informazioni accessibili gratuitamente; con gli strumenti adatti possiamo dare un senso a questa massa di dati per individuare schemi e tendenze che altrimenti non sarebbero visibili. Con questa introduzione pratica al funzionamento delle infografiche, imparerete a utilizzarle come strumenti per guardare oltre gli elenchi di numeri e variabili, e raggiungere nuovi livelli di comprensione del mondo che ci circonda. Il primo libro a offrire un'ampia introduzione pratica all'infografica e alla visualizzazione, L'arte funzionale rivela: perché la visualizzazione dei dati dovrebbe essere concepita come un'"arte funzionale"; come utilizzare i colori, i caratteri e altri strumenti grafici per rendere le infografiche più efficaci, non solo esteticamente più gradevoli; come il nostro cervello percepisce e ricorda le informazioni; le tecniche migliori per la creazione di infografiche interattive; una panoramica esaustiva del processo creativo alla base di un'infografica riuscita; una ricca galleria di progetti ricchi di spunti, firmati dai migliori designer e visual artist del mondo.
A partire dal 1990, Alberto Cairo ha visto succedersi in Afghanistan il regime filo-comunista del dottor Najibullah, quello dei mujahiddin, dei talebani, e quello di Karzai sostenuto dagli eserciti stranieri, ognuno promettendo pace e sicurezza. Suoi punti di osservazione sono i centri di riabilitazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in cui lavora. Sparsi per l'Afghanistan, strutture di riferimento per gente d'ogni etnia e ceto, i centri hanno affrontato negli anni profondi mutamenti, divenendo scuole di speranza, spesso in bilico tra farsa e tragedia. Perché l'Afghanistan? Arrivato per restarvi un breve periodo soltanto, gli eventi, gli afgani e il lavoro per i disabili hanno cambiato i suoi piani. Non senza dubbi e difficoltà. Ed è solo ascoltando la popolazione che ha imparato a comprendere il paese e a trasformare il suo lavoro per rispondere ai veri bisogni della gente.
In brevi, scarni e lucidi racconti la tragedia di una guerra ramificata e incessante, il dramma delle mine, della miseria, dei signori della guerra. Ma anche, e forse soprattutto, la dignità dei pazienti, la dedizione di medici e infermieri afghani, le piccole storie di vita quotidiana. Una prosa essenziale come può esserlo quella di chi vive in prima persona gli avvenimenti. La testimonianza di un volontario in servizio presso la Croce Rossa Internazionale di Kabul.