Ludovico Maria Sforza detto "il Moro" (1452-1508) fu un personaggio di primo piano nella politica e nella cultura del suo tempo. La scalata al potere dello Sforza, la sua personalità e i suoi progetti in campo culturale e artistico sono all'origine dello splendore della corte milanese a fine Quattrocento. Da cadetto destinato a un profilo politico minore, diventò il settimo duca di Milano grazie a una strategia abile, paziente e talvolta spregiudicata, rimuovendo insidie e ostacoli provenienti da molti avversari e nemici. Tra coloro che cercarono di chiudere la strada alle sue ambizioni, l'ultimo e fatale fu Luigi di Orléans, che nel 1495 lo contrastò in Lombardia e nel 1500, diventato re di Francia, lo sconfisse e lo relegò in una prigione presso Tours, dove restò fino alla fine dei suoi giorni.
Questo profilo di san Carlo Borromeo, a firma dello storico della Chiesa Alberto Torresani, restituisce la figura di un santo che conciliava l'intensa vita di preghiera con un grande spirito di azione e governo. Carlo Borromeo (1538-1584), cardinale a 22 anni, segretario di Stato del papa Pio IV, diresse da Roma la conclusione del Concilio di Trento. Tornò a Milano come arcivescovo e riformò la grande diocesi ambrosiana di cui fu, di fatto, il rifondatore. La sua canonizzazione fu molto rapida, solamente ventisei anni dopo la morte.
«Ci sono pochi sovrani di cui si deve scrivere la storia» (Voltaire). Tra questi, certamente Maria Teresa. Durante il suo lungo regno, dal 1740 al 1780, l'Austria, terra cattolica abitata da tedeschi, italiani, slavi e magiari, guadagnò una nuova collocazione sullo scacchiere europeo. L'imperatrice seppe mobilitare la famiglia come risorsa per le strategie della Casa d'Asburgo: i matrimoni dei figli e delle figlie divennero strumenti di alleanze diplomatiche. Il suo mito, dalla fine dell'Ottocento ai nostri giorni, molto racconta delle culture politiche dei paesi dell'Europa centrale.
Josef Schmidt (1929-2010) entrò nelle Guardie Svizzere nel 1950. Al servizio del Papa trascorse quindici anni partecipando ad alcuni momenti epocali della storia della Chiesa del XX secolo, come il Concilio Vaticano II e il Conclave del 1958. Ebbe la ventura di incontrare personaggi quali Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer, Eisenhover, De Gaulle, Kennedy, la Regina Elisabetta. Tra i famosi generali in visita da Pio XII, scortò Montgomery e Alexander. All'inizio del 1960 conobbe l'Opus Dei e qualche mese dopo vi chiese l'ammissione come aggregato. Il motivo per cui nel 1965 si congedò dalla Guardia Svizzera era il desiderio di lavorare nel Centro Elis, la grande opera sociale promossa da san Josemaría Escrivá nella periferia di Roma.
Presidente, Grande Timoniere, padre del comunismo cinese e della Cina rivoluzionaria e socialista, leader spietato e tirannico: come ogni grande protagonista della storia anche Mao Zedong è stato vittima di giudizi diversi e antitetici. Il volume ne ricostruisce il percorso politico e personale, sfruttando l'ampia mole di documenti disponibili, in cinese e nelle principali lingue occidentali, e giovandosi dei più significativi risultati del dibattito storiografico in Cina e in Occidente.
Sant’Alfonso ha coniugato il buonumore, la tenerezza, l’accoglienza verso tutti, soprattutto i più umili, con una grande intelligenza nel giudicare i comportamenti. Chi lo conosceva era colpito soprattutto dal fatto che sapesse voler bene, e infatti grazie a lui la confessione è cambiata, da tribunale severo, a luogo della misericordia.
Dalla Prefazione di Costanza Miriano
Tra i più nobili dei santi per il suo lignaggio, ma nello stesso tempo il più radicale nel dedicarsi ai più poveri dei poveri, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787) è figlio del comandante della flotta da guerra partenopea, avvocato apprezzato, teologo, vescovo, infine santo e Dottore della Chiesa. Pare che fosse di costante buon umore (altrimenti che napoletano sarebbe?), capace fino alla fine di sdrammatizzare i malanni più fastidiosi. È conosciuto ancora oggi per le sue opere e le sue canzoni, tra cui Tu scendi dalle stelle.
Vita, opere, spiritualità della prima donna stimmatizzata che la Chiesa ha riconosciuto santa. Questo libro attinge a documenti inediti del processo di canonizzazione e degli archivi della famiglia Giannini (di cui fa parte Gemma Giannini, coautrice di questo volume con Giuseppe Farinelli, da sempre studioso e prima ancora devoto della giovane mistica lucchese), dove Gemma Galgani visse gli ultimi tempi fino alla morte, che la prese con sé a soli 25 anni.
Il 2 dicembre 1923 nasceva Maria Callas, la "Divina", regina indiscussa e icona immortale della lirica. In occasione del centenario della nascita, il libro si concentra su un aspetto poco esplorato della vita del grande soprano: la sua spiritualità, in particolare la sua fede in Dio. Attingendo a una grande quantità di documenti, lettere, testimonianze, immagini, e soprattutto alla sua conoscenza personale della celebre cantante greca, Renzo Allegri ne disegna un ritratto unico e coinvolgente, ripulito anche dallo strato di dicerie, pettegolezzi e falsità che nel corso degli anni sono stati detti e scritti sulla Callas. Prefazione di Cecilia Gasdia.
All'inizio degli anni Cinquanta, don Luigi Giussani, un giovane prete della diocesi di Milano con la passione per l'educazione, è turbato dalla constatazione che la stragrande maggioranza dei giovani da lui conosciuti mostra una grande ignoranza del cristianesimo o vive la propria fede senza impegno. Decide così di abbandonare una promettente carriera come professore di teologia e inizia a insegnare religione in un liceo statale di Milano, il Berchet. Dopo poco tempo, riesce a raccogliere attorno a sé diverse centinaia di ragazzi e ragazze, che daranno vita a una nuova esperienza ecclesiale, conosciuta a partire dagli anni Settanta come Comunione e Liberazione, un movimento che conta oggi migliaia di aderenti in tutto il mondo. Fernando de Haro ricrea la vita del carismatico prete ambrosiano in una biografia che combina la ricerca giornalistica con le tecniche della fiction, ricostruendo con fedeltà e vivacità di scrittura situazioni, luoghi, incontri di una vicenda umana e spirituale straordinaria.
John Steinbeck (1902-1968), Nobel per la Letteratura nel 1962, è stato uno straordinario testimone della storia degli Stati Uniti dal primo Dopoguerra al conflitto del Vietnam. Molte sue opere, da "Furore" alla "Valle dell'Eden", sono pilastri della letteratura del Novecento che hanno conosciuto indimenticabili trasposizioni cinematografiche. Questa biografia lo presenta nel contesto del suo tempo, ma con uno speciale zoom sul suo quotidiano, sui suoi sogni, ma anche sugli errori e le sofferenze della sua anima inquieta.
Nel secolo che vide frantumarsi l'unità religiosa d'Europa, il capriccio e la determinazione di un sovrano furono sufficienti a sganciare l'Inghilterra dal suo passato e dalla sua fede secolare. Di fronte alla spettrale imponenza di Enrico si succedono figure di uomini cinici e di persecutori, così come di martiri e santi. Questa nuova indagine su Enrico VIII esamina gli sconvolgimenti che l'Inghilterra dovette affrontare, soffermandosi in particolare sul periodo del «terrore enriciano», troppo spesso silenziato dalla storiografia.
Il 22 novembre del 1963, sessant'anni fa, moriva a soli 65 anni C.S. Lewis, uno dei più originali e brillanti protagonisti della scena culturale mondiale. Insieme all'amico Tolkien era stato uno dei padri della letteratura del fantastico del '900 e uno dei più significativi apologeti del suo tempo. Il libro è diviso in due parti: la prima è biografica (l'infanzia in Irlanda, la carriera accademica, le amicizie, il suo grande amore per la poetessa americana Joy Gresham), la seconda è dedicata alle sue opere: una sorta di piccola guida a Narnia e alle altre grandi storie.
Aldous Huxley (1894-1963) è un autore fra i più citati, ma la sua vita è poco conosciuta: questo è il racconto più approfondito dei suoi giorni, tragici, drammatici, felici, sempre impegnati. Con decine fra romanzi e saggi al suo attivo divenne "l'eroe culturale" dei nati a fine secolo. Il mondo nuovo, Giallo cromo, Passo di danza e Punto contro punto furono percepiti come la voce più scandalosa della generazione postbellica, all'inizio di un percorso inquieto che lo portò a mettere in dubbio l'utilità stessa dei libri che scriveva. Sempre diviso fra scienza e spiritualismo, profeta psichedelico e pacifista, amico di scrittori e scienziati, amante dell'arte e della tecnica, Huxley predilesse l'Italia e la Francia, viaggiò moltissimo in Messico, India, Medio Oriente, Nordamerica, Europa, Asia, Brasile, sino a stabilirsi nel 1937 a Hollywood dove divenne, fra mille dubbi, sceneggiatore per il cinema. Acuto e implacabile osservatore di un mondo destinato, secondo lui, al tracollo, è una voce la cui conoscenza è imprescindibile per capire l'epoca in cui viviamo, quella del tramonto delle ideologie, della secolarizzazione accentuata, dello spiritualismo vago, della scienza asservita agli interessi. L'incendio della sua casa e di tutti i suoi libri, alla fine della vita, è, quasi metafora del suo percorso esistenziale.
24 marzo del 1944, Seconda guerra mondiale, in un paesino della Polonia, Markowa, viene uccisa una intera famiglia: padre, madre, sei bambini e un piccolo ancora nel grembo della mamma. Nove persone soppresse in pochi minuti, “colpevoli”, secondo i nazisti tedeschi, di avere dato ospitalità a otto ebrei, che vengono massacrati con loro. È la storia della famiglia Ulma, giusti tra le nazioni e beati per la Chiesa. Sono stati riconosciuti tutti “martiri”, compresi i bambini e, per la prima volta nella storia, anche il nascituro. Un gesto, il loro, compiuto per amore, come quello del Buon Samaritano del Vangelo.
In occasione dei quarant'anni dalla morte di Marcello Candia, l'autore ne ripercorre la vita, la sua grande opera caritativa per gli altri, in particolare per i più poveri dell'Amazzonia e per i lebbrosi, dimenticati da tutti in una terra lontana come il Brasile. L'autore vuole mettere in luce Candia quale figura di cristiano autentico. Arricchiscono il libro alcuni testi di Giorgio Torelli, giornalista che ha incontrato e intervistato più volte Marcello Candia e sul quale ha pubblicato con Àncora nel 2006 Marcello Candia che straordinaria persona.
Nel togliere la vita al seminarista Rolando Rivi, il partigiano che lo freddò sul finire della Guerra dopo un processo farsa, pensava che avrebbe ottenuto un «prete in meno domani». Dopo quasi 80 anni la figlia di quel partigiano ha chiesto perdono per il padre e la devozione per il martire bambino è divenuta internazionale. Zambrano ripercorre la vita di Rolando e i passaggi decisivi verso la gloria degli altari: il processo che condannò i due autori dell'omicidio, l'oltraggio alla sua talare nel momento della tortura, la sete di verità delle figlie degli assassini, i complici rimasti nascosti, i preti coraggiosi che ne custodirono il sacrificio, il silenzio della Chiesa imposto dalla realpolitik rotto da una miracolosa guarigione. E poi la catena di grazie e le opere sorte nel nome del bambino ucciso in odium fidei. Un'inchiesta avvincente sul primo beato e martire del Triangolo della morte, che di fronte all'estremo sacrificio disse: «Io sono di Gesù».
In occasione del decimo anniversario del sequestro del gesuita Paolo Dall'Oglio, che cadrà il 29 luglio 2023, questo volume è un tentativo di rilettura della sua figura, della sua storia, della sua riflessione sul dialogo interreligioso e sui rapporti fra Oriente e Occidente, nell'oggi di un mondo sempre più lacerato e frammentato, attraversato da quella "terza guerra mondiale a pezzi" di cui parla spesso papa Francesco. Riccardo Cristiano si concentra non sull'esito, dolorosamente non ancora appurato, della vicenda di Paolo Dall'Oglio, ma sulle motivazioni che lo indussero a recarsi a Raqqa (Siria), nel quartiere generale dell'Isis, da dove non fece più ritorno. Padre Dall'Oglio emerge come un credente che si è fatto avamposto della riconciliazione tra i figli di Abramo e anche tra loro e i «post-credenti», come lui stesso li definiva, lungo il cammino di Abramo.
Giornalista tutto d'un pezzo, reporter infaticabile, amante della vita e della bellezza, Matteo Scanni è morto a soli 51 anni, lo scorso 27 gennaio 2022. Il padre Alberto, oncologo di fama internazionale, ripercorre la storia della malattia di Matteo, fino all'esito fatale, raccontando il dramma e lo strazio di vedere il proprio figlio morire proprio per un tumore. «Da questo accadimento ho capito che essere coraggiosi si può. Che devo dare sempre più ascolto ai malati, che chiacchierare non basta, ma che bisogna fare. Che coi malati bisogna essere "gentili" e che gentilezza non sono solo le buone maniere, ma che è una disponibilità interiore sublimata da un comportamento. Che la medicina deve essere, per sua natura, una professione "gentile" che ha nel malato, un oggetto prezioso e delicato».
Ambrogio (ca. 340-397) nasce a Treviri da una ricca famiglia senatoria cristiana. Si dedicò al diritto romano, fino a diventare consularis di una vasta regione con capitale Milano. Grazie alla sua fama di amministratore retto e giusto, nel 374 venne chiamato a ricoprire la carica di vescovo, nonostante non fosse ancora battezzato. Nel momento di massima crisi politica e religiosa dell'Impero romano, Ambrogio intuì che la Chiesa doveva svolgere alcuni compiti in funzione vicaria dello Stato, fornendo un modello di amministrazione che è giunto fino ai nostri giorni.
A 20 anni dalla morte (29 marzo 2003) una nuova edizione - interamente riveduta e aggiornata - del libro che ripercorre la vita di Carlo Urbani, il medico che per primo isolò il Coronavi- rus responsabile della SARS, una forma atipica ed estremamente pericolosa di polmonite. La morte di Urbani di SARS non fu altro che la "logica" conseguenza di una vita spesa sempre e all'estremo per gli ultimi, da medico "senza frontiere" e da cre- dente. Ma - racconta il libro - la sua eredità non è solo morale: proprio il metodo di ricerca sul Coronavirus messo a punto da Urbani nel 2003 è stato fondamentale nelle ricerche sul "nuovo" Coronavirus che hanno poi condotto alla preparazione a tempo di record dei vaccini anti-Covid.