
Ascoltare Gemma che "si racconta" ma solo davanti a Gesù, alla Vergine Madre Addolorata Maria, agli angeli e ai santi, come san Gabriele dell’Addolorata, sue guide fraterne celesti, ascoltarla narrarsi a chi la guidava nelle vie dello spirito, insieme a pochissimi altri interlocutori, potrà farcela sentire davvero sorella d’anima, nei pur brevi anni della sua corsa terrena; potrà essere per tutti noi conforto e stimolo a vivere il Vangelo della Croce con la fiducia dei figli di Dio, nella gioia e nella sofferenza, nella lotta, nell’abbandono confidente, nella speranza "che non delude-, per essere noi pure "luce nel Signore" in ogni nostra giornata.
Dio riveste Adamo ed Eva dopo il peccato con tuniche di pelli. Gesù viene spogliato sulla croce dalla sua tunica di lino. Una "vestizione" e una "spogliazione" aprono e chiudono il percorso della storia della salvezza biblica. Anne Lécu, che con la vergogna, la spogliazione e le ferite di corpi e spiriti ha a che fare quotidianamente con il suo lavoro di medico e consacrata nelle carceri, ci invita a compiere con lei un cammino straordinario, alla ricerca del "senso dell’abito" lungo la storia biblica. Ne viene, come lei stessa dice, una «ricerca in forma di inchiesta... a un tempo seria e allegra, perché è come un vagabondaggio nel paese delle tuniche, quelle di pelle e quelle di lino, dunque una ricerca molto tattile, dove si incontrano dei tessuti ma anche dei pudori, la nudità, la vergogna, la pelle dell’uomo e i vestiti che la ricoprono. Lettore, non essere sorpreso per il vagabondaggio di queste pagine. Lasciando in ogni posto un sassolino bianco, alla fine ritroveremo il cammino fatto». Un cammino, che è quello di Dio stesso, «tanto appassionato di noi che... davanti a lui siamo tutti innocenti».
«Pregare è pensare a Dio, amandolo», ha lasciato scritto Charles de Foucauld. L’esempio di Gesù deve ispirare anche a noi il desiderio dell’unione con il Padre celeste. Per noi la preghiera di Gesù resta un mistero, legato al mistero suo personale di Figlio di Dio fatto uomo. La sua preghiera era un inalterato faccia a faccia con il Padre. La preghiera di Gesù fu innanzitutto la preghiera di un figlio d’uomo. Nella sua anima umana e con tutta la sua anima umana egli pregò il Padre proprio e veramente come noi lo preghiamo. René Voillaume descrive in questo volume le tappe della ricerca di una preghiera autenticamente filiale che ispira e assicura la nostra presenza a Dio e ai fratelli, realizzando insieme una reale unità tra vita e preghiera.
In questo piccolo libro, Severino Dianich immagina di avere davanti a sé un uomo o una donna che non ha mai, o quasi mai, sentito parlare di Gesù, oppure un cristiano che lungo la sua vita ha perso interesse per la fede. Con un taglio narrativo di sorprendente efficacia, l’autore racconta in dodici capitoli l’avventura di quel Gesù che, con soli tre anni dedicati alla sua missione, ha cambiato l’esistenza di milioni e milioni di credenti e ha offerto al mondo una nuova speranza. In queste pagine Gesù rivive e prende carne ai nostri occhi. Chi era? In che ambiente viveva? Da chi era circondato e, soprattutto, perché fu messo a morte? Le risposte ci sono consegnate dall’autore con maestria di narratore e profondità di teologo. Il libro è arricchito da dodici disegni di un giovane artista che dà vita a una raffigurazione di Gesù immediata, moderna, fuori dagli schemi.
Una stoffa ricamata con un intreccio di parole. Opera d'artista, di cesello. Il Padre nostro è l'unica preghiera firmata da Cristo. La inventò, tutta nuova, dopo che gli amici fecero pressione: «Signore, insegnaci a pregare» (Lc 11,1). Afferrò al volo sette parole quotidiane -- nome, regno, volontà, pane, debiti, tentazione, male -- e le organizzò, come covoni di grano, attorno alla parola padre. Detta proprio così, a voce alta, con un imbarazzo inusitato: e, con le parole di Primo Mazzolari, nacque «questa affettuosa conversazione tra i figlioli e il Padre che è dappertutto». Nessun'altra preghiera, nei secoli, riuscirà più convincente del Pater, quasi una sorta di riconoscimento di coloro che seguono Cristo. Il contrario di mio è la lettura, dissacrante e profonda, di questa antichissima preghiera: un'operazione di smontaggio e rimontaggio, alla riscoperta di una bellezza erosa dall'abitudine. Come sfondo e compagnia, un acquerello di sfumature randagie raccolte nei Vangeli. Perché, dopo aver pregato il Pater, il contrario di mio non sarà più tuo.
Signora del silenzio e della croce, Signora dell'amore e dell'offerta, Signora della parola accolta e della parola restituita. Signora della pace e della speranza, Signora di tutti quelli che partono, perché sei la Signora del cammino e della Pasqua. Anche noi abbiamo condiviso il pane dell'amicizia e dell'unione fraterna. Ci sentiamo forti e felici. La nostra tristezza sarà mutata in gioia, e la nostra gioia sarà piena, e nessuno ce la potrà rapire. Insegnaci, o Madre, la gratitudine e il gaudio di tutti i distacchi. Insegnaci a dire sempre sì, con tutta l'anima. Soccorri la fragilità del nostro cuore e pronunzialo tu stessa per noi. (card. Eduardo Pironio)
Il tema del male non cessa di tormentarci, poiché il male sembra farla da padrone nel mondo, oggi come ieri. La psicologia spiega il male a partire dalla storia personale: cerca le cause del male guardando indietro, osservando ed elaborando le ferite del passato. I monaci antichi, invece, descrivono il male come qualcosa di presente, opera dei demoni; cercano di comprenderne strutture e modi di agire, per poterlo poi affrontare con successo nel presente. Le loro esperienze e i loro insegnamenti possono costituire uno stimolo ad affrontare la sfida del male, a osare la lotta ora senza ripiegarsi sul passato.
La vita è un dono, non un peso, e come tale va vissuta in ogni momento. È questo il messaggio che traspare dalle parole di don Tonino Bello raccolte in questo volume: un'attenta selezione di lettere, appunti, omelie e discorsi tenuti durate tutto il suo apostolato. Un testo rivolto a quanti, ogni giorno, compiono con pazienza e impegno il proprio dovere di uomini e di cristiani, un invito a superare inerzia, pigrizia e accidia ed essere testimoni gioiosi del Vangelo. Solidarietà, giustizia e pace sono i punti cardine di una fede che non ripiega su sé stessa, ma si incarna nei bisogni dell'umanità.
Il profeta di Spello, così veniva chiamato Carlo Carretto, esplora in questo libro il mistero della fede attraverso la figura di Maria. La sua umanità e il suo coraggio diventano le chiavi di lettura per superare ogni idealizzazione, accostarsi a lei senza preconcetti e conoscerla in quanto donna. Il racconto intreccia esperienze personali nel deserto con meditazioni sul Vangelo, mostrando la lotta per credere, amare e sperare. Con un linguaggio intimo e personale, Carretto invita a riscoprire Maria come compagna di viaggio nella ricerca del divino, incoraggiando una fede autentica e radicata nella fragilità umana.
Il rifiuto dell'odio, la certezza che la vita, in qualunque forma o condizione, è sempre bella e ricca di significato, sono solo alcuni dei motivi che rendono ancora oggi attuale il pensiero di Etty Hillesum. Le sue parole hanno il timbro inequivocabile dell'esistenza vissuta, dell'esperienza vera: ognuno può trovarvi aiuto, conforto, luce, speranza, calore e ragioni di vita, quale che sia la sua sensibilità. Etty può rispondere a molte tra le nostre domande, con la fermezza di una testimone e la delicatezza di una giovane donna libera da schemi e preconcetti, capace di mettersi in gioco fino in fondo.
«Più volte soffro interiormente perché i mass media vogliono farmi raccontare cose sensazionali, accusare, denunciare, eccitare la lotta, la vendetta... Questo non è il mio scopo. Il mio più grande desiderio è di trasmettervi il mio messaggio dell'Amore, nella serenità e nella verità, nel perdono e nella riconciliazione. Voglio condividervi le mie esperienze: come ho incontrato Gesù in ogni momento della mia esistenza quotidiana, nel discernimento tra Dio e le opere di Dio, nella preghiera, nell'eucaristia, nei miei fratelli e nelle mie sorelle, nella Vergine Maria, guida del mio cammino».
Un viaggio unico tra gli incontri di Gesù con uomini e donne del suo tempo per esplorare storie, sfide e trasformazioni. Un'opera per riscoprire la fede come incontro personale e vivo da cui emerge un Dio che rompe barriere, cerca il cuore dell'uomo e trasforma il quotidiano in occasione di salvezza. Quello di Paolo Curtaz è un invito a "leggere ad alta voce il Vangelo così come la Chiesa lo ha recepito e lo ha capito. Non come una biografia o un resoconto storico, ma come un'appassionata testimonianza di fede".
Una galleria di giovani personaggi dell'Antico e del Nuovo Testamento schizzati con mano rapida, felice, guidata da non comuni competenze storiche e linguistiche. Figure che fanno parte dell'immaginario di tanti lettori (dall'Isacco offerto in olocausto da Abramo al giovane discepolo Giovanni, amato da Gesù), ma anche fi gure più appartate, nascoste nelle pieghe di un libro smisurato e complesso come la Bibbia; presenze non per questo meno ricche di freschezza, di densità simbolica, di suggestione poetica (per esempio la ragazza che piange per due mesi sui monti la propria verginità sacrifi cata al voto insensato del padre Iefte). Nel cuore del libro Ravasi apre uno spazio adeguato alla giovinezza del personaggio cruciale del cristianesimo, il carpentiere e poi rabbì itinerante originario di Nazaret. Una parola è dedicata agli anni nascosti del Signore, alla sua famiglia, alla sua professione, alla sua conoscenza della scrittura e della lettura, alla cronologia della sua vita.
Un detto ebraico racconta che in principio Dio creò il punto di domanda e lo depose nel cuore dell'uomo. Le domande contengono tesori, aprono rivelazioni. Questo libro invita a fermarci in ascolto di un Dio di domande: non più interrogare il Signore, ma lasciarci interrogare da lui. E invece di correre subito a cercare la risposta, fermarci a vivere bene le domande, le nude domande del vangelo. Amare le domande, voler bene alle domande: sono già rivelazione. Ci preoccupiamo di come incontrare il Signore; lasciamo che sia lui a entrare in relazione con noi, con le sue domande che confortano e incalzano la vita.
Pur essendo un instancabile uomo d'azione, Gaston Courtois non trascurava la vita contemplativa e trascorreva, ogni giorno, lunghe ore in preghiera e in colloquio "ai piedi del Maestro-. Aveva l'abitudine di scrivere, "quasi sotto dettatura del Signore", i suoi quaderni: in tasca ne aveva sempre uno. Quelle pagine di riflessione - qua accuratamente selezionate da Agnès Richomme - sono l'espressione massima del suo rapporto intimo con Dio e rappresentano un'eredità preziosa, una potente testimonianza di fede da cui attingere quotidianamente.
San Francesco d'Assisi ha aperto più strade al cristianesimo di quante non ne abbiano aperte tutte le imprese militari dei cristiani. La sua esperienza di Dio è legata in maniera indissolubile alla scelta di abbandonare ogni legame con i beni terreni. La povertà di Francesco è e sarà sempre una povertà lieta, una povertà umile, una povertà obbediente, conseguenza della scoperta della vera ricchezza della vita, la fede in Gesù. Il cardinale Angelo Comastri racconta, con semplicità e partecipazione, la vita del santo di Assisi, nella consapevolezza che ancora oggi, il seme gettato da Francesco grida che il Vangelo è un'utopia, ma è un'utopia possibile!
Appartengo all'ultima generazione che ha conosciuto l'insegnamento dell'arte della lotta contro le tentazioni, un'arte che ci veniva trasmessa insieme alla fede cristiana. Ho assistito alla progressiva scomparsa di questa pedagogia che ho sperimentato come una grazia, un aiuto durante tutta la mia esistenza. Nella vita monastica che conduco, nella ricerca di una fedeltà rinnovata al Vangelo, ho raffinato questa lotta e ho tentato a mia volta di trasmetterne l'arte ai più giovani. Vorrei solo essere un fratello anziano che ha camminato guardando come maestri ad altri che lo precedevano e che ora si volge verso quanti vengono dopo di lui, per offrire loro, senza ambizione, ciò che lo ha aiutato a vivere e a costruirsi.
Il libro nasce avendo come pretesto il passo del Vangelo dei discepoli di Emmaus. Suo scopo è quello di riscoprire tutto l'umano che c'è alla base di chiunque viva l'esperienza della fede o dell'incredulità. Ecco il motivo per cui l'opera è divisa in due parti. Nella prima sono affrontate cinque tematiche: Autenticità, Amicizia, Inquietudine, Senso e Nostalgia, che conducono il lettore a calarsi nella propria umanità e a riscoprire quella che i più considerano una malattia, l'essere umani con tutta la fragilità che esso comporta. Nella seconda parte è offerta una riflessione teologica a partire da quattro immagini: Locanda/Chiesa; Tavola/Condivisione; Lo spezzare il pane/Fede; Tornare indietro/Annuncio. In fine, in appendice una rilettura della vita di San Paolo, come l'uomo che più di ogni altro ha fatto sintesi tra tutti gli aspetti che i capitoli precedenti hanno trattato. Uno sguardo nuovo sulla propria umanità, facendo eco alle parole di Gesù di essere venuto per i malati e non per i sani. Solo a partire dall'ammissione della propria umanità, Cristo può operare una guarigione, cioè una riconciliazione del nostro umano. Ma non può esserci guarigione per chi non si considera malato perché troppo intento a convincersi e a convincere di essere perfetto, o come dice il Vangelo, giusto.
Gandhi ebbe molti rapporti con il mondo cristiano; visitò il Vaticano, incontrò la tradizione europea, ma soprattutto lesse il Vangelo e ne rimase affascinato. Questo libro, unico nel suo genere, raccoglie vari testi in cui il grande Mahatma parlò di Dio e, in particolare, del Dio cristiano, del fascino che ne subì, delle sue difficoltà ad accogliere ed elaborare alcune tematiche, delle sue critiche ad alcuni aspetti mondani della Chiesa e, al contempo, della profonda fraternità che visse con il Fondatore del cristianesimo. A 150 anni dalla nascita di una delle maggiori figure del xx secolo, una profonda analisi della sua eredità per i cristiani: una voce ancora oggi provocatoria, che mette a nudo alcuni aspetti poco coerenti del nostro vivere credente, e che ci obbliga a riflettere sull'essenziale della fede.
"Dalla penna del famoso esorcista Gabriele Amorth una ricerca a tutto campo sulla figura della Madonna e sulla sua ricca e vivace umanità. Non una semplice biografia della madre di Gesù, quindi, ma un vero ritratto, un saggio di ricerca spirituale che si muove con sapienza tra i testi sacri e gli studi sugli usi dell’epoca in cui Maria è vissuta. «Tutto ciò che è nel testo sacro ha un valore salvifico», spiega Amorth. «Gli episodi storici sono realmente avvenuti, ma lo scrittore sacro ha scelto solo quelli che occorrevano per annunciare il messaggio della salvezza. Ecco il criterio base di interpretazione. Ne risulterà per il lettore una certa sorpresa, forse l’impressione di voler complicare le cose, quando leggerà il valore di episodi che era solito interpretare con un certo semplicismo; ma ne apprezzerà la portata profonda»."

