
Questo prestigioso volume sulla pittura murale in Italia presenta il magnifico mondo illusionistico, in tutta la sua gamma artistica e intellettuale, della grande decorazione barocca nelle chiese e nei palazzi nell'epoca della Controriforma e dell'Illuminismo. Per la prima volta viene qui offerta un'ampia panoramica di questo capitolo dell'arte italiana tanto spettacolare quanto importante. Il materiale fotografico, appositamente raccolto per quest'opera, permette l'accesso a luoghi d'arte eccellenti - alcuni famosi in tutto il mondo e alcuni finora meno conosciuti, ma ugualmente importanti -, esprimendo così magnificamente il fascino visuale e intellettuale del mondo delle immagini pittoriche del Barocco. La rassegna ha inizio con il periodo del primo Barocco romano, rappresentato dalle opere realizzate dopo il 1600 dagli allievi di Annibale Carracci: Albani, Reni, Domenichino e Lanfranco. Seguono, dal 1630 circa, gli affreschi di Pietro da Cortona, grande iniziatore, e di Luca Giordano, che porta a compimento l'arte barocca della decorazione murale. Di questi è possibile capire l'influenza stilistica mediante le loro opere più significative e quelle dei loro successori.
Questo libro cattura, attraverso le lenti di un grande fotografo, il patrimonio sopravvissuto di un fertile decennio che va dal rilancio dell'attività costruttiva dopo la rivoluzione russa fino all'inizio degli anni Trenta, quando il pluralismo delle idee e delle pratiche architettoniche incomincia a venir meno. In questo breve lasso di tempo, alcuni degli edifici più rappresentativi del XX secolo furono realizzati da un ristretto gruppo di architetti, che svilupparono un innovativo linguaggio architettonico funzionale ai nuovi obiettivi sociali della vita comune. Raramente pubblicate e praticamente inaccessibili prima del crollo del regime sovietico, queste fondamentali opere sono rimaste sconosciute e poco valorizzate. Le fotografie di Richard Pare rivelano la forza delle forme di queste costruzioni, alcune ancora utilizzate, ma molte abbandonate e decadenti. Grandi complessi industriali, come il DneproGES e il MoGES, che fornisce l'energia elettrica a tutta Mosca, ampie case comuni per operai, incluso il Narkomfin di Ginzburg, edifici commerciali e uffici governativi, oltre a piccoli club e teatri, furono tutti costruiti in questo periodo. Di notevole interesse è la collezione di opere progettate da Konstantin Mel'nikov, che comprende la sua famosa casa, ora a rischio di demolizione. Nel saggio introduttivo, lo storico dell'architettura Jean-Louis Cohen esamina la storia di questo periodo, mostrando il contesto in cui questa nuova architettura ha inizio.
Definire con precisione la "natura morta" non è difficile: tutti la riconosciamo quando ne vediamo una. Eppure nella storia dell'arte il tema ha appassionato gli studiosi animando un dibattito tutt'ora in corso sulle sue origini nonché sulla data esatta della sua nascita come genere della pittura, generalmente collocata intorno al 1600. L'intento di David Ekserdjian è di dimostrare con questo libro come fin dal Trecento, in Italia, e per tutto il Quattro e Cinquecento in Europa gli artisti sono stati attratti dal desiderio di raffigurare in modo autonomo all'interno di composizioni più vaste elementi naturali e oggetti inanimati con esiti talvolta altissimi, tali da essere assimilati a vere e proprie nature morte ante litteram. Attraverso una scelta accurata di cento opere, il libro offre al lettore un percorso per immagini di straordinaria bellezza ordinato tematicamente: fiori, frutti e ortaggi, oggetti, accessori della persona, vanitas. Di ogni opera, riprodotta per intero e contestualizzata attraverso una breve nota storico-artistica, si mostra anche un particolare ingrandito e puntualmente commentato di natura morta: un vaso di fiori, una tavola imbandita, uno scaffale colmo di libri, una cesta di biancheria, un'armatura di rappresentanza. Così, attraverso i capolavori di Gentile da Fabriano, Leonardo, Raffaello, Van Eyck, Holbein, Brueghel e molti altri, questo libro evidenzia dei dettagli che spesso passano del tutto inosservati se visti nel contesto iconografico dell'opera intera.
"Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato nel 1943 negli Stati Uniti, nel 1946 in Francia e nel 1949 in Italia da Valentino Bompiani, è uno dei libri più letti al mondo. Pubblicando il libro pochi mesi prima della sua scomparsa, Saint-Exupéry lasciò la testimonianza più eloquente di un amore per il disegno che coltivò in effetti per tutta la vita. Di questa sua passione e di tutte le prove, i tentativi, gli esercizi da cui nacque "II piccolo principe" questo libro dà conto, offrendo un eccezionale corpus di disegni inediti raccolti tra numerosi collezionisti. Accanto ai disegni, alcune pagine manoscritte dell'autore, fogli volanti regalati a parenti, amici e compagne, pagine di taccuino, lettere e dediche illustrate... Prefazione di Hayao Miyazaki.
La morte fu celebrata dagli antichi come il culmine della vita eroica, dai poeti quale estrema conseguenza dell'amore, dai cristiani come strumento di salvezza e, di conseguenza, senso ultimo della vita terrena. Anche oggi gli artisti contemporanei - ai quali l'autore dedica ampio spazio - si confrontano con questo tema, talvolta in modo provocatorio e scioccante per il pubblico. Dalla morte violenta alle epidemie, dalla morte del corpo alla simbologia della morte allegorica, dai temi cristiani della Passione e della Rinascita alla raffigurazione dell'aldilà, fino al culto dei morti nelle diverse civiltà, in un percorso di quasi 400 esempi iconografici, l'autore restituisce alla Nera Signora il ruolo che sempre ha avuto nella storia delle civiltà, prima che le odierne società evolute la relegassero a un innominabile tabù.
Nella condizione dell'ascolto neomediatico della musica ogni suono non può che manifestarsi attraverso un processo di 'ri-mediazione'. Il prefisso 'ri' può essere compreso non solamente nei termini di ripetizione e di copia, ma anche nel senso della produzione di alterità. Questo libro affronta il problema della 'ri-mediazione' iscrivendo il prefisso 'ri' in una visione sistemica, ove conservazione, restauro, riedizione e fruizione dei documenti sonori sono analizzati per la loro complessità e in ambiti e prospettive diverse. Il testo è suddiviso in due sezioni. I saggi della prima parte sono frutto di una riflessione teorica che problematizza gli aspetti tecnologici e mediatici in rapporto ai documenti audio e alle forme della scrittura musicale. La seconda parte del volume raccoglie gli atti del III e IV Incontro Biennale Internazionale sul Restauro Audio e la sezione tecnica della seconda edizione del Workshop Internazionale dedicato alla preservazione, catalogazione e digitalizzazione dei 78 giri.
Questo intende essere uno strumento per orientarsi nell'ambito delle opere cinematografiche realizzate sui ragazzi, con i ragazzi, per i ragazzi dai 6 ai 18 anni. Il volume è formato dalle analisi di film che sono parsi tra i più interessanti in senso culturale, artistico, storico, sociale, e in senso educativo-formativo. Si propone a genitori, insegnanti, educatori e operatori culturali, come mezzo per guidare figli e discenti a vedere i film in modo consapevole e maturo, a esplorare e sviscerare emozioni e riflessioni che dai film possono scaturire. Nell'ottica dell'educazione al cinema, all'immagine in movimento, genitori e educatori potranno porsi come intermediari tra il libro e i ragazzi, trarre percorsi e tracce per compiere con i ragazzi una riflessione che porti a pensare in modo attivo e creativo ai film, al loro contenuto e alla loro forma, ai temi che i film affrontano, al modo e al linguaggio con cui li affrontano. Ci sono i film che i ragazzi dovrebbero vedere (e si cerca allora di spiegare perché dovrebbero), e ci sono i film che i ragazzi vedono (e si cerca allora di spiegare perché li vedono). Il volume si basa sull'esperienza del Giffoni Film Festival, la storica manifestazione cinematografica dedicata al cinema per ragazzi. Il dizionario è strutturato secondo quattro fasce d'età: dai 6 anni; dai 9 anni; dai 12 anni e dai 15 anni. In appendice, quattro indici che elencano i temi e i generi ricorrenti trattati nelle analisi.
Dalle Oranti alla Maddalena, dall'ascesi di Maria Vergine alle parabole dei Vangeli Apocrifi, Dario Fo accompagna il lettore attraverso la rappresentazione e il "progressivo occultamento" della donna nei testi sacri, nel tentativo di risalire alle origini della presunta misoginia della Chiesa. Attraverso lo studio delle opere d'arte e dell'iconografia cristiana e la rielaborazione di molte immagini pittoriche, egli trae alcune delle riflessioni che lo porteranno a identificare una sorta di involuzione nello sviluppo della figura femminile nella storia.
Qual è il volto del Potere? E come muoversi di fronte alle sue assurde sopraffazioni e violenze? Nell'atto unico 'L'udienza', scritto nel 1975 quando i carri armati avevano da tempo schiacciato il sogno della Primavera di Praga Václav Havel ci presenta un colloquio al tempo stesso realissimo e grottesco: perseguitato per le sue idee e di conseguenza costretto a guadagnarsi da vivere come scaricatore di barili in uno squallido birrificio, un drammaturgo è ricevuto dal "capo" alcolizzato da cui dipende tutto il suo destino. In questa "udienza" dai riverberi ora sinistri, ora superbamente comici, il grande scrittore ceco si dimostra uno spietato analista dei meccanismi che portano alla repressione delle libertà individuali, che trasformano gli uomini in delatori, vittime e carnefici.