
Sebbene il concetto di espressione si sia affermato nel Settecento, l'area che esso dischiude traspare già nella concezione simbolica del Verbo del canto gregoriano e nella rappresentazione degli affetti dell'epoca di Monteverdi. La determinazione del contenuto dell'espressione (l'interiorità del compositore, l'esperienza vissuta, le idee sovratemporali, gli ineffabili moti dell'inconscio) scandisce le fasi della sua storia. In musica, il concetto di forma si riferisce prevalentemente a un fatto tecnico: l'organizzazione degli eventi sonori nel tempo. Dal Quattrocento all'epoca barocca il suo campo semantico si delinea con l'uso di concetti imparentati come quelli di ordine e regola. La sua storia culmina nell'Ottocento con l'affermarsi della "Formenlehre" come disciplina specifica. L'impiego del concetto di opera è direttamente collegato alla concezione moderna dell'arte. La convinzione che l'opera musicale sia una creazione unica e finita, prodotta da un soggetto determinato indipendentemente da finalità esterne e in vista di una fruizione contemplativa, ha cominciato a vacillare nel Novecento. La fase attuale si caratterizza nei termini di una rimodulazione del discorso.
Il rosso può voler dire passione, ma anche rabbia o violenza. Come sono trasmessi questi significati nei graffiti primitivi, nelle opere di Tiziano, di Bosch, di Matisse e di Warhol? In questo libro, quadro dopo quadro, l'autore illustra la storia, il senso, le implicazioni e la simbologia di ogni sfumatura. In una straordinaria galleria, 200 capolavori dell'arte mondiale vengono analizzati attraverso il linguaggio dello spettro solare. La palette degli otto colori più ricorrenti nella storia della pittura - rosso, giallo, blu, verde, oro, bianco e nero - guida una selezione di opere che svelano una moltitudine di richiami segreti.
Nel 1962 Papa Giovanni XXIII accolse la richiesta del Cardinale Spellman, Arcivescovo di New York, di esporre la Pietà di Michelangelo alla Fiera Mondiale di New York 1964-65. Fu in quell'occasione che Robert Hupka scattò moltissime fotografie da ogni angolo, con lenti da mm 35 a 400, di giorno e di notte, usando diverse illuminazioni. Nel 1975 venne pubblicato questo libro, non ne esistono altri che riescono a rendere l'immensità di quest'opera.
Chiara Frugoni ha scritto una guida della Cappella Scrovegni in stretto rapporto con il DVD. Oltre alla spiegazione del ciclo di Giotto, l'autrice ne presenta un'interpretazione nuova che ha per protagonista il committente Enrico Scrovegni, per nulla pentito delle ricchezze accumulate e dell'ombra del peccato d'usura. Il DVD documentario contiene le splendide riprese della Cappella degli Scrovegni a Padova, eseguite dopo i recenti restauri del 2002. Esso consente di esaminare tutti gli affreschi di Giotto, ascoltando il commento di Chiara Frugoni che ne illustra il significato e il contesto. Un modo particolare per ammirare la Cappella, consacrata 700 anni fa, il 25 marzo 1305.
Geoff Dyer è considerato in patria tra gli autori più originali degli ultimi anni ed è noto in Italia soprattutto per il suo "Natura morta con custodia di sax". Oltre che di musica è anche, da sempre, appassionato di fotografia. Eppure, confessa in questo nuovo libro, non possiede nemmeno una macchina fotografica: "le sole volte che scatto delle foto è quando i turisti mi chiedono di fargliene una, con la loro macchina. (Queste rare opere sono adesso disperse in giro per il mondo in collezioni private, soprattutto in Giappone)". Ma così come il non conoscere la musica non gli ha impedito di scrivere un libro in piena empatia con l'universo del jazz, Dyer ha ora bilanciato questo apparente svantaggio con tutta l'originalità che i lettori gli riconoscono e ha scritto una particolarissima storia della fotografia. Cercando di identificarne gli stili specifici, Dyer guarda al modo in cui figure di riferimento come Alfred Stieglitz, Pani Strand, Walker Evans, André Kertész, Dorothea Lange, Diane Arbus e Wiliam Eggleston hanno fotografato gli stessi oggetti (cappelli, scale, panchine, negozi di barbiere, cartelli, strade): "volevo capire se lo stile può essere identificato nel e dal contenuto, se è inerente a esso. L'unico modo per farlo era vedere come persone diverse fotografavano la stessa cosa". Ne risulta un racconto originale e divertente in cui questi fotografi, molti dei quali non si incontrarono mai, vengono continuamente a contatto gli uni con gli altri.
Con l'entusiasmo, l'audacia e l'erudizione che lo distinguono, Daniel Arasse invita il lettore a una carrellata sulla storia della pittura lunga sei secoli, dall'invenzione della prospettiva sino alla scomparsa della figura. Evocando sia le grandi tematiche - la prospettiva, l'Annunciazione, il dettaglio, le fortune e le sfortune dell'anacronismo, il restauro e le condizioni di visibilità e di esposizione - sia quadri e pittori particolari, Arasse fa rivivere con intelligenza e fervore diversi momenti chiave della storia dell'arte: il Rinascimento italiano, il manierismo, Vermeer, Ingres, Manet. La sua analisi si nutre di esempi concreti - La Madonna Sistina di Raffaello, La Gioconda, la Camera degli sposi di Mantegna, Il chiavistello di Fragonard - e si conclude toccando alcuni aspetti dell'arte contemporanea. Il lettore ritroverà il gusto di vedere con occhi nuovi celebri momenti della pittura, grazie a un approccio sensibile e aperto. Prefazioni di Bernard Comment e Catherine Bérard.
Dalle Oranti alla Maddalena, dall'ascesi di Maria Vergine alle parabole dei Vangeli Apocrifi, Dario Fo accompagna il lettore attraverso la rappresentazione e il "progressivo occultamento" della donna nei testi sacri, nel tentativo di risalire alle origini della presunta misoginia della Chiesa. Attraverso lo studio delle opere d'arte e dell'iconografia cristiana e la rielaborazione di molte immagini pittoriche, egli trae alcune delle riflessioni che lo porteranno a identificare una sorta di involuzione nello sviluppo della figura femminile nella storia.
Questo volume non è solo un saggio di storia dell'arte, ma un ricco e prezioso manuale per conoscere in modo più approfondito la tradizione e la funzione della preghiera nella bimillenaria storia della Chiesa. Una testimonianza di come l'arte svolga un ruolo primario nella comunicazione religiosa, nella predicazione evangelica, ma soprattutto nell'educazione alla preghiera come espressione privilegiata della fede. Attraverso più di 100 illustrazioni di tutte le epoche, l'Autore presenta un percorso spirituale ed artistico.
L'obiettivo del libro è quello di cogliere i cambiamenti e le differenze negli strumenti e nelle procedure di trasformazione dell'assetto insediativo: un grande mosaico costruito per tasselli che compongono il quadro delle trasformazioni in corso nelle più importanti città d'Europa. Attraverso casi esemplari o innovativi si viene delineando non una storia "evolutiva", ma una visione d'insieme di come si modifica il paesaggio urbano.

