
Il libro Il Bestiario del Cristo di Louis Charbonneau-Lassay è opera formidabile per erudizione e ricchezza artistica. L’Autore esplora tutte le fonti disponibili del mondo cristiano e di quello precristiano, per fornirci una vera e propria enciclopedia dei simboli animali esaminati in rapporto al Mistero dell’Incarnazione.
Risultato di un lavoro di decine di anni, corredato da più di millecento incisioni personalmente realizzate dall’Autore, e per la prima volta in lingua italiana, «Le Bestiaire du Christ» offre finalmente a studiosi, letterati e appassionati di simbologia e arte un prezioso e insostituibile strumento di ricerca e di approfondimento dell’iconografia cristiana. «Ogni anno l’editoria italiana pubblica non più di dieci opere veramente importanti. Si può tranquillamente affermare che la prima traduzione italiana di quella ricerca monumentale che si intitola Il Bestiario del Cristo sia una di queste... Ritroverete le 1157 figure così come le ha incise l’autore. Ma soprattutto troverete uno dei più affascinanti viaggi nei simboli che siano stati tentati dall’uomo». (C.C., Il Sole 24 Ore)
«Finalmente si pubblica in traduzione italiana uno dei libri memorabili di questo secolo... È difficile non esserne stregati... il pubblico italiano non si lascerà sfuggire questo gioiello della nostra cultura moderna, frutto fedele di una tradizione cristiana ma anche pagana, perché l’autore ricostruisce la storia dei simboli e degli emblemi cristici partendo dall’epoca arcaica e spaziando dalle tradizioni orientali a quelle occidentali, dall’induismo alla religione celtica, dall’Egitto alla Grecia, a Roma». (Alfredo Cattabiani, Il Giornale)
«Una versione italiana mancava. È davvero una grazia di Dio che questa lacuna sia oggi riempita... Questi due volumi vanno letti per intero, pagina dietro pagina. Se lo farete con attenzione, uscirete dalla lettura diversi: anche il vostro cristianesimo o il vostro ateismo saranno differenti. Si esce da questa lettura consci che il Verbo e la Tradizione riempiono il cosmo, che ogni creatura è una lettera del grande discorso della Rivelazione». (Franco Cardini, L’Avvenire)
Due volumi rilegati in tela con astuccio e titoli in oro, sovraccoperta plastificata a due colori.
Quest'opera offre una sintesi sui diversi tipi di architettura rappresentativi del Medioevo occidentale: l'architettura religiosa, l'architettura militare e l'architettura laica. L'autore distingue tre tempi basilari della creazione monumentale: il periodo della genesi e delle invenzioni della tarda Antichità e dell'Alto Medioevo; la maturità romana e la rivoluzione gotica. Queste creazioni sono studiate da Carraz in relazione al loro contesto storico, tecnologico e umano.
Ogni singolo elemento architettonico delle cattedrali gotiche può essere visto come una precisa risposta alle pressioni, non sempre favorevoli, dell'ambiente in continuo mutamento, dove tutto è legato a tutto e dove la notevole crescita della popolazione rurale, ad esempio, procede di pari passo con un aumento della produttività agricola ma pure con un progressivo restringimento dello spazio boschivo e con una drammatica penuria del bestiame. Il costruttore medievale deve rispondere a questa molteplice sfida ambientale, ideando sempre nuove soluzioni tecniche che gli permettano di economizzare il legname e di ridurre al minimo l'uso di opere provvisorie e di alleggerire al massimo la costruzione.
Il gergo dell'arte non è alla portata di tutti perché comporta l'uso di termini specifici. Da qui la necessità di un dizionario, utile non solo all'uomo comune, ma anche agli studenti e a chi opera nel vasto mondo dell'arte. Anche i professionisti si trovano frequentemente in difficoltà di fronte a documenti antichi pieni di parole desuete come girotta, nanchino, dibafo..., o d'origine greca come kalokagathia, kernos, kolpos... Di facile consultazione questo Lessico offre la sintesi di ogni significato senza dilungarsi in modo prolisso. E' consigliato a tutti, anche ai turisti che spesso incappano in vocaboli non d'uso quotidiano, ma frequenti sulle didascalie di manufatti artistici nei musei e nelle pinacoteche. Paolo Furia, Ispettore per i Beni culturali e ambientali ha già pubblicato per Ares il Dizionario iconografico dei santi (pp. 192).