
Avete il mondo in mano. Abbiamo sintetizzato per voi 40 anni di esperienze di viaggio nella prima guida all'intero pianeta. In questa enciclopedia dalla A alla Z, per ogni paese troverete una cartina dettagliata, informazioni essenziali, immagini stimolanti e attrattive da non perdere. D'ora in poi, ogni vostro viaggio partirà da qui.
Dall'Antartide alla foresta amazzonica, dalle Cascate Vittoria alla Grande Muraglia, Lonely Planet ha scelto i luoghi più straordinari da vedere nel mondo, tra e opere create dall'uomo e meraviglie naturali.
101 destinazioni per lasciarsi ispirare, itinerari a misura di budget, consigli su come e quando andare e dve pernottare.
Visitare le meraviglie della Terra è molto più facile di quanto si potrebbe pensare.
Una meravigliosa collezione di fotografie per viaggiare nei luoghi più belli dei Giappone. Passeggiare sotto i ciliegi in fiore nei giardini di Tokyo, fare il bagno insieme ai macachi nelle sorgenti calde, scoprire il lavoro dietro le quinte degli chef più prestigiosi alle prese con i loro scenografici capolavori. E ancora, osservare la danza delle gru tra i fiocchi di neve, a Hokkaido, immergersi nella folla sulle strade illuminate a giorno dai neon, nelle metropoli più avveniristiche del mondo, e infine trovare la pace tra silenziosi boschetti di bambù e laghi vulcanici.
Lasciatevi trasportare dalle immagini più suggestive che abbiate mai, e partite alla scoperta del paese del Sol Levante.
Qualunque sia la stagione o la destinazione che sceglierete, questa guida vi offre tutte le informazione di cui avete bisogno.
Centinaia di luoghi in Europa con l’ indicazione del mese migliore per assaporarne le bellezze in tranquillità.
Infografiche, consigli utili e splendide fotografie da cui farvi ispirare.
Nella sua Nuova Pianta di Roma del 1748 Giovanni Battista Nolli presentò per la prima volta la Città Eterna come un organismo compiuto: suddivisa in dodici tavole, la pianta riproduce Roma in tutti i suoi meccanismi, facendo emergere i “vuoti”, esterni e interni, ottenuti per sottrazione dalle aree edificate.
A quasi duecentocinquant’anni di distanza, nel 1978, il progetto “Roma interrotta” fu concepito da Piero Sartogo e promosso dagli Incontri Internazionali d’Arte per sottolineare come a Roma si fosse fermato ogni impulso di progettazione e come la Pianta del Nolli rappresentasse la prova di un’interruzione che trovava nella politica e nella cultura le motivazioni di tale stasi. Dodici architetti di fama internazionale furono invitati a riflettere sulla possibilità di qualcosa di grande e duraturo che desse un’effettiva modernità e attualità alla città; un modo per annullare secoli di inerzia e speculazione edilizia e ripartire riferendosi al Nolli come “ultimo esercizio di progettazione coerente”.
Il valore storico di questa iniziativa, il cui successo fu coronato da numerose esposizioni nel mondo, fu ribadito nel 2008 da Aaron Betsky, direttore della 11. Biennale Architettura di Venezia, che decise di esporre “Roma interrotta” alle Artiglierie dell’Arsenale. Nel 2013 i progetti originali di “Roma interrotta”, testimonianza di rilievo della cultura architettonica del Novecento, sono entrati nelle collezioni del MAXXI Architettura che li ripropone al pubblico e agli studiosi.
Attraversando la croce come fosse una strada (across) si cammina insieme e insieme si dialoga sul tema universale della sofferenza e dell'umano dolore. Ma la croce rimane scandalo originario di strumento ignominioso di tortura che ha ucciso un uomo innocente condannato a morte. L'artista anche oggi è costretto a stargli di fronte (across) e misurarsi con il suo significato. Può anche negarlo, ma in questo modo fa il suo gioco. Più nega e offende la croce più essa realizza profondamente il suo significato di strumento di sconfitta e di umiliazione. l'artista allora, anche oggi, può provare a guardarla anche dall'altra parte (across), come in certe croci dipinte siciliane: da una parte il crocifisso dall'altra il risorto. Essa svela in questo modo il suo senso vitale, positivo, e spinge l'artista al di là (across), verso l'oltre dei suoi umani desideri.
La Collezione Pérez Simón ha sede a Città del Messico ed è una delle raccolte artistiche private più importanti dell'America Latina. La Collezione venne iniziata all'inizio degli anni settanta del Novecento e, soprattutto negli ultimi decenni, ha riunito un notevole numero di opere d'arte comprendente dipinti, sculture, opere grafiche e altri oggetti artistici. In questo volume la Collezione viene presentata per la prima volta al pubblico europeo, attraverso 57 dipinti attentamente selezionati e che abbracciano un arco di tempo piuttosto vasto a partire dal XIV secolo, con opere della scuola italiana, per terminare con il XX secolo, uno dei punti di forza della collezione messicana. Sono raccolte opere di Luca Cranach il Vecchio, Pieter Bruegel II, Rubens, Anton van Dyck e Canaletto. Forte il nucleo dei pittori impressionisti e post-impressionisti come Pissarro, Monet, Gauguin e van Gogh.
Il volume affronta quella che può essere definita la svolta più importante nella storia della pittura contemporanea dal 1960 a oggi: l'uso e la traduzione dell'immagine fotografica. Si ricostruisce l'evoluzione di questa tendenza nell'arte internazionale degli ultimi 45 anni, a partire dalle opere rilevanti create negli anni Sessanta da pittori come Gerhard Richter, Vija Celmins, Andy Warhol e Malcolm Morley, i quali si erano ispirati a immagini fotografiche. Con un ricco corredo di illustrazioni di oltre 100 dipinti di 22 artisti, che nel loro lavoro attingono a fonti fotografiche disparate istantanee amatoriali, foto di cronaca di giornali, illustrazioni da riviste il testo analizza come un'immagine cambi drammaticamente significato e contenuto a seconda del mezzo espressivo adoperato.
Il volume esce in occasione del restauro del bassorilievo raffigurante Gesù in orazione conservato presso l'Orto del Getsemani a Gerusalemme, opera di Giovanni Ferrari detto il Torretti. A distanza di quasi un secolo dall'episodio che lo danneggiò, il Custode di Terra Santa ha autorizzato il recupero di questo capolavoro di arte neoclassica, affidando i lavori al noto laboratorio fiorentino diretto da Andrea e Tommaso Fedeli. Il restauro, unitamente alla pubblicazione del volume, è stata un'occasione per avviare uno studio su Giovanni Ferrari e sulla famiglia Torretto - Giuseppe Torretto (1661-1743), Giuseppe Bernardi detto il Torrettino (1694-1774) e Giovanni Ferrari detto il Torretti (1744-1826) -, oltre che per compiere un viaggio nel panorama artistico della Serenissima tra XVII e XIX secolo. Una stirpe di artisti veneti, quella dei Torretto, purtroppo fino ad ora non abbastanza valorizzati dagli studi storico-artistici, e ricordati prevalentemente per essere stati tra i maestri del celebre Antonio Canova più che per la loro attività professionale.
Uno studio per scoprire la figura e l'opera dell'Apostolo delle Genti, attraverso selezionate opere d'arte custodite dalle Istituzioni culturali della Santa Sede.

