
Il settore indipendente ha prodotto, negli Stati Uniti, molti film interessanti da "Sesso, bugie e videotape" a "PuIp Fiction", fino ai recentissimi "Crash" e "I segreti di Brokeback Mountain", i film indie costituiscono ormai una realtà produttiva e artistica al di fuori di Hollywood. Ma che cos'é esattamente il cinema "indipendente"? Questo libro ne esamina nel dettaglio le caratteristiche. Se l'indipendenza è definibile in termini industriali, nel senso di libertà dal controllo dei grandi studios, King mostra come essa possa anche comprendere le strategie estetiche o formali che contrassegnano i film al di fuori del mainstream, o una specifica sensibilità nei confronti di istanze sociali. Alcuni film indipendenti marcano la loro distanza dal filone tradizionale sotto tutti questi punti di vista; altri si pongono in una relazione più stretta con Hollywood. Nel mezzo, ci sono vari livelli di differenziazione che rendono conto delle caratteristiche "non convenzionali" o "eccentriche" connesse al settore indie. L'indipendenza appare così come una qualità dinamica piuttosto che fissa, attiva in quel territorio che presenta punti in comune con Hollywood e con le alternative radicali dell'avanguardia, del cinema "artistico" o impegnato.
I Cisterciensi hanno avuto un ruolo chiave nella riforma del monachesimo europeo e nella storia della cultura occidentale. L'evoluzione artistica dal Romanico al Gotico in Europa non sarebbe stata possibile senza comprendere la "rivoluzione cisterciense" del XII secolo, il cui protagonista fu san Bernardo di Chiaravalle: dalla sobrietà estetica promossa da san Bernardo, critica rispetto ai suoi stessi eccessi di decorazione e ricchezza, è nata un'architettura elegante e dallo stile incomparabile. Sotto la direzione di Terryl N. Kinder e Roberto Cassanelli, il mondo cisterciense è scandagliato sia sul piano dell'apporto teologico, intellettuale e spirituale (una ripresa del monachesimo secondo le sue più profonde radici), sia su quello della cultura materiale: l'oreficeria, la miniatura, la musica, ma anche gli aspetti legati alla vita monastica quotidiana, che hanno visto nei monaci degli straordinari innovatori, quali l'agricoltura, la siderurgia, il governo delle acque, le Grange (stupende costruzioni per il lavorò contadino). L'Ordine si è propagato non solo in Europa, ma anche in Cina, nelle Americhe, in Australia e in Africa, e recentemente in Norvegia si è insediato in un sito del XII secolo. Ha dovuto adattarsi alle condizioni dettate dal tempo, creando soluzioni inimmaginabili alle origini, pur rimanendo fedele alla sua Regola. La presente opera, contestualizza il fenomeno artistico dentro la storia del fenomeno cisterciense, dal XII secolo a oggi.
Figlio di un pastaio di un paesino vicino a Napoli, commesso viaggiatore, allievo attore senza talento. Poi la grande intuizione: "nel cinema chi vuol mettersi in luce deve scegliere la zona d'ombra". Nasce così uno dei più famosi produttori cinematografici italiani. Questa è la storia dei suoi ottant'anni, dei suoi cinquecento film, dei suoi tre matrimoni e dei suoi sei figli.
Come se penetrassimo fra le pagine di un diario scritto in prima persona, questo libro ci introduce nell'intimità di Audrey Hepburn e ci fa scoprire gli aspetti più privati dell'attrice che ha fatto innamorare uomini straordinari e continua ad affascinare le donne di oggi. Si passa attraverso una raccolta di materiale inedito, aneddoti, testimonianze di persone che l'hanno conosciuta da vicino, fino a consigli di ogni sorta: dallo yoga alla dieta, dai trucchi di bellezza alla cura della casa, dalle tecniche di seduzione al decalogo per avere successo nel lavoro, senza dimenticare momenti importanti della vita come l'amicizia o il rapporto con i figli. Seguiamo la diva nelle più diverse situazioni: l'infanzia durante la guerra, il mondo di Hollywood, i matrimoni; persino dentro ai camerini, dove è lecito curiosare tra i set cinematografici che hanno lasciato il segno, da "Sabrina" a "Colazione da Tiffany" a "Vacanze romane". Scopriamo così che Audrey ha lasciato un'eredità quanto mai preziosa per quelle "eterne ragazze" - e sono sempre di più - che vorrebbero essere come lei.
L'arte non è sospesa nel vuoto. Come scriveva T.S. Eliot, "quel che accade quando viene creata una nuova opera d'arte accade simultaneamente anche a tutte le opere che l'hanno preceduta". Ogni tassello che si aggiunge all'immenso patrimonio artistico dell'umanità ridefinisce la storia stessa e mette in prospettiva diversa ciò che era già stato creato. Arte e storia, uomini e capolavori, sono un tutt'uno nel fluire del tempo. Tenendo tutto ciò sempre ben presente, Martin Kemp ha scritto questo impeccabile compendio di storia dell'arte, un'introduzione da cui partire per intuire la complessità della nostra immensa tradizione pittorica e scultorea. Dalla Grecia di Fidia agli affreschi pompeiani, dai mosaici bizantini all'incredibile Medioevo italiano, alla ritrattistica olandese, al Rinascimento e al Barocco; da Vermeer a Canaletto, da Goya a Turner, dalla scuola ottocentesca francese fino alla rottura novecentesca degli schemi, per giungere alle ultimissime installazioni artistiche a cavallo del millennio. Questo breve libro è un 'tour de force' artistico ben congegnato: un libro necessario per immergerci nella bellezza del nostro mondo.
I fotografi da Niepce a oggi, dalle esperienze in camera oscura ai mutamenti tecnici e alle ricerche sperimentali; l'ambiente sociale, la fotografia come mestiere, le ripercussioni culturali, letterarie, estetiche. In questo libro lo studioso francese Jean A. Keim affronta un ventaglio di questioni che fanno della fotografia un capitolo particolarmente vivace dell'esperienza culturale degli ultimi centocinquant'anni. In appendice un capitolo scritto appositamente da Wladimiro Settimelli, illustra le vicende italiane.
“Avere dei genitori come i miei fu l’inizio della mia fortuna. Tuttavia, pur essendo loro figlio, ero anche un loro collega”
Figlio di attori di vaudeville, Joseph Francis Keaton, detto Buster, fece il suo esordio ufficiale a quattro anni, nel 1899. “Una delle prime cose che notai fu che ogni volta che sorridevo o facevo capire al pubblico che mi divertivo, loro sembravano ridere meno”. Impara presto a fingersi “infelice, umiliato, perseguitato, tormentato, vessato, stupito e confuso”. Ma ci tiene a chiarire di essersi “sempre considerato un uomo favolosamente fortunato… Ho avuto ben pochi momenti di noia, e non troppi momenti tristi e sfiduciati”. Le memorie a rotta di collo sono divertenti, scoppiettanti, fanno rivivere il sapore della Hollywood degli anni Venti, e non solo. “A volte mi chiedo se il mondo sembrerà ancora un posto così eccitante e spensierato come sembrò a noi a Hollywood all’inizio degli anni Venti. Eravamo tutti giovani, l’aria della California sembrava vino”. E a complemento ci sono le cadute rovinose, i matrimoni falliti, le risalite, l’amore del pubblico, la precisa consapevolezza dei meccanismi più delicati della comicità. Toccanti e dolorose le sue ultime apparizioni, come quella straziante in Viale del tramonto di Billy Wilder. Collaborò con Beckett in Francia, e anche con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia in Italia. La sua consacrazione avvenne postuma, collocandolo finalmente tra i grandissimi del cinema di ogni tempo.