
Il volume costituisce la nuova, completa monografia su Antoniazzo Romano, senza dubbio il più importante artista romano del Rinascimento. Nonostante le scarse informazioni sulla sua vita, ben nota è l'importanza della sua bottega, che ha rappresentato il principale riferimento per grandi pittori giunti a Roma da altre regioni, come Melozzo da Forlì, Perugino, e Pinturicchio. Il volume presenta la più recente scoperta emersa dagli studi sul pittore, ovvero la data della sua morte, finora solo ipotizzata, permettendo così di ridisegnare il percorso della pittura dopo la sua scomparsa. Nel catalogo sono documentate una quarantina di opere: tavole dipinte a fondo oro e affreschi staccati a testimoniare tutta la produzione del maestro, compresi importanti ma poco conosciuti lavori dal territorio laziale. Antoniazzo sorprende per l'originalità e lo splendore delle sue opere, in cui l'attenzione verso le novità introdotte nel Rinascimento si fonde con la profusione di ori e l'atmosfera sacrale di derivazione medievale.
All'inizio di marzo 2020 il mondo ha cominciato a riunirsi intorno a televisori, social network e social media, quasi contemporaneamente, per seguire le notizie sulla diffusione di un virus contagioso, il Covid-19. In pochi giorni si è passati da una situazione di normalità a una vita in maschera, tutti sollecitati a coprire naso, bocca e mani con protezioni sterili per sfuggire al contagio del coronavirus. In neanche una settimana gli scaffali di farmacie, supermercati, negozi di alimentari sono rimasti vuoti e le scorte di mascherine e guanti protettivi si sono esaurite persino su Amazon. La ricerca Mind the Queue! (MdQ) è nata dall'esigenza di comprendere se e che cosa abbiano avuto in comune, nel corso di quei primi due mesi di diffusione della pandemia, nazioni così distanti e diverse fra loro, in tutti i sensi: Costa d'Avorio, Cuba, Haiti, Iraq, Italia, Messico, Stati Uniti e Venezuela. È emerso che società lontane per cultura, economia, politica, hanno affrontato l'emergenza Covid-19 nello stesso modo, pur nelle loro differenze etniche, sociali e morfologiche. La ricerca MdQ, che si è sviluppata da marzo a maggio 2020, non ha avuto l'intento di fornire un contributo quantitativo alla migliore conoscenza della prima fase della pandemia in quei Paesi, quanto di aggiungere riflessioni e stimoli di tipo qualitativo al dibattito in corso, attraverso l'acquisizione sul campo di informazioni, dati, commenti raccolti direttamente da chi in quei due mesi stava vivendo un'esperienza unica. Senza avere alcuna pretesa di completezza, si ritiene che la conoscenza di quelle realtà sociali, acquisita attraverso questa ricerca, possa aver contribuito a migliorare la percezione delle dinamiche antropologiche e sociologiche sottese al sentimento della paura derivante da grandi emergenze, siano esse legate a fenomeni naturali o politici. Se mai ce ne fosse bisogno, come ha scritto uno degli intervistati, il virus ha confermato ancora una volta almeno una verità, cioè che siamo tutti uguali: Le Corona nous a montré que nous sommes tous pareils!
In questo libro Bryan Peterson svela i segreti del complesso concetto di esposizione nella fotografia, mettendo il lettore nella condizione di catturare finalmente l'immagine che desidera nel momento in cui la visualizza per la prima volta. Vengono affrontati i fondamenti della luce, l'apertura del diaframma, i tempi di esposizione e viene spiegato come questi elementi si influenzino l'un l'altro mettendo l'accento su come ottenere la giusta esposizione anche nelle situazioni più complesse. L'aumento o la riduzione di nitidezza e contrasto ma anche la fotografia di soggetti in movimento sono argomenti esaminati con cura, insieme al corretto settaggio della fotocamera in relazione a lenti, filtri e flash impiegati. Riccamente corredato da immagini e approfondimenti sulla strumentazione, questo libro è adatto a fotografi di ogni capacità, dal professionista in cerca di nuovi stimoli al principiante che sta cominciando a comprendere l'esposizione.
Le nove Sinfonie di Beethoven sono forse il patrimonio musicale più conosciuto al mondo; ovunque esista una vita musicale, ovunque si faccia musica, le Sinfonie sono la colonna portante del repertorio sinfonico e da circa due secoli sono presenti nella mente e nel cuore degli ascoltatori. Tutte e nove possono essere considerate un unico corpo creativo, in cui si delinea un percorso evolutivo e anche il racconto di una storia. Prese insieme, infatti, possono far pensare a un romanzo di formazione: un giovane parte per il vasto mondo, si scontra con ostacoli che riesce a superare grazie a un'eroica volontà d'azione finché, uscendo dalla sfera degli interessi personali, allarga lo sguardo a una dimensione sociale, celebrando ideali di portata universale. Il libro ripercorre questa storia, considerando i nove capolavori nella loro genesi e nelle loro fisionomie, cercando di "far parlare" le Sinfonie stesse, come vere e proprie «azioni» che si realizzano nell'ascolto. "Alla fine della Nona si resta frastornati - scrive Giorgio Pestelli -, si ha l'impressione di essere stati in un luogo dove si è pronunciato un importante giuramento; ci sembra di avere la forza e il coraggio per essere fedeli alle promesse. E penseremo alle nove Sinfonie come a un baluardo di forme intelligibili e fraterne per aiutarci a vivere senza temere la vita". Sintesi del passato, fra Illuminismo e romanticismo, le sinfonie di Beethoven hanno determinato la vita musicale dell'Ottocento: l'evoluzione dell'orchestra sinfonica, la nascita del direttore d'orchestra, l'istituzione del concerto pubblico. E al tempo stesso hanno rappresentato il centro di irradiazione della musica futura, anche attraverso gli esiti non voluti di musiche che sono modelli di autorità classica e allo stesso tempo simboli di rottura liberatoria delle forme tradizionali. Un mondo, quello delle Sinfonie, che brilla ancora oggi di una forza straordinaria, di fronte alla quale non è possibile tirarsi indietro: meglio assecondare quell'impeto, meglio accogliere quel caloroso invito a frequentare e ad abitare un patrimonio di cultura, civiltà e bellezza fra i più alti della storia moderna.
Il tuo Principe Azzurro si è improvvisamente trasformato in un orrendo ranocchio? La soluzione è sicuramente in un film modello "E vissero felici e contenti" come "Ufficiale e Gentiluomo". E se hai un diavolo per capello? Una guida per migliorare l'umore - o passare comunque un paio d'ore piacevoli - autosomministrandosi film come "Grasso è bello", "Paura d'amare" o "L'anima e il volto" con Bette Davis. Una celebrazione del potere salvifico e terapeutico del film: una guida cinematografica per lenire dolori, curare stati d'animo e assecondare ogni piccola idiosincrasia, lieta o meno lieta; spesso spassosa, tuttavia fa i conti con la cinefilia, i divoratori di cassette e dvd, i single e le coppie frequentatori di Blockbuster.
Un fenomeno singolare caratterizza il panorama televisivo nazionale da più di vent'anni: il costante successo della fiction religiosa. A rappresentare questo filone di indubbio successo, in grado di adunare sempre numerosi telespettatori, sono le storie di figure bibliche, le biografie-agiografie di santi, papi e preti esemplari, nonché le stravaganti avventure di preti detective. Ma perché queste fiction sembrano andare sempre così bene? Qual è il pubblico che le guarda? E chi sono i protagonisti di queste storie: religiosi dalla vita esemplare o semplicemente eroi dalla veste religiosa? Nell'analizzare l'impianto, gli aspetti narrativi, nonché le questioni relative agli ascolti televisivi di queste fiction, l'autore si sofferma anche su temi di carattere sociologico, per cercare di comprendere perché una società segnata da un processo di secolarizzazione manifesti un "ritorno del sacro", un fermento religioso che ha ricadute anche in ambito televisivo.
Una selezione di opere utili per comprendere come la famiglia sia una continua fonte di ispirazione, un tema centrale nell'immaginario cinematografico. Seppur tartassata o trascurata, la famiglia fornisce una risposta ai grandi cambiamenti nella vita dell'uomo, alle insicurezze, ai fragili equilibri politico-economici e sociali che caratterizzano il primo decennio del nuovo millennio. E il cinema offre un'opportunità feconda per uno sguardo analitico sulle dinamiche relazionali e sulle disfunzioni della famiglia. Il volume si propone come utile strumento per tutti coloro che operano nel settore della comunicazione, dagli studenti ai docenti, in particolare per gli animatori della comunicazione e della cultura e per i cineforum, per i dibattiti con gruppi e famiglie in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
E' un romanzo sul teatro, che ne reinventa i protagonisti e strasfigura scene di classici, ma riscrive pure un'antica saga islandese, proiettandola sullo sfondo livido di un Sud contemporaneo.
Questo libro usa due linguaggi e li mette al confronto: la fotografia e la letteratura. Gli scatti visivi non pretendono di gareggiare con quelli dei veri fotografi; sono soprattutto appunti visivi, simili a quelli che i viaggiatori di una volta prendevano disegnando. Gli scatti verbali sono invece snelli, veloci e sintetici. Fanno pensare a delle poesie in prosa che provano a tradurre in parole le movenze nascoste della città. Il lettore inoltrandosi in questa sorta di cinema frattale entrerà in contatto con una città che di sicuro è Napoli; allo stesso tempo, però, gli verrà spesso da sospettare che Napoli sia anche l'emblema di tutte quelle città in cui la storia e la natura si sono stratificate a lungo davanti all'incessante andirivieni del mare. Uno sguardo fattosi voce narrante e descrittiva lo guiderà per scale, anfratti, scorci, paesaggi e memorie, rintanandosi nel silenzio ogniqualvolta la scoperta sarà fatta propria da chi legge e allo stesso tempo guarda.
L'arte contemporanea può ancora essere "grande"? Molti ne dubitano: il mondo dell'arte sembra infatti dominato da interessi mercantili che riducono l'arte alla produzione e alla promozione di opere da sfruttare economicamente. In questo documentato volume, che costituisce un utile strumento di aggiornamento sulla problematica attuale dell'arte, Mario Perniola discute con competenza e familiarità le tendenze artistiche (posthuman, realismo psicotico, arte estrema) e i movimenti culturali (postmoderno, cyber-punk) più recenti e più provocatori.