
I fiori, seppure in modi diversi, sono sempre stati presenti nei luoghi di culto e questo libro propone anzitutto un excursus storico che dalle civiltà antiche porta alla Chiesa delle origini fino alla Chiesa postconciliare. Si parla poi di "arredo floreale e luoghi della celebrazione" (altare, ambone, fonte battesimale, custodia eucaristica) e di "arredo floreale e tempi della celebrazione", facendo riferimento ai tempi forti di Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua. Il libro è arricchito dalla normativa ecclesiastica sull'uso dei fiori nella liturgia e da appendici sul significato simbolico di fiori, frutti e piante, dei colori, dei numeri e delle forme geometriche, che possono aiutare nella composizione dei bouquet floreali per le chiese.
Il libro è costituito da numerosi e brevi capitoli che commentano ciascuno alcuni versetti del Vangelo di Giovanni, in successione. L'autore fornisce un commento spirituale, sapienziale e attualizzante, con stile giornalistico, lasciando trapelare squarci di autobiografia. Prefazioni del cardinale Marcello Semeraro e di Piergiorgio Odifreddi.
Come arriva una persona a valutare ciò che è bene e ciò che è male? Cosa la motiva a perseguire ciò che ha riconosciuto come bene anche in assenza di un «controllore» e quando ciò comporta una rinuncia? Nel volume si argomenta come non sia possibile indagare gli aspetti psicologici che intervengono nelle questioni sollevate da questi interrogativi senza tener conto che essi coinvolgono la prospettiva filosofica e antropologica da cui ci si muove nell'abbordarli. Nella visione cristiana, l'uomo è miscuglio di polvere e soffio: incessante spinta al superamento di sé nella ricerca di un approdo per il desiderio di infinito che si scopre dentro e, al contempo, costantemente alle prese con il suo limite e la sua precarietà.
I seguaci di Gesù sono veri, sono come noi, noi siamo come loro, affascinati dal Figlio dell'Uomo, orgogliosi di far parte della sua squadra, emozionati dai suoi miracoli, ma anche limitati dall'incredulità, spiazzati dalle sue richieste, delusi e spezzati dal dolore, arrabbiati quando scoprono che essere suoi seguaci non li risparmia dall'umiliazione, non i mette al riparo dalla perdita.
Anche noi, come loro, siamo stati scelti.
Noi apparteniamo a lui
Al mattino, come alla sera; in casa, come in chiesa; nei tempi prefissati come in quelli improvvisati, questo libro vuole aiutare tutti a santificare i tempi e i luoghi delle nostre giornate.
Il libro propone:
le preghiere della Chiesa gli inni biblici
una selezione dei Salmi preghiere e riflessioni di teologi e pensatori cristiani, scrittori e ricercatori di Dio.
Una riflessione teologico-spirituale sul futuro della vita consacrata, che - secondo l'Autore - sta nella capacità di non lasciarsi trascinare dalla logica del "mondo" e nella volontà di essere fratelli e sorelle di coloro che vivono il travaglio di questo mondo sofferente e inquieto, afflitto dalla povertà e dalla fragilità. Per riuscire in questa missione, è però necessario "ritrovare" quel chiostro che forse era stato "perduto", ovvero riscoprire e dare forma al «bisogno, comunque ritornante nella persona umana, in forma segreta o manifesta, esplicita o implicita, a volte perfino mascherata, di ritrovare la dimensione verticale che tutti ci costituisce» (dalla prefazione del card. Marcello Semeraro).
La risurrezione del Figlio è l'evento inaudito, la perla di inestimabile valore che il Padre celeste aveva in serbo per i suoi figli sin dal principio. Il corpo di Gesù, martoriato nella passione e crocifisso, è esploso in una gloria divina e nella potenza di un amore che lo ha completamente consumato. «Non è qui, è risorto». E ora è il Signore, il Vivente, ovunque e per sempre, che ha trasformato la sostanza di ogni cosa, dando senso a tutto quanto esiste. Padre Francesco Rossi de Gasperis ci accompagna, in una lectio orante e sapiente, a ripercorrere nei vangeli il cammino dei primi testimoni abbagliati dalla luce folgorante di questo mistero che li faceva trasalire di gioia, illuminava la loro intelligenza delle Scritture e faceva ardere il loro cuore, trasfigurando la loro esistenza e il loro mondo.
È tale, un viaggio, se si prefigge una meta; così è pure di questo libro, la cui destinazione è già nel titolo. Il suo tema è la santità, meglio la figura del santo cristiano, a prescindere se poi, una volta conclusa la sua vita terrena, ci sarà o no una beatificazione o una canonizzazione. Della santità, poi, queste pagine intendono illustrare il contenuto e per far questo prendono spunto da un maestro: Romano Guardini. Egli, per descrivere quella che egli chiama l'interiorità cristiana e, ancora più letteralmente, l'in-esistenza, l'intimità di Cristo nel cristiano, ha tratto ispirazione soprattutto dal testo paolino di Gal 2,20: santo è chi, come san Paolo, può ripetere: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me». Cristo-nel-cristiano: questo è la santità. Che cos'è la santità? A questa domanda si possono dare molte risposte. Quella, davvero autorevole, del prefetto del Dicastero della cause dei santi, trae ispirazione dalla riflessione di Romano Guardini su un celebre passo paolino: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» (Gal 2,20). Cristo-nel-cristiano: questo è la santità.
Un originale libretto flip flap che consente al bambino la combinazione di tanti abbracci meravigliosi fra le mamme e i loro cuccioli!
E allora la mamma panda potrà abbracciare il suo pandino ma anche, perché no?, il cagnolino, e la mamma mucca può stringere a sé il suo piccolo ma anche il castorino… in una splendida sinfonia di affetto e amicizia.
Un libro molto tenero, un manifesto dell’amore familiare che si può declinare in tanti modi.
Si può fare teologia con le serie TV? Portando sul piccolo schermo le esperienze centrali della vita quotidiana, le serie mettono in scena le domande esistenziali più profonde e le trasformazioni della fede nella nostra società e dunque offrono al teologo – e più in generale al credente – percorsi nuovi di riacquisizione del senso della fede stessa. Questo saggio mette in luce gli elementi biblici e teologici reinterpretati da alcune importanti serie televisive di questo inizio di terzo millennio. Perché, consapevolmente o meno, le serie formulano una domanda che è anche ecclesiale: come parlare di Dio al mondo post-metafisico?
Quarta di copertina
«Dando voce alle inquietudini e alle aspirazioni di un’intera società, le serie TV possono essere considerate come l’espressione di un heideggeriano “Essere-qui”, che mette al centro l’uomo nella fragilità della propria condizione e nel rifiuto della solitudine. A ben guardare allora queste storie ricordano al credente l’intimità originaria della sua stessa vocazione e cioè quella di abitare, stare qui, nel tempo che resta da qui alla fine del mondo, alla luce del mistero di Cristo».
Biografia dell'autore
Andrea Franzoni è docente di religione cattolica presso l'Istituto superiore J.M. Keynes di Castel Maggiore in provincia di Bologna. Ha conseguito il baccellierato e la licenza in teologia presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (FTER) e da diversi anni studia il nesso tra le produzioni dell'industria culturale contemporanea (film, animazione, letteratura, videogiochi) e l'immaginario cristiano. Ha collaborato con le riviste Il Regno e I Martedì di San Domenico; scrive tuttora per il portale di informazione religiosa Settimananews.