Per quasi cinque secoli si sono accumulate scoperte scientifiche che hanno suggerito che fosse possibile spiegare l'Universo senza la necessità di un Dio creatore. Inaspettatamente, il pendolo della scienza ha oscillato nella direzione opposta. Dopo aver definito cosa sia una prova nella scienza e le implicazioni delle due tesi opposte dell'esistenza o meno di un Dio creatore, il libro affronta le scoperte scientifiche degli ultimi 150 anni, che hanno portato a una vera rivoluzione concettuale. Solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l'Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva la questione di un Dio creatore. La scoperta della regolazione fine dell'Universo, che rende possibile l'esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono un'affascinante panoramica delle prove scientifiche dell'esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova sulla questione, forse, decisiva. Con i commenti finali di Vincenzo Balzani, Noemi Di Segni, Roberto Giovanni Timossi, John C. Lennox, Andrew Briggs, Denis Alexander, Luc Jaeger, Cardinale Robert Sarah, e Monsignor André Léonard.
Questo libro nasce da una ricerca sui testi di Fabrizio De Andrè, Pagine documentate, ricche di citazioni e di passione, che permettono di scoprire la capacità del cantautore genovese di raccontare senza condannare e di coinvolgere empaticamente nelle storie dei vinti. La forza evocativa dei suoi versi lascia emergere dal profondo dei personaggi le istanze esistenziali più autentiche. Tra queste, vi è la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia, del suo punto di vista. Il libro, alla sua seconda edizione, ha viaggiato in tutta Italia e ha permesso l'incontro tra diverse età, appartenenze culturali, religiose e politiche. Tutti diversi ma accumunati dall'amore per la musica, la letteratura, l'arte e per Faber. Lo spazio comune e comunitario che crea la sua opera poetica e profetica è motivo per condividere la bellezza e la gioia del Vangelo.
Come è possibile che una società a stragrande maggioranza cattolica partorisca Cosa nostra e stidde,’ndrangheta,camorra e Sacra corona unita? Un interrogativo del genere ne coinvolge,a valanga,molti altri. Impegnativi e impertinenti. E questo potrebbe spiegare perché lo si è posto assai raramente. Per rispondere,l’autore ha enucleato i tratti essenziali della teologia dei mafiosi;ha scoperto preoccupanti rassomiglianze con la teologia “cattolico-mediterranea”;ha delineato,per sommi capi,una teologia critica “oggettivamente” alternativa rispetto alla visione teologica mafiosa. Questo percorso intellettuale affronta gli aspetti culturali di un fenomeno complesso come la mafia e si rivela utile per ampliare l’analisi scientifica e per affinare le strategie di prevenzione e di contrasto.
COME PUÒ LA MAGGIORANZA DEI MAFIOSI DIRSI CATTOLICA E FREQUENTARE LE CHIESE? QUALCOSA CERTAMENTE NON FUNZIONA: O NELLA LORO TESTA O NELLA TEOLOGIA CATTOLICA.O IN TUTTE E DUE.
DESTINATARI: Un libro scomodo e coraggioso che farà parlare di sé.Per un pubblico molto ampio
AUTORE: Augusto Cavadi giornalista e teologo (Palermo,1950; www.augustocavadi.eu ) svolge attività di insegnamento e di consulenza filosofica presso scuole,università e altre istituzioni culturali. Collabora con Repubblica(Palermo), Narcomafie(Torino) e altre testate. Curatore de Il Vangelo e la lupara. Materiali su Chiese e mafia, 2 voll.(Bologna 1994),è considerato fra i maggiori esperti del rapporto fra cattolicesimo e associazioni criminali. È autore tra l’altro di: La mafia spiegata ai turisti (Trapani 2008; trad.francese,spagnola,inglese,tedesca e giapponese 2008); Come posso fare di mio figlio un uomo d’onore?(Trapani 2008).
Interim è una raccolta organizzata di idee che oppone ordine e ragione a quel rimasuglio mistico che abbina il non conosciuto alle assurde venerazioni.
L'opera ripercorre e ricostruisce la problematica 'teologica' e, più in generale, religiosa del pensiero filosofico del Novecento. A questo scopo chiama a raccolta i maggiori specialisti e studiosi, assegnando loro il compito di redigere un saggio, essenziale e documentato, sulle figure più significative e i capitoli più importanti del secolo scorso.
Dalla quarta di copertina:
Il progetto di quest'opera è nato dall'idea di ripercorrere e di ricostruire la problematica «teologica» e, più in generale, religiosa nella filosofia del Novecento. Per questo sono stati chiamati a raccolta docenti e studiosi - specialisti per i loro studi e per i loro scritti nei vari ambiti storiografici e teoretici -, impegnandoli a redigere un saggio, essenziale e documentato, sui più significativi filosofi (che nel testo si susseguono in ordine cronologico, da Nietzsche a Habermas) (1-37) e su importanti capitoli della cultura del nostro secolo (38-45). La ricostruzione presenta quasi una storia del problema «teologico» nella filosofia del XX secolo, che risulta inoltre arricchita dalle numerose citazioni dei testi «teologici» più espressivi.
Collaboratori del volume:
Angela Ales Bello, Dario Antiseri, Emilio Baccarini, Massimo Baldini, Francesco Bellino, Marco Bonato, Nynfa Bosco, Giuseppe Cantillo, Gerardo Cunico, Attilio Danese, Giulia Paola Di Nicola, Anna Escher Di Stefano, Umberto Galeazzi, Alessandro Ghisalberti, Rosino Gibellini, Giovanni Invitto, Irene Kajon, Tommaso La Rocca, Roberto Mancini, Paolo Miccoli, Aniello Montano, Gianfranco Morra, Paolo Nepi, Michele Nicoletti, Pier Paolo Ottonello, Giancarlo Penati, Giorgio Penzo, Ugo Perone, Sergio Quinzio, Bernardo Razzotti, Paola Ricci Sindoni, Graziano Ripanti, Aurelio Rizzacasa, Armando Savignano, Mario Signore, Sergio Sorrentino, Piero Stefani.
Questo libro affronta un tema ricco di risvolti ambigui come quello del cibo e dell'alimentazione. Oggi si combatte con una varietà di disturbi dell'alimentazione e si ha sempre più il terrore di cosa mangiamo, in ragione di allarmanti resoconti e racconti concernenti la manipolazione degli alimenti. La nostra relazione con il cibo è, a dir poco, complicata. Ma questo non era il piano di Dio. L'autrice prende per mano il lettore e lo conduce a riscoprire la possibilità di redimere il dono di Dio invitandoci alla fine a mangiare con gioia.
Il libro introduce nel dibattito italiano il tema finora poco conosciuto dell'ecofemminismo.
"Spiegatemi perché credere in Dio sarebbe ridicolo, mentre non lo sarebbe credere nell'umanità; credere nel regno dei cieli sarebbe stupido, mentre sarebbe intelligente credere nelle utopie terrene" (Aleksandr Herzen). Il comunismo fu una fede tesa a costruire un mondo più giusto, per assicurare la felicità a tutta l'umanità. Il secolo dei Lumi aveva affermato che l'uomo è buono per natura ed è la società che lo corrompe. Di qui la necessità di rimuovere tutto ciò che opprime l'uomo per realizzare il comunismo, "il momento reale dell'emancipazione e della riconquista dell'Uomo" (Marx). Messi alla prova, gli uomini continuarono ad essere imperfetti e inadeguati rispetto alle esigenze di perfezione della ragione e della dottrina. La fede nella capacità dell'uomo di realizzare "il paradiso in terra" si risolse storicamente in un vero e proprio inferno: invece del "sole dell'avvenire" "buio a mezzogiorno". La storia del comunismo invita a riflettere sull'uomo, sui meccanismi della violenza che spesso lo dominano e sul suo inestinguibile desiderio di compimento, che chiede una ragione liberata dalle secche del razionalismo, disposta ad aprirsi alla vastità del reale.